Politica
Europee, 17 loghi nel simbolo di Cateno De Luca: è record
Il visual brand designer di De Luca, Max Barbera: "Cateno mi chiamava la notte, voleva aggiungere sempre un nuovo simbolo"
17 simboli diversi, all'interno di un unico contrassegno elettorale. Cateno De Luca e la sua lista Libertà - Sud chiama Nord si preparano a battere un vero e proprio record in vista delle prossime elezioni europee: mai, infatti, era successo che dentro a un simbolo di partito potessero coesistere così tanti loghi. La conferma del primato arriva da Gabriele Maestri, esperto di simboli e curatore del sito isimbolidelladiscordia.it: "Siamo di fronte a un record, senza dubbio, per quanto riguarda i simboli contenuti in un contrassegno elettorale presentato alle elezioni politiche ed europee", spiega Maestri all'Adnkronos a proposito del grande affollamento di sigle - da Italexit al Grande Nord, passando per i Civici in movimento di Pirozzi - che caratterizzerà la corsa del sindaco di Taormina alle europee di giugno.
Un lavoro che ha letteralmente tolto il sonno al visual brand designer di De Luca, Max Barbera: "Cateno mi chiamava la notte, voleva aggiungere sempre un nuovo simbolo. Abbiamo cercato di trovare una soluzione per rappresentare meglio il tutto. È stato sicuramente un lavoro entusiasmante, ma impegnativo", racconta l'uomo che ha lavorato al logo di Libertà - Sud chiama Nord. "Il simbolo - prosegue Barbera - è l'espressione di un'idea politica, quindi bisogna fare attenzione ad alcuni aspetti. Con Cateno ci conosciamo da 15 anni: ho sempre collaborato con lui per le sue attività di comunicazione, è uno che ci mette tutto se stesso. È sicuramente un grande comunicatore, io dal canto mio ho cercato di mettere la mia competenza di visual brand designer al servizio del progetto".
Ma tutte queste sigle non rischieranno di confondere gli elettori? A questa domanda risponde l'esperto di simboli Maestri: "Le europee tendono naturalmente a complicare i contrassegni, soprattutto per via della necessità di unire le forze con l'obiettivo di arrivare al 4%. Ma non si era mai arrivati a questo livello. Certo, sarà difficile riconoscere sulla scheda i simboli più piccoli che supereranno di poco i 2 millimetri di diametro...". La lista di De Luca è ancora un cantiere aperto. Oggi l'ex sindaco di Messina ha presentato gli ultimi 4 ingressi: Sovranità, di cui fanno parte alcuni fuoriusciti, tra i quali Marco Mori, da Indipendenza di Gianni Alemanno; Il popolo della famiglia, di Mario Adinolfi; il movimento ecologista Fonte verde e Progresso sostenibile di Giulia Moi, ex M5S eletta in Europa. "Altre 4 stelle del firmamento della libertà. Siamo a 17 ma probabilmente non è finita qui", promette 'Scateno'.
(di Antonio Atte)
Politica
Sondaggio politico, Fratelli d’Italia e Pd su. Forza...
I primi 2 partiti crescono, scende il M5S
Fratelli d'Italia cresce, il Pd accelera, il M5S cala bruscamente e Forza Italia supera la Lega. Sono le intenzioni di voto registrate oggi, 20 maggio 2024, dal sondaggio Swg per il Tg La7 che mostra i dati se le elezioni europee si tenessero adesso. Fratelli d'Italia guadagna lo 0,2% e sale al 27% confermandosi primo partito con un margine di 6 punti sul Pd, che cresce dello 0,5% e arriva al 21%.
Passo indietro del M5S che cede lo 0,5% e scivola al 15,7%. Forza Italia-Noi Moderati fa segnare +0,1% e vale l'8,4% mettendo a segno il sorpasso sulla Lega, che cede lo 0,3% fino all'8,3%. Seguono Verdi e Sinistra al 4,6%, Stati Uniti d'Europa al 4,4%, Azione al 4,2%, Pace Terra e Dignità al 2,4%, Libertà al 2,2% e Alternativa Popolare all'1%.
Politica
Rai, Davide Di Pietro eletto in Cda in rappresentanza dei...
Secondo mandato con 2690 voti
Davide Di Pietro è stato eletto come membro del consiglio di amministrazione della Rai, in rappresentanza dei dipendenti. Per Di Pietro è un secondo mandato con 2690 voti, si legge sul profilo Facebook dell'associazione Rai bene comune-IndigneRai che augura "buon lavoro" al consigliere. Alessandra Clementini si è fermata a 1950 voti, mentre Pietro Muratori a 1565. Di Pietro era stato eletto lo scorso novembre in sostituzione dello scomparso Riccardo Laganà.
"Mi congratulo con Davide Di Pietro per la rielezione a Consigliere di Amministrazione Rai, eletto dai dipendenti anche per il prossimo triennio" scrive sui social, l'amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio. "Ho avuto modo di apprezzare le sue doti ed il suo impegno, in questo semestre, in sostituzione del compianto Riccardo Laganà, prematuramente scomparso. Buon lavoro, sempre a favore dei dipendenti tutti e dell’Azienda Rai".
