Cronaca
Sicilia, è allarme siccità: “Governo dichiari stato...
Sicilia, è allarme siccità: “Governo dichiari stato emergenza”
Appello della Coldiretti
"Il governo dichiari lo stato d'emergenza per affrontare la crisi idrica senza precedenti che sta attanagliando la Sicilia da settimane”. A chiederlo sono il presidente nazionale di Coldiretti davanti alla grave situazione di siccità che sta mettendo a dura prova il settore agricolo dell’Isola. Una richiesta che arriva dopo quella avanzata dalla Regione Siciliana. La media regionale delle piogge rilevate dalla rete Sias, pari a circa 36 mm, è stata praticamente la metà della norma mensile, che per il periodo 2002-2023 è stata pari a 73 mm. Una situazione critica sta già causando gravi danni al comparto agricolo, con particolare riguardo al settore cerealicolo, ortofrutticolo e vitivinicolo.
Cronaca
‘Di che sangue sei?’, al via progetto Sobi per...
Otto podcast, con cadenza settimanale, racconteranno il quotidiano di 8 diversi standupper, ognuno con la propria esperienza e la propria unicità.
“Di che sangue sei? Tutti i modi di dire sangue”. Questo il fil rouge che lega gli 8 podcast interpretati da comici stand upper nel più ampio progetto “Blood Inclusivity” voluto da Sobi per sottolineare il concetto di inclusione nell’ambito delle malattie ematologiche, anche rare, ponendo il paziente al centro di questo universo. Perché ogni tipo di sangue, a prescindere dalle caratteristiche, ha diritto di godere della stessa qualità di vita.
Il progetto - che è una vera e propria campagna di informazione ed è una brand property di Sobi - ha ricevuto il patrocinio delle associazioni dei pazienti La lampada di Aladino Ets, l’Associazione italiana Porpora Immune Trombocitopenica (Aupit), la Federazione delle Associazioni emofilici, FedEmo e Uniamo, Federazione italiana malattie rare e sarà articolato in due fasi: la prima, con la pubblicazione del nuovo sito dedicato https://www.bloodinclusivity.it/ e la realizzazione di 8 podcast. Da oggi, con cadenza settimanale, racconteranno il quotidiano di 8 diversi standupper, ognuno con la propria esperienza e la propria unicità. Ma soprattutto con un rapporto di interazione diretta con il pubblico che in questo modo diventa protagonista della storia. L’obiettivo è alleggerire e, in alcuni casi, sdrammatizzare il vissuto legato al sangue che ognuno di noi porta con sè, spesso con un’accezione negativa o dolorosa, riportando questo elemento al suo reale senso di componente vitale.
La seconda parte del progetto vedrà, invece, le storie animarsi in performance allestite in alcuni teatri del nostro Paese: si potrà assistere a divertenti monologhi e a un talk show con esperti scientifici, rappresentanti delle associazioni pazienti, istituzioni locali, con focus sui bisogni, sulle aspettative e su quanto si è fatto e c’è ancora da fare per una piena ”Blood Inclusivity”.
“Questo è il nostro progetto Blood Inclusivity che abbiamo voluto realizzare per promuovere e diffondere una filosofia inclusiva attraverso un tema fortemente simbolico e universale comeil sangue – spiega Annalisa Adani, Vice President e General Manager Sobi Italia, Grecia, Malta e Cipro - Sobi offre un accesso sostenibile a terapie con meccanismi d’azione innovativi per migliorare la vita di chi affronta patologie complesse e ha ancora grandi bisogni insoddisfatti. Siamo, infatti, convinti che, a prescindere da quali siano le difficoltà legate ad alcune condizioni di salute, dobbiamo assicurare la migliore qualità di vita possibile. Sono molte le azioni che come Sobi abbiamo già compiuto in questa direzione: Bloody Inclusivity rappresenta un altro passo avanti nella costruzione di una cultura che accoglie le diversità e aiuta a trasformare in ricchezza quello che in un primo momento può far paura o far sentire fragili”.
