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Neuroscienze, al Serafico di Assisi via al secondo congresso

La ricerca nell'ambito delle neuroscienze, la scienza multidisciplinare che studia il sistema nervoso, la mente e le interazioni del cervello con il suo ambiente, rappresenta ormai la base imprescindibile su cui costruire i percorsi di cura; le conoscenze scientifiche, infatti, permettono di intervenire con scelte e interventi precoci e sempre più mirati, un approccio fondamentale soprattutto nei giovani. È indispensabile infatti riconoscere tempestivamente i segnali di disagio e i sintomi clinicamente significativi che possono influenzare il funzionamento e la qualità della vita fin dalla più tenera età. Un approccio terapeutico personalizzato, multidisciplinare integrato è essenziale per prevenire la cronicizzazione e la pervasività dei sintomi.

Quali sono i disturbi più diffusi e i settori su cui indirizzare la ricerca scientifica? Come individuare i fattori di rischio e di protezione? Quali sono gli attuali interventi tecnologicamente innovativi per le persone con disabilità? Per rispondere a queste e ad altre domande alla luce delle conoscenze scientifiche fornite dalla ricerca, venerdì 1 e sabato 2 dicembre si terrà all'Istituto Serafico di Assisi il 'Secondo congresso internazionale sui disturbi del neurosviluppo, disabilità e neuroscienze' al quale prenderanno parte alcuni fra i più rinomati ricercatori e clinici nazionali e internazionali, tra cui Marc Tassé dell’Università dello Stato dell’Ohio (Usa), Nicolas Zdanowicz dell’Università di Lovanio, Stefano Vicari dell’Università Cattolica di Roma. In un contesto multidisciplinare, si parlerà dell’attuale stato dell’arte dell’assistenza sociosanitaria alle persone che vivono con diverse forme di disabilità e della ricerca clinica applicata.

“Siamo orgogliosi – spiega la presidente del Serafico Francesca Di Maolo - che l'Istituto in questi due giorni sia al centro di una discussione scientifica internazionale nell'ambito delle neuroscienze, perché di fronte alle varie forme di disabilità o dei disturbi del comportamento è necessario dare risposte concrete e allo stesso tempo di guardare al futuro attraverso le novità scientifiche. Ma per farlo è necessario abbandonare la visione assistenzialistica nei confronti dei più fragili, che ha accompagnato gli ultimi decenni, e favorire una cultura in cui la persona torni al centro, non solo per i suoi bisogni di assistenza, ma anche per i suoi diritti fondamentali: la salute, lo studio, il lavoro, la libertà di scelta, la partecipazione alla vita sociale. Questa cultura - ha aggiunto Di Maolo - potrà farsi strada solo se sapremo riconoscere la dignità di ogni persona e il valore intrinseco di ogni vita umana. Perché i diritti fondamentali, per non essere solo dei bei principi scritti nelle leggi, hanno bisogno di scienziati eccellenti che operino costantemente per sviluppare percorsi di ricerca e metodi scientifici che sappiano coltivare la vita e farla fiorire in ogni suo aspetto”.

La ricerca scientifica e gli studi nell’ambito della innovazione tecnologica applicata alla cura, specialmente negli ultimi anni, ci hanno consegnato nuovi strumenti e metodologie da applicare nelle relazioni di cura; ecco perché questo incontro “rappresenta un traguardo importante per esplorarle e approfondirle in vista delle nuove sfide sanitarie globali che ci attendono” ha aggiunto Sandro Elisei, direttore sanitario dell'Istituto Serafico e promotore del convegno. “Per far fronte alle nuove emergenze sanitarie, ogni operatore che si prende cura delle persone con bisogni speciali deve avere un’abilità professionale in continuo divenire, frutto dell’integrazione di competenze specifiche, esperienza, umanità, ma anche di una cultura scientifiche che solo la conoscenza dei risultati della ricerca clinica può fornire”. Secondo uno degli ultimi rapporti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre un miliardo di persone, pari al 15% della popolazione mondiale, convive con una forma di disabilità; solo in Italia se ne contano circa tre milioni; “questi dati – conclude Elisei - ci devono far riflettere su quanto sia urgente collaborare in modo multidisciplinare e sinergico, coinvolgendo in primis le istituzioni, per garantire a queste persone il diritto a godere dei più alti standard di salute possibile e ad accedere ad un’assistenza senza discriminazioni; questa è una sfida che non possiamo più rimandare”.

