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Diabete: la Rete diabetologica piemontese è tra le più forti in Italia. Le nuove sfide: potenziare la prevenzione, facilitare l’accesso ai nuovi farmaci e avvicinare la cura al paziente attraverso le nuove tecnologie

Diabete: la Rete diabetologica piemontese è tra le più forti in Italia. Le nuove sfide: potenziare la prevenzione, facilitare l’accesso ai nuovi farmaci e avvicinare la cura al paziente attraverso le nuove tecnologie

I clinici: “E’ importante potenziarel'assistenza specialistica sul territorio, con gruppi interdisciplinari che lavorano nella fase acuta dentro l’ospedale e sul territorio”.

L’appello di AMD Piemonte e Valle d’Aosta: “Serve promuovere campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini sulla prevenzione dell'obesità e del diabete. La cultura della prevenzione deve essere proposta anche come investimento in salute”. 

Torino, 27 novembre 2023– Secondo AMD-Associazione Medici Diabetologi il diabete mellito in Italia ha raggiunto una prevalenza stimata oltre il 6%, vale a dire circa 4 milioni di soggetti affetti, prevalenza che non tiene però conto del sommerso/non diagnosticato che potrebbe far schizzare il dato ben oltre il 7%. L’impatto della malattia dal punto di vista clinico, sociale ed economico sul servizio sanitario nazionale e sui servizi regionali è molto importante: la spesa, desunta dai flussi amministrativi, indica circa 3.000 euro per paziente (il doppio che per i soggetti non diabetici); oltre l’80% dei costi è attribuibile ai ricoveri e alla gestione delle complicanze e comorbilità, mentre solo la restante parte coinvolge le prestazioni ambulatoriali, i farmaci e i dispositivi per il diabete. A questo vanno aggiunti anche i costi indiretti che rendono ancora più complicata la gestione di questa condizione clinica.

In Piemonte le persone che soffrono di diabete sono 320mila (dato del Registro Regionale Diabete), il 5% della popolazione, un dato è in crescita: di questi, il 91% soffre di diabete di tipo 2, il 5% di diabete di tipo 1, il restante sono forme di diabete secondarie ad altre patologie.A Torino sono 60.000 i pazienti diabetici.La Rete Diabelologica piemontese è tra le più forti, in particolare è una rete che riguarda gli adulti e i bambini, e ora è pronta per affrontare nuove sfide:potenziare la prevenzione, facilitare l’accesso aifarmaci innovativi e avvicinare la cura al paziente attraverso le nuove tecnologie.

Se ne parla all’evento “La pandemia diabete T2, dai modelli organizzativi alle criticità gestionali, alle nuove opportunuità di cura”, organizzato da Motore Sanità, con la collaborazione scientifica di AMD, con il patrocinio di FAND Associazione Italiana Diabetici ODV, Federfarma Piemonte e FIMMG Federazione Italiana Medici di Famiglia Sezione Provinciale di Torino, per fare il punto sul questa malattia in Piemonte.

La prevalenza di diabete rilevata nel 2022 in Piemonte è stata addirittura superiore a quella nazionale, con una percentuale che si assesta intorno al 7%, circa 300 mila persone affetta. Ma è anche vero che Il tasso di ospedalizzazione per diabete non complicato e diabete con complicanze è nettamente inferiore in confronto al dato nazionale, e stessa cosa si rileva per il tasso standardizzato di mortalità per diabete, un po' più elevato negli uomini rispetto alle donne. Questo significa che, in Piemonte, la diabetologia sta lavorando bene ma, comunque, c’è ancora tanto da lavorare e migliorare”ha spiegato Enrico Pergolizzi, Presidente AMD-Associazione Medici Diabetologi Piemonte e Valle d’Aosta. “L’obiettivo delle società scientifiche diabetologiche, AMD e SID in prima linea, è quello di potenziare e razionalizzare l’assistenza alle persone con diabete per garantire il pieno accesso alle cure e ai trattamenti in maniera omogena, per evitare le complicanze della malattia e assicurare una elevata qualità di vita. Ma un punto fondamentale è quello di promuovere campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini sulla prevenzione dell'obesità e del diabete, centrate sull’educazione a comportamenti alimentari salutari e sull’incentivazione dell'attività fisica. La cultura della prevenzione deve essere proposta anche come investimento in salute, perché solo così è possibile ridurre il rischio di sviluppare queste malattie croniche che hanno un altissimo impatto sociosanitario ed economico”.

