Connect with us

Esteri

Expo 2030, architetti Italia del Museo di Riad:...

Published

on

Expo 2030, architetti Italia del Museo di Riad: “Cambiato quadro, in A.Saudita trasformazione reale’

"Parlare di petrodollari per spiegare la sconfitta della candidatura di Roma è non voler accettare la realtà e rendersi conto fino in fondo di quello che sta accadendo nel mondo. Ci sono al momento logiche a livello globale che non sono quelle che stiamo seguendo. Confrontando le due città, Roma e Riad, ci si trova di fronte a realtà totalmente opposte. Noi viviamo in una sorta di comfort zone, il cambiamento ci spaventa"

 - (Paolo Pellegrin)

Parlare di petrodollari per spiegare la batosta della candidatura di Roma a Expo 2030 è non voler accettare la realtà, non rendersi conto "fino in fondo che il quadro è cambiato". Professionisti italiani che da anni lavorano in Arabia Saudita, e hanno assistito alla trasformazione del Paese in corso tuttora, al cambiamento che coinvolge la società nel suo insieme, e in modo particolare i giovani, spiegano in altro modo la vittoria schiacciante di Riad. Lo studio di architettura Schiattarella Associati, basato a Roma, ha firmato il progetto per il Diriyah Art Futures di Riad, il Centro per le arti digitali che sarà inaugurato il prossimo marzo, un grande hub di 6.550 metri quadrati vicino al sito archeologico di al Turaif, residenza originaria della famiglia reale degli al Saud, con spazi per residenze, formazione, produzione e vendita, oltre che espositivi. Il cantiere ha lavorato in parallelo a quello di un intero Paese. In una intervista all'Adnkronos, Amedeo Schiattarella, il fondatore dello studio, e il figlio Andrea, socio insieme alla sorella Paola, raccontano in altro modo la differenza fra le candidature di Riad e Roma all'esposizione universale che inaugurerà il prossimo decennio.

"L'Italia continua a ritenere di essere al centro della cultura mondiale. In parte è vero ma il mondo sta cambiando rapidamente e dobbiamo prenderne atto. Ci sono al momento logiche a livello globale che non sono quelle che stiamo seguendo - afferma Amedeo Schiattarella - L'Italia protegge il suo patrimonio e salvaguarda la sua cultura, ma ci sono Paesi, come l'Arabia Saudita, che da anni puntano verso il futuro e impiegano risorse spaventose per trasformare".

"Bisogna stare attenti a non demonizzare il vincitore o a sottovalutare gli aspetti positivi della proposta saudita. Confrontando le due città, Roma e Riad, ci si trova di fronte a realtà totalmente opposte. Noi viviamo in una sorta di comfort zone, il cambiamento ci spaventa. Non c'è una intera società mobilitata per obiettivi chiari. L'Arabia Saudita inoltre è un Paese più giovane mentre l'Italia ha una popolazione più anziana. Una distanza così importante non può essere spiegata solo in termini di marketing o di petrodollari", aggiunge Andrea Schiattarella, paragonando il fermento in atto nel Regno, lo slancio per rinnovare e sperimentare nuove strade, all'Italia del dopoguerra, degli anni Sessanta. "Si tentano mille percorsi e se ne azzeccano alcuni. L'Arabia Saudita ora sta individuando la propria strada per la modernità, trovandola nelle proprie radici. E' una sfida complessa a cui sta partecipando in modo deciso anche una nuova generazione di artisti, fotografi e architetti sauditi".

Con il programma Vision 2030, lanciato nel 2016 da Mohammad bin Salman per sganciare il Paese dalla dipendenza dal petrolio e innescare un'economia incentrata su turismo e innovazione, il Paese si "è dato degli obiettivi che, da prima della candidatura all'Expo, cerca in vario modo di raggiungere. Una visione a lungo termine per il sistema Paese", precisa Andrea che, come il padre, si reca in Arabia Saudita per lavoro dal 2012, e ha vissuto direttamente i cambiamenti, "percepibili da qualche anno". Gli esempi, oltre ai cantieri aperti? La fine della divisione fra i sessi sul lavoro, il diritto di guidare alle donne e l'inserimento delle nuove generazioni, "partecipi e protagoniste del cambiamento, in punti chiave del Paese, nei ministeri, nell'establishment. Dopo una prima fase di attesa quando, cinque o sei anni fa, sembrava tutto fermo ora il Paese brulica di cantieri e iniziative". La candidatura di Expo è il frutto di questo movimento.

