Economia
Patto Marevivo-Lega Navale per protezione mare e acque...
Patto Marevivo-Lega Navale per protezione mare e acque interne
L'accordo mira a sensibilizzare i cittadini, con particolare attenzione agli studenti e ai giovani, sui temi della tutela degli ambienti marini, lacustri e fluviali e sulla protezione delle specie protette, anche attraverso attività di monitoraggio e raccolta dati con università ed enti di ricerca
Marevivo e Lega Navale Italiana hanno siglato a Roma, presso la sede della Fondazione ambientalista sul Tevere, un accordo di collaborazione nazionale per la salvaguardia del mare e delle acque interne. A firmare l'intesa, Rosalba Giugni, presidente della fondazione mbientalista Marevivo, e l'ammiraglio Donato Marzano, presidente della Lega Navale Italiana. L'accordo mira a sensibilizzare i cittadini, con particolare attenzione agli studenti e ai giovani, sui temi della tutela degli ambienti marini, lacustri e fluviali e sulla protezione delle specie protette, anche attraverso attività di monitoraggio e raccolta dati con università ed enti di ricerca.
Tra gli obiettivi della collaborazione, la realizzazione di pubblicazioni divulgative congiunte sui temi della cultura del mare e della protezione ambientale e un rafforzamento delle sinergie sul territorio tra le delegazioni di Marevivo e le sezioni e delegazioni della Lega Navale Italiana. Le parti sosterranno reciprocamente le campagne 'Only One' di Marevivo e 'Mare di Legalità' della Lega Navale Italiana.
La campagna internazionale 'Only One', realizzata da Marevivo in collaborazione con la Marina Militare Italiana e la Fondazione Dohrn, è dedicata alla transizione ecologica ed ha l'obiettivo di trasmettere il messaggio sull'urgenza di intervenire a favore del cambiamento richiesto dalla crisi climatica che colpisce il nostro Pianeta. Con il programma 'Mare di Legalità', la Lega Navale Italiana impiega delle barche a vela sequestrate alla criminalità organizzata e assegnate dall'autorità giudiziaria all'associazione ed ente pubblico per lo svolgimento di attività di interesse generale, tra cui delle iniziative di protezione e monitoraggio ambientale.
Nella settimana della Giornata nazionale del mare e della cultura marinara (11 aprile), la collaborazione mira a dare un nuovo impulso all'approvazione dei decreti attuativi della legge Salvamare, in particolare l'articolo 9 che prevede la realizzazione di attività volte a rendere gi studenti consapevoli dell'importanza della conservazione del mare e delle acque interne e informati sulle corrette modalità di conferimenti dei rifiut.
Economia
Rifiuti, pack in alluminio: riciclato 70,3% immesso su...
I dati resi noti nel corso dell’assemblea annuale di Cial-Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio tenutasi a Milano
Nel corso del 2023 è stato avviato a riciclo il 70,3% degli imballaggi in alluminio immessi sul mercato (ovvero 59.300 tonnellate) e, con il recupero energetico, il totale di quelli complessivamente recuperati si assesta a quota 74,1%. Con una media del 70%, il tasso di riciclo degli imballaggi in alluminio in Italia supera dunque abbondantemente, ormai da alcuni anni, gli obiettivi Ue al 2025 (50%) e al 2030 (60%). Sono i dati resi noti nel corso dell’assemblea annuale di Cial-Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio, tenutasi ieri 16 maggio a Milano.
Numeri importanti che hanno consentito di evitare emissioni serra pari a 417mila tonnellate di CO2 e di risparmiare energia per oltre 182mila tonnellate equivalenti di petrolio. L’efficienza del sistema italiano è ancor più evidente se si analizza lo spaccato del tasso di riciclo per le sole lattine in alluminio per bevande, pari al 93,8% per il 2023. Un risultato da record, in linea con quello dei paesi i cui sistemi sono basati sul deposito cauzionale e abbondantemente superiore al tasso medio di riciclo europeo del 76%.
“Da anni ormai il nostro Consorzio - sottolinea Carmine Bruno Rea, presidente di Cial - pone un’attenzione particolare ad una raccolta differenziata di qualità, anche attraverso il recupero di tutte quelle frazioni fini, come tappi, chiusure e altri accessori, imballaggi sottili e manufatti di piccole dimensioni. Si tratta di quantità considerevoli di alluminio che, grazie alla disponibilità di idonee tecnologie per il trattamento, potranno rappresentare una grande opportunità per recuperare materiali altrimenti destinati a smaltimento. Insomma, obiettivi sempre più ambiziosi di riciclo e una crescente richiesta di materiali e applicazioni durevoli, impongono che proprio un materiale come l’alluminio, per definizione durevole e permanente, venga raccolto e recuperato anche nelle sue componenti più piccole e fini, anche dopo la selezione e il trattamento dei materiali da raccolta differenziata, con importanti benefici in termini economici, sociali e ambientali. In linea con gli obiettivi e i nuovi scenari normativi sull’economia circolare".
“Fin dalla sua fondazione, Cial si è fatto portavoce di un concetto evoluto di sostenibilità, capace di stimolare la cooperazione fattiva dei vari attori coinvolti nella filiera degli imballaggi in alluminio. È una questione di responsabilità circolare che prevede che tutti concorrano al raggiungimento degli obiettivi generali di raccolta e di riciclo. È fondamentale che ogni cittadino sia sempre consapevole dell’importanza delle scelte in fase di acquisto dei prodotti e del suo comportamento nella gestione domestica dei rifiuti. Anche il più piccolo sforzo contribuisce in maniera determinante al raggiungimento di risultati importanti nel sistema complessivo di gestione dei rifiuti”, ribadisce Rea.
