Anche due donne incinte
Ci sono anche due donne incinte tra i 56 migranti sbarcati la scorsa notte a Lampedusa. Il gruppo è riuscito a raggiungere direttamente l'isola e i carabinieri lo hanno rintracciato poco prima della mezzanotte a Cala Francese. Oltre alle due future mamme ci sono altre due donne e 2 minori accompagnati. I migranti, originari di Pakistan, Etiopia e Bangladesh, hanno riferito ai soccorritori di essere partiti dalla Libia. Dopo un primo triage sanitario è stato disposto il trasferimento nell'hotspot di contrada Imbriacola. In uno sbarco successivo sono approdate a Lampedusa altre 49 persone.
Cronaca
La nascita di un figlio è la seconda causa di povertà, ma...
Dati, analisi e proposte dagli Stati generali della Natalità a Milano
Oltre 50 appuntamenti in giro per l'Italia. Obiettivo: portare il tema della natalità in cima alle agende di tutti. Circa 24mila Km percorsi per lanciare un allarme: dal 2008 al 2023 le nascite sono diminuite di quasi 200mila unità, parliamo del -34%. E anche quest'anno, come sottolinea Francesco Maria Chelli, presidente dell'Istat, si registra un altro triste record: "secondo i dati relativi al periodo gennaio-luglio, le nascite sono ben 4600 in meno rispetto allo scorso anno".
Il guanto di sfida... la nascita di un figlio è la seconda causa di povertà...
Gli Stati Generali della Natalità, approdati oggi a Palazzo Lombardia di Milano, si pongono l'obiettivo di discutere per trovare soluzioni a questa problematica. Gigi De Palo, fondatore e presidente della Fondazione per la Natalità, lo dice senza mezzi termini: il punto non "è imporre" ma dare la possibilità a chi desidera avere figli di farlo, realizzando i propri sogni: è una questione di libertà". Oggi, aggiunge, la nascita di un figlio è la seconda causa di povertà.
Tassare il reddito disponibile..
Una delle proposte avanzate dalla Fondazione riguarda il quoziente familiare, mentre il ministro Giorgetti, oltre ad avanzare una proposta sull'agenzia della natalità sottolinea che la cosa giusta da fare non è tassare il reddito nominale, ma il reddito disponibile, dato che una famiglia numerosa ha un reddito inferiore a quello di un single.
Le aziende devono fare la loro parte
L'aspetto fiscale è solo uno degli elementi di un quadro molto più ampio: di fronte a una sfida così complessa, osserva il governatore della Lombardia Attilio Fontana, è necessario il contributo di tutti, a partire dalle aziende. "Per esempio, attraverso strumenti di flessibilità come lo smart working". Un approccio olistico, aggiunge, che unisca istituzioni, imprese e mondo del volontariato: "Noi, con le nostre politiche, stiamo facendo la nostra parte: come nel caso degli asili nido gratuiti, ampliando la platea dei beneficiari. Stiamo anche sostenendo i centri per la famiglia gestiti da comuni e aziende sanitarie, e abbiamo attivato 13 reti territoriali per la conciliazione tra lavoro e famiglia".
Le mamme che lavoravano prima del parto: il 28% ha lasciato la propria occupazione..
Su questo punto i dati confermano una separazione netta tra aspettative e realtà, soprattutto per le donne: quelle con almeno un figlio che non hanno mai lavorato in Italia sono l'11,1% contro la media Ue del 3,7%. Non solo. Tra le mamme che lavoravano prima del parto il 28% ha lasciato la propria occupazione, mentre il 27% è passata al part-time.
Quasi il 70% dei bambini sogna di avere figli
Sono tanti i fattori che incidono sulla natalità, fattori economici, di conciliazione vita-lavoro, altri strettamente legati a dinamiche famigliari. "Eppure - chiosa il presidente dell'Istat - un segnale positivo va dato: in un'indagine che abbiamo svolto, quasi il 70% dei bambini intervistati dice che vorrà avere figli: alcuni addirittura più di due. Per combattere il fenomeno della denatalità sarà necessario accompagnare questi desideri".