"Anche nel progetto di Roma c'è una visione per il futuro. La differenza è il contesto. Un Paese che si sta mobilitando completamente per arrivarci, per trasformarsi radicalmente in qualcosa d'altro. Noi invece abbiamo strategie poco attente a un cambiamento radicale delle nostre prospettive", aggiunge Amedeo Schiattarella, sottolineando "l'emozione di partecipare a un fenomeno, a un movimento, di grande rilievo, a qualcosa che accade". "Un fatto piuttosto raro, perlomeno rispetto all'Italia, dove non partecipiamo quasi più a concorsi". Perché? "Qui le opportunità non si colgono fino in fondo".

Un altro aspetto del cambiamento saudita percolato nella candidatura a Expo 2030 sono "i programmi molto ambiziosi di trasformazione non solo delle infrastrutture, ma anche delle altre opere pubbliche, come i musei, quando l'arte, così come la vediamo noi, non era consentita" fino a non molto tempo fa. "Oggi invece stanno nascendo musei di tutti i generi, gallerie d'arte, edifici che non si pensava sarebbero stati possibili, perché l'Arabia Saudita era un Paese molto tradizionalista, ancorato a valori di tipo etico religioso", sottolinea Amedeo Schiattarella. Il Paese, che ora si è aperto al turismo, è sconosciuto e molto bello perché intoccato e fuori da qualsiasi circuito turistico". Ed ecco forse un'altra antinomia con l'Italia. (segue)

La candidatura a Expo 2030 di Riad si inserisce fra l'altro nel processo di recupero dell'identità che per anni era stata messa da parte, di cui quasi ci si vergognava, perché considerata come troppo antica e non adatta alla modernità, in favore di una omologazione all'Occidente che ha portato, fra l'altro, alla demolizione per esempio di parti della Riad storica. Anche questo è cambiato: sono stati ritrovati siti "intatti e incontaminati "che testimoniano un passato diverso dal nostro".

"Noi non siamo andati a cercare i segni del passato, sarebbe stato un errore, ma abbiamo cercato di capire quella era il senso della città saudita e del vivere in comunità della società per riprodurre i meccanismi logici, attraverso segni che si ispirano alla vecchia tradizione". Come architetti questo significa andare a cercare pietre locali, terra armata, tecniche tradizionali, dimenticate dalle maestranze, che rendevano possibile vivere in modo gradevole nel deserto, quindi profondamente sostenibili, da usare in modo contemporaneo". Niente aria condizionata quindi al Diriyah Art Futures? "L'aria condizionata ci sarà, ma il fabbisogno sarà limitato. Grazie a pareti profondamente chiuse verso sud, aperte verso nord. con una ventilazione che viene dalla parte verde e naturale".

In Arabia Saudita stanno lavorando ora i maggiori studi di architettura internazionali, a cui viene lasciata libertà, nell'ambito però della cultura del Paese e della ricerca di una strada saudita verso il contemporaneo. "La scommessa su un futuro che hanno fatto è molto interessante, non solo per il suo valore economico e finanziario ma per le modalità in cui avviene questo cambiamento che ci coinvolge non solo come professionisti ma anche come intellettuali. Non è una questione puramente tecnica, ma una attività che si è messa al servizio di questa volontà di cercare il futuro attraverso il riconoscersi in alcune radici e diversità culturale che deve diventare molla verso nuova direzione. C'è una fortissima componente finanziaria, grossi interessi ma a noi viene chiesto di lavorare molto rigorosamente sul piano dell'azione culturale e della ricerca di valori architettonici contemporanei e ancorati alla tradizione".

Una operazione a tavolino per dare al Paese una nuova immagine, come alcuni dicono? "Forse. Ma i cambiamenti sono effettivi". E sul fronte dei diritti umani? Il cambiamento si vive per il momento nell'atmosfera di grande positività che si respira. "All'inizio eravamo intimiditi da una cultura molto diversa dalla nostra, basata su principi che noi occidentali non consideriamo in modo positivo. Ora siamo meno cauti"

"Prima si notava un ambiente molto bloccato, rigido, dominato da principi stringenti. Oggi le diversità fra il vivere in un paese occidentale e vivere a Riad sono molto meno percepibili. I ragazzi vanno in giro normalmente, ci sono cinema, luna park. tutto quello che sembrava impossibile c'è e fa parte della vita quotidiana". L'entusiasmo "in certi momenti assume il carattere di una vera e propria esaltazione perché quello che sta succedendo non ha precedenti nella storia del Paese", conclude.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Esteri

Ostaggi Israele, vertice domenica a Roma e nuove condizioni...

