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Cultura
Per la prima volta ‘ricostruiti’ i romanzi...
Per la prima volta ‘ricostruiti’ i romanzi incompiuti di Giovanni Verga
Il professore Gianni Giorgio Forni ha curato gli abbozzi delle pagine de "La duchessa di Leyra" e dei rari appunti presi per "L'onorevole Scipioni" e "L'uomo di lusso"
![Per la prima volta 'ricostruiti' i romanzi incompiuti di Giovanni Verga](https://www.adnkronos.com/resources/0287-19910ec21e1a-198d0a489485-1000/format/big/verga_us.jpeg)
Per la prima volta sono stati raccolti in volume i documenti superstiti del progetto letterario incompiuto di Giovanni Verga (1840-1922): si tratta delle pagine de "La duchessa di Leyra" e dei rari appunti presi per "L'onorevole Scipioni" e "L'uomo di lusso", i due romanzi che lo scrittore siciliano non scriverà mai. "Abbozzi di romanzi" è il titolo del libro curato da Giorgio Forni, professore ordinario di Letteratura italiana all'Università di Messina, fresco di stampa da Interlinea e inserito nella collana dell'Edizione nazionale delle opere di Giovanni Verga condotta sulla base dei manoscritti.
Dopo i pescatori della famiglia Malavoglia, dopo l'affermazione sociale di Mastro-don Gesualdo come ricco possidente, i romanzi del ciclo dei "Vinti" avrebbero dovuto rappresentare le classi superiori della società: i riti mondani dell'aristocrazia, i vertici del potere politico, l'artista capace di imporsi nello spazio degradato e commerciale della modernità. Per Verga, spiega Forni sulla base delle carte autografe, non si trattava di cimentarsi solo con una diversa "classe sociale", ma di riprodurre una differente condizione antropologica e psicologica in cui la "natura" è quasi interamente mascherata dall'"artificio", l'autentico viene sostituito dall'inautentico, la spontaneità di sentimenti si perde nella vanità esteriore delle forme.
La scommessa di Verga era quella di poter rappresentare in modo oggettivo la scissione costitutiva, verticale del mondo interiore del personaggio di potere nelle sue varie declinazioni (potere mondano nella "Duchessa di Leyra", potere politico nell'"Onorevole Scipioni", potere culturale nell'"Uomo di lusso").
Nel proseguire il ciclo dei "Vinti" Verga si trova anzitutto di fronte a un problema tecnico, spiega Forni: come narrare un ambiente in cui la buona educazione nasconde le passioni, i desideri, i risentimenti, e li traduce in segni impalpabili, in sottintesi, in inflessioni di voce difficili da rendere sulla pagina?
Rispetto al progetto di tre grandi romanzi, in realtà restano ben poche carte, in gran parte relative alla "Duchessa di Leyra". In questo romanzo ciò che era fondamentale era il tono, o per dirla con Verga la capacità di "intonarsi", di rendere evidenti i sottintesi e i "mezzi toni", e l'autore catanese sperimentò (quasi ossessivamente) tante orchestrazioni diverse dei medesimi scorci narrativi che possono sembrare varianti ripetitive e inconcludenti, ma rappresentano invece il tentativo di affrontare la sfida insita nel nuovo romanzo. Per questo gli autografi che ci rimangono della "Duchessa di Leyra" riguardano solo pochissime scene.
La protagonista, scriveva il grande romanziere siciliano, "è come un'intrusa nella società palermitana, ove pure ha le sue relazioni e le parentele - puntigliosa, altera, di un'estrema sensibilità affettiva e d'orgoglio".
Giovanni Verga, spiega Forni, "voleva trovare la misura di uno stile nuovo, ammiccante, increspato da sottili contrasti, fatto di cadenze reticenti e maliziose; deve sperimentarlo, metterlo alla prova, tentare via via accordi e combinazioni come un musicista che deve familiarizzarsi con certi strumenti che si aggiungono all’orchestra. Come riprodurre ad esempio un sorriso falso, un pettegolezzo accennato a mezza voce, un segno maligno e spiritoso di assenso?" Verga ipotizzava dunque una nuova grammatica narrativa e fu qui che Verga egli fallì: scrisse, riscrisse, cercando la "parola giusta", la combinazione esatta di elementi che dessero evidenza alle pulsioni profonde e nascoste dei personaggi.
Il volume degli "Abbozzi di romanzi" raccoglie tutte le carte superstiti dei tre ultimi romanzi del ciclo dei "Vinti" e vi è un'ampia introduzione di Forni che ricostruisce minutamente il percorso compositivo di Verga e anche il procedere del "caso letterario" della mancata conclusione del ciclo dei "Vinti" che condusse il vecchio Verga a chiudersi infine in un accigliato silenzio.
(di Paolo Martini)
Cultura
Musica: conto alla rovescia per il GallinaRock 2024, al via...
