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Violenza sulle donne, dall’impiegata alla manager le...

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Violenza sulle donne, dall’impiegata alla manager le voci al rientro al lavoro dopo la maxi-mobilitazione

Più forza, consapevolezza e più condivisione: dieci storie italiane

Donne alla manifestazione del 25 novembre - Fotogramma

Più forza, più consapevolezza, più condivisione. Dopo l'ondata di mobilitazione nella giornata contro la violenza sulle donne, a partire dalla grande partecipazione alla manifestazione del Circo Massimo a Roma, resta forte il 'grido' delle donne. Adnkronos ha raccolto, al lunedì al rientro al lavoro, le voci di dieci donne, impegnate in diversi ambiti lavorativi.

La commerciante

"E' stata una delle prime volte -spiega Francesca Recine, commerciante di Genova, più punti vendita abbigliamento sportivo e articoli sportivi, vicepresidente di Fismo Confesercenti (negozi di abbigliamento) ad Adnkronos/Labitalia- in cui nel nostro Paese si è sentita una voce così forte contro la violenza sulle donne, a partire dalla manifestazione al Circo Massimo. E questo mi ha lasciato una grande forza, che viene dalla condivisione. Spesso gli atti di violenza accadono in ufficio, sul luogo di lavoro, e aver dato voce a una realtà spesso silente è stato molto importante. Da oggi credo che le tante donne vittime di violenza, che oltre ai gesti può essere contenuta anche nelle parole, non si sentano più sole. E da oggi proprio grazie alla condivisione che si è creata su questo tema tutti abbiamo capito che bisogna tenere gli occhi aperti, sempre", conclude.

La casalinga

Per Federica Rossi Gasparrini, presidente di Obiettivo Famiglia/Federcasalinghe, “inattesa ma bellissima è la grande partecipazione di donne e uomini alle iniziative contro la violenza sulle donne". "Noi c’eravamo, a far rumore, con coperchi e mestoli. Anche in famiglia, talvolta, serve rapportare la cultura del rispetto e della condivisione. Noi ci siamo!”, dice ad Adnkronos/Labitalia.

La libera professionista

"Degli eventi di questi giorni contro la violenza sulle donne -afferma Marcella Caradonna, commercialista e presidente dell'ordine dei commercialisti di Milano ad Adnkronos/Labitalia- resta la voglia di mettersi a disposizione e di fare rete contro questo fenomeno, offrendo le proprie competenze. Noi come commercialisti abbiamo fatto tanto contro la violenza economica. Spesso e volentieri infatti tante donne sono vittime di violenza e non riescono a staccarsi dal contesto in cui la subiscono perchè non hanno un lavoro e hanno paura di restare in mezzo a una strada. E allora è necessario creare una 'cintura di sicurezza' intorno a queste donne, facendo ognuno la propria parte, mettendo ognuno un tassello. Noi commercialisti ci siamo, uomini e donne".

La preside

Cristina Costarelli, preside e presidente dell'Anp Lazio, definisce la manifestazione contro la violenza sulle donne che sabato ha visto riempirsi le piazze di tutta Italia "un segno di speranza per il futuro nonostante la consapevolezza delle difficoltà". "La manifestazione di sabato - sottolinea Costarelli All'Adnkronos - sicuramente dà un segno positivo di coinvolgimento e di attenzione. Aver visto così tante persone di entrambi i sessi, di tutte le età, di tutte le professioni, unirsi in questi numerosi momenti su scala nazionale veramente dà un idea di quanto sia sentita questa situazione ci lasci ben sperare per il futuro anche se siamo consapevoli di tante difficoltà, tante criticità che necessitano di tempo affinché siano realmente superate. L'impresssione della partecipazione è sicuramente positiva".

L'impiegata

"Più che rispetto al ritorno in ufficio forse la domanda dovrebbe essere come mi sono sentita a tornare a casa. In realtà il nostro ufficio nel Municipio VIII di Roma è una realtà piuttosto virtuosa dove non si percepisce in alcun modo una discriminazione nei confronti nelle donne. Io vengo dal privato e il passaggio qui in Municipio è stato il passaggio in una oasi. Nel privato era complicato anche solo prendersi delle ore per i bambini piccoli, piuttosto che una giornata di malattia mentre qui c'è una grande attenzione alle necessità delle persone", dice all'Adnkronos Federica, dipendente del Comune di Roma, che sabato era in piazza per dire basta alla violenza contro le donne. "Io ho 50 anni - aggiunge - e gli uomini della mia generazione sono cresciuti con una cultura del patriarcato, una parola tornata d'attualità recentemente, difficile da scardinare, anche in famiglia, per quanto il clima sia non violento. Ci sono comunque delle libertà che un uomo si sente di prendere con più facilità rispetto ad una donna. Un uomo, come mio padre o anche il mio compagno, non si sente di giustificarsi in alcun modo per le proprie scelte mentre noi, anche per un retaggio culturale, ci viene quasi automatico giustificarci per la più piccola libertà che ci prendiamo. Per lui è naturale dire 'esco' senza aggiungere 'dove come e perché', per me no".

