Expo 2030, la vittoria di Mbs con vista sui Mondiali del 2034
Dalla vittoria ulteriore spinta alla realizzazione dell'ambizioso programma per diversificare l'economia del regno riducendo il ruolo del petrolio
L'assegnazione a Riad come sede di Expo 2030 rappresenta un successo per Mohammed bin Salman, il leader 'de facto' dell'Arabia Saudita, e una spinta ulteriore alla realizzazione di 'Vision 2030', l'ambizioso programma per diversificare l'economia del regno riducendo il ruolo del petrolio. La vittoria è stata fortemente osteggiata dalle organizzazioni per i diritti umani, che denunciano un'operazione di maquillage di Mbs - l'acronimo con cui l'erede al trono è conosciuto in Occidente - per costruire una nuova immagine del regno, 'sfregiata' dall'omicidio del giornalista saudita Jamal Khashoggi nel 2018 e dagli abusi sui diritti civili.
Riad Expo 2030, il cui tema è 'L'era del cambiamento: insieme per un futuro lungimirante', sarà solo uno dei grandi eventi internazionali che la monarchia del Golfo ospiterà nei prossimi anni. Già forte di imponenti investimenti sportivi - dalla F1 al calcio con la proprietà del Newcastle - l'Arabia Saudita, che solo per l'Expo ha stanziato 7,8 miliardi di dollari, continua a rafforzare la sua posizione sulla scena mondiale, sfruttando lo sport come strumento di soft power. Il regno, che di recente ha ingaggiato l'ex ct Roberto Mancini, ospiterà nel 2027 la Coppa d'Asia di calcio.
Una sorta di prova generale in vista dei Mondiali che, dopo il ritiro della candidatura dell'Australia, si disputeranno nella monarchia del Golfo nel 2034. Nello stesso anno a Riad si terrà la 22esima edizione dei Giochi asiatici. Nel 2029, invece, il regno ospiterà i Giochi invernali asiatici con centinaia di miliardi di investimenti previsti per un Paese dove la neve non è certo familiare.
Esteri
Cittadino italo-israeliano ucciso in attacco Hamas a Jaffa
Lo conferma la Farnesina all'Adnkronos. Nell'attentato a sud di Tel Aviv sono morte sette persone, mentre altre 16 sono rimaste ferite
Un cittadino italo-israeliano è rimasto vittima dell'attentato rivendicato da Hamas a Jaffa lo scorso primo ottobre. Lo ha confermato la Farnesina all'Adnkronos. Nell'attentato a sud di Tel Aviv sono morte sette persone, mentre altre 16 sono rimaste ferite.
La settima vittima è stata identificata come Victor Shimshon Green, 33 anni. L'uomo viveva in un rifugio per senzatetto a Jaffa, come riporta il Times of Israel.
Le altre vittime sono state identificate dalle autorità israeliane come Revital Bronstein, 24 anni, Ilia Nozadze, 42 anni, Shahar Goldman, 30 anni, Inbar Segev Vigder, 33 anni, Nadia Sokolenco, 40 anni, e Jonas Chrosis, 26 anni. A sferrare l'attacco sono stati Mohammad Mesek e Ahmed Himouni entrambi di Hebron.
Esteri
Israele, attacco terroristico alla stazione di Beersheba:...
Altre 11 persone sono rimaste ferite. L'attentatore è un beduino di 29 anni con precedenti penali. Aveva anche cittadinanza israeliana
Attacco oggi 6 ottobre in Israele, alla stazione centrale degli autobus di Beersheba: una soldatessa israeliana di 25 anni è morta e altre 11 persone sono rimaste ferite. La soldatessa era in servizio presso la polizia di frontiera al sud.
L'attentatore è un beduino di 29 anni. Lo riferiscono le autorità israeliane spiegando che anche un cittadino eritreo, erroneamente identificato come un aggressore, è stato ucciso dopo essere stato raggiunto da colpi d'arma da fuoco. Lo riporta il Times of Israel. Il 29enne, hanno spiegato i militari, aveva anche cittadinanza israeliana. L'aggressore aveva precedenti penali.
La polizia sta indagando per stabilire se l'attacco sia stato compiuto sia con accoltellamento che con colpi d'arma da fuoco da parte dell'attentatore.
Esteri
Israele, attacco alla stazione di Beersheba: morta...
Altre 11 persone sono rimaste ferite. L'attentatore è un beduino di 29 anni con precedenti penali. Aveva anche cittadinanza israeliana
Attacco oggi 6 ottobre in Israele, alla stazione centrale degli autobus di Beersheba: una soldatessa israeliana di 25 anni è morta e altre 11 persone sono rimaste ferite. La soldatessa era in servizio presso la polizia di frontiera al sud.
L'attentatore è un beduino di 29 anni. Lo riferiscono le autorità israeliane spiegando che anche un cittadino eritreo, erroneamente identificato come un aggressore, è stato ucciso dopo essere stato raggiunto da colpi d'arma da fuoco. Lo riporta il Times of Israel. Il 29enne, hanno spiegato i militari, aveva anche cittadinanza israeliana. L'aggressore aveva precedenti penali.
La polizia sta indagando per stabilire se l'attacco sia stato compiuto sia con accoltellamento che con colpi d'arma da fuoco da parte dell'attentatore.