Esteri
Attentato in Russia, ultime news
Putin continua a ignorare le rivendicazioni dell'Isis e punta il dito contro l'Ucraina
Attentato a Mosca, Putin continua a ignorare le rivendicazioni dell'Isis e punta il dito contro l'Ucraina che nelle ultime ore è stata sottoposta a pesanti bombardamenti. Zelensky: "Putin vuole scaricare la colpa su di noi, ma sono loro i terroristi". Mistero sul perché Mosca abbia ignorato gli avvertimenti dell'intelligence Usa su possibili attentati sul territorio russo.
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Eurovision 2024, a Malmo bruciati Corano e bandiera...
In Svezia questi episodi rientrano nella sfera della libertà di parola e sono legali
Una uomo e una donna hanno bruciato una copia del Corano a Malmo, la città svedese dove nei prossimi giorni si terrà l'Eurovision Song Contest (Esc) e sono attesi 100mila visitatori. Le immagini dell'accaduto sono state trasmesse in diretta sulla piattaforma Tik Tok. Non lontano dagli ingressi dell'Esc è stata anche bruciata una bandiera palestinese.
Lo scorso anno i roghi del Corano in Danimarca e Svezia hanno portato a reazioni e talvolta proteste violente nei Paesi a maggioranza musulmana, ma in Svezia questi episodi rientrano nella sfera della libertà di parola e sono legali. A Malmo, oltre agli eventi musicali, sono state annunciate per i prossimi giorni anche diverse manifestazioni sulla guerra a Gaza, sia filo-palestinesi che filo-israeliane.
Il Consiglio di sicurezza nazionale israeliano ha appena inasprito il livello di minaccia per i viaggi nella città svedese, consigliando i propri connazionali che intendono visitare Malmo a riconsiderare la decisione.
L'ambasciatore israeliano in Svezia, Ziv Nevo Kulman, ha condannato il rogo. "Bruciare il libro sacro del Corano sventolando la bandiera israeliana - ha scritto in un post su 'X' l'Ambasciatore di Israele - è un disgustoso atto di mancanza di rispetto, non solo nei confronti del 20% dei cittadini israeliani di fede musulmana, ma anche nei confronti dei valori della tolleranza e del rispetto reciproco. Condanno questo atto vigliacco con la massima fermezza. Malmö dovrebbe essere unita dalla musica la prossima settimana, non dall'odio!", ha sottolineato Kulman.
Esteri
Aviaria, ecco i sintomi del primo uomo infettato
Epidemia tra i bovini in Usa, lavoratore del settore lattiero-caseario contagiato in Texas
Una congiuntivite con emorragia a entrambi gli occhi, senza compromissione della vista. E' il sintomo presentato dal primo caso umano collegato all'epidemia di virus dell'influenza aviaria H5N1 ad alta patogenicità che circola tra i bovini da latte negli Stati Uniti. Si tratta del lavoratore di un'azienda lattiero-casearia texana la cui infezione ha fatto notizia un mese fa, rimbalzando sui media internazionali. La descrizione del caso è oggetto di una lettera all'editore pubblicata sul 'New England Journal of Medicine', firmata da esperti dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) di Atlanta, del Texas Department of State Health Services e del Texas Tech University Bioterrorism Response Laboratory di Lubbock, del Texas Department of State Health Services di Austin. A corredo della corrispondenza un'immagine: la foto degli occhi del paziente.
"Infezioni umane sporadiche da virus dell'influenza aviaria ad alta patogenicità (Hpai) A(H5N1), con un ampio spettro di gravità clinica e un tasso di mortalità cumulativo superiore al 50% - ricordano gli autori della lettera - sono state segnalate in 23 Paesi in più di 20 anni. Virus Hpai A(H5N1) appartenenti al clade 2.3.4.4b si sono diffusi estesamente tra gli uccelli selvatici in tutto il mondo a partire dal 2020-2021, provocando epidemie nel pollame e in altri animali. Recentemente" gli stessi virus "sono stati identificati in vacche da latte e in campioni di latte non pastorizzato in diversi stati Usa". Nell'uomo è stato segnalato "un caso di infezione da virus Hpai A(H5N1) in un lavoratore di un'azienda lattiero-casearia in Texas", proseguono i firmatari entrando quindi nei dettagli che lo riguardano.