All'incontro, che avrà inizio venerdì alle 9, oltre alla presidente Francesca Di Maolo, porteranno il loro saluto istituzionale anche mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi Gualdo Tadino Nocera Umbra Foligno; Stefania Proietti, sindaco di Assisi; Luca Coletto, assessore alla Salute e Politiche sociali Regione Umbria; Maurizio Oliviero, rettore Università di Perugia; don Massimo Angelelli, direttore Ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute della Cei.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Cronaca

Meteo, torna la neve fino in pianura: in arrivo due cicloni...

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Da venerdì il Nord sarà interessato dall’ingresso di aria fredda dalla Russia, mentre al Centro-Sud uno scirocco molto umido dal Nordafrica riporterà un maltempo spiccato

Maltempo con neve - (Fotogramma)

Torna la neve fino in pianura. Secondo le previsioni meteo di oggi, dopo il bel tempo dei giorni scorsi, nel weekend due cicloni, uno con aria fredda dalla Russia e uno con scirocco molto umido dal Nordafrica riporteranno un maltempo spiccato.

Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma il peggioramento nel weekend: da venerdì il Nord sarà interessato dall’ingresso di aria fredda associata ad un ‘ciclone russo retrogrado’ (in spostamento da est verso ovest), mentre le regioni centro meridionali risentiranno di un richiamo di correnti meridionali spinte da un ciclone nordafricano.

Nel dettaglio, le prossime ore vedranno ancora il dominio dell’Anticiclone delle Azzorre con tempo stabile e soleggiato quasi ovunque: si prevedono solo addensamenti sparsi sulle Isole Maggiori, con qualche piovasco, e nubi in parziale aumento sulle regioni nord occidentali. Ovviamente attenzione alle nebbie che specie lungo l’asta del fiume Po interesseranno le ore notturne.

Venerdì con l’avvicinamento dei due fronti perturbati, russo e nordafricano, avremo un graduale aumento della nuvolosità specie sul fianco occidentale ma non sono attese precipitazioni diffuse: al più, qualche piovasco bagnerà i settori compresi tra coste tirreniche e Nord-Ovest. Dalla sera tutto cambierà.

Sabato il maltempo colpirà in modo acceso il Piemonte con neve fino in pianura o a quote di bassa collina, specie sul settore meridionale; avremo quindi la dama bianca protagonista su tutta la regione e in Valle d’Aosta con tanta neve sulle Alpi per lo scontro dello

Scirocco con l’aria fredda di lontana estrazione russa; anche sulle regioni centrali tirreniche, Toscana e Lazio, è atteso lo scontro russo-nordafricano con piogge battenti; andrà decisamente meglio sul versante adriatico.

Domenica è prevista, poi, una situazione simile al sabato ma con temperature in leggero aumento: la neve cadrà a quote di bassa montagna, ma gli ombrelli resteranno aperti più o meno sulle stesse zone, Nord e regioni tirreniche; elevata attenzione anche tra le Isole Maggiori per fenomeni localmente intensi.

In sintesi, Febbraio continua a divertirsi guastando i weekend, due su due: lo scorso fine settimana prima al Centro-Nord e poi al Sud anche con alluvioni, questo weekend in modo democratico su gran parte dello Stivale in modo diffuso, salvo sulle adriatiche che saranno più fortunate e a tratti anche soleggiate.

 NEL DETTAGLIO

Giovedì 6. Al Nord: cielo poco nuvoloso, locali nebbie. Al Centro: bel tempo prevalente, qualche nuvola in Sardegna. Al Sud: soleggiato, nubi sparse in Sicilia anche con locali rovesci.

Venerdì 7. Al Nord: nubi in aumento, rare piogge. Al Centro: nuvolosità in aumento, ma senza piogge. Al Sud: peggiora in Sicilia e sulla Calabria ionica.

Sabato 8. Al Nord: maltempo al Nordovest, neve in pianura in Piemonte. Al Centro: maltempo su Sardegna e Toscana. Al Sud: instabile su Sicilia e Calabria.

Tendenza: domenica con maltempo in Sicilia, ultime piogge in Piemonte e Sardegna.

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Cronaca

Guzzetta: “L’AI può essere un diritto, non solo una...

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Il costituzionalista discute del suo report con l'Adnkronos: a forza di concentrarci sui rischi, in Europa rischiamo di non pensare a come garantire l'accesso a questa rivoluzione tecnologica

Guzzetta:

I diritti non sono solo tutela dall’ingerenza dello Stato o di un privato: nell’evoluzione costituzionale delle nostre democrazie sono diventati anche qualcosa da promuovere. Basti pensare all’accesso alla sanità, all’istruzione, ai principi incardinati nell’articolo 3 della nostra Carta: la Repubblica deve rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana. Ecco, quando si parla di tecnologia e intelligenza artificiale, si parla molto del diritto a essere ‘protetti’ (dal potere delle grandi aziende tecnologiche, dagli abusi sui nostri dati sensibili, dal furto di proprietà intellettuale, ecc.), ma poco di quello a essere aiutati nello sviluppo delle grandi opportunità offerte dalla rivoluzione digitale.