Secondo Salvatore Oleandri, Direttore SC Endocrinologia e Malattie Metaboliche ASL Città di Torino, è importante promuovere le campagne vaccinali per il Covid, e non solo, e potenziare sempre di più l'assistenza specialistica sul territorio, con gruppi interdisciplinari che lavorano sia nella faseacuta dentro l’ospedale, sia sul territorio.

“La pandemia ci ha insegnato che, nel momento in cui la medicina del territorio - la specialistica e la medicina di famiglia - vengono sostenute e rinforzate, si riesce a gestire la patologia sul territorio e a governare anche il suo ingresso in acuto in ospedale e anche la sua dimissione sul territorio. In questo momento – ha puntualizzato il professore Oleandri - gli spazi sul territorio dedicati alla specialistica non sono appropriati, lo vediamo dalle lunghe liste di attesa e dalla difficoltà che stiamo avendo in tutta Italia a recuperare i volumi prestazionali che avevamo prima del Covid, però, grazie al Pnrr si sta andando verso il potenziamento della medicina del territorio”.

Salvatore Oleandri ha ricordato inoltre che la campagna vaccinale messa in campo dal 2020 in poi, ha determinato gli effetti voluti: “la mortalità molto alta registrata durante la fase pandemica, soprattutto nella popolazione fragile di diabete, è tornata finalmente, almeno in Piemonte, a Torino, ai livellipre-pandemici, intorno al 2,5-3%, scendendo dal 6%, al 4%, al 3% progressivamente dal 2021 a oggi”.

Carlo Bruno Giorda, S.C. Diabetologia ASL Torino 5 ha messo in evidenza punti di forza e criticità: “La diabetologia sta vivendo una rivoluzione epocale e i due driver di questa rivoluzione sono l’innovazione farmacologica, che sta dando dei risultati impensabili, e la tecnologia. Ma esistono anche dei punti deboli: le tecnologie attualmente non sono riportate nel PDTA del diabete e poi serve migliorare la digitalizzazione, sopratttutto lo scambio dei dati con la medicina generale che è ferma ad un modello del 2010, già solo mettere in condivisione l’utilizzo dei farmaci e non solo gli esami sarebbe un passo avanti”.

Rendiamoci conto che questa patologia, che rappresenta la cronicità numero uno, riserva sfide anche nuove che ogni volta si affacciano – ha dichiarato Alessandro Stecco, Presidente IV Commissione Sanità, Regione Piemonte -.Recentemente, per esempio, un farmaco salvavita spray ipoglicemizzante per pazienti insulino-dipendenti, spesso pediatrici, non risulta più rimborsabile per mancato accordo in AIFA e le regioni vengono chiamate a trovare soluzioni. Alcune regioni si sono portate avanti e mi auguro che questo potrà essere fatto anche con la regione Piemonte, anche perché si tratta di un farmaco di un certo costo. Importante è la stretta connessione con gli specialisti: la patologia del diabete è quella dove meglio si estrinseca la collaborazione del medico di famiglia con lo specialista. Credo che sia il paradigma per tante altre criticità questo modello. Si segue con attenzione tutto quello che riguarda questa patologia perché, quando il diabete non è controllato, porta a una serie di conseguenze responsabili, tra le alte cose, di costi sociali molto forti”.

