Aids, taglia-incolla del Dna per curare l’Hiv: “Entro 2 anni dati decisivi”
Il virologo Pasquale Ferrante che ha lavorato alla tecnica: "Test in corso negli Usa. Se funziona può aprire una nuova era"
C'è "una sfida che affascina" molti scienziati che hanno dedicato e dedicano i loro studi all'Hiv: poter eliminare con un paio di 'forbici molecolari' il Dna del virus dai pazienti infettati, liberandoli per sempre dalle terapie, che oggi devono assumere a vita per evitare che la sieropositività diventi malattia conclamata. Pasquale Ferrante è uno dei ricercatori che hanno lavorato al raggiungimento di questa meta, a questa promessa. Già docente dell'università Statale di Milano, l'esperto ha collaborato con la Temple University negli Usa allo sviluppo di una tecnica di editing genetico che fosse in grado di tagliare il genoma dell'Hiv incorporato in quello delle cellule. Questo filone di studi è andato avanti e oggi è in corso una sperimentazione sull'uomo negli Stati Uniti. "Mi aspetto che potremo avere dati significativi" sull'efficacia "in 1-2 anni", prospetta Ferrante all'Adnkronos Salute, facendo il punto sulle nuove frontiere della lotta all'Aids, nella Giornata mondiale.
"La sperimentazione, approvata dall'ente regolatorio Usa Fda, ha superato la fase 1 e adesso ci sono 3-4 centri in America che stanno affrontando le fasi successive per vedere non solo la sicurezza, ma anche l'efficacia nel tempo", aggiorna il virologo. La terapia sperimentale protagonista del trial si chiama 'EBT-101', è la prima basata su Crispr per l'infezione da Hiv (si somministrerebbe con infusione endovenosa). "E' un futuro che potrebbe realizzarsi, che può darsi dia i risultati attesi - ragiona Ferrante - Risultati che noi abbiamo accolto con tanto entusiasmo quando si è vista questa possibilità. Credo ci voglia almeno un anno o due" per avere le informazioni decisive. "Il problema è che i pazienti hanno il virus in cellule che possono anche essere i cosiddetti 'santuari' virali e per sapere con certezza che la terapia sia veramente efficace e che non ci siano virus nascosti altrove bisognerà aspettare che finisca questa seconda e terza fase della sperimentazione".
Ad oggi, "la prima fase è finita con buoni risultati (i dati sono stati resi noti a fine ottobre, ndr) e la seconda è appena cominciata. Va detto - aggiunge Ferrante - che per il momento l'azienda che collabora con la Temple per la messa a punto ed eventualmente la futura commercializzazione" della terapia, cioè la compagnia biotech Excision BioTherapeutics, "lavora soltanto negli Stati Uniti e non c'è una prospettiva a breve che possano partire sperimentazioni anche in altri Paesi".
Se questo approccio funziona, sottolinea lo scienziato italiano che ancora oggi è adjunct professor alla Temple, "si apre una nuova era. Molte persone positive, nonostante sappiano e vedano che la loro patologia è stabile e che non ci sono sintomi se si usano i farmaci attualmente disponibili, talvolta si trovano a esprimere il desiderio di risolvere il loro problema una volta per tutte".
Quanto ai potenziali costi di una terapia di questo tipo, basata sul 'taglia e incolla' del Dna, Ferrante auspica non siano stellari. "Come è noto, le nuove terapie ultra avanzate, anche le stesse terapie Car-T per i tumori, stanno diventando tutte terapie individualizzate con costi in certi casi proibitivi. Vedremo come verrà collocata eventualmente in futuro questa terapia" se si rivelerà efficace. "Io spero che non costi troppo - conclude l'esperto - perché altrimenti poi verrebbero meno i pazienti" che si potrebbero trattare.