Questo, in una sintesi estrema, è il nocciolo del rapporto che Giovanni Guzzetta, ordinario di diritto costituzionale a Tor Vergata, ha presentato oggi alla Fondazione Luigi Einaudi, insieme al sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, al sottosegretario con delega all’innovazione tecnologica Alessio Butti, la professoressa Giusella Finocchiaro e Andrea Cangini, segretario generale della fondazione. I lavori sono stati introdotti dal videomessaggio del ministro Nordio.

Professor Guzzetta, il rapporto evidenzia una criticità nel modo in cui oggi si affronta il tema dei diritti fondamentali in relazione all’AI. Di cosa si tratta?

La tendenza prevalente nel dibattito normativo e pubblico è quella di considerare l’AI come un fattore di rischio per i diritti fondamentali, piuttosto che un’opportunità per la loro espansione. L’approccio normativo europeo si è finora focalizzato sulla protezione da possibili ingerenze e discriminazioni, senza riconoscere adeguatamente il potenziale dell’IA nel migliorare l’accesso a diritti come la salute, l’istruzione, la sicurezza e la partecipazione democratica. Questo squilibrio rischia di soffocare l’innovazione e di impedire ai cittadini di sfruttare appieno le opportunità offerte dalla tecnologia.

Nel rapporto si parla di un necessario bilanciamento tra diritti da proteggere e diritti da promuovere. Come si può raggiungere questo equilibrio?

Il costituzionalismo ha sempre affrontato la questione del bilanciamento tra diversi valori. Oggi, la sfida è applicare questo metodo all’IA, evitando l’overregulation e garantendo un quadro normativo flessibile che favorisca sia la protezione sia la promozione dei diritti digitali. Un esempio concreto è la gestione dei bias nei dati: vogliamo eliminare le discriminazioni legate al genere, all’etnia, agli orientamenti politici. Ma nello stesso tempo i dati che servirebbero per addestrare i modelli in modo più “inclusivo” sono proprio quelli sensibili, che (giustamente) godono di un’alta protezione da parte dei nostri ordinamenti. È necessario un cambio di paradigma normativo.

In queste ore la Commissione europea ha pubblicato le linee guida per interpretare l’articolo 5 dell’AI Act, sono 135 pagine per un singolo articolo. Quali sono le conseguenze di questa tendenza regolatoria?

L’AI è un fenomeno in rapidissima evoluzione. Se adottiamo regole troppo rigide, rischiamo di frenare l’innovazione e di lasciare il campo ad altri attori globali, come Stati Uniti e Cina, che hanno un approccio più dinamico. L’Europa deve difendere i propri valori, ma senza adottare un atteggiamento iperprotettivo che ci marginalizzi nella competizione tecnologica globale. È necessario un ‘fine tuning’ delle normative, per garantire flessibilità ed efficacia.

L’AI Act è un passo avanti importante, perché introduce un quadro regolatorio omogeneo. Tuttavia, manca ancora una visione d’insieme che unifichi le decine di atti normativi già esistenti, creando incertezza giuridica e aumentando i costi amministrativi per le aziende. Servirebbe un testo unico delle politiche digitali europee, in modo da semplificare le procedure e incentivare l’innovazione senza sacrificare la protezione dei diritti.

Anche il Consiglio d'Europa, organizzazione internazionale dedicata alla tutela dei diritti umani, ha pubblicato una convenzione quadro sull'AI

E anche quel testo segue lo schema di cui stiamo parlando: nel preambolo parla di diritti da tutelare e da promuovere. Poi negli articoli sparisce la promozione e resta solo la tutela. Noto in generale un approccio eccessivamente "illuministico" (e io non sono certo un oscurantista): pensiamo di poter prevedere (ed elencare) tutti i possibili rischi in anticipo, ma i nostri ordinamenti consentono anche un intervento ex post, quindi anche su questo fronte serve un bilanciamento.

Nel rapporto si sottolinea il pregiudizio nei confronti delle imprese private nello sviluppo dell’AI

Esiste una tendenza a vedere con sospetto il ruolo delle aziende nel campo dell’IA, anche nello stesso regolamento europeo, mentre si attribuisce maggiore fiducia (e campo libero in termini normativi) a progetti open source e accademici. Ma le imprese private hanno storicamente giocato un ruolo cruciale nello sviluppo tecnologico, e regolamentarle non significa demonizzarle. Dobbiamo garantire un mercato equo e concorrenziale, con regole chiare e strumenti di controllo efficaci, ma senza ostacolare lo sviluppo.

