Economia
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Residenza fiscale e agevolazioni impatriati: istruzioni sul calcolo dei giorni
Grazie al nuovo regime impatriati, in vigore nella versione rinnovata dal 1° gennaio scorso, chi trasferisce la propria residenza fiscale in Italia dall’estero e risponde a una serie di requisiti può beneficiare di una riduzione della base imponibile, su cui calcolare le imposte dovute, del 50 per cento.
Ma per accedere alle agevolazioni, risultando residenti, è necessario avere un legame col territorio per la maggior parte del periodo d’imposta.
Le istruzioni da seguire per il calcolo dei giorni si possono rintracciare nel Testo Unico delle Imposte sui Redditi, in un passaggio che è stato recentemente rivisto con i lavori di attuazione della riforma fiscale.
Quanti giorni servono per la residenza fiscale, necessaria per le agevolazioni impatriati?
Per coloro che rientrano in Italia dopo un periodo trascorso all’estero il decreto legislativo numero 209 del 2023, adottato nell’ambito della riforma fiscale, ha disegnato un nuovo pacchetto di agevolazioni fiscali, modificando anche alcuni requisiti di accesso.
In linea generale per i titolari di redditi di lavoro dipendente, di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, di redditi di lavoro autonomo che derivano dall'esercizio di arti e professioni è stata prevista una riduzione del 50 per cento della base imponibile, su cui calcolare le imposte, entro il limite annuo di 600.000 euro.
Tra le principali condizioni da rispettare per accedere al regime impatriati, come in passato, resta centrale il trasferimento della propria residenza fiscale, così come delineata dall’articolo 2 del TUIR, anche questo modificato nell’ambito della riforma.
In base alla norma, risultano residenti le persone che per la maggior parte del periodo d’imposta (considerando anche le frazioni di giorno):
● hanno la residenza in Italia;
● hanno il domicilio, luogo delle relazioni personali e familiari, in Italia;
● risultano presenti sul territorio.
“Salvo prova contraria”, vale la stessa regola anche per le persone iscritte per la maggior parte del periodo di imposta nelle anagrafi della popolazione residente.
In termini pratici il periodo a cui si fa riferimento ha una durata di 183 giorni, 184 se si tratta di un anno bisestile.
Infine, secondo il Testo Unico delle Imposte sui Redditi, si considerano residenti anche le cittadine e i cittadini che sono stati cancellati dalle anagrafi della popolazione residente e si sono spostati in Stati o territori con un regime fiscale privilegiato. Su questo ultimo aspetto nessuna novità è stata introdotta con la riforma fiscale.
Residenza fiscale e anagrafica e agevolazioni impatriati: le eccezioni per il periodo transitorio
Bisogna sottolineare che nella prima fase di applicazione delle novità che sono state introdotte dal 1° gennaio il concetto di residenza fiscale lascia spazio a quello di residenza anagrafica.
In via eccezionale coloro che si sono trasferiti entro il 31 dicembre 2023 hanno avuto la possibilità di accedere alle vecchie agevolazioni impatriati, a prescindere dal calcolo dei giorni.
Dal momento che le novità hanno preso forma nella seconda parte dell’anno, i cittadini e le cittadine che avevano deciso di tornare in Italia contando su una riduzione della base imponibile pari al 70 per cento e su requisiti diversi rispetto a quelli attuali, con il nuovo regime impatriati avrebbero avuto accesso a benefici ridotti o, in alcuni casi, sarebbero rimasti del tutto esclusi.
Allo stesso modo si prende come riferimento il trasferimento della residenza anagrafica nel 2024 per verificare la possibilità di accedere alla proroga del regime agevolato, previsto in caso di acquisto di una casa entro il 31 dicembre 2023, o comunque nei dodici mesi precedenti allo spostamento in Italia.
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Agricoltura rigenerativa, Scaglia (Syngenta): “Suolo...