Published

on

Il summit per cercare di chiudere l'accordo per il cessate il fuoco a Gaza. Parteciperanno Cia e Mossad

Soldati israeliani - (Afp)

Vertice a Roma, domenica 28 luglio, per cercare di chiudere l'accordo per il cessate il fuoco a Gaza e far tornare gli ostaggi israeliani a casa. E' quanto rivelano Axios e Walla, che citano fonti israeliane e americane. A partecipare saranno il direttore della Cia Bill Burns, il capo del Mossad Dedi Barnea, il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdel Rahman al-Thani e il capo dell'intelligence egiziana Abbas Kamal.

Il nuovo round di negoziati avviene in un momento cruciale, sottolinea Axios, ricordando che venerdì Benjamin Netanyahu ha incontrato Joe Biden che considera l'accordo fondamentale per la sua "legacy". Alle famiglie degli ostaggi ha infatti ribadito che continuerà a spingere verso questo obiettivo fino alla fine del suo mandato, e queste, dopo l'incontro, a cui ha partecipato anche Bibi, si sono dette più ottimiste.

Le nuove richieste di Netanyahu

L'incontro di venerdì è stato anche l'occasione per discutere le nuove richieste, più severe, di Netanyahu: l'istituzione di un meccanismo di monitoraggio di armi e militanti dal sud al nord di Gaza e il mantenimento del controllo israeliano del confine tra Gaza e l'Egitto. Bibi si è impegnato a far avere entro due giorni una proposta aggiornata ai mediatori degli Usa, Qatar e Egitto per passarla ad Hamas. Le fonti di Axios, però, sottolineano come, anche dopo 3 ore di colloqui, Biden e i suoi consiglieri non sanno ancora se Bibi voglia veramente l'accordo o stia solo guadagnando tempo per evitare il collasso del suo governo.

Riguardo all'incontro di Roma, fonti informate spiegano che non si ritiene che vi saranno negoziati dettagliati sui punti ancora aperti, ma si concentrerà ad individuare una strategia per procedere. Negoziatori israeliani non sperano quindi che a Roma si possa arrivare a una svolta, dubitando che la pressione di Biden abbia convinto il premier ad alleggerire alcune delle sue nuove, severe richieste. "Netanyahu vuole un accordo impossibile, al momento non è disposto a muoversi e quindi potremo andare incontro a una crisi dei negoziati piuttosto che ad un accordo", conclude una fonte israeliana di Axios.

Il team negoziale israeliano dal canto suo è preoccupato che le condizioni aggiuntive recentemente aggiunte dal primo ministro israeliano all'attuale bozza di accordo siano "destinate a causare una crisi", affermano l'emittente Kan e il sito di notizie Ynet citando fonti ben informate. "Lui pensa che se indurisce le posizioni di Hamas le spezzerà, ma sta facendo una scommessa pericolosa sulle vite degli ostaggi. Non c'è più tempo", hanno detto le fonti.

Netanyahu, hanno proseguito le fonti, aveva ''creato aspettative prima del suo viaggio negli Stati Uniti in modo che potessimo migliorare la nostra posizione in seguito''. Il discorso del premier israeliano al Congresso ha deluso i parenti degli ostaggi tenuti in ostaggio da Hamas a Gaza dal 7 ottobre, che speravano si impegnasse a raggiungere un accordo di cessate il fuoco per gli ostaggi.

Continue Reading

Esteri

Israele, Netanyahu ospite a casa Trump. Il tycoon attacca...

Published

on

L'ex presidente Usa: “Non sono stati molto gentili nei confronti di Israele. In realtà non so come una persona ebrea possa votare per lei, ma questo dipende da loro”

Benjamin Netanyahu e Donald Trmp - (Fotogramma)

"Irrispettosa". Così Donald Trump ha definito la dichiarazione di Kamala Harris sulla guerra di Gaza prima di un incontro con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in Florida per discutere del conflitto. Per la vicepresidente degli Stati Uniti e presunta candidata democratica alla presidenza è "tempo che la guerra finisca": "Non possiamo permetterci di restare insensibili di fronte alla sofferenza e non resterò in silenzio", le parole di Harris nella conferenza stampa dopo l'incontro con il primo ministro israeliano.