Cronaca
Levialdi Ghiron (Tor Vergata): “Corso Veterinaria...
'Il veterinario assume un ruolo di primissimo piano nella tutela della salute pubblica, non solo per il benessere animale ma anche per quello umano e ambientale'
"L'inaugurazione del primo corso di laurea in Medicina veterinaria a Roma e nel Lazio è un traguardo di grande valore non solo per il nostro ateneo, ma per l'intera comunità accademica, per il nostro territorio e per il futuro della salute animale, ambientale e umana. Segna un passo importante per una regione che da sempre ha dimostrato un forte impegno verso la ricerca, l'innovazione e la sostenibilità. I nostri futuri veterinari si prepareranno qui, nella nostra Università a Roma Tor Vergata, acquisendo le conoscenze scientifiche, le competenze tecniche e la sensibilità etica necessarie per affrontare le complesse sfide della professione". Così il rettore dell'Università di Roma Tor Vergata Nathan Levialdi Ghiron, all'inaugurazione - questa mattina - del corso di laurea in Medicina veterinaria, il primo nel Lazio, alla presenza dei ministri Schillaci e Lollobrigida.
"Studiare Medicina veterinaria ha un'importanza cruciale in un'epoca in cui le sfide sanitarie sono sempre più globali e interconnesse. Il veterinario - sottolinea Levialdi Ghiron - assume un ruolo di primissimo piano nella tutela della salute pubblica, non solo per il benessere animale ma anche per quello umano e ambientale. La Medicina veterinaria è infatti una delle colonne portanti del concetto di One Health, la strategia che riconosce l'interconnessione tra la salute degli animali, delle persone e dell'ambiente. La recente pandemia ci ha ricordato quanto sia essenziale comprendere e monitorare i rapporti tra specie diverse per prevenire e contenere l'emergere di zoonosi, malattie che possono essere trasmesse dagli animali all'uomo".
Levialdi Ghiron ha poi ricordato che Orazio Schillaci, nel periodo in cui era rettore della "nostra Università", "ha dato inizio a questo percorso credendo e volendo fortemente l'istituzione del corso di laurea in Medicina veterinaria".
Cronaca
Tor Vergata inaugura corso laurea Medicina veterinaria, il...
Alla presenza dei ministri Schillaci e Lollobrigida, da novembre 2024 lezioni per 80 studenti
E' considerata una delle colonne portanti del concetto di One Health, la strategia che riconosce l'interconnessione tra la salute degli animali, delle persone e dell'ambiente. E alla Medicina veterinaria è da oggi dedicato un nuovo corso di laurea, il primo nel Lazio, inaugurato questa mattina all'Università degli Studi di Roma Tor Vergata alla presenza dei ministri Francesco Lollobrigida e Orazio Schillaci. Il corso attivo da questo anno accademico 2024-2025 - le lezioni per gli 80 studenti (tra gli oltre 900 che hanno fatto domanda nei test di quest'estate) sono cominciate a novembre 2024 - raccoglie una richiesta specifica del territorio.
Con oltre 60 milioni di animali da affezione in Italia, di cui circa il 10% risiede nel Lazio, l'importanza di formare professionisti dedicati al benessere degli animali domestici risulta un aspetto sempre più necessario. L'aumento della sensibilità della popolazione nei confronti del rapporto uomo-animale prevede una crescita della domanda di veterinari specializzati nella cura degli animali da compagnia. Il Lazio, con gli oltre 40mila allevamenti nella filiera agro-zootecnica (Anagrafe nazionale zootecnica - dati 2024), necessita poi di medici veterinari altamente qualificati per garantire la tutela della salute del consumatore attraverso la gestione della salute degli animali da reddito, il management delle filiere zootecniche, le certificazioni di qualità e l'ispezione degli alimenti di origine animale. Inoltre, la regione ospita numerosi centri di eccellenza nella ricerca biomedica, farmaceutica e biotecnologica, contesti nei quali il medico veterinario svolge un ruolo cruciale sia nella medicina traslazionale che nello sviluppo farmaceutico.
