Brexit, la Gran Bretagna è fuori dal mercato unico UE

Da oggi, dopo 47 anni, la Gran Bretagna è ufficialmente dal Mercato Unico Europeo. Il Premier Johnson commenta “la libertà è nelle nostre mani“. Nessun festeggiamento e città deserte nel Regno Unito, anche nel giorno della Brexit, per le misure anti Covid-19.

Approvata con referendum nel giugno 2016, l‘uscita del Regno Unito è entrata in vigore venerdì, dopo quattro anni di trattative tra Londra e i Ventisette, e tante novità negli scambi tra gli ex partner.

La Brexit si è svolta legalmente e politicamente il 31 gennaio 2020. Dopo undici mesi di transizione, si è svolta a livello pratico ed economico il 31 dicembre, alle 23:00 (mezzanotte, ora di Bruxelles), a Londra. Molto cambierà per i cittadini britannici e le imprese del Regno Unito, poiché il Paese ha abbandonato definitivamente l’unione doganale e il mercato interno europeo, con un’eccezione per l’Irlanda del Nord, che continuerà a beneficiare in parte benefici dell’Unione. Anche le esportazioni nel Regno Unito, stabilirsi o studiare nel Paese diventeranno seriamente complicate.

Per le esportazioni britanniche verso l’Unione Europea (UE), le dichiarazioni doganali sono ora obbligatorie e sistematiche per tutte le merci che attraversano la Manica, con controlli specifici per animali e prodotti fitosanitari. Questo vale anche per i privati: la British Post ha richiesto, dalla fine di dicembre, una dichiarazione doganale per ogni pacco da spedire nel Continente.

Gli esportatori europei sono soggetti allo stesso regime dalla dogana britannica, ma Londra ha deciso di rinviare fino al 1 luglio 2021 l’obbligo di dichiarazioni doganali sistematiche per le merci che entrano nel territorio nazionale, giusto per darsi più tempo per costruire un’adeguata infrastruttura di controllo. Il 1° gennaio sarà effettuata nel Kent, lasciando traghetti e il tunnel sotto la Manica, i controlli sui prodotti cosiddetti “sensibili” (armi, avorio, ecc).