Cosa ha detto Trump

Il tycoon ha criticato Harris prima dell'incontro nella sua casa di Mar-a-Lago, definendo le sue osservazioni “irrispettose” e prendendola di mira su una questione che ha diviso il partito democratico si legge sul Guardian. “Non sono stati molto gentili nei confronti di Israele”, ha detto Trump. “In realtà non so come una persona ebrea possa votare per lei, ma questo dipende da loro”, ha aggiunto.

Le fotografie hanno mostrato Trump che salutava calorosamente Netanyahu, che sta concludendo una visita di una settimana negli Stati Uniti. Prima dell'incontro, il premier israeliano ha dichiarato di ritenere che la pressione militare su Hamas abbia creato un “movimento” nei colloqui per il cessate il fuoco e che invierà una squadra a un prossimo round di negoziati a Roma. “Il tempo ci dirà se siamo più vicini a un accordo per il cessate il fuoco”, ha dichiarato.

L'incontro è il primo da quando Trump ha lasciato la Casa Bianca nel 2020. I due uomini hanno avuto rapporti tesi in passato dopo che Netanyahu si è congratulato con Joe Biden per la sua vittoria alle elezioni del 2020, un voto che Trump ha sostenuto, senza prove, essere stato manipolato. “Bibi avrebbe potuto rimanere in silenzio. Ha commesso un terribile errore”, aveva detto Trump all'epoca. “Che si fotta”. I due sembrano essersi riconciliati ora. “Abbiamo sempre avuto un buon rapporto”, ha detto l'ex presidente Usa ai giornalisti prima dell'incontro.

I due erano alleati politici in passato. Trump ha dato ampiamente carta bianca a Netanyahu durante il suo primo mandato. Questa settimana ha detto a Fox News che Israele dovrebbe finire la guerra e riportare indietro gli ostaggi “velocemente”. “Stanno venendo decimati da questa pubblicità, e sapete che Israele non è molto bravo nelle relazioni pubbliche”, ha detto Trump all'emittente.

Cosa ha detto Harris

Harris dal canto suo ha cercato di portare avanti la politica di sostegno a Israele dell'amministrazione Biden e al contempo di placare la crescente rabbia dei democratici per il bilancio umanitario del conflitto che ha ucciso 39.000 palestinesi. Quasi la metà dei Democratici al Congresso ha saltato il discorso di Netanyahu alla Camera dei Rappresentanti e decine di persone hanno dichiarato apertamente di volerlo boicottare a causa della guerra.

Harris ha incontrato Netanyahu giovedì alla Casa Bianca, poco dopo che il primo ministro aveva visto Joe Biden. Gli incontri separati hanno evidenziato come la presunta candidata democratica sia diventata sempre più indipendente da quando ha lanciato la sua campagna presidenziale. Allo stesso tempo, gli assistenti hanno cercato di minimizzare il potenziale di cambiamento tra Biden e Harris su Israele. “Il messaggio di Biden e di Harris al premier Netanyahu è stato lo stesso: è ora di concludere l'accordo sugli ostaggi e il cessate il fuoco”, ha scritto Phil Gordon, consigliere per la sicurezza nazionale di Harris.

Harris ha definito l'incontro “franco e costruttivo” e ha affermato che “Israele ha il diritto di difendersi e il modo in cui lo fa è importante”. Ha dichiarato che non interromperà gli aiuti militari a Israele perché “farà sempre in modo che Israele sia in grado di difendersi”. “Quello che è successo a Gaza negli ultimi nove mesi è devastante: le immagini di bambini morti e di persone disperate e affamate che fuggono per salvarsi, a volte sfollate per la seconda, terza o quarta volta. Non possiamo distogliere lo sguardo di fronte a queste tragedie. Non possiamo permetterci di diventare insensibili alla sofferenza. E io non resterò in silenzio”, ha detto.

Harris non ha detto come Netanyahu abbia risposto all'offerta dell'amministrazione Biden di un cessate il fuoco in tre parti che inizierebbe con il ritiro delle Forze di Difesa Israeliane dai centri abitati e con il rilascio di alcuni ostaggi. Non ha risposto alle domande dei giornalisti dopo le osservazioni.

