Economia
Mobilità, Bettini: “Per Pirelli deve essere sicura,...
Mobilità, Bettini: “Per Pirelli deve essere sicura, pulita, inclusiva ed efficiente”
"Per sviluppo sostenibile necessarie regolamentazione e l'innovazione"
“La mobilità del futuro, per noi di Pirelli, deve essere innanzitutto sicura, pulita, inclusiva ed efficiente. Il contributo delle aziende si esplica in una capacità di innovare e portare tecnologia”. Così Filippo Bettini, Sustainability Senior Advisor di Pirelli, intervenendo all’appuntamento di Adnkronos Q&A ‘Le nuove strade della sostenibilità’ presso il Palazzo dell’Informazione. "Noi produciamo pneumatici - continua Bettini - e il pneumatico è l'evoluzione di un'invenzione che è tra le più vecchie del mondo, perché la ruota è stata inventata 3 mila anni fa ma da 100 anni è di gomma e, speriamo, continui ad esserlo anche nel prossimo futuro". Ma lo pneumatico va soprattutto a rispondere a "una domanda di mobilità che nel quindicennio 2015 - 2030 crescerà certamente almeno del 40% nei paesi già sviluppati. Abbiamo 700 milioni di persone che usciranno dalla soglia della povertà nei prossimi anni, e vorranno girare, muoversi, perché la mobilità è la prima espressione della libertà a cui tutti noi aspiriamo".
Nella mobilità, per “Pirelli la sicurezza è al primo posto - spiega Bettini - Perché oggi ci sono all'anno un 1,2 milioni di morti sulla strada a livello mondiale e l'incidentalità è la prima causa di morte della popolazione tra i 15 e i 25 anni al mondo”. Inoltre “la gestione del crash, del post-crash, drena dal 2 al 5% del prodotto interno lordo di tutti i paesi, sia quelli evoluti che quelli meno evoluti”. Per uno sviluppo “sostenibile sono necessarie la regolamentazione e l'innovazione".
Certamente oggi "l'elettrico è la soluzione predominante rispetto alla quale - illustra - noi ci siamo attrezzati per produrre pneumatici che siano pensati per vetture elettriche, quindi in grado di reggere un peso che è del 30% superiore rispetto a quello di un'auto con motore a combustione interna". Ma anche "in grado di reggere l’accelerazione che è propria del veicolo elettrico con una rumorosità minimizzata per l’impatto acustico" e contribuendo "da ultimo a una maggiore autonomia della batteria”. Il tutto considerando l’impatto ambientale. “Nel 2023 abbiamo lanciato un primo pneumatico che utilizza il 55% di materiali o rinnovabili o riciclabili. L’obiettivo- conclude Bettini - è di arrivare al 2030 con prodotti che abbiano l'80%" di componente rinnovabile o riciclabile.
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Bonus verde, come funziona
La detrazione Irpef va ripartita in dieci quote annuali di pari importo e va calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo
Il bonus verde è una detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute per i seguenti interventi: sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi; realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili. La detrazione va ripartita in dieci quote annuali di pari importo e va calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo, comprensivo delle eventuali spese di progettazione e manutenzione connesse all’esecuzione degli interventi.
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Barbano si insedia al ‘Messaggero’: “Il...
Da oggi alla direzione del quotidiano, dove succede a Massimo Martinelli
"Con emozione torno nel gruppo editoriale in cui ho lavorato per ventidue anni, a dirigere il giornale in cui ne ho trascorsi tredici, cinque dei quali da vicedirettore. Rientrare nello storico palazzo di via del Tritone e ritrovare la redazione appassionata e competente che ho lasciato dodici anni fa, irrobustita da tanti giovani talenti, è un'emozione che mette i brividi e, insieme, dà l'energia necessaria a una sfida tanto grande". Comincia così il fondo di Alessandro Barbano, da oggi alla direzione del 'Messaggero', dove succede a Massimo Martinelli.
"La mia nuova avventura inizia in un tempo di transizione - scrive Barbano - L'Italia si rimette in moto dopo un decennio che ha visto per due volte la lesione della fisiologia parlamentare, surrogata da governi tecnici. Ma è ancora un Paese dove si parla più di quanto si fa. L'eccesso di parola ha due forme: la politicizzazione, per cui tutto si declina in politica; e la polarizzazione, per cui il reale, e da tempo anche il virtuale, si raccontano in bianco o in nero". "Dietro l'illusione di una libertà di pensiero aperta a tutti, il virus dell'opinione fa una democrazia senza qualità", sottolinea il direttore del Messaggero, spiegando che se "l'Italia è un Paese dove il discorso pubblico è malato", ciò nonostante "da due anni quello stesso Paese incattivito e sostanzialmente immobile (...) è tornato a muoversi".
"Nell'attuale assetto bipolare della politica non ci sono alternative al governo in carica", scrive Barbano, secondo cui "per l'inconciliabilità di programmi e linguaggi, l'opposizione è ancora lontana dal rappresentare un'opzione competitiva". Tuttavia "questa non è, da sola, una ragione sufficiente per considerare già vinta la sfida di Giorgia Meloni". "Noi - assicura Barbano - valuteremo ciò che accadrà con lo spirito critico e l'indipendenza che il Messaggero coltiva da sempre" e lo faremo "dal cuore della Capitale, in un punto di osservazione straordinario". "Un giornale critico, immedesimato ma indipendente, che non sta pregiudizialmente con nessuno", e che racconterà le notizie "nella loro complessità, con il rispetto e l'amore che si devono alle parole" con "il metodo del dubbio e della verifica". "Il lessico della verità è ragionevole misura delle cose. Sta qui il senso più profondo dell'impegno che assumo", conclude Barbano.
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Libertà di stampa, classifica 2024: Italia 46esima, perde 5...
World Press Freedom Index 2024, la classifica stilata da Rsf
Norvegia, Danimarca e Svezia sul podio del World Press Freedom Index 2024, la classifica della libertà di stampa stilata da Rsf. Ma bisogna scorrere la classifica e scendere fino al 46esimo posto per trovare l'Italia. Meglio fanno Tonga, Fiji, Slovenia. A chiudere la classifica, Afghanistan, Siria ed Eritrea, fanalini di coda rispettivamente ai posti numero 178, 179 e 180. Oggi, 3 maggio, si celebra la Giornata mondiale della libertà di stampa.
"Alcuni gruppi politici alimentano l’odio e la sfiducia nei confronti dei giornalisti insultandoli, screditandoli e minacciandoli - si legge nel report che accompagna la classifica di quest'anno - Altri stanno orchestrando un’acquisizione dell’ecosistema mediatico, sia attraverso media di proprietà statale sotto il loro controllo, sia attraverso media di proprietà privata attraverso acquisizioni da parte di uomini d’affari alleati. L’Italia di Giorgia Meloni (46esima) – dove un membro della coalizione parlamentare al potere sta cercando di acquisire la seconda più grande agenzia di stampa (Agi) – è scesa di cinque posizioni quest’anno".
In generale, però, Italia a parte, la situazione internazionale desta qualche preoccupazione perché "un numero crescente di governi e autorità politiche non stanno assolvendo al proprio ruolo di garanti del miglior ambiente possibile per il giornalismo e del diritto del pubblico ad avere notizie e informazioni affidabili, indipendenti e diversificate. RSF - si legge ancora nello studio - vede un preoccupante calo del sostegno e del rispetto per l’autonomia dei media e un aumento della pressione da parte dello Stato o di altri attori politici".