"Buon lavoro e complimenti a Davide Di Pietro per la rielezione al Cda Rai" scrive su X Francesco Palese, segretario del sindacato Unirai, liberi giornalisti Rai. "I dipendenti avranno ancora un punto di riferimento serio e affidabile. Una persona capace di dialogare con tutti. Contenti per il nostro contributo".
Politica
Stop social per under 16 e ‘paletti’ ai baby...
Il provvedimento presentato da Fdi in Senato e dal Pd alla Camera. Nei sei articoli della bozza che l'Adnkronos ha potuto visionare l'onere ai social di provare l'età degli utenti
I gestori delle piattaforme social saranno obbligati a verificare l'età degli utenti e l'accesso a questi siti è negato ai minori di 16 anni se l'iscrizione viene effettuata senza il consenso e la supervisione del genitore. Lo prevede un disegno di legge presentato da Fratelli d'Italia al Senato che, tra i vari obiettivi, si prefigge quello di regolamentare il fenomeno dei cosiddetti 'baby influencer'. "Disposizioni per la tutela dei minori nella dimensione digitale": questo il titolo del ddl depositato a Palazzo Madama dalla senatrice di Fdi Lavinia Mennuni, componente della Commissione bicamerale infanzia e adolescenza, "in sincrono" con la deputata del Pd Marianna Madia che ha presentato un'analoga iniziativa alla Camera.
Ai social l'onere di provare che gli utenti hanno più di 16 anni
La bozza del disegno di legge - che l'Adnkronos ha potuto visionare e che è ancora in fase di work in progress - si compone di sei articoli e introduce in primo luogo disposizioni "per la verifica dell'età dell'utente" da parte dei gestori delle piattaforme. All'articolo 3 viene stabilito che "i contratti con i fornitori di servizi della società dell'informazione conclusi da minori di anni 16 sono nulli e non possono peraltro rappresentare idonea base giuridica per il trattamento dei dati personali"; spetterà quindi ai fornitori dei servizi "l'onere di provare che i contratti siano stati firmati da ultra-sedicenni o da minori di anni 16 con l'assistenza di chi ne esercita la responsabilità genitoriale o ne è tutore". Ma la soglia minima potrebbe essere ulteriormente abbassata a 15 anni: sono infatti in corso delle riflessioni sull'opportunità di rendere ancora più stringenti i criteri di iscrizione.
Nuove regole per baby influencer
L'articolo 5 del disegno di legge prevede una più incisiva regolamentazione del fenomeno dei baby influencer, "bambini che sin dall'età di tre, quattro, cinque anni vengono utilizzati per la promozione di prodotti e servizi - spesso destinati ad altri coetanei - attraverso le grandi piattaforme di condivisione video e social network". In questo caso il ddl stabilisce che "la diffusione, non occasionale, dell'immagine di un minore di sedici anni attraverso un servizio di piattaforma online" è soggetta "all'autorizzazione di chi ne esercita la responsabilità genitoriale o ne è tutore, nonché della direzione provinciale del lavoro", nel caso in cui la diffusione dell'immagine del minore produca o sia finalizzata a produrre "entrate dirette o indirette superiore ai 12mila euro all'anno".
Inoltre, "quando le entrate dirette e indirette derivanti dalla diffusione dei contenuti" superano 12mila euro all'anno, i proventi percepiti "a partire dalla data di superamento di tale soglia sono versate su un conto corrente intestato al minore protagonista dei contenuti e non possono essere utilizzate in nessun caso da chi esercita la responsabilità genitoriale sul minore salvi eventuali casi di emergenza che può essere utilizzata nell'esclusivo interesse del minore, in entrambi i casi previa autorizzazione della competente autorità giudiziaria minorile", si legge ancora nella bozza del disegno di legge. Il sesto e ultimo articolo della proposta istituisce il numero emergenza infanzia 114.
Menunni: "Disegno di legge bipartisan"
"La pandemia - spiega la senatrice Mennuni, illustrando i contenuti del suo disegno di legge - ha accelerato in maniera straordinaria l'ingresso di larghe fasce della popolazione italiana nella dimensione digitale. Tale processo ha interessato anche milioni di bambini e adolescenti". "Così come, anche in altre nazioni, sono in atto studi e rapporti che registrano quadri allarmanti, a breve partirà una indagine conoscitiva della Commissione bicamerale infanzia e adolescenza" perché, osserva l'esponente di Fratelli d'Italia, "è necessario agire anche in Italia al fine di regolamentare l'uso dei social da parte dei giovani, per contrastare le nuove insidiose dipendenze verso contenuti come la cyberpornografia o violenti".
Mennuni cita il recente decreto Caivano, con il quale "si è avviato un rilevante processo atto ad individuare soluzioni imponendo ai gestori dei siti pornografici di verificare la maggiore età dei loro utenti e demandando ad Agcom di individuare le soluzioni più idonee". Questo è un disegno di legge "bipartisan", presentato "in modo sincrono da me al Senato e dall'onorevole Marianna Madia alla Camera, entrambe madri", sottolinea Mennuni. Il ddl "intende offrire un contributo all'azione, che deve vedere protagonisti tutti gli organismi che possano agire insieme dinnanzi al balzo della tecnologia e dei nuovi scenari di rischio, capaci di reagire in modo altrettanto rapido ed efficace, sul fronte della tutela della dignità dei bambini e degli adolescenti nel mondo del digitale", conclude la parlamentare di Fdi.