Salute e Benessere
G7 Salute ad Ancona, da pandemie ad antibiotico-resistenza
Prima giornata con l'apertura dei lavori e il benvenuto del ministro Schillaci: "L'obiettivo comune è riaffermare che la salute è un bene fondamentale per la società"
Al via il G7 Salute ad Ancona, blindata e con la zona rossa che chiude il centro alla viabilità. Si apre oggi il vertice dei ministri della Salute provenienti da Giappone, Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Germania, Francia e altri Paesi Ue. Sarà il ministro della Salute, Orazio Schillaci, a dare il benvenuto agli omologhi e ad aprire i lavori della prima giornata. La due giorni affronterà anche due temi molto caldi, le pandemie e l'antibiotico-resistenza. L'obiettivo sul tavolo dei ministri per il G7 Salute è "identificare le strategie che affrontino efficacemente le crisi e le sfide attuali che comportano costi sociali ed economici significativi, combattendo al contempo le disuguaglianze e promuovendo la salute come valore fondamentale e forza delle nostre società". Al centro dell'evento c'è anche "la necessità di adottare modelli alimentari sostenibili per combattere l'obesità e le malattie cronico-degenerative, affrontando contemporaneamente la malnutrizione nei Paesi in via di sviluppo".
"L'obiettivo comune è riaffermare che la salute è un bene fondamentale per la società". Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha aperto questa mattina il G7 Salute ad Ancona. Un benvenuto a tutti i delegati dei membri del G7 provenienti da Giappone, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Francia, Canada e Unione Europea; a tutti i delegati dei Paesi ospiti, provenienti da Albania, Brasile, India, Regno Arabia Saudita e Sudafrica; e infine a tutti i delegati delle organizzazioni internazionali presenti: Fao, Oms e Ocse.
"Il vostro prezioso sostegno è stato estremamente importante e utile per la preparazione di questa riunione ministeriale della Presidenza italiana del G7 - ha ricordato il ministro - La vostra presenza qui oggi riflette il vostro impegno a portare avanti le importanti tematiche che discuteremo oggi. Insieme siamo portatori di un bagaglio di esperienze, prospettive ed idee, e sono certo che questa collaborazione produrrà progressi significativi".
"Questa è un'opportunità cruciale per confrontarci assieme su quelle che sono le tre priorità del 'track' salute della Presidenza del G7 - ha ribadito Schillaci - In questi due giorni approfondiremo ulteriormente la discussione sulla resistenza antimicrobica e sul cambiamento climatico, secondo l'approccio One Health".
La città scelta per ospitare l'evento, Ancona, ha aperto i suoi spazi che sono stati scelti e declinati proprio sui temi della salute, della sanità e della disabilità. La Mole Vanvitelliana, che sarà sede del G7, è stato un Lazzaretto che arrivò a ospitare fino a 2mila persone.
Salute e Benessere
Federasma e Allergie, 30 anni di impegno accanto ai pazienti
Il 12 ottobre un evento all'Irccs Maugeri di Tradate per celebrare il compleanno
Sarà il convegno 'Trent'anni di attività a favore e a tutela dei pazienti con malattie allergiche, atopiche e respiratorie', aperto a pazienti, famiglie e volontari, a dare avvio alle celebrazioni per il trentesimo anniversario di attività di Federasma e Allergie Odv. L'evento è in calendario per il 12 ottobre alle 10.30, nella cornice della Fondazione Salvatore Maugeri, presso l'Irccs Maugeri Tradate (Varese), dove è nata l'organizzazione di volontariato.
Negli ultimi trent'anni - si legge in una nota - si è realizzata a una vera rivoluzione nel trattamento delle patologie dell'apparato respiratorio, allergiche e atopiche. L'introduzione di terapie innovative ha portato a un miglioramento significativo nella vita dei pazienti. Allo stesso tempo, il coinvolgimento attivo di questi nel proprio percorso di cura, la crescente attenzione alla prevenzione e l'avvento di innovazioni tecnologiche e organizzative nel web, dall'intelligenza artificiale alla salute digitale, hanno aperto nuove frontiere per il futuro. Si tratta di un contesto in forte evoluzione e di grande attualità, come testimoniato anche dal G7 Salute in corso in questi giorni, che sta dibattendo sulle sfide che il Paese è chiamato ad affrontare per garantire e proteggere la salute della popolazione.
