![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2023/11/27/144853190485_168.jpeg)
![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2023/11/27/144853190485_168.jpeg)
Salute e Benessere
Indagine, metà giovani non conosce infezioni a trasmissione...
Indagine, metà giovani non conosce infezioni a trasmissione sessuale
Preservativo poco usato e 6 su 10 si affidano al coito interrotto, 40% anche contro gravidanze indesiderate
![Indagine, metà giovani non conosce infezioni a trasmissione sessuale](https://www.adnkronos.com/resources/0287-198f1babd613-7adba80e5c7e-1000/format/big/img_20231126_203036.jpeg)
Tra i giovani è diffusa una bassa percezione del rischio di contrarre le infezioni sessualmente trasmesse (Ist): più del 50% non sa riconoscerle e il 63,2% dichiara di non aver mai fatto una visita di controllo da un ginecologo o andrologo. E' scarso anche l'uso del preservativo, utilizzato sempre da meno di un giovane su due (43,4%): il 62,5% si affida al coito interrotto e oltre il 39,3% lo ritiene un metodo efficace contro gravidanze indesiderate e Ist. Sono i dati dell'Osservatorio giovani e sessualità realizzato da Durex in collaborazione con skuola.net, che in occasione del World Aids Day del primo dicembre e alla luce dei recenti fatti di cronaca tornano più che mai attuali.
La situazione è allarmante - si legge in una nota - come lo sono le motivazioni che spingono i giovani a non occuparsi della prevenzione, la prima delle quali è il non avvertire il bisogno di test di screening contro le Ist (62%). Di fronte alla fotografia scattata dall'Osservatorio e alla chiara richiesta dei giovani di avere l'educazione sessuale a scuola (94%), Durex ha deciso di proseguire nel suo impegno e di operare in maniera ancora più concreta per garantire ai giovani l'accesso ad interventi di educazione affettiva e sessuale.
Questi dati "sono preoccupanti - commenta Paolo Zotti, amministratore delegato di Reckitt Benckiser Healthcare (Italia) Spa, che commercializza il brand Durex in Italia - e confermano l'importanza e la necessità di consolidare percorsi educativi rivolti ai giovani per aiutarli a vivere una sessualità libera, protetta e consapevole, così da ridurre al minimo il rischio di esposizione a Ist. Durex - aggiunge - sente la propria responsabilità verso la tutela dei più giovani. Proprio in risposta a questa missione abbiamo fortemente voluto realizzare un programma educativo nelle scuole di Milano, chiamato 'A luci accese', che vuole essere un simbolo virtuoso e, un domani, un modello replicabile e scalabile in tutta Italia. Anche attraverso i social e la musica, da sempre un mezzo di comunicazione chiave ed efficace per il nostro brand, abbiamo studiato un progetto a tutto tondo che potesse abbracciare e coinvolgere i ragazzi, sottolineando ancora una volta il nostro impegno".
Oltre al programma di educazione sessuale nelle scuole milanesi, Durex si impegna a parlare ai giovani e alle loro famiglie anche attraverso altri canali: i social, in particolare con una rubrica TikTok interamente dedicata al tema, e in Tv attraverso la partnership con X Factor.
A questo proposito - ricorda la nota - il marchio è anche quest'anno al fianco di X Factor 2023, con l'obiettivo di continuare a sensibilizzare i giovani attraverso il potere comunicativo della musica. In particolare, durante le puntate dello show Sky Original prodotto da Fremantle - tutti i giovedì su Sky e in streaming su Now - sono previsti alcuni momenti dedicati al progetto 'A luci accese'. Il 26 novembre, poi, il brand ha preso parte al Mixtape, un evento esclusivo targato Durex e X Factor, durante il quale è stato presentato il programma di educazione sessuale. Nel corso della serata, si sono esibiti dal vivo tutti i concorrenti in gara nella trasmissione. Infine, alla vigilia del World Aids Day, in occasione della puntata del 30 novembre alle 21.15 su Sky Uno e in streaming su Now (e poi sempre disponibile on demand), verrà fatta una menzione particolare al brand e al programma educativo 'A luci accese', con un riferimento all'importanza della prevenzione nella vita di ciascuno.