LE ESPERIENZE SUL TERRITORIO

L’Asl Città di Torino è in prima fila nella costituzione di nuovi modelli di presa in carico totale multidisciplinare del paziente. “Stiamo cercando di sperimentare nuove modalità di integrazione del paziente diabetico innestate su una rete solidissima" ha spiegato Carlo Picco, Direttore Generale ASL Città di Torino e Azienda Zero. “Nell’ambito dei controlli della retina siamo riusciti a fare una gestione integrata con gli oculisti all’interno dell’ospedale Oftalmico,dove è presente la sede principale di Diabetologia,e i pazienti fanno i controllidella retina contestualmente alla visita diabetologica. Inoltre abbiamo sperimentato il sistema di vaccinazione all’interno del PDTA del paziente diabetico, quindi non solo gli viene proposta la vaccianzione e offerta la prenotazione ma viene offerta l’intera prestazione.Infine, in Azienda Zero abbiamo ricostituito la rete diabetologica dandogli una dimensione più regionale e questo potrà sicuramente fare ottenere ulteriori miglioramenti nella direzione che ci siamo preposti”.

Paola Gennari, Responsabile della S.S.D. Malattie endocrine e Diabetologia dell'ASL TO3 ha presentato la situazione in questo territorio: “I pazienti con diabete tipo 2 nella TO3 sono circa 35.000, di cui circa 10.000 nell’area pinerolese, su una popolazione di circa 600.000 abitanti, ripartiti in 109 comuni. La difficoltà maggiore è, quindi, la vastità del territorio, non sempre facilmente raggiungibile. Grande importanza deve essere data ai PDSTA, come quello del diabete, strumento che permette al paziente un percorso clinico-assistenziale adeguato. L’ intensificazione della terapia è uno strumento efficace nella prevenzione delle complicanze a lungo termine e determina una riduzione dei costi legati alla gestione delle complicanze stesse. Per la sostenibilità del sistema, occorre dare sempre più spazio alla Telemedicina, considerando non solo il risparmio di costi diretti, ma anche di quelli indiretti”.

"I dati epidemiologici dicono che il diabete di tipo II è il principale problema della sanità territoriale, mettendo alla prova sia gli interventi clinici sia quelli organizzativi – ha sottolineato Carlo Romano, Direttore Distretto Nord Ovest e Coordinatore Area Territoriale Nord -. I Distretti sono direttamente impegnati sia dal punto di vista della loro funzione di tutela che da quello della garanzia dell'erogazione di prestazioni, e in Piemonte il PSDTA del diabete, attraverso la modalità della Gestione integrata, ha portato a documentati miglioramenti nell'assistenza".

LA MEDICINA GENERALE: AFFRONTARE IL DIABETE CON UNA MEDICINA DI POPOLAZIONE E DI INIZIATIVA

“In Piemonte è attivo il sistema di Gestione integrata del diabete mellito, questa modalità ha consentito di affrontare al meglio il periodo di pandemia Covid-19: infatti il paziente diabetico è stato quello che di meno ha subito il periodo di chiusura dei servizi, in quanto il sistema di integrazione dei servizi ha sopperito adeguatamente. Anche ora che il servizio sanitario regionale è in crisi con tempi di attesa lunghissimi, se non impossibili, per l’ottenimento delle prestazioni specialistiche, la branca diabelologia è quella che meno risente di questo fenomeno – ha spiegato Andrea Pizzini, Consiglio Direttivo FIMMG Torino e Segretario della Scuola Piemontese di Medicina Generale Massimo Ferrua, Torino -. Come medici di famiglia ci auspichiamo che anche altre patologie croniche (come la BPCO, lo scompenso cardiaco, l’osteoporosi, ecc…) possano essere affrontate con il medesimo approccio: con una medicina attiva, di popolazione e di iniziativa”.