La scienziata

Dopo i cortei di Roma e Milano "mi sono sopresa ad essere invasa da una tristezza, la tristezza che le nostre lotte femministe non avessero messo fine agli abusi, alle discriminazioni per non parlare poi della violenza estrema sulle donne, il femminicidio", commenta l'astrofisica Patrizia Caraveo, classe 1954, con l'Adnkronos. La scienziata sottolinea di essere "rimasta molto colpita dalla numerosità e dalla quantità di persone, donne di tutte le età ma anche uomini, che hanno partecipato alle manifestazioni: è un segno di quanto sia necessario fare qualcosa, di quanto il problema continui ad essere importante e non risolto".

Patrizia Caraveo è stata direttore dell'Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica di Milano (Iasf) e direttore di ricerca dell'Istituto Nazionale di Astrofisica, e fa parte del network di "100 donne contro gli stereotipi", "un elenco di donne scienziate - spiega - voluto dalla Fondazione Bracco con l'idea di dare ai media un 'catalogo' di possibili interlocutrici perché in Tv l'esperto di turno da consultare era sempre un maschio. L'elenco è iniziato con le scienziate, poi è stato ampliato con le donne in economia e adesso con le sportive: i premi per le donne sportive, per esempio, sono inferiori a quelli degli uomini".

"Sarebbe stato bello - prosegue Patrizia Caraveo - aver potuto vedere delle differenze fra le lotte femministe dei nostri anni e quelle di oggi, ma non mi sembra sia così. Dopo l'università davo per scontato che avevamo sviscerato questo problema e che la società sarebbe stata pronta a risolverlo. Poi quando mia figlia è cresciuta, io sono andata avanti con la carriera ed una mia amica americana mi ha chiesto di partecipare ad una conferenza vicino Washington su cosa accadeva alle donne nella scienza. Era la fine degli anni '90, per partecipare alla conferenza ho iniziato a cercare dati in Italia e sono letteralmente 'caduta dal pero'. Vivevo nell'ipotesi che il movimento femminista avesse ottenuto qualcosa, invece niente". "La verità - continua l'astrofisica - è che sui temi della parità di genere dovremmo 'copiare' la Coca-Cola: non smette mai di fare marketing ed i loro guru della pubblica dicono sempre che 'è vero che la Coca-Cola è conosciuta in tutto il mondo ma se smettessimo di fare spot i consumatori ci dimenticherebbero. E questo vale anche per le lotte di genere, le lotte per una vera parità di genere. Insomma un corteo è come fare uno spot: è evidente invece che dobbiamo battere sul tema ogni giorno, ancora e ancora".

L'operaia

"La vicenda di Giulia è stata una scossa forte ma qualcosa si stava già muovendo anche a livello delle istituzioni locali. Bisognerebbe però lavorare di più sulla cultura, intervenire a livello di scuola: insegnare che si può lavorare a braccetto uomo-donna ma sempre con rispetto. Ma bisognerebbe iniziare sradicando del tutto questa concezione anche un pò impalpabile per cui l'uomo può aspirare a fare l'astronauta e la donna no perchè fa i figli. Una forma di pressione che aleggia anche nelle fabbriche più rispettose, come la mia, dove restano sempre poche le donne che sono a capo o quelle inserite nella manutenzione oppure quelle che trovano spazio a livello di quadri amministrativi...c'è sempre velata, latente, questa sorta di preconcetto legato al fatto che a un certo punto la donna si deve assentare per i figli. Quasi che si debba scegliere tra carriera e maternità", sottolinea Miriam, operaia alla Stellantis di Val di Sangro in Abruzzo, due figlie di cui l'ultima di 4 anni, conversando con l'Adnkronos. "Eppure quando poi ci assentiamo, a qualsiasi livello, l'azienda il peso lo sente eccome: per questo la parità passa anche da un aiuto vero alla famiglia, di un sostegno soprattutto da un governo che dice di essere a favore della famiglia".