Gli otto podcast sono otto modi diversi di intendere e declinare una sola parola legata allo stesso concetto perché, non è scontato, ogni sangue ha diritto alla stessa qualità di vita. Si parte con la prima puntata ”Sangue del mio sangue” dedicata a tutti i figli e genitori che convivono con una patologia ematologica, per mettere in luce come oggi - grazie alle nuove terapie – sia possibile condurre una vita più libera e piena, anche di buonumore. Si prosegue con la stundupper Triana Cattin in una storia pensata per trattare il trauma di chi riceve una diagnosi di una patologia cronica, ma anche di chi non è disposto ad abbandonare le proprie passioni. La rassegna si chiude con un episodio volto a sdrammatizzare, dove possibile, la patologia imparando ad apprezzare il valore di piccole grandi cose, come una risata o una terapia ad hoc, che possono fare una grande differenza.
Il progetto nasce dall’idea creativa di Eversana Intouch: “Il sangue unisce tutti gli esseri umani, senza alcuna distinzione. Il sangue è il simbolo pulsante dell’inclusione, che è scritta nella nostra biologia. Da questa osservazione siamo partiti per costruire la strategia creativa e il progetto Blood Inclusivity”, spiega Paolo Guglielmoni, Executive Creative Director di Eversana Intouch. Nella seconda fase, nell’autunno 2024, il progetto si trasformerà in un vero e proprio roadshow: saranno allestite performance teatrali in alcune città del Nord, del Centro e del Sud del nostro Paese. Tutti i podcast saranno disponibili sul nuovo sito dedicato al progetto, sui canali social e su altre piattaforme di distribuzione: Castbox, Spotify, Apple podcast, Google Podcasts, Spreaker e Deezer.
Cronaca
Abusi su una paziente, per Richeldi decisione Gup rinviata...
All’udienza di oggi il medico ha offerto risarcimento 10mila euro che presunta vittima ha però rifiutato
E’ stato rinviato al 3 luglio il procedimento che coinvolge professore Luca Richeldi, primario di pneumologo del Policlinico Gemelli di Roma, accusato di violenza sessuale ai danni di una paziente. Un rinvio per permettere al gip di Roma di verificare la possibilità chiesta dalla difesa di patteggiare una pena pecuniaria di 49mila euro, alla luce dell’entrata in vigore della legge Cartabia. Fra le pene accessorie proposte, c’è anche la partecipazione "ad uno specifico percorso di recupero che verrà definito con l'Istituto di Psichiatria e Psicologia della Fondazione Gemelli".
All’udienza di oggi il medico ha offerto un risarcimento di 10mila euro che la parte offesa ha però rifiutato. Il professore, spiegano i difensori, ha negato ogni addebito, motivando la scelta del patteggiamento con la volontà di risolvere la vicenda in tempi brevi. Alla prossima udienza il giudice dovrà quindi decidere se applicare la pena richiesta, su cui c’è il consenso della procura, o rigettarla.
Difesa Richeldi: "Ipotesi accusatoria si limita a poco più di un tentativo di bacio"
"L’ipotesi accusatoria contestata al professor Richeldi si limita a poco più di un tentativo di bacio. Motivo per il quale la Procura ha accettato il patteggiamento con pena pecuniaria, peraltro sospesa. Inoltre, tale ipotesi accusatoria, peraltro già smentita dal professor Richeldi, non è supportata da prove. Ci saremmo difesi in maniera convinta e determinata in un processo ma abbiamo preferito proporre questa soluzione utilizzando una libertà processuale voluta dal legislatore per consentire all’indagato di non sottoporsi ad un processo per anni con conseguente grave danno psicofisico e reputazionale’’, afferma l’avvocato Ilaria Barsanti, legale del professor Luca Richeldi.
"Questa spiacevole vicenda fino a oggi ha già avuto una risonanza mediatica spropositata che sarebbe aumentata ulteriormente qualora si fosse celebrato il processo. Preferiamo quindi porre un termine attraverso un accordo e non cercare un’assoluzione in un tempo indefinito anche per non alimentare il desiderio di visibilità e il protagonismo di chi sfrutta a fini personali la figura di uno stimato e riconosciuto professionista – aggiunge il difensore - Oggi abbiamo formalizzato l’accordo già raggiunto con il pm. Il giudice, per una questione prettamente tecnica, ha rinviato l’udienza al 3 luglio”.