"Il suolo sta alla base della produzione agricola e ci siamo resi conto nel corso degli anni, che il depauperamento del suolo può essere irreversibile. Di conseguenza, poter mantenere il livello produttivo in termini sia di qualità che di sostenibilità ambientale ed economica, è fondamentale per il futuro dell'agricoltura”. Sono le parole di Massimo Scaglia, amministratore delegato di Syngenta, durante l’evento ‘Open Science – L’Agricoltura Rigenerativa nasce dal suolo’, che si inserisce nel programma ideato dall’azienda, Open Science, filone di incontri di confronto su temi scientifici, tenutosi presso Palazzo della Ragione in Piazza Erbe a Mantova, dedicato all'Agricoltura Rigenerativa per esplorare le esperienze pratiche di alcune aziende, mettendo in luce non solo i successi, ma anche le sfide affrontate, al fine di favorire un apprendimento condiviso e la diffusione delle best practices, in occasione dell’ottava edizione del Food&Science.
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Russia, banche europee nel mirino: chiesti sequestri per...
La Bce invita ad accelerare le exit strategy dal mercato. Lunedì 'tavolo Russia' alla Farnesina
Un tribunale di San Pietroburgo ha ordinato il sequestro di beni in Russia per un valore di oltre 700 milioni di euro appartenenti a tre banche europee, UniCredit, Deutsche Bank e Commerzbank.
Il congelamento - sottolinea il Financial Times - "segna una delle più grandi mosse" contro i gruppi stranieri, dopo che la maggior parte delle banche internazionali ha ritirato o liquidato le proprie attività in Russia a seguito dell'invasione dell'Ucraina ordinata dal presidente Vladimir Putin nel febbraio 2022.
Alla base del maxi sequestro le contestazioni di Ruskhimalliance, una filiale di Gazprom, per la mancata realizzazione di un impianto di trattamento del gas e di impianti di produzione di gas naturale liquefatto a Ust-Luga vicino a San Pietroburgo.
Un contratto in proposito era stato firmato a luglio 2021, ma sospeso dalla società di ingegneria tedesca Linde, dopo il varo delle sanzioni dell'Ue. Ruskhimalliance si è così rivolta alle banche garanti, che si sono rifiutate di adempiere ai loro obblighi perché "il pagamento alla società russa potrebbe violare le sanzioni europee".
Il caso Unicredit
In dettaglio il tribunale ha sequestrato beni di UniCredit per un valore di 463 milioni di euro, pari a circa il 4,5% dei suoi asset nel paese, mentre il congelamento dei beni di Deutsche Bank è pari a 238,6 milioni di euro.
Il Financial Times spiega che la corte ha, inoltre, stabilito che la banca tedesca non può vendere le proprie attività in Russia senza l'approvazione di Putin. Ancora ignoti i dettagli dell'azione nei confronti di Commerzbank, per i quali Ruskhimalliance ha chiesto un congelamento fino a 94,9 milioni di euro. Nell'elenco dei garanti, peraltro, figurano anche la Bayerische Landesbank e la Landesbank Baden-Württemberg: anche contro di loro la società russa ha intentato una causa presso il tribunale di San Pietroburgo.
Ad aprile un tribunale russo aveva ordinato il sequestro di fondi per oltre 400 milioni di dollari da parte di JPMorgan Chase a seguito di un ricorso legale da parte della banca statale russa VTB, ma una successiva sentenza avrebbe annullato parte del sequestro.
La vicenda sarà al centro del 'tavolo Russia', convocato per lunedì mattina dal ministro degli Esteri Antonio Tajani alla Farnesina, con aziende e istituzioni impegnate nel mercato russo.
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Agricoltura rigenerativa, ass. Beduschi: “Se uomo...
"Se si dà all'uomo il primato che gli spetta, che è quello di governare la natura con intelligenza, a volte anticipando i meccanismi naturali che avvengono magari millenni, noi salveremo l'agricoltura, salveremo il pianeta e salveremo le persone in modo corretto con la salute e la salubrità che i prodotti italiani da sempre garantiscono”. Lo ha detto Alessandro Beduschi, assessore di regione Lombardia all'Agricoltura, Sovranità alimentare e foreste, a margine dell’evento ‘Open Science – L’Agricoltura Rigenerativa nasce dal suolo’, che si inserisce nel programma ideato dall’azienda, Open Science, filone di incontri di confronto su temi scientifici, tenutosi presso Palazzo della Ragione in Piazza Erbe a Mantova, dedicato all'Agricoltura Rigenerativa per esplorare le esperienze pratiche di alcune aziende, mettendo in luce non solo i successi, ma anche le sfide affrontate, al fine di favorire un apprendimento condiviso e la diffusione delle best practices, in occasione dell’ottava edizione del Food&Science Festival.