La dirigente

"Questo 25 novembre ci lascia due consapevolezze. La prima è quanto sia ancora necessario un impegno ampio, vero e diffuso per ridurre il fenomeno allarmante delle violenze. La seconda è che altrettanta dedizione ed attenzione dovrà essere messa nel mondo del lavoro per contrastare le discriminazioni e gli ostacoli che pregiudicano la partecipazione paritaria delle donne al lavoro, circostanza che ancora caratterizza il nostro Paese. Abbiamo assistito in queste settimane forse a un risveglio collettivo di coscienze. Adesso non dobbiamo disperdere questa attenzione, ma renderla concreta. Se davvero vogliamo raggiungere una democrazia paritaria, dobbiamo prima di tutto investire nelle infrastrutture sociali ed educative, a cominciare dagli asili nido e dall'assistenza degli anziani. La cura dell'essere umano è il primo passo per alleggerire le donne e permettergli di realizzarsi a pieno", dice ad Adnkronos/Labitalia Antonella Giachetti, presidente nazionale dell’Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda.

"Serve poi una formazione anche economica e finanziaria, che consenta alle donne di essere autonome e di avviare percorsi di attività economiche anche in modo indipendente. Oggi più che mai abbiamo bisogno della componente femminile, della sua visione di resilienza e creatività anche in ambito economico. Ma prima ancora, la nostra società necessità di un cambio culturale, che metta al centro il valore sacro di ogni singola vita. Solo così possiamo prevenire ogni violenza e conflitto", aggiunge.

La donna medico

La violenza di genere coinvolge le donne medico tre volte: "In primo luogo come professioniste che assistono e curano le vittime, in secondo luogo per il rischio di aggressioni ai sanitari che nel 70% colpiscono proprio le donne, e infine nelle dinamiche di lavoro per i diritti non rispettati e gli ostacoli alla carriera rispetto ai colleghi maschi: siamo la maggioranza degli operatori sanitari e la minoranza nei posti di comando", illustra all'Adnkronos Salute Chiara Rivetti, segretaria regionale Anaao Assomed Piemonte e medico internista.

Da medico, ribadisce Rivetti, "i punti di vista sul tema sono diversi. Attraverso l'assistenza e la cura delle vittime si ha una consapevolezza diretta della frequenza, della dimensione e dell'importanza del fenomeno che, nella metà dei casi, evidenzia violenze che si consumano dentro la famiglia. Abbiamo la percezione precisa dell'urgenza che serve fare subito qualche cosa". Come lavoratrici, invece, "credo che il successo della manifestazione sia servito a non far sentire sola nessuna di noi: ormai è chiaro che siamo in tante a vivere un ambiente di lavoro in cui esiste il rischio di violenza psicologica o fisica. E che possiamo sostenerci a vicenda", aggiunge Rivetti, ricordando che sul lavoro"ci sono aggressioni che non sempre riusciamo a riconoscere, come i diritti negati. E anche in questo caso credo che la manifestazione ci abbia aiutato a cambiare sguardo, a porsi la domanda fondamentale: ma il mio primario, rispetto a una mia richiesta, avrebbe dato la stessa risposta se fossi stata un uomo? Una domanda che troppe volte non ci siamo fatte a fronte di un avanzamento di carriera mancato, per esempio".

In sanità, inoltre, come dimostra la cronaca, "siamo a rischio anche di aggressioni da parte dei pazienti, in particolare in aree come i pronto soccorso. In 7 casi su 10 sono colpite proprio le donne. E credo che anche qui una delle prime domande è sempre: se la collega aggredita fosse stata un uomo, sarebbe successo lo stesso? In molti casi - osserva Rivetti - la risposta è negativa. Penso che ora, dopo questa mobilitazione, mai vista prima con questi numeri, siamo più consapevoli che molte delle nostre problematiche lavorative sono anche legate al genere. Il dato positivo è che ci sentiamo meno isolate".