Presunta vittima: "Sminuire fatti è mortificante"
''Stiamo affrontando un’emergenza sociale che si chiama violenza sulle donne, i reati vanno chiamati con il loro nome: una violenza sessuale aggravata è una violenza sessuale aggravata, non si può chiamare in altro modo’’. Così la donna parte offesa.
''Mi umilia, sentir dire che si sia trattato di un solo bacio e non di un aggressione sessuale, all’interno del Policlinico Gemelli, nello studio dell’imputato, come ben fotografato nella richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura di Roma, in cui viene contestata la violazione dell’art. 609 bis I comma del codice penale aggravato dall’art. 61 n11 che comporta l’aumento di pena di un terzo – aggiunge la donna - Cercare di sminuire i fatti è mortificante, una violenza nella violenza, e comunque anche un solo bacio senza consenso, frutto di aggressione da parte del tuo medico di fiducia, è violenza sessuale. Nel mio caso è andato oltre. Così si umiliano tutte le donne che hanno avuto il coraggio di denunciare’’.
‘’Pensavamo di aver già letto abbastanza, purtroppo le nuove dichiarazioni della difesa del professor Richeldi, impongono una risposta immediata. Non sono ammissibili né tollerate oltre, volgari insinuazioni sul desiderio di visibilità della vittima del reato di violenza sessuale aggravata dal rapporto di fiducia medico-paziente ( cosi come emerge dalla sola lettura della richiesta di rinvio a giudizio) che ha sempre rifiutato ogni proposta di risarcimento economico e pretende a tutt’oggi l’anonimato’, si legge inoltre in una nota dell’avvocato Ilenia Guerrieri, legale della donna.
"Sminuire un fatto grave, come fotografato nella richiesta di rinvio a giudizio, è una ulteriore umiliazione per la mia assistita e per tutte le donne, che con coraggio e dolore, denunciano. Il gip di Roma – aggiunge - non ha accolto la proposta di patteggiamento così come formulata. Ricordiamo che per il nostro ordinamento anche un solo bacio senza consenso è violenza sessuale’’.
Cronaca
Roma, 91enne invita senzatetto a mangiare e lei lo rapina
La donna arrestata dalla polizia
Un anziano invita una senzatetto a pranzo. E lei lo rapina. Gli agenti della Polizia del commissariato Esquilino a Roma hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto una 34enne, poiché gravemente indiziata del reato di rapina aggravata. In particolare i poliziotti della sezione Volanti sono intervenuti in un appartamento del quartiere Esquilino, per la segnalazione di una lite tra un uomo e una donna. Sul posto, un 91enne italiano ha riferito di essere stato vittima di una rapina da parte di una donna. Nei fatti, l’uomo ha raccontato di averla conosciuta durante la mattinata, nei pressi della stazione Termini, quando la stessa gli ha chiesto di poter avere delle monete per comprare del cibo; ed è proprio in quell’occasione che l’uomo, spinto dalla compassione, ha invitato la 34enne a pranzare con lui presso la propria abitazione.
Una volta giunti a casa, la donna ha iniziato a girovagare per l’appartamento e a rovistare all’interno dei cassetti e degli indumenti. L'anziano l’ha invitata, più volte, a lasciare l’appartamento, scatenando una reazione violenta; la donna ha afferrato un coltello e lo ha minacciato, dandosi alla fuga dopo aver prelevato circa 900 euro in contanti dal cassetto di un mobile.
Gli agenti della sezione Volanti, insieme al personale del commissariato Esquilino, grazie alle descrizioni fornite dalla vittima e alle immagini di videosorveglianza, poche ore dopo hanno rintracciato la donna in via Amendola, nei pressi di un portone, sprovvista di documenti. I poliziotti, dopo vari accertamenti, hanno appurato che la donna corrispondeva alla descrizione. Al termine delle attività, la donna è stata sottoposta a fermo di indiziato di delitto per il reato di rapina aggravata ed è stata portata in carcere a Rebibbia. La procura di Roma ha chiesto e ottenuto dal gip la convalida della misura e l’adozione della custodia cautelare in carcere.