“C'è stato un movimento di speranza nei colloqui per assicurare un accordo su questo accordo”, ha detto Harris. “E come ho appena detto al Primo Ministro Netanyahu, è ora di concludere questo accordo. Quindi, a tutti coloro che hanno chiesto un cessate il fuoco e a tutti coloro che desiderano la pace, vi vedo e vi sento”. Ha detto di aver espresso la sua “seria preoccupazione per l'entità delle sofferenze umane a Gaza, compresa la morte di troppi civili innocenti, e ho espresso chiaramente la mia seria preoccupazione per la terribile situazione umanitaria”.

Continue Reading

Esteri

Trump riceve Netanyahu a Mar a Lago: “Se non vinco si...

Published

on

L'ex presidente: "Non ci siamo mai stati così vicini dalla Seconda Guerra Mondiale"

Trump e Netanyahu - La foto condivisa su X dal premier israeliano

Se non vinco le elezioni a novembre, si rischia una "Terza Guerra Mondiale" in Medio Oriente. Lo ha detto Donald Trump accogliendo oggi, 26 luglio, a Mar a Lago il premier israeliano Benjamin Netanyahu e la moglie Sarah.

Il candidato repubblicano alla Casa Bianca ha salutato calorosamente il leader israeliano e la moglie sulla soglia della sua residenza, con baci e strette di mano prima di posare dicendo ''facciamoci una bella foto'' insieme ai due ospiti. "Che onore. Entrate, entrate", ha detto Trump a Netanyahu e alla moglie. "Ci sei mancato", ha commentato Sara Netanyahu, mentre Trump ha parlato della "cena più bella che abbia mai fatto", forse riferendosi a un precedente incontro mentre lui era alla Casa Bianca.

Trump e Netanyahu hanno poi guardato la foto di uno dei bambini Bibas, rapiti dal kibbutz Nir Oz il 7 ottobre da Hamas, su richiesta del loro nonno Eliyahu Bibas. "Ci occuperemo di questo", ha commentato Trump.

"Se vinciamo, sarà semplice, tutto funzionerà e sarà molto veloce - ha quindi affermato l'ex presidente ai giornalisti all'inizio dell'intervento - se non vinciamo, finiremo per avere grandi guerre in Medio Oriente forse una Terza Guerra Mondiale".

"Siamo più vicini ad una Terza Guerra Mondiale oggi di ogni altro momento dopo la Seconda Guerra Mondiale, non lo siamo mai stati così vicini, perché abbiamo persone incompetenti che guidano il nostro Paese", ha detto ancora Trump. Quindi ha aggiunto: "Non so come un ebreo possa votare" per Kamala Harris. "Non sono stati molto gentili nei confronti di Israele".

Riguardo poi alla sua relazione con Netanyahu, che sarebbe stata abbastanza fredda negli ultimi anni, il tycoon ha detto "nessun presidente ha fatto quello che ho fatto io per Israele". Lo ha affermato l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump incontrando il primo ministro israeliano Benjamin 'Bibi' Netanyahu e sua moglie Sarah nella sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida. "Abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto e se non l'ho avuto, ho un'arma segreta. Sai qual è? Sarah", ha aggiunto Trump appoggiando le mani sulle spalle della moglie di Netanyahu. "Ho Sarah. Finché avrò Sarah, questo è tutto ciò che conta", ha continuato Trump. E infine ha affermato che "non è una situazione accettabile" quella degli ostaggi ancora in mano ad Hamas: "Devono essere riconsegnati immediatamente".

Netanyahu: "Spero troveremo accordo, manderò delegazione a Roma"

"Spero che troveremo un accordo" sulla Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi, "il tempo ce lo dirà", ha dichiarato il primo ministro israeliano durante l'incontro con Trump al quale ha confermato che invierà un team a Roma all'inizio per colloqui sull'accordo sugli ostaggi.

"Siamo certamente ansiosi di avere un accordo e ci stiamo lavorando. C'è stato qualche movimento dopo la nostra pressione militare. Spero che ci saranno sufficienti movimenti per concludere un accordo", ha detto Netanyahu.

Continue Reading

Ultime notizie

Sport7 ore ago

Parigi 2024, programma oggi 27 luglio: orari, finali e...

Si assegnano i primi titoli ai Giochi Azzurri a caccia di medaglie per l'Italia oggi, sabato 27 luglio 2024, alle...

Esteri7 ore ago

Ostaggi Israele, vertice domenica a Roma e nuove condizioni...

Il summit per cercare di chiudere l'accordo per il cessate il fuoco a Gaza. Parteciperanno Cia e Mossad Vertice a...

Esteri7 ore ago

Israele, Netanyahu ospite a casa Trump. Il tycoon attacca...