Salute e Benessere
Covid, con il caldo aumenta rischio per il cuore: cosa fare
![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2024/07/26/223537501394_215.jpeg)
L'analisi e le raccomandazioni del cardiologo Trimarco
![Medici in reparto Covid - Fotogramma](https://www.adnkronos.com/resources/0288-19af443095f8-e228ff6708b3-1000/format/big/covid_ospedale_nuova_fg.jpeg)
Fuoco incrociato sulla salute degli italiani, in particolare dei più fragili. A minacciarli c'è il mix tra caldo e Covid: "L'uno amplifica gli effetti dell'altro e viceversa, con un impatto immediato sui sintomi come mal di testa, fatigue e affanno, e sulla funzionalità del cuore". Lo spiega Bruno Trimarco, docente emerito di Cardiologia all'università Federico II di Napoli. "Il caldo - avverte - ha sicuramente un impatto importante sui pazienti colpiti dal Covid, sia in fase acuta che nel post-infezione, sul cosiddetto Long Covid. Infatti, da un lato le temperature alte amplificano i sintomi dell'infezione, dall'altro possono aumentare lo stress sul cuore, colpito contemporaneamente da un doppio fuoco, il virus e il caldo insieme". Come proteggersi? No agli integratori 'fai te te', sì a docce fresche e bere acqua anche se non si ha sete, ricorda lo specialista.
Chi rischia di più
Le persone più a rischio sono i fragili, come anziani, bambini e malati cronici, già vulnerabili a caldo e Covid singolarmente. "La letteratura scientifica - analizza Trimarco - ha già documentato che il caldo estremo rappresenta un rischio per il cuore, causando dolore al petto, infarti e morte improvvisa. Quando fa troppo caldo, si può assistere a una riduzione dei valori della pressione arteriosa per la dilatazione dei vasi sanguigni e alla perdita di liquidi con una profusa sudorazione che aumenta il pericolo disidratazione. In alcuni pazienti, tuttavia, si verifica un effetto opposto e la pressione arteriosa può aumentare in modo improvviso e incontrollato. Tra i sintomi più comuni possono comparire tachicardie, palpitazioni, vertigini e affanno".
Dal canto suo, anche Covid ai associa a sintomi comuni a quelli scatenati dal caldo, come astenia, nebbia cerebrale, affanno e mal di testa. "Inoltre - evidenzia il cardiologo - sappiamo che Covid-19 innesca una serie di processi infiammatori che colpiscono le cellule endoteliali, cioè le cellule che rivestono l'interno del cuore e dei vasi sanguigni. Tra gli effetti prodotti ci sono stress ossidativo, infiammazione, alterazione dei battiti, compromissione della capacità di pompare il sangue e l'ossigeno agli altri tessuti. Gli studi suggeriscono che le persone con Covid, rispetto ai non infettati, corrono un rischio del 55% maggiore di subire un evento cardiovascolare grave come infarto, ictus o morte. Hanno anche più probabilità di manifestare altri problemi al cuore come aritmie o miocardite, ossia infiammazione del muscolo cardiaco".
I rimedi
Per scongiurare gli effetti della combo caldo-Covid servono contromisure. Quali? "No a integratori 'fai da te', sì a docce o bagni freschi e al consumo 'programmato' di acqua: impegnarsi cioè a bere almeno un litro e mezzo d'acqua durante la giornata anche se non si ha la sensazione di sete", raccomanda Trimarco.
"Stanchezza e debolezza, sintomi comuni al Covid e a un eccesso di caldo - osserva il cardiologo - possono indurre a fare incetta di integratori. Ma la stragrande maggioranza sono inutili, almeno contro il Covid. Uno studio che abbiamo pubblicato sulla rivista 'eClinicalMedicine' promuove un mix di sostanze naturali, composto da arginina e vitamina C. L'arginina è un aminoacido prodotto naturalmente dall'organismo, che stimola la produzione di ossido nitrico, sostanza chiave per una corretta funzione vascolare. La vitamina C, invece, grazie a una nanotecnologia che ne ottimizza l'assorbimento senza effetti collaterali, antagonizza lo stress ossidativo e migliora il rimodellamento vascolare con effetti benefici sulla funzionalità cardiaca e a cascata su tutto l'organismo".
Altri consigli: evitare di uscire se positivi al Covid, sia per evitare di contagiare gli altri sia per tenersi al riparo dal caldo esterno; mantenere la casa fresca, sfruttando l'aria notturna per rinfrescarla, e durante il giorno usando tapparelle o persiane e spegnendo quanti più dispositivi elettrici possibile; usare abiti e lenzuola leggeri e larghi; evitare bevande zuccherate, alcoliche o contenenti caffeina che possono peggiorare i sintomi e interagire con i farmaci in uso.
Salute e Benessere
Caldo africano, nuova ondata sull’Italia: oggi 12...
![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2024/07/26/223538052869_217.jpeg)
Nelle prossime ore allerta super caldo ai massimi livelli: le città interessate
![Super caldo a Roma - Fotogramma](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b76948389d7-928a70d280ca-1000/format/big/caldo_roma_fontana_fg.jpeg)
L'allerta super caldo tornerà nelle prossime ore ai livelli massimi. Se oggi, sabato 27 luglio, nessuna città è ancora da bollino rosso, per domani - domenica 27 - saranno di nuovo sei i capoluoghi interessati dal gradino più alto dell'allerta.