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![Musica: conto alla rovescia per il GallinaRock 2024, al via l'8 agosto](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b761834d173-ed5ad28d6c26-1000/format/big/img-20240726161114-2a437529-5fe1-48b6-b919-b1d3d994b206_giorgia_sodaro.jpeg)
Conto alla rovescia per il GallinaRock 2024: l’8 agosto prende il via la sedicesima edizione del Festival, che non si è fermato neppure durante la pandemia. Dal 2009 sul palco del GallinaRock, ideato e diretto da Luigi Vacana, sono passati numerosi artisti dai KuTso a i Marta sui Tubi, ma anche Lo Stato Sociale e Jago, prima di conoscere il successo del grande pubblico. A conferma dell’indiscussa qualità del format, la Rai ha deliberato anche la Media partnership ufficiale attraverso Rai Radio Tutta Italiana. Un palcoscenico da record calcato negli anni da circa 300 band, per un totale di oltre 1.300 musicisti. Volti noti ma anche band emergenti, che qui si sfidano a ritmo di rock. Così il GallinaRock, considerato tra i contest più riconosciuti della penisola, ha presentato la line-up dell’edizione 2024. Una full immersion già dall’imbrunire di giovedì otto agosto, con la scena che sarà da subito tutta per i due gruppi emergenti. Saranno loro infatti a contendersi la possibilità di esibirsi in apertura del concerto clou, insieme a un artistico riconoscimento prodotto in esclusiva dall’Accademia di Belle Arti di Frosinone. Spazio sempre all’arte con il ‘GallinArtRock’, l’area creativa assicurata dall’Associazione Ichor, con il trionfale mix di colori che farà da cornice ai live musicali. Con le luci della sera che caleranno nell’affascinante Parco San Leonardo, situato sul colle più alto del borgo medievale di Gallinaro, a infiammare il palco ci penseranno i 99 Posse. Anche quest'anno al Gallinarock ci sarà la formula 'plastic free’ nel segno della sostenibilità mentre dal punto di vista della salvaguardia della Biodiversità animale il sostegno andrà all’associazione Gallo Larino. Ingressi già disponibili sulla piattaforma I-Ticket.
Cultura
‘Libri sotto l’ombrellone’, il consiglio...
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Suggerisco a chi parte 'L'Educazione sentimentale' di Flaubert
!['Libri sotto l'ombrellone', il consiglio di Paolo Di Paolo](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b75f2e043d0-01bd3d3b785b-1000/format/big/paolo_di_paolo.jpeg.jpeg)
Uno dei romanzi "più belli dell'Ottocento". Paolo Di Paolo, interpellato dall'AdnKronos, consiglia ai lettori pronti a partire per le vacanze "'L'Educazione sentimentale' di Flaubert e, al tempo stesso, racconta quella che è la sua lettura del momento: 'Quello che serve di notte', l'esordio di uno scrittore francese che descrive la realtà politica transalpina di questi anni dimostrando che la letteratura può offrire delle analisi sociopolitiche "emozionanti" ed "efficaci".
A proposito del romanzo di Flaubert, Di Paolo sottolinea che "c'è una nuova traduzione di Yasmina Mélaouah, che è anche la traduttrice di Pennac, pubblicata da Bompiani". Quella raccontata dal Flaubert - dice Di Paolo, che è arrivato nella sestina del premio Strega con 'Romanzo senza umani' - "è una storia che trovo incredibile di un amore illusorio. Il protagonista si innamora di una donna più grande di lui, insegue il suo sogno per anni. Ma, a distanza di tempo, si accorge di quanto fosse fragile quella proiezione sentimentale. Il libro rappresenta una relazione forte tra vita privata e pubblica: c'è una vita del cuore e una della storia che entrano l'una nell'altra in un tempo segnato, in Francia, dalle rivoluzioni del 1848. Questo era anche uno dei libri preferiti da Kafka che avrebbe voluto leggerlo interamente ad alta voce davanti a una platea".
'Quello che serve di notte' di Laurent Petitmangin, pubblicato da Mondadori nella traduzione di Elena Cappellini, "è' la storia di un padre, socialista, che lavora nelle ferrovie e che fa ancora militanza politica. Dopo la morte della moglie, l'uomo si ritrova a crescere due figli adolescenti, uno dei quali entra nelle fila della destra di Marine Le Pen. E' traumatizzato dal fatto che il figlio, un bravo ragazzo, frequenti circoli di estrema destra. E' un libro molto duro sullo sconcerto di una classe sociale e politica che si ritrova circondata da persone che hanno le stesse istanze egualitarie. Persone che si trovano però come rappresentanti figure politiche dell'estrema destra. Credo che sia un libro istruttivo sui molti pregiudizi e sulle tante opacità che caratterizzano il racconto dell'America di Trump e della Francia in cui serpeggiano venti di destra". E' un libro, conclude Di Paolo, che dimostra quanto la narrativa possa "essere non dico più lucida dell'analisi sociopolitica ma più emozionante e quindi più efficace e meno giudicante".
Cultura
‘Scrittori dietro le sbarre’, un concorso...