Il paziente "alla fine di marzo 2024 ha manifestato arrossamento e fastidio all'occhio destro". Al primo esame medico, nell'occhio "sono stati notati emorragia sottocongiuntivale e drenaggio sieroso". Respiro normale, saturazione 97%, polmoni puliti, niente febbre né sintomi respiratori, nessuna alterazione della vista o altro, precisano gli esperti. "Il lavoratore non ha riferito alcun contatto con uccelli selvatici, pollame o altri animali malati o morti", ma ha parlato di "un'esposizione diretta e ravvicinata con mucche da latte che sembravano stare bene e con altre che invece mostravano gli stessi segni di malattia delle vacche di altri allevamenti, nella stessa area del Texas settentrionale, con infezione confermata da virus Hpai A(H5N1)". Sempre secondo il racconto dell'uomo, "quando lavorava con gli animali indossava i guanti, ma nessuna protezione respiratoria o oculare".
Il paziente è stato sottoposto a tampone, con il prelievo di campioni congiuntivali e nasofaringei. I risultati di entrambi erano "presuntivi per il virus dell'influenza A e A(H5)", pertanto gli "è stato raccomandato l'isolamento domiciliare ed è stato somministrato" il farmaco antivirale "oseltamivir orale (75mg 2 volte al giorno per 5 giorni)" sia all'uomo sia ai suoi contatti diretti. "Il giorno dopo - continua la descrizione del caso - il paziente non ha riferito alcun sintomo, tranne un fastidio a entrambi gli occhi". Alla rivalutazione, dunque, i medici hanno rilevato "emorragia subcongiuntivale in tutti e due gli occhi, senza compromissione della vista. Nei giorni successivi il lavoratore ha riportato la risoluzione della congiuntivite, senza sintomi respiratori, e i contatti familiari sono rimasti in buona salute".
Dall'analisi del tamponi, "i Cdc hanno confermato l'infezione da virus Hpai A(H5N1)", illustrano gli esperti; l'analisi dell'Rna virale ottenuto dal campione congiuntivale "ha confermato che il virus apparteneva al clade 2.3.4.4 b (genotipo B3.13)", e "l'isolamento del virus dai campioni congiuntivale e nasofaringeo ha prodotto un virus identico. Tutti i segmenti genetici" esaminati "risultavano strettamente correlati ai virus rilevati nei bovini da latte del Texas e ad altri virus con genotipo B3.13 rilevati negli uccelli selvatici in Texas nel marzo 2024". I dati genetici specifici relativi al virus che presumibilmente circolava nell'allevamento dova lavorava l'uomo "non erano disponibili per l'analsi".
Le sequenze virali provenienti da bovini e dal paziente "mantenevano principalmente caratteristiche genetiche aviarie", puntualizzano gli autori della lettera, senza che nel gene dell'emoagglutinina (un recettore presente sulla superficie virale) siano stati evidenziati "cambiamenti che avrebbero influenzato la specificità di legame" a recettori "localizzati principalmente nel tratto respiratorio superiore umano" e di conseguenza "il rischio di trasmissione all'uomo". Il virus identificato nel paziente presentava invece una mutazione, "PB2 E627K, che è stata associata a un adattamento virale a ospiti mammiferi e individuata precedentemente in uomini e altri mammiferi infettati da virus Hpai A(H5N1) o da altri sottotipi virali di influenza aviaria, inclusi A(H7N9) e A(H9N2)". Per ora "non sono stati identificati marcatori genetici associati a una ridotta suscettibilità ai farmaci antivirali antinfluenzali approvati dalla Food and Drug Administration".
Infine, è stato riscontrato che l'emoagglutinina del virus del paziente è "strettamente correlata" a quella dei virus di due candidati vaccini contro l'A(H5N1), clade 2.3.4.4b. E "poiché i virus dell'influenza A(H5N1) hanno un potenziale pandemico - concludono gli esperti - questi virus sono a disposizione delle aziende e potrebbero essere utilizzati per produrre vaccini, se necessario".
Esteri
Muro contro muro fra Turchia e Israele – Ascolta
Mentre la protesta contro la