I PAZIENTI: MIGLIORARE L’UTILIZZO DEI NUOVI FARMACI

Enrico Ferrario, Coordinatore di Assemblea Vinovo, Cittadinanzattiva Piemonte ci ha tenuto a sottolienare che “le scoperte recenti dell’eziologia e fisiopatologia del diabete hanno portato a nuovi farmaci, alcuni già utilizzati altri ancora sperimentali, che, aggiunti a farmaci storici come la Metformina e al controllo dietetico possono migliorare molto il quadro metabolico del paziente, ma il loro utilizzo presenta alcune difficoltà: non sempre adeguata conoscenza da parte dei medici di medicina generale e degli stessi specialisti; costi elevati; gravi problemi di carenza”.

Giulietta Miele, Presidente FAND Torino, si è infine soffermata sulla tecnologia a disposizione, “ovvero i nuovi device che aiutano il malato a monitorare in continuo il valore della glicemia, normalmente applicato sulla parte alta del braccio e che dovrebbe permettere un buon compenso glicemico; inoltre speriamo venga presto abbinato ad un microinfusore automatico che inietta direttamente l’insulina necessaria, oggi esiste un sistema manuale, tramite un apparecchio consente di iniettare la quantità giusta di insulina, anch’essa suggerita dal PDM stesso. Devo dire che c’è ancora da discutere in merito alla precisione della misurazione, perché va bene interpretare la tendenza della freccia atta alla misura, ma quando supera il 20% dichiarato ed il paziente è in ipoglicemia, la situazione diventa grave, sarebbe quindi consigliabile una rivisitazione dell’apparecchio”.

Si ringrazia Menarini Group e Guidotti per il contributo incondizionato.

Ufficio stampa Motore Sanità

Laura Avalle - 320 098 1950

Liliana Carbone - 347 264 2114

comunicazione@motoresanita.it

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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L’edizione inaugurale dei Golden Panda Awards è stata...

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CHENGDU, Cina, 30 novembre 2023 /PRNewswire/ -- Dal 19 al 20 settembre vari ospiti importanti si sono riuniti a Chengdu per partecipare a una serie di eventi molto interessanti, che ha incluso una valutazione professionale e rigorosa per il conferimento di vari riconoscimenti. L'edizione inaugurale dei Golden Panda Awards ha presentato al mondo un eccezionale evento internazionale sulle comunicazioni all'insegna di standard globali e di distintive caratteristiche della cultura cinese, arricchite dal fascino di Sichuan. Da Chengdu, il Golden Panda raggiunge tutto il mondo mentre quest'ultimo converge sulla città natia del panda.

I Golden Panda Awards continueranno ad abbracciare l'inclusività e l'apertura, offrendo risorse spirituali essenziali e sostegno culturale per la creazione di un destino umano condiviso. Insieme, apprezziamo la bellezza di culture diverse, collaborando allo scambio e alla comprensione reciproca di varie civiltà. Rivediamoci nel 2025!

View original content:https://www.prnewswire.com/it/comunicati-stampa/ledizione-inaugurale-dei-golden-panda-awards-e-stata-coronata-dal-successo-arrivederci-al-2025-302002637.html

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An interview with Ricardo Quintas, founder and CEO of...

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"We're putting Adamastor at the cutting edge of automotive technology."

PORTO, Portugal, Nov. 30, 2023 /PRNewswire/ --Ricardo Quintas is one of the founders of Adamastor and is currently CEO of the Portuguese supercar brand based in Porto. A brand that, starting from a blank sheet of paper and betting on a team that combines experience with young talents, as well as technology and tools developed in-house with cutting-edge digital solutions, aims to design, develop and sell a high-performance supercar scheduled to hit the market as early as 2025.

There will be undoubtedly many more questions to ask and it's no less certain that the man who gave birth to Adamastor will have much more to tell about this dream that is now materialising. However, as a result of just over a dozen questions, Ricardo Quintas reveals the threads that sew together the present and future of a supercar manufacturer that represents not only, but above all, a lot of passion.