L'infermiera

"Come professioni infermieristiche siamo sempre più coinvolti sul tema della violenza sulle donne. Siamo quelli che facciamo front office in Pronto soccorso, le braccia che accolgono le donne che arrivano in ambulanza o con le proprie gambe. Come siamo in prima linea quando si parla di aggressione ai nostri danni da parte di pazienti o familiari in attesa in Pronto soccorso", dice, all'Adnkronos Salute, Natascia Mazzitelli, segretario del Consiglio direttivo dell'Ordine delle professioni infermieristiche (Opi) di Roma, che sabato ha partecipato all'inaugurazione di una panchina rossa nel cuore del commissariato Casilino con una dedica a Giulia Cecchettin e a tutte le vittime di femminicidio e violenza di genere. "Per questo, con forza, non vogliamo che si dimentichi la grande manifestazioni di sabato al Ciro Massimo che deve farci da guida affinché quello che è accaduto a Giulia Cecchettin non si verifichi mai più", rimarca. "La panchina rossa è un simbolo - prosegue - per promuovere la cultura del rispetto". Sul tema del riconoscimento professionale delle donne, la segretaria Opi di Roma aggiunge che "da questo punto di vista sono stati fatti enormi passi in avanti, il 70% degli infermieri è donna ma ci sono colleghi maschi bravissimi. Certo, è chiaro che quando una assistita anziana si vede arrivare un infermiere e non una infermiera - conclude - ancora fa fatica ad accettarlo, ma questo fa parte del lavoro e comunque c'è oggi una grande integrazione di genere nel nostro".

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Economia

Iscro 2024, cosa è l’indennità straordinaria di continuità...

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Domande al via dal 1° agosto fino al 31 ottobre 2024

Sede Inps

L'Inps ha emesso una circolare con le istruzioni riguardanti l'indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (Iscro), che è entrata a regime dal 1° gennaio 2024. Ma cosa è? E quali sono i requisiti per ottenere la prestazione che può arrivare fino a 800 euro?

Cosa è, requisiti e domanda

L'Iscro è destinata ai professionisti iscritti alla Gestione separata che svolgono attività di lavoro autonomo. I requisiti per accedere a questa prestazione includono l'iscrizione alla Gestione separata, non essere percettori di trattamenti pensionistici diretti, non essere assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie e aver prodotto un reddito di lavoro autonomo inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo degli anni precedenti, comunica l'Inps.

La domanda per l'Iscro deve essere presentata all'Inps esclusivamente in via telematica entro il 31 ottobre di ogni anno, utilizzando i canali online dell'Istituto. Inoltre, in conformità alla Legge di Bilancio 2024, i beneficiari dovranno partecipare a percorsi di aggiornamento professionale e autorizzare la trasmissione dei propri dati di contatto alle Regioni e alle Province autonome di Trento e Bolzano-Alto Adige.

Per l'anno 2024, la domanda di indennità Iscro sarà disponibile dal 1° agosto e potrà essere presentata fino al 31 ottobre 2024.

Come si calcola

L'indennità Iscro è pari al 25 per cento, su base semestrale, della media dei redditi da lavoro autonomo dichiarati dal soggetto nei due anni precedenti all'anno precedente alla presentazione della domanda.

Ad esempio, per una domanda presentata nel 2024, se l’assicurato ha dichiarato per gli anni 2021 e 2022 (due anni precedenti all’anno che precede la presentazione della domanda) rispettivamente un reddito pari a 6.000 euro e a 5.000 euro, si determina la media degli stessi (€ 6.000 + € 5.000 = € 11.000/2 = € 5.500), ottenendo il valore di 5.500 euro, quindi, si divide quest’ultimo importo per due (base semestrale € 5.500/2 = € 2.750) e si procede a calcolare la misura della prestazione che è pari a 687,50 euro (€ 2.750 x 25/100).

Il successivo comma 148 dell’articolo 1 in commento prevede che la prestazione non possa essere di importo mensile inferiore a 250 euro e non possa superare l’importo mensile di 800 euro. In ragione della citata disposizione normativa, pertanto, qualora la misura della prestazione - come sopra determinata - risulti di importo inferiore a 250 euro o superiore a 800 euro, l’indennità è erogata in misura pari, rispettivamente, a 250 euro mensili e a 800 euro mensili.

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Economia

Igt, fondi Apollo acquistano per 6,3 mld dollari linee...

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Al perfezionarsi dell’operazione, IGT Gaming ed Everi continueranno ad operare all’interno di un unico gruppo non quotato

Igt, fondi Apollo acquistano per 6,3 mld dollari linee Gaming e Digital ed Everi

International Game Technology ed Everi Holdings hanno annunciato la sottoscrizione di accordi definitivi in base ai quali le linee di business Gaming e Digital di Igt ed Everi verranno congiuntamente acquistate da una holding company di nuova costituzione di proprietà di fondi gestiti da Apollo Global Management, in un'operazione all-cash che riflette un valore complessivo di circa 6,3 miliardi di dollari per le aziende acquistate.

