Intervista esclusiva a Gina Amarante: «Ritengo che alcune cose debbano essere protette, portate dentro»
Vi presentiamo la nostra intervista esclusiva a Gina Amarante, l’attrice campana tanto amata per la sua versatilità e la passione che la caratterizza. Dedizione e impegno l’hanno portata ad emergere come una delle più apprezzate attrici della sua generazione. Attualmente impegnata sul set di “Un posto al sole”, Gina ha costruito una carriera notevole nella televisione e nel cinema, arricchita dall’esperienza maturata in varie serie di alto rilievo.
Foto di Giuseppe D’Anna / FremantleMedia
Gina, prendendo la tua audacia di esordire nel mondo dello spettacolo a soli 12 anni come punto di partenza, potresti condividere con noi quali sentimenti hanno pervaso quella fase delicata e formativa della tua vita?
“Fin da piccola ho sempre saputo di avere per questo lavoro una specie di vocazione, non sapevo immaginare il mio futuro diversamente. Ho tentato più volte di convincere i miei a iscrivermi ad una scuola di recitazione fin quando non ci sono riuscita. Ad Angri, nel paese in cui sono cresciuta non ce n’era una e Ricordo che mia madre mi accompagnava a Castellammare e aspettava tutto il tempo in macchina per poi riportarmi a casa a fine lezione. Sono stata molto fortunata, i miei mi hanno da sempre appoggiata e sostenuta. Sicuramente non è stato semplice, ma era quello che desideravo. A 16 anni ho iniziato a lavorare in una caffetteria durante il weekend per potermi pagare anche il corso di cinema oltre a quello di teatro, non volevo pesare troppo sui miei. I sentimenti del primo periodo di studio sono tutti molto belli, positivi, uscivo felice, mi sentivo viva, avrei trascorso tutti i giorni tutto il giorno in quella scuola.”
Per coloro che stanno per fare il loro primo passo nel mondo del teatro, quale saggezza acquisita durante il tuo viaggio artistico vorresti trasmettere?
“L’unica cosa che mi sento di dire è che se mettere i piedi su un palcoscenico, così come il contatto con la macchina da presa, vi fa sentire bene, vi fa sentire pieni, appagati, innamorati, allora fate di tutto per alimentare questi sentimenti, non è semplice ma vi assicuro che ne varrà la pena.”
Nel tuo attuale doppio ruolo in “Un posto al sole”, quali sono le sfide che emergono nel dar vita a due personaggi in un unico contesto narrativo?
“Sicuramente è complesso riuscire a dare vita a due personaggi diversi tra loro ma che allo stesso tempo si compensano, riuscire a rispettare la personalità e i sentimenti di entrambi senza mai schierarsi, soprattutto per i tempi veloci di girato, ma al tempo stesso è energia pura. Sono davvero molto fortunata, a pochissimi artisti capita nel corso della propria carriera di poter interpretare due ruoli diversi nello stesso momento all’interno dello stesso progetto. All’inizio ero preoccupata di non riuscire a dare il massimo, poi però piano piano le gemelle sono diventate una parte di me, ora dare vita al loro sentire mi è naturale.”
Avendo avuto l’opportunità di illuminare sia il piccolo che il grande schermo, potresti condividere la tua percezione delle differenze nelle dinamiche dietro le quinte di entrambi?
“Cambia il rapporto con il pubblico, a teatro è istantaneo, cambia il rapporto con il proprio corpo e la propria voce, cambia il mezzo, cambia il luogo, ma la preparazione del personaggio no, lo studio che c’è dietro non cambia, è necessariamente sempre profondo, è di testa tanto quanto di pancia e di cuore, lo scopo è essere e non fare.”
C’è un ruolo in particolare, forse uno che non hai ancora avuto l’opportunità di interpretare, che desideri profondamente portare in vita?
“Sono talmente tanti i ruoli che vorrei interpretare che è difficile sceglierne uno, di sicuro più un personaggio è lontano da me, da quella che è Gina, più mi affascina, più mi piace. Mi piacciono le sfide.”
Stai ponderando l’idea di ampliare il tuo orizzonte artistico oltre la recitazione, magari avventurandoti nella regia o nella sceneggiatura?
“Mi piace molto scrivere, è una passione che coltivo da anni e spesso mi dedico alla realizzazione di sceneggiature che un giorno spero di poter condividere con tutti, quindi perché no. L’attrice resta ciò che scelgo e sceglierei ogni giorno, ma tutto ciò che è arte, bellezza, emozione, mi fa stare bene, mi fa sentire me stessa, mi fa sentire in qualche modo a casa, al sicuro, al posto giusto.”
Hai mostrato una versatilità artistica straordinaria, oscillando tra ruoli drammatici e leggeri. Qual è il tuo segreto per mantenere un tale equilibrio?
“Il segreto è pretendere da me stessa di restituire sempre e comunque verità ai personaggi che incontro, ai quali ho la fortuna di dare vita. Nella vita anche noi attraversiamo periodi felici e altri meno e così anche i personaggi, vivono a 360 gradi esattamente come noi. Ridono a crepapelle, sono spensierati, sono comici, imbarazzati, tristi, sofferenti, delusi, innamorati, persi e ritrovati. Spesso ai miei allievi dico “non fermatevi fin quando non saprete dei vostri personaggi tanto quanti sapete di voi stessi”.”
Nella tua variegata carriera, c’è un ruolo che hai rifiutato e che ora, con il senno di poi, ti piacerebbe aver accettato?
“Come detto prima, tutto ciò che in qualche modo è arte mi fa stare bene e mi appassiona, come la scrittura anche la fotografia, il disegno, il canto. Mi piace molto osservare, essere in ascolto sempre.”
Sei molto coinvolta nelle piattaforme di social media. Preferisci il dialogo aperto con i tuoi fan o prediligi un’aura di mistero preservando la tua privacy?
“Sicuramente preferisco il dialogo aperto, il rapporto umano occhi negli occhi e oggi i social in qualche modo ci permettono di farlo nonostante le grandi distanze, ma sulla mia vita privata sono abbastanza riservata e non è per mantenere un’aura di mistero, ma piuttosto perché ritengo che alcune cose debbano essere protette, portate dentro.”
Come domanda finale, potresti svelarci qualche anticipazione sui tuoi futuri progetti artistici, qualcosa che potrebbe incuriosire ed entusiasmare il tuo pubblico?
“Non posso dire molto, ma lo scorso novembre ho preso parte ad un film, l’opera prima di Lorenzo Cammisa dal titolo TRENTATRÈ che uscirà presto al cinema e che non vedo l’ora di condividere con tutti.”
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