Quali cambiamenti suggerisce in termini di governance per migliorare il bilanciamento tra protezione e innovazione?

Dobbiamo rivedere il ruolo delle autorità di regolazione. Attualmente, le autorità come il Garante della Privacy sono focalizzate sulla protezione, ma dovrebbero avere anche un mandato di promozione dell’innovazione. Inoltre, è essenziale snellire le procedure: oggi, per far approvare un modello di AI in Europa, servono mesi o anni, mentre la tecnologia evolve in settimane. Occorre garantire certezza nei tempi e un confronto costante tra imprese, istituzioni e cittadini.

In sintesi, quale messaggio vuole trasmettere con il suo rapporto?

L’IA è uno strumento che può migliorare enormemente la nostra società, ma il modo in cui la regolamentiamo deve essere equilibrato. Se continuiamo a considerarla solo come una minaccia, perderemo l’occasione di sfruttarne i benefici. Dobbiamo sviluppare un diritto dell’innovazione che bilanci protezione e promozione dei diritti, adottando un approccio pragmatico e dinamico. L’Europa non può permettersi di rimanere indietro."

Il dibattito è aperto e le implicazioni sono enormi. L'auspicio è che la riflessione proposta nel rapporto possa contribuire a costruire una regolamentazione più efficace, in grado di garantire una crescita tecnologica che sia al servizio delle persone, senza paura ma con consapevolezza. (di Giorgio Rutelli)

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Cronaca

Roma, colpo al traffico di droga nella periferia sud-ovest:...

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A capo dell’organizzazione un 49enne di origini calabresi conosciuto con i soprannomi di 'il tennista' o 'zia'. Movimentati circa 3 kg di cocaina al mese

Roma, colpo al traffico di droga nella periferia sud-ovest: 10 misure cautelari

Colpo a traffico di droga a Roma. Disarticolata dalla Polizia e dalla procura un’associazione che gestiva il traffico di droga nella periferia a sud-ovest della Capitale. A capo dell’organizzazione un 49enne di origini calabresi. Sono dieci le misure cautelari, emesse dal gip su richiesta della Dda della Procura capitolina, eseguite dalla polizia. Contestati i reati di associazione finalizzata alla detenzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti. L’indagine ha avuto inizio alla fine del 2021, quando gli investigatori del commissariato Spinaceto hanno individuato il filo di una grossa rete che movimentava stupefacenti nella periferia a sud ovest della Capitale. Sviluppati i primi riscontri, l’attività di polizia giudiziaria è stata coordinata dalla Dda della procura di Roma.

A finire fin da subito nel mirino degli investigatori, alcuni personaggi già noti alle forze dell’ordine tra cui un 49enne, conosciuto con i soprannomi di 'il tennista' o 'zia'. Sono stati poi individuati almeno due appartamenti usati dalle persone indagate, verosimilmente utilizzati come base di spaccio. La sinergia operativa degli uomini della Polizia della sezione antidroga della Squadra Mobile capitolina e degli agenti del commissariato Spinaceto ha permesso, sin dalle prime battute dell’attività di indagine, di individuare l'organizzazione criminale nelle zone di Spinaceto e Laurentino 38.

Al suo vertice era preposto il tennista: riforniva i pusher della banda della sostanza stupefacente, ne autorizzava, poi, la consegna settimanale in dosi e teneva la contabilità dei ricavi. In caso di arresto dei suoi sodali, il tennista ne curava anche la tutela legale, pagando le spese processuali e riconoscendo un’indennità ai familiari degli indagati.

Diversi i pusher a disposizione dell’associazione, veri e propri 'bracci operativi' riforniti a loro volta da uno stretto collaboratore de 'il tennista' che fungeva da ‘vettore’: ritirava lo stupefacente, ripartito in dosi, nella base di spaccio e lo distribuiva direttamente agli spacciatori. Le indagini condotte dalla Polizia e coordinate dalla Dda della procura di Roma hanno permesso inoltre di quantificare il volume degli affari prodotto dall’illecita attività, pari a un quantitativo di 2 o 3 kg al mese di cocaina, e a ricondurre al gruppo il possesso di un’arma da sparo per rivendicare la loro egemonia territoriale. Nelle basi di ‘stoccaggio’ sono stati altresì rinvenuti materiale da taglio e strumenti per la pesatura ed il confezionamento dello stupefacente.

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