Cial ha evidenziato 5 semplici regole alla base di una corretta raccolta di imballaggi in alluminio.
Non solo lattine - Nella raccolta differenziata dell’alluminio, oltre alle più note lattine per bevande, vanno inseriti anche: vaschette e scatolette per il cibo, anche quelle per il cibo per animali, bombolette spray, tubetti per creme, conserve e prodotti sanitari e cosmetici, il foglio sottile come l’involucro del cioccolato e il rotolo da cucina, tappi, capsule e chiusure varie.
Mai da solo - L’alluminio non si raccoglie (quasi) mai da solo ma con la plastica e/o il vetro.
Anche sporchi, purché vuoti - Ai fini del riciclo non è necessario sciacquare o lavare i contenitori di alluminio. Basterà rimuovere bene i residui di cibo o del prodotto contenuto.
Piccoli ma preziosi - L’alluminio è prezioso, grazie al riciclo che consente enormi risparmi dal punto di vista energetico e ambientale. Per questo motivo anche le sue componenti più piccole, ad esempio i tappi a vite delle bottiglie d’acqua, vino, liquori e conserve, o anche i coperchi dei vasetti dello yogurt, vanno raccolti e recuperati.
Compatta e appallottola - Per facilitare le fasi del riciclo, è sempre utile separare l’alluminio dagli altri materiali (togliere il tappo dalla bottiglia, staccare il coperchio dal vasetto dello yogurt…). E compattare/appallottolare insieme i pezzi più piccoli e sottili.
I numeri Cial nel 2023: 241 imprese consorziate; 434 operatori convenzionati, 209 piattaforme e 11 fonderie su tutto il territorio nazionale garantiscono la raccolta, il trattamento, il riciclo e il recupero dell’alluminio; 5.481 Comuni (il 69% dei Comuni italiani) collaborano con Cial alla raccolta differenziata degli imballaggi in alluminio, nell’ambito dell’Accordo Quadro Anci-Conai, su tutto il territorio nazionale. Sono 44,8 milioni i cittadini coinvolti (il 76% degli abitanti italiani serviti).
Quantità di imballaggi in alluminio immesse nel mercato italiano: 84.300 tonnellate; riciclo di 59.300 tonnellate di imballaggi in alluminio. Recupero totale degli imballaggi in alluminio in Italia (quota di riciclo + quota di imballaggi avviati a recupero energetico): 62.500 tonnellate. Riciclo: 59.300 tonnellate di imballaggi in alluminio, pari al 70,3% del mercato. Recupero energetico: 3.200 tonnellate (quota di imballaggio sottile che va al termovalorizzatore).
Economia
Festival lavoro, De Luca (consulenti): “Sarà momento...
Così Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro, aprendo la quindicesima edizione del Festival del lavoro alla Fortezza da Basso a Firenze
"Ci aspetta un lungo momento di confronto e scambio. Questo è un popolo che supera tutte le difficoltà grazie alla forza del pensiero e riesce a trovare sempre il modo per dare il proprio contributo per lo sviluppo del Paese". Così Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro, aprendo la quindicesima edizione del Festival del lavoro alla Fortezza da Basso a Firenze.
"Oggi le aziende - continua- offrono lavoro ma non trovano personale perchè non ci sono competenze. E quindi il tema è la formazione. L'intelligenza artificiale? Sarà un modo di aiuto indiretto perchè obbligherà tutti ad adeguarsi pena essere esclusi dal mercato. Tutti dovranno adeguare le loro competenza al rialzo, per superare la ripetitività e puntare sulle specializzazioni".
E sul tema degli infortuni De Luca ha sottolineato che "va bene il rafforzamento della vigilanza ma davanti a 24 milioni di rapporti di lavoro serve la cultura della prevenzione non bastano le ispezioni".
“La sicurezza sul lavoro, così come l’intelligenza artificiale sono, insieme all’etica, le tre parole chiave della 15ma edizione del Festival del Lavoro, nel corso della quale, insieme ad esperti, accademici, politici, rappresentanti delle istituzioni e delle parti sociali analizzeremo le transizioni in atto nel mercato occupazionale e le modalità con cui l’intelligenza artificiale potrà affiancare professionisti, imprenditori e lavoratori nei prossimi anni. Senza intaccare le tutele e garantendo le migliori condizioni per lavorare in sicurezza”. E' quanto ha affermato il presidente del Consiglio Nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, Rosario De Luca, commentando il sondaggio demoscopico condotto dall’Istituto Piepoli per il Festival del Lavoro, in programma da oggi al 18 maggio a Firenze, presso Fortezza da Basso.
Economia
Pnrr, Fitto: “Sfida dimostrare che indebitamento può...
Così il ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, intervenendo in videocollegamento al Festival del lavoro in corso a Firenze
"Se l'Italia è un Paese che ha il Pnrr più grande tra tutti gli Stati membri è chiaro che oggi abbiamo la sfida di dimostrare che lo strumento dell'indebitamento a livello europeo può contribuire alla crescita del Paese e di poter rientrare dal debito". A dirlo Raffaele Fitto, ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, intervenendo in videocollegamento al Festival del lavoro in corso a Firenze.
"L'investimento fine a se stesso - sottolinea - rischia di non essere efficace se dopo giugno 2026, quando terminerà il Piano, i settori oggetto delle riforme non riusciranno a proseguire autonomamente".
"E' stato un lavoro - continua - molto articolato con la Commissione europea che ha visto cambiare oltre la metà degli obiettivi e rendendo il piano attuabile. Siamo, infatti, in via di definizione del pagamento della quarta rata".