Il 29 febbraio scorso IGT ed Everi avevano annunciato la sottoscrizione di accordi definitivi in base ai quali IGT Gaming sarebbe stata scorporata e assegnata agli azionisti IGT, attraverso uno spin-off tassabile, e sarebbe stata immediatamente oggetto di fusione con Everi. In base ai nuovi accordi, i Fondi gestiti da Apollo acquisiranno IGT Gaming ed Everi. Al perfezionarsi dell’operazione, IGT Gaming ed Everi continueranno ad operare all’interno di un unico gruppo non quotato.

Secondo quanto previsto dai nuovi accordi, gli azionisti di Everi riceveranno 14,25 dollari per azione in cash, che rappresenta un premio del 56% rispetto al prezzo di chiusura del 25 Luglio 2024. IGT riceverà un corrispettivo lordo di 4,05 miliardi di dollari in cash per IGT Gaming. IGT prevede di utilizzare una parte significativa del corrispettivo per rimborsare il debito e per remunerare i propri azionisti.

De Agostini S.p.A., una società di diritto italiano e azionista di maggioranza di IGT, si è impegnata ad effettuare un investimento di minoranza nel capitale della società risultante dalla combinazione aziendale al perfezionamento dell’operazione. Una volta perfezionata la vendita di IGT Gaming ai Fondi gestiti da Apollo, IGT cambierà il proprio nome e la sigla in borsa e diverrà un puro operatore di lotterie.

L'operazione con i Fondi gestiti da Apollo è stata approvata all'unanimità da uno speciale comitato del Consiglio di Amministrazione di IGT e approvata all'unanimità da tutti i membri del Consiglio di Amministrazione di Everi, e pertanto i precedenti accordi siglati il 28 Febbraio 2024 tra IGT e Everi sono stati consensualmente risolti. L’operazione è soggetta alle consuete condizioni sospensive, incluse le approvazioni regolamentari e l'approvazione da parte degli azionisti di Everi, e si prevede che sarà completata entro la fine del terzo trimestre 2025. L'approvazione degli azionisti IGT non è necessaria.

Come sottolinea Vince Sadusky, CEO di IGT PLC, "il nostro nuovo accordo rappresenta una positiva evoluzione dell’operazione precedentemente annunciata con Everi ed è il punto di arrivo del processo di revisione strategica che IGT ha intrapreso lo scorso anno. Nei Fondi gestiti da Apollo abbiamo trovato un partner che riconosce la forza di IGT Gaming, il valore delle nostre risorse umane e la posizione che deteniamo nel settore. Questa operazione permetterà ad IGT Gaming di continuare ad investire e sviluppare i nostri principali segmenti, fornendo al tempo stesso ai nostri clienti un portafoglio di offerte più completo. Una volta completata questa operazione, gli azionisti di IGT continueranno a possedere il 100% delle attività Global Lottery di IGT, che sarà ben posizionata per continuare una storia di successo di lungo termine come operatore globale specializzato sul settore delle lotterie, con un modello di business più focalizzato e attraente e una struttura finanziaria ottimizzata per creare valore di lungo termine per gli azionisti”.

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Economia

Freedom24: come investire in azioni ed ETF da italiano

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Freedom24: come investire in azioni ed ETF da italiano

in collaborazione con: Bazoom

Investimenti di successo per tutti? Scopriamo come guadagnare in azioni e ETF sapientemente, in maniera regolata e sicura, con Freedom24. Una guida aggiornata della nota piattaforma di broker online: le sue molteplici funzioni, come usarle e le recensioni.

Che cos'è e come funziona Freedom24

La società internazionale Freedom Finance Europe Ltd, meglio conosciuta come Freedom24, è un broker online approvato dall'UE che permette ai suoi clienti di usufruire di una vasta opportunità di investimento in oltre 40.000 azioni, 1.500 ETF e 3.500 fondi delle principali borse negli Stati Uniti, in Europa e in Asia. Possiede una base dati professionale, una pratica app di trading, un'assistenza clienti disponibile in molteplici lingue e può vantare l'iscrizione di oltre 400.000 utenti.