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Nell’ambito del 'Premio Letterario Internazionale Città di Castello' una sezione speciale rivolta alle persone recluse, arrivate opere da 22 Istituti penitenziari
!['Scrittori dietro le sbarre', un concorso letterario per i detenuti](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b73fb03ea25-b958f170dec7-1000/format/big/clipboard-0074.png)
Scrittori dietro le sbarre. "Destinazione Altrove - La scrittura come esplorazione di mondi senza tempo" è il titolo della nuova sezione speciale permanente inserita nell’ambito del Premio Letterario Internazionale Città di Castello giunto alla 18esima edizione. Un concorso letterario rivolto alle persone recluse nelle carceri del Paese, che ha chiuso da qualche settimana le iscrizioni con opere, tra poesie e racconti brevi, provenienti da 22 istituti penitenziari. I vincitori saranno ufficializzati nel corso della Cerimonia di premiazione, che si svolgerà il 26 ottobre, al 'Teatro degli Illuminati' di Città di Castello.
Il progetto rientra tra le iniziative di collaborazione per favorire la promozione umana e culturale dei soggetti reclusi previste dal protocollo d’intesa siglato il 28 marzo 2024 dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap), l’associazione culturale 'Tracciati Virtuali' e la Società Dante Alighieri. E già si lavora all’edizione 2025, con la promozione di iniziative all’interno degli Istituti penitenziari,quali presentazioni di libri, incontri con gli autori, corsi di scrittura creativa.
"Si tratta di un’iniziativa di notevolissimo rilievo perché la cultura in generale è uno degli strumenti più efficaci per far acquisire alla persona detenuta i valori che sono alla base della convivenza civile", ha dichiarato in video-collegamento, il Capo del Dap, Giovanni Russo, nella conferenza di presentazione Città di Castello presso la sala consiliare alla presenza del sindaco Luca Secondi, dell’assessore alla Cultura, Michela Botteghi, del presidente della Associazione culturale 'Tracciati Virtuali' Antonio Vella e Alice Forasiepi in rappresentanza della casa editrice LuoghInteriori e di Massimo Temperini in rappresentanza della Società Dante Alighieri. "La scrittura, anche nelle sue espressioni creative come quelle che la sezione speciale del concorso intende valorizzare - ha aggiunto - offre l’opportunità alla persona che vive un’esperienza detentiva di rielaborare le proprie esperienze, di assumersi la responsabilità dei propri errori e di individuare nuovi percorsi di vita”.
Un ruolo molto significativo in questo progetto lo ricopre la Società Dante Alighieri, il cui rappresentante ha puntato l’attenzione “sull’importanza dell’esplorazione nell’abisso di sentimenti di persone costrette, loro malgrado, a vivere una condizione diversa. In tal senso il linguaggio subisce variazioni e mutamenti che vale la pena di registrare”. Il senatore Walter Verini, segretario della Commissione Giustizia del Senato, che ha avuto un ruolo preminente nella ideazione di questa sezione speciale, ha denunciato come l’emergenza carceri sia "drammatica. Suicidi quotidiani, sovraffollamento, mancanza di spazi, attività sociali e personale rendono impossibile l’applicazione dell’articolo 27 della Costituzione, che prevede la pena come recupero e reinserimento sociale del cittadino recluso. Umanizzare il trattamento penitenziario - aggiunge - è un fatto di civiltà e di sicurezza: chi, dopo la pena, esce rieducato, statisticamente non torna più a delinquere".
"L’iniziativa del Premio letterario 'Città di Castello', l’apertura di una sezione speciale rivolta alle detenute e ai detenuti - ha concluso Verini - è un esempio di grande valore, un contributo di speranza per persone che hanno sbagliato, che scontano una pena, che hanno la speranza di poter tornare, anche grazie alla cultura, a vivere una vita sociale”. La sezione speciale ha infatti come obiettivo quello di sollecitare, tramite la scrittura, le persone in esecuzione pena a dar voce ai propri sentimenti, alle proprie riflessioni sul 'prima - durante - dopo' il periodo di reclusione, coinvolgendo la società civile con eventi di sensibilizzazione sul mondo carcerario.
"Essere partecipi oggi della conclusione del percorso che ha portato alla creazione di una sezione speciale permanente riservata a tutte le recluse e i reclusi dei penitenziari è un motivo di vanto ed orgoglio per la comunità tifernate, in virtù della sua storia e tradizione plurisecolare nel settore della tipografia e della grafica. Le istituzioni, a cominciare dal Comune, hanno fin da subito sostenuto questa straordinaria proposta culturale e sociale, che si fonda sul rispetto della dignità umana e sui valori racchiusi nell’articolo 21 della nostra Costituzione, e continueranno con rinnovato entusiasmo e determinazione a sostenerla negli anni come protagonista nel panorama nazionale e internazionale”, hanno dichiarato il sindaco Luca Secondi e l’assessore alla Cultura Michela Botteghi.