"Trent'anni fa, quando fu fondata presso l'Irccs Maugeri di Tradate Federasma e Allergie, avevamo meno strumenti farmacologici - spiega Antonio Spanevello, direttore dei Programmi scientifici della Fondazione Salvatore Maugeri - Si pensi solo che non esistevano le terapie con anticorpi monoclonali, che hanno rivoluzionato la vita dei pazienti, c'era meno attenzione alla prevenzione primaria e secondaria, era estremamente complesso incidere sulle politiche sanitarie e lo stesso coinvolgimento dei pazienti nel percorso di cura era una chimera. In questi anni la Federazione è stata un partner fondamentale per costruire un dialogo con tutti gli stakeholder, affinché le malattie allergiche e respiratorie fossero portate all'attenzione delle istituzioni, e nel supporto ai pazienti più severi sia nella gestione della malattia sia in quella delle attività di vita quotidiana. Adesso lo scenario è profondamente cambiato nella cura, nell'engagement e nella ricerca". Il convegno sarà l'occasione per fare il punto sui traguardi raggiunti nella difesa dei diritti dei pazienti, evidenziando quelli ancora da raggiungere per l'accesso alle cure, la prevenzione e il sostegno anche alle loro famiglie. Durante l'incontro saranno approfondite le ricadute dei progressi scientifici nella conoscenza delle malattie atopiche, respiratorie e allergiche, come l'asma, la broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), la dermatite atopica e l'orticaria, con un focus particolare sull'infiammazione di tipo 2, base patogenetica comune a molte di queste patologie.
"Federasma e Allergie Odv ha sempre rappresentato una guida e un sostegno per i pazienti, ma soprattutto un ponte tra loro e il sistema sanitario - afferma Mario Picozza, presidente di Federasma e Allergie Odv - In questi trent'anni abbiamo assistito a incredibili progressi scientifici e terapeutici, ma ciò che ci rende più orgogliosi per il lavoro svolto come organizzazione di volontariato è che abbiamo contribuito a trasformare il ruolo del paziente, che oggi è finalmente riconosciuto come parte attiva nel proprio percorso di cura. Il nostro obiettivo è continuare a garantire che ogni persona, indipendentemente dalla patologia o dalla complessità del suo caso, possa avere accesso alle migliori cure disponibili e a un supporto concreto nella vita quotidiana, rimanendo al fianco e lavorando insieme al mondo medico, accademico e istituzionale".
Nel pomeriggio una tavola rotonda vedrà coinvolti rappresentanti delle istituzioni e della rete associativa per parlare di prevenzione e advocacy con la presentazione del Manifesto dei pazienti che Federasma e Allergie presentò nel 1996 e delle altre istanze che sono state racchiuse nei Manifesti più recenti. L'evento è reso possibile grazie alla sponsorizzazione di Sanofi, Chiesi Italia e Glaxosmithkline. Per partecipare, l'iscrizione è gratuita compilando il form al link: https://shorturl.at/Ijd4T. Programma su federasmallergie.it/federasma-trentanni-a-favore-dei-pazienti-il-convegno/.
Salute e Benessere
Dengue, focolaio nelle Marche. Burioni avverte: “Si...
Il virologo: "Speriamo nel freddo ma domani a Fano sono previsti 25 gradi"
Secondo caso di Dengue a Pesaro. "Le autorità sanitarie stanno secondo me sottovalutando la gravità della situazione. Speriamo nel freddo" che potrebbe aiutare a controllare la popolazione di zanzare, "ma domani a Fano sono previsti 25 gradi", scrive su Facebook Roberto Burioni, professore di microbiologia e virologia all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
Lo scienziato, di origini marchigiane, fin dall'inizio segue con attenzione gli sviluppi del focolaio autoctono di Dengue partito dal Fanese e arrivato in Toscana. E' dei giorni scorsi la notizia di 3 casi di Dengue a Sesto Fiorentino, all'interno dello stesso nucleo familiare, 2 dei quali 'importati' da Fano e uno considerato autoctono.