Aprire un conto su Freedom24: facile e rapido

Chi è interessato, chi esperto, chi vuole provare l'attendibilità del sito o chi è alle prime armi può aprire un conto su Freedom24 in pochi minuti in maniera semplice e veloce.

Basta inserire i propri dati personali: servono la mail per creare una password, un documento valido di riconoscimento, il numero di telefono e la firma per approvare l'accordo dei termini e le condizioni. Una volta autenticati e registrati si può immediatamente accedere alla piattaforma per provare le sue funzionalità. Non serve un importo minimo per iniziare a fare trading di azioni, ETF, opzioni e obbligazioni. Per depositare sul conto si possono utilizzare la carta di credito/debito, Apple Pay e Google Pay, ove il denaro sarà subito disponibile, oppure tramite bonifico bancario che richiede fino a 3 giorni per l'accredito. Per il prelievo occorrono semplicemente le proprie coordinate bancarie. E' possibile fare trading con più valute.

I costi di trading su Freedom24 dipendono dal piano scelto. Ad oggi sono disponibili l'All Inclusive USD, da 0 dollari al mese, oppure lo Smart, in euro, a 0 euro al mese. E si è pronti fin da subito a creare o implementare la propria strategia di trading, costruire un portafogli a lungo termine e investire in titoli in crescita.

Conto D e tassi di deposito

Oltre alla funzione di broker di azioni, la piattaforma offre un'interessante opzione di conto di risparmio chiamata conto D. Un prodotto di investimento conservativo che propone ai suoi clienti, sul piano di risparmio giornaliero, due tassi di interesse che cambiano a seconda della valuta scelta per aprire il conto: il 3,62% di rendimento annuo se in euro, oppure il 5,34% se si apre il conto in dollari. Non vi è limite di importo, i soldi possono essere trasferiti sul conto di trading o prelevati in qualsiasi momento, è disponibile su tutti i piani tariffari e l'accredito degli interessi è giornaliero. Il trasferimento dei fondi dal conto D al conto trading è rapidissimo e l'operazione è istantanea.

È accessibile con tutti i piani e viene creato automaticamente all’apertura del conto di trading.

I vantaggi e le opinioni dei clienti

Affidabilità e serietà sono le parole chiave di Freedom24. Infatti, Freedom Finance Europe Ldt è regolato dalla Securities and Exchange Commission (SEC) statunitense, dalla Cyprus Securities and Exchange Commission (CySEC) a Cipro ed è soggetto alla supervisione della Federal Financial Supervisory Authority (BaFin) tedesca. Gestisce la Freedom Holding Corp che è quotata al Nasdaq, e utilizza la tecnologia SSL, che crittografa i dati inviati e ricevuti dal sito risultando illeggibili a terzi, per proteggere i dati dei clienti.

Un aspetto fondamentale, quello della sicurezza e della normativa, che è la base e il punto di forza della piattaforma, tanto da essere considerata uno dei più importanti agenti di borsa a livello mondiale, superando brillantemente diversi test che esaminano la sua esperienza nel fare trading finanziario, l'assistenza ai clienti, i costi e le commissioni e la protezione dei depositi.

Secondo le opinioni degli utenti, che hanno aperto un conto presso un classico broker con accesso diretto alle diverse borse valori mondiali, Freedom24 detiene basse commissioni e ampie possibilità di investimento a prezzi inferiori non solo per le azioni, ma anche per gli ETF, le obbligazioni e i fondi. Un altro punto forte del broker, che si differenzia dagli altri, è la possibilità di diversificare il portafoglio a livello mondiale, dove molti ETF e fondi chiusi non europei sono accessibili e quindi negoziabili. Si evidenzia, inoltre, la possibilità di guadagnare un alto tasso d’interesse, fino al 6,1% annuo, sui contanti non investiti depositati nel saldo del conto.

Passa brillantemente anche la prova dell'esperienza del sito web e l'app: l'azienda si presenta nella sua storia e nella sua capitalizzazione di mercato, i focus dell'offerta sono evidenziati e i punti di forza dei servizi proposti sono visibili in blocchi ben riconoscibili, fino ad arrivare alla parte dei contatti e delle domande frequenti, approfondita, semplificata e vicina al cliente. Inoltre, dispone di una serie di pratiche attività e utili per gli investitori, quali: notizie e analisi sui mercati finanziari, informazioni sui singoli strumenti e sulle società emittenti; grafici e indicatori per monitorare le oscillazioni dei prezzi e riconoscere le eventuali opportunità di investimento.

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