How was Adamastor born and how has it evolved so far?

Adamastor was founded in 2015 following an initial objective of fostering partnerships between the academic and business worlds with a view to developing new technologies with a totally Portuguese signature. Under this project, the research carried out by the universities would be subsidised by the companies. The Adamastor is the final product of this idea, bringing together two inseparables but sometimes somewhat distant fields. The development of a car was the path chosen for this purpose.

How was the Adamastor team formed? How many members does it currently have?

The team was initially formed by the partners. Me and Nuno Faria. We were later joined by Frederico Ribeiro and Ricardo Ribeiro. At a later stage, we called in other engineers and mechanics from universities, or whom we already knew, to add to the company's ranks. The recruitment of new staff has always kept pace with the need to evolve and acquire new technical knowledge. Half of the team is made up of former university students and the other half is made up of specialised technicians with extensive experience in the market. We have also established partnerships with INEGI and FEUP to strengthen our technical capacity and go further. The Adamastor team is currently made up of fourteen members.

Why does it make sense to launch a supercar brand and not a more generalist, high-volume brand?

A high-volume brand would require much greater investment in various areas. We would have to compete with the likes of Renault, Citroën or FIAT and it would require the construction of huge factories. And then there's the question of price. I would have to offer something cheap in order to enter the market. So, we decided to invest in a niche sector, a rare, unique, technologically advanced product, where price is not the issue, but exclusivity and performance are. With this investment we are placing Adamastor at the cutting edge of automotive technology, handcrafting cars far from large volumes. I recently visited Ferrari and learnt that they have the capacity to produce 61 cars a day. But our goal is to produce 25 cars a year and for each one to be made exclusively by one team, from start to finish. The customer will know the people who built his car and can turn to them in the event of any problems. We want to offer the customer the latest technology. In terms of aerodynamics, for example, regarding the Venturi effect and ground effect, Adamastor had already developed in 2019 technology equivalent to that currently used in Formula 1. To achieve this, we must adapt to constant changes and developments, for example in terms of the requirements of homologation legislation. We also want to be a technology supplier to the market. Our aim is to licence and sell the technology we develop ourselves or through partnerships.

In an industry where electrification is becoming increasingly mandatory, isn't this an obstacle to Adamastor's success? Is there room for an electric supercar in the brand's future?

The electrification of the car is today's solution. It may not be a solution for the future. Several operators argue that the current growth in dependence on batteries is creating a bigger problem than the one it is intended to eliminate. But Adamastor has a great advantage in being a relatively small structure, its great capacity to react. If necessary, we can quickly switch from one drivetrain system to another, because we don't develop them. Adamastor develops chassis and bodywork. The drivetrain system is sourced externally. We therefore have a great and versatile ability to adapt to market demands. As for the possibility of having an electric supercar in the future, it's important to make a distinction from an ordinary car, a vehicle to get you from A to B. A supercar is about enjoyment. A supercar is about driving pleasure. Of course, there are impressive electric cars, but they are missing something. They are missing the roar. Without that, it's just a very fast car with an aggressive look.

On a more personal note, how did your passion for cars begin? What do you keep in your garage?

My passion for cars began in 1973, when my father gave me a pedal car. I distinctly remember saying to my friends in the street where I lived: "One day I'm going to put an engine in this little car." It's taken me 50 years, but I'm fulfilling what I told them. After I got my driving licence, I always had small, cheap cars and the one I have the fondest memories of is a second-hand Volkswagen Golf. It was the best car I've ever had and the one that has remained in my heart. Over the years I've never invested much in cars, not least because I couldn't afford to as life brought me other priorities. So, I saved up so that one day I could have the car of my dreams, which I now keep in my collection and use occasionally. I currently have a fully restored 1955 Mercedes-Benz 190 SL, as well as a 2015 Porsche 911 GTS. But the real dream is to have a car built by myself, by my team, a Portuguese car.