Questo corso, da tempo atteso nel panorama accademico nazionale - spiegano dall'ateneo - mira a rispondere alle crescenti esigenze del settore veterinario, che in Italia conta oltre 35mila professionisti (dati Fnovi), e alle sfide globali delineate dall'Oms che ha rilevato che il 60% delle malattie infettive conosciute sono zoonosi, ovvero trasmesse dall'animale all'uomo, mentre il 75% delle malattie emergenti ha origine animale. Il nuovo corso di laurea di Roma Tor Vergata si propone quindi di formare professionisti capaci di equilibrare e ottimizzare in modo sostenibile la salute degli animali e degli ecosistemi (in cui anche l'essere umano vive), in linea con il concetto One Health promosso dalle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao), dalla World Organisation for Animal Health (Woah), dal Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (Unep) e dall'Organizzazione mondiale della sanità (Who).
"L'inaugurazione del primo corso di laurea in Medicina veterinaria a Roma e nel Lazio rappresenta un traguardo storico per il nostro ateneo e per l'intera comunità accademica - afferma Nathan Levialdi Ghiron, rettore dell'Università di Roma Tor Vergata - Questo progetto si fonda sull'approccio One Health, che integra salute umana, animale e ambientale, riconoscendo che il 75% delle malattie emergenti, come evidenziato dall'Oms, è di origine animale. In un'epoca in cui zoonosi come il Covid-19 e l'influenza aviaria dimostrano l'interconnessione tra le specie, il nostro corso mira a formare professionisti capaci di prevenire e gestire emergenze sanitarie globali. Le nostre strutture d'eccellenza, tra cui l'Ospedale veterinario Gregorio VII e centri specializzati come Equivet Roma Hospital e l'azienda agricola Maccarese, offrono agli studenti un'esperienza unica che integra teoria e pratica. Fin dai primi anni, i nostri studenti parteciperanno a tirocini obbligatori e progetti di ricerca applicata, sviluppando competenze avanzate sotto la guida di un team di esperti".
Il corso "rappresenta non solo una risposta alle esigenze del territorio, ma un'opportunità per promuovere sostenibilità e innovazione, creando un ponte tra ricerca, formazione e impatto sociale - aggiunge il rettore - Il nostro obiettivo è formare professionisti di alto livello, in grado di contribuire al benessere degli animali, dell'ambiente e delle comunità umane, garantendo un futuro più sano e sicuro".
"L’istituzione del corso di laurea in Veterinaria rappresenta un passo strategico per la Regione Lazio e per l'Italia - sottolinea Lollobrigida, ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste - rispondendo alla necessità di formare professionisti qualificati nella cura degli animali d'affezione e d'allevamento. Il ruolo del veterinario è cruciale non solo per il benessere animale, ma anche per la salute pubblica. Complimenti all'Università di Tor Vergata per questa iniziativa e auguro agli studenti un percorso formativo ricco di soddisfazioni".
Per il ministro della Salute Schillaci il corso di laurea "nasce dalla visione chiara e determinata di valorizzare il ruolo della Medicina veterinaria all'interno dell'approccio One Health. Il concetto di 'salute unica', pur avendo origini antiche - evidenzia - ha acquisito una nuova centralità con i cambiamenti recenti che sono intervenuti nelle relazioni tra gli esseri umani, gli animali e l'ambiente. Oggi siamo tutti consapevoli di quanto sia cruciale adottare strategie globali e integrate per prevenire le emergenze sanitarie e garantire la sicurezza alimentare e ambientale".
"Siamo il Paese con il più alto numero di medici veterinari d'Europa rapportati al numero di abitanti, ma complice l'attrattività di altri Paesi ed ancor più l'occupazione spesso a tempo parziale, il settore chiede medici veterinari - conclude Gaetano Penocchio, presidente Fnovi, Federazione nazionale ordini veterinari italiani - Interi ambiti professionali come la zooiatria sono in emergenza, la nuova normativa in tema di sanità animale apre incredibili opportunità professionali. Svolgiamo un ruolo cruciale nella salute animale negli animali da produzione e da compagnia, nella sicurezza alimentare, nella prevenzione e controllo delle zoonosi, nella conservazione della biodiversità e nel supporto all'industria agroalimentare e dell'ambiente".