L'ex presidente Usa: “Non sono stati molto gentili nei confronti di Israele. In realtà non so come una persona ebrea...

Cronaca7 ore ago

Esodo estivo 2024, weekend 27-28 luglio da bollino rosso su...

La situazione sarà un po' meno critica sabato pomeriggio, contrassegnato dal bollino giallo (Traffico intenso) Weekend di primo esodo estivo...

Salute e Benessere7 ore ago

Covid, con il caldo aumenta rischio per il cuore: cosa fare

L'analisi e le raccomandazioni del cardiologo Trimarco Fuoco incrociato sulla salute degli italiani, in particolare dei più fragili. A minacciarli...

Salute e Benessere8 ore ago

Caldo africano, nuova ondata sull’Italia: oggi 12...

Nelle prossime ore allerta super caldo ai massimi livelli: le città interessate L'allerta super caldo tornerà nelle prossime ore ai...

Sport8 ore ago

Parigi 2024, Perec e Riner ultimi tedofori: chi sono

Le leggende dello sport francese accendono il braciere La regina della pista e il judoka imbattibile. Marie José Perec e...

Sport9 ore ago

Parigi 2024, Tamberi perde la fede nella Senna

Disavventura per il portabandiera azzurro nella cerimonia inaugurale Disavventura per il portabandiera azzurro Gianmarco Tamberi che durante la sfilata nella...

Sport9 ore ago

Parigi 2024, “la cerimonia peggiore di sempre”:...

Rimpianti per Londra 2012 e Pechino 2008, l'inaugurazione francese non piace "Pietà, basta così". La cerimonia d'apertura delle Olimpiadi di...

Ultima ora10 ore ago

Superenalotto, numeri estrazione vincente oggi 26 luglio

Nessun '6' né '5+1', jackpot sale a 54,2 milioni Nessun '6' né '5+1' al concorso del Superenalotto di oggi 26...

Sport11 ore ago

Parigi 2024, primo caso di doping: positivo judoka Iraq

Prima positività alle Olimpiadi Il judoka iracheno Sajjad Sehen è diventato il primo atleta a fallire un test antidoping alle...

Esteri11 ore ago

Trump riceve Netanyahu a Mar a Lago: “Se non vinco si...

L'ex presidente: "Non ci siamo mai stati così vicini dalla Seconda Guerra Mondiale" Se non vinco le elezioni a novembre,...

Ultima ora12 ore ago

Juve-Norimberga 0-3, Thiago Motta k.o. in prima amichevole

Bianconeri sbagliano un rigore con Vlahovic Juventus sconfitta per 3-0 dal Norimberga oggi, 26 luglio 2024, nella prima amichevole stagionale....

Spettacolo12 ore ago

Parigi 2024, Céline Dion e Lady Gaga alla cerimonia di...

Le due artiste avvistate nella capitale, potrebbero duettare sulle note di 'La vie en rose' di Edith Piaf E' uno...

Tecnologia12 ore ago

Hitachi Vantara lancia AI Discovery: nuove soluzioni per...

Hitachi iQ offre infrastrutture e servizi avanzati per ottimizzare l'implementazione dell'IA con la certificazione NVIDIA DGX BasePOD Hitachi Vantara ha...

Tecnologia12 ore ago

One Piece Odyssey sbarca su Nintendo Switch con la deluxe...

L'edizione deluxe include lo scenario aggiuntivo “Reunion of Memories”. Il gioco, già disponibile anche per PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox...

Ultima ora12 ore ago

Parigi 2024, via alle Olimpiadi con la cerimonia...

La sfilata delle delegazioni sulla Senna. Show con Lady Gaga, Aya Nakamura e Celine Dion. Perec e Riner ultimi tedofori...

Sport12 ore ago

Parigi 2024, via alle Olimpiadi con la cerimonia...

La sfilata delle delegazioni sulla Senna. Show con Lady Gaga, Aya Nakamura e Celine Dion. Perec e Riner ultimi tedofori...

Lavoro13 ore ago

Estate: Cinecittà World, +12% visitatori, agosto di fuoco...

Il programma delle prossime settimane nelle parole dell'ad Stefano Cigarini L'estate nei tre parchi di Cinecittà World si prepara ad...

Lavoro13 ore ago

A Giungano Festa dell’Antica Pizza Cilentana, sei...

Nel cuore del Cilento in Campania. Nel cuore del Cilento, il borgo di Giungano si prepara a festeggiare la diciottesima...