In terms of production and from a commercial point of view, what are Adamastor's objectives in the short/medium term? How many cars do you expect to produce and deliver to customers over the next few years?

Adamastor's business plan is to deliver two road cars and another two racing cars by 2025, although Adamastor's planned installed capacity is the aforementioned 25 cars/year, which we expect to implement by 2026. This in addition to the supply of spare and replacement parts. Adamastor will always produce series limited to 60 units of its models.

Which are the main international markets where Adamastor intends to expand its presence?

Initially, due to homologation requirements, Adamastor intends to set up in the European market and the United Arab Emirates. Subsequently, the aim is obviously to expand into the United States market, South America, Oceania, and Asia.

What is Adamastor's business model? Will there be showrooms, and what about service and maintenance?

We're not going to invest in showrooms. Rather, we're going to invest in services, so that anyone who buys an Adamastor has access to a transversal and integrated service. Adamastor cars will be sold exclusively at its factory, where customers will be able to configure their supercar to their personal taste. And when maintenance or repairs are needed, Adamastor will come to the customer and not the other way round, as usual. The team will get to the vehicle and assess the possible malfunction and/or damage. If necessary, transport is offered to the Adamastor factory so that the vehicle can be restored to its original condition. In the case of a minor repair or maintenance operation, and if the conditions are suitable, the intervention can even be carried out at the customer's home.

What type of customer does Adamastor want to appeal to?

We have identified three types of customers. Firstly, the collector of unique cars, a customer who appreciates the car as a machine that, like a work of art, will eventually increase in value. Not only in terms of the financial value itself, as it is a very limited edition, but also to enhance their private collection. On the other hand, there is also the customer who loves the high performance of the unique supercar segment and who wants to enjoy a machine that is, in essence, a Formula 1 with bodywork and number plates; and there´s also the driver who occasionally wants to use their supercar on the track, for example, taking part in track days.

Which brands do you see as Adamastor's main competitors?

Our market research has clearly identified our competitors. Firstly, Aston Martin and its Valkyrie, but also brands like Pagani, Koenigsegg, Rimac, not forgetting others like Mercedes-Benz, Audi, Porsche, and Ferrari in the supercar category. We're going to offer something very similar in terms of performance, but with a 'keep it simple' approach, a truly competitive package.

What can we expect from Adamastor in terms of motorsport? How important is this aspect in the development and implementation of the brand?

Adamastor will design two models, one for the road and one for racing. This is an extremely important aspect for us, as it's a way of showing the market that we're not just another brand. Firstly, because we're a Portuguese brand, a country with little presence in the car manufacturing industry, so there's nothing better than taking our product to the track, among the so-called "sharks" to show the performance, reliability, and resilience of the Adamastor product. The motorsport programme thus makes two important contributions. On the one hand, it will show that Adamastor should be considered for the quality and performance of its cars, but on the other, it will also contribute to their development. Let's just say that being on the battlefield will force us to improve and find more effective and efficient solutions. Adamastor's showrooms will thus become the racetracks of the world's best circuits.

Photo - https://mma.prnewswire.com/media/2289790/Adamastor.jpgPhoto - https://mma.prnewswire.com/media/2289791/Adamastor_2.jpgLogo - https://mma.prnewswire.com/media/2094180/4432167/Adamastor_Logo.jpg

View original content:https://www.prnewswire.co.uk/news-releases/an-interview-with-ricardo-quintas-founder-and-ceo-of-adamastor-302002409.html

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Il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP)...