Dodici, intanto, le città con bollino arancione di oggi, segnalate nel bollettino sulle ondate di calore del ministero della Salute: si tratta di Firenze, Frosinone, Palermo, Perugia, Rieti e Roma, Bologna, Bolzano, Brescia, Latina, Pescara e Viterbo.
Domenica bollente, tornano i bollini rossi
Domenica 28 luglio saranno quindi 6 le città italiane da bollino rosso per il rischio di ondate di calore: massima allerta su Firenze, Frosinone, Palermo, Perugia, Rieti e Roma.
La giornata di domani si annuncia dunque la più 'bollente' di una settimana che non ha fatto registrare prima città da bollino rosso. Fra i 27 capoluoghi monitorati dal sistema di sorveglianza ministeriale, oltre ai 6 con allerta 3, il livello massimo di rischio, il 28 luglio si contano 13 bollini arancioni (livello 2): a Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Latina, Milano, Napoli, Pescara, Torino, Trieste, Venezia, Verona e Viterbo. Bollino giallo (rischio 1) per Ancona, Bari, Cagliari, Catania, Civitavecchia, Genova, Messina e Reggio Calabria. Nessun bollino verde (rischio 0).
Salute e Benessere
Alzheimer, Ema blocca farmaco Lecanemab: “Rischio di...
![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2024/07/26/153553022151_145.jpeg)
"In particolare il frequente verificarsi di anomalie nell'imaging correlate all'amiloide (Aria), che comportano gonfiore e potenziali sanguinamenti nel cervello dei pazienti che lo hanno ricevuto"
![Riproduzioni del cervello - FOTOGRAMMA](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b75fb877550-e313388a5cd3-1000/format/big/germany_parti_del_cervello_di_albert_einstein_in_mostra_al_westphalian_museum_of_natural_history_.jpeg)
No dell'Agenzia europea del farmaco Ema a una terapia anti Alzheimer. Il Comitato tecnico per i medicinali a uso umano dell'ente regolatorio Ue, "Chmp, ha raccomandato di non concedere l'autorizzazione all'immissione in commercio per Leqembi* (lecanemab), un farmaco destinato al trattamento della malattia di Alzheimer", informa l'Ema nel resoconto dell'ultima riunione del Chmp (22-25 luglio).
"Il comitato - si legge - ha ritenuto che l'effetto osservato di Leqembi sul ritardo del declino cognitivo non controbilancia il rischio di eventi collaterali gravi associati al medicinale, in particolare il frequente verificarsi di anomalie nell'imaging correlate all'amiloide (Aria), che comportano gonfiore e potenziali sanguinamenti nel cervello dei pazienti che hanno ricevuto Leqembi".
Alzheimer Europe esprime "rammarico" e "profonda delusione" per il parere negativo formulato dal Comitato tecnico Chmp dell'Agenzia europea del farmaco Ema . Il no dell'Ema, che riguarda Ue, Islanda, Liechtenstein e Norvegia, sottolinea l'associazione in una nota, "significa che gli europei con malattia di Alzheimer in fase iniziale non avranno accesso alle opzioni terapeutiche disponibili per i pazienti negli Stati Uniti e in altri Paesi".
"Le persone che vivono con la malattia di Alzheimer e le loro famiglie nutrivano grandi speranze e aspettative riguardo all'introduzione di nuove opzioni terapeutiche in Europa", scrive Alzheimer Europe, ricordando che la Fda statunitense ha concesso l'approvazione a lecanemab un anno fa, nel luglio 2023, dopo che un comitato consultivo ha riconosciuto in modo unanime l'efficacia clinica del farmaco per il quale le principali assicurazioni Usa, fra cui Medicare, hanno garantito "un'ampia copertura" nei pazienti idonei a riceverlo. Hanno dato il via libera al trattamento anche le autorità regolatorie di Giappone (25 settembre 2023), Cina (3 gennaio), Corea del Sud (27 maggio), Hong Kong (11 luglio) e Israele (12 luglio), elenca l'associazione, mentre in Europa si attendono ancora i pronunciamenti degli enti regolatori svizzero e britannico, che Alzheimer Europe auspica positivi.
"Le persone affette da malattia di Alzheimer in Europa saranno escluse dall'accesso a lecanemab senza poter compiere scelte individuali basate su un'analisi personale del profilo rischi-benefici", rimarca l'associazione. La speranza di Alzheimer Europe è che "i risultati dal mondo reale raccolti dal registro imposto dalla Fda, o dagli studi in corso su lecanemab forniranno le evidenze scientifiche necessarie affinché i regolatori Ue riconsiderino la loro posizione".