Dichiarazione dei redditi 2023, ultima scadenza: cosa cambia nel 2024
Il 30 novembre scadono i termini per la presentazione
Il 30 novembre si chiude definitivamente la stagione della dichiarazione dei redditi 2023 con il termine ultimo di presentazione del modello Redditi. Questo modello, va ricordato, non serve solo a dichiarare i redditi di partite Iva e lavoratori autonomi, ma viene utilizzato anche:
- come correttivo di un modello 730 presentato con errori od omissioni;
- da lavoratori dipendenti e pensionati in caso di mancata presentazione del 730 nei termini;
da lavoratori dipendenti e pensionati che abbiano anche redditi derivanti da investimenti all’estero: in questo caso si utilizza il modello Redditi aggiuntivo compilando solo i quadri RM, RS, RT e RW.
Va ricordato che i titolari di partita Iva sono obbligati alla presentazione della dichiarazione dei redditi con il modello Redditi anche nel caso di redditi conseguiti, nel periodo di imposta 2022, pari a zero.
Dopo il 30 novembre 2023, con la conclusione della stagione dichiarativa 2023, si affronteranno le novità previste per la dichiarazione dei redditi 2024. Per il prossimo anno i cambiamenti in arrivo sono molteplici e riguardano in modo particolare il modello Redditi che vede non solo cambiare la scadenza della presentazione, ma anche mutare radicalmente la platea dei contribuenti che lo utilizzano.
Dal 2024 sia il modello Redditi che il modello 730 avranno la stessa data di scadenza di presentazione: la dichiarazione dei redditi, indipendentemente dal modello usato, si presenterà entro il 30 settembre di ogni anno.
Un’altra novità importante riguarda la platea dei contribuenti che utilizzano l’uno o l’altro modello dichiarativo. Il cambiamento, che investe il modello 730 prevede che non sia più necessario utilizzare il modello Redditi aggiuntivo in caso di redditi derivanti da investimenti all’estero. Anche questi importi potranno essere inseriti nell modello 730 (cosa che fino al 2023 non era possibile fare). Questa decisione porterà inevitabilmente il modello Redditi a essere utilizzato solo ed esclusivamente dai lavoratori autonomi con partita Iva, visto che non potrà essere più impiegato come correttivo entro i termini del modello 730, avendo la stessa scadenza di presentazione.
Economia
Manovra, Confsal: “Prevedere meccanismo di...
"Il piano di bilancio a medio termine prevede una serie di misure che andranno a declinarsi all’ombra del Pnrr, cogliamo l’occasione per sollecitare non solo l'erogazione di nuovi fondi, ma soprattutto la spesa effettiva, anche introducendo meccanismi premiali per gli implementatori virtuosi". Ad affermarlo è il segretario generale della Confsal, Angelo Raffaele Margiotta dopo che ieri presso la Sala Mappamondo della Camera dei deputati, si è svolta l’Audizione formale della Confsal davanti alle Commissioni riunite Bilancio dei due rami del Parlamento in ordine all'esame del Piano strutturale di bilancio di medio termine.
"Il fatto che si sia assunta una nuova variabile di riferimento, la spesa netta aggregata - sottolinea Margiotta - deve fungere da stimolo per il governo a perseguire gli obiettivi di politica economica a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici, in linea con le disposizioni europee per realizzare una spending review oculata, accompagnata da un’efficace compliance fiscale e da investimenti efficienti nella crescita a sostegno del potere d’acquisto e quindi della domanda interna".
"E’ necessario prevedere - prosegue - un meccanismo di cristallizzazione degli scaglioni Irpef, per poter agire direttamente con misure a protezione dei redditi medio-bassi, fino alla totale abolizione della “tassa sulla povertà. Il taglio del cuneo fiscale e contributivo dovrà essere il volano per creare i margini per garantire ai lavoratori e alle imprese una contrattazione collettiva di qualità, basata su un minimo retributivo tabellare di almeno 9 euro e su tutto un sistema di tutele per i lavoratori di cui, ad oggi, la maggior parte dei Ccnl sono sforniti. Fondamentale è anche destinare le risorse necessarie al rinnovo dei contratti pubblici per adeguare il potere d’acquisto alle dinamiche inflazionistiche". Dalla tax compliance, aggiunge, "dovrebbe arrivare un tesoretto di 2,2 miliardi da spendere per la riduzione della pressione fiscale nella prossima Legge di Bilancio. Ci auguriamo che dette risorse siano effettivamente impiegate per garantire detto fine e che sia incoraggiato - tramite un conto di debito per imposte e contributi sospesi - il comportamento virtuoso di aziende che, nonostante periodi di crisi temporanei, si impegnino a preservare i livelli occupazionali e retributivi", conclude Margiotta.
Economia
G7, Marcegaglia (B7): “Per piena inclusione donne...
“C’è ancora molta strada da fare per arrivare a una piena inclusione delle donne, abbiamo visto che tante cose sono migliorate ma se guardiamo, per esempio, l’imprenditoria femminile, nei grandi settori del futuro la presenza di donne è ancora molto bassa”. Ad affermarlo a margine della Ministeriale G7 sulle Pari Opportunità in corso a Matera è stata Emma Marcegaglia, Chair di B7 Italy, uno degli Engagement Group espressione del settore privato e delle confederazioni industriali che afferiscono ai paesi coinvolti. Durante l’appuntamento è emerso come puntare su diversità e inclusione sia la strada migliore per generare profitti.
“In settori come l’ingegneria e quelli relativi all’Ai la presenza di donne è ancora molto bassa – ha spiegato Marcegaglia - a questo aggiungiamo il fatto che ci sono ancora molte donne che non partecipano alla vita lavorativa. Quello che stiamo chiedendo è che ci sia un cambiamento culturale a partire dalle famiglie, perché a volte ci sono degli stereotipi, per esempio che le ragazze non siano brave a studiare matematica o che non abbiano capacità di leadership. Questo non è vero. In secondo luogo servono politiche che aiutino le donne, soprattutto nel mettere insieme lavoro e vita privata. Per esempio possono aiutare i congedi parentali o avere a disposizione asili che funzionino a buon prezzo".
"Occorre - aggiunge - un impegno anche dalle imprese, che devono concedere part-time e altre forme che siano di supporto. Ci vuole inoltre un’organizzazione diversa che permetta anche alle donne di diventare imprenditrici. Soprattutto serve un accesso facilitato all’educazione nelle materie scientifiche, che sono quelle che possono essere più importanti per il futuro. Se non ci sarà un cambiamento per le donne, il rischio demografico in Italia diventerà sempre più alto”.
Economia
G7, Roccella: “Prima inclusione deve essere quella...
"C’è bisogno che le donne siano libere di scegliere se avere una carriera o se avere una vita privata come vogliono, avendo figli senza che questo sia una penalizzazione la prima inclusione da realizzare è quella delle donne. Non siamo ancora a una piena inclusione delle donne, che purtroppo sono trattate ancora come una minoranza". Ad affermarlo è il ministro per le Pari Opportunità Eugenia Maria Roccella che è intervenuta alla “G7 – Industry Stakeholders Conference: Bridging Gaps and Building Futures”, organizzata a margine della Ministeriale G7 sulle Pari Opportunità a Matera e commentando la nota del B7 Flash di Confindustria e Deloitte che ha sottolineato come diversità e inclusione generino profitti.
"La prima forma di inclusione è dunque quella di raggiungere obiettivi di parità fra uomo e donna, lavorando anche sulla lotta contro la violenza sulle donne, che è un enorme problema, e dall’altra parte la parità nei ruoli apicali e nel lavoro", aggiunge il ministro.