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Algorand scelta per fornire un programma di studi sulla tecnologia blockchain a 22.000 dipendenti UNDP in tutto il mondo

NUOVA DELHI, 30 novembre 2023 /PRNewswire/ -- Il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP) annuncia una partnership con la Fondazione Algorand, il cui focus è sulla crescita dell'ecosistema per la blockchain di livello 1 più avanzata, sicura e affidabile al mondo, finalizzata al lancio di un'accademia della blockchain per fornire allo staff UNDP le conoscenze e informazioni approfondite sulle applicazioni della tecnologia blockchain. L'annuncio è stato dato oggi in presenza di un pubblico in occasione dell'Algorand Impact Summit di Nuova Delhi da Robert Pasicko, un esperto UNDP di finanza alternativa e sviluppo con basse emissioni di carbonio.

L'Accademia della blockchain Algorand sarà operativa a partire dal 2024 ed è pensata per migliorare le capacità dello staff UNDP attraverso attività didattiche e di formazione nella tecnologia blockchain e nelle sue applicazioni pratiche per uno sviluppo sostenibile. Il programma di studio, che consisterà di lezioni registrate, seminari interattivi e compiti pratici, sarà disponibile per tutti gli oltre 22.000 dipendenti UNDP in più di 170 Paesi e territori, oltre allo staff presso altre agenzie dell'ONU. 

"L'Accademia della blockchain Algorand svolgerà un ruolo determinante nel dotare il nostro personale degli strumenti necessari per far fronte ai complessi problemi globali utilizzando la tecnologia blockchain", spiega Pasicko. "Siamo soddisfatti di essere in una posizione che ci permetterà di mettere a frutto la credibilità e la competenza della Fondazione Algorand e di membri chiave del suo ecosistema per riqualificare i professionisti che operano per conto dell'ONU in tutto il mondo, valorizzarne le capacità e ispirarli".

Le aree principali del programma sono:

"Guardiamo con fiducia alla partnership stretta con l'UNDP per promuovere l'innovazione e la tecnologia per il miglioramento della società", commenta Doro Unger-Lee, Direttrice didattica e inclusione presso la Fondazione Algorand. "Consideriamo queste iniziative volte a istruire, formare e fornire strumenti utili come un primo passo cruciale verso l'identificazione e l'illustrazione di casi d'uso della blockchain pratici, utili a fini decisionali che aiuteranno a conseguire gli Obiettivi di sviluppo sostenibile in varie aree".

Oltre agli specialisti presso la Fondazione Algorand, il programma di studio prevede interventi di relatori dai progetti sull'ecosistema Algorand – HesabPay, Wholechain, Koibanx e Quantum Temple.

La fase beta inizierà nel primo trimestre del 2024 e continuerà a essere introdotta nel corso dell'anno allo staff in tutto il mondo.

Informazioni sull'UNDPIl Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP) è la rete di sviluppo globale dell'ONU, che propugna il cambiamento e le connessione dei Paesi alle conoscenze, all'esperienza e alle risorse necessarie per aiutare le persone a vivere meglio. L'UNDP conta oltre 20.000 dipendenti in tutto il mondo e opera in 170 Paesi, collaborando con questi per far fronte a problemi dello sviluppo nazionali e globali.

Informazioni sulla Fondazione AlgorandLa Fondazione Algorand si impegna per aiutare ad attuare la promessa globale della blockchain Algorand assumendosi la responsabilità del suo ecosistema open source sano e prospero, di una sana economia dell'offerta monetaria e di una governance societaria decentralizzata. Progettata da Silvio Micali, professore al MIT e crittografo vincitore del Turing Award, Algorand è unica nella sua capacità di mantenere la promessa di un'economia globale senza confini. Esegue le transizioni alla velocità del tradizionale sistema finanziario ma con finalità immediata, costi della transazione quasi nulli ed è attiva 24/7. Per maggiori informazioni visitare https://algorand.foundation.

 

View original content:https://www.prnewswire.com/it/comunicati-stampa/il-programma-delle-nazioni-unite-per-lo-sviluppo-undp-stringe-una-partnership-con-algorand-per-lanciare-unaccademia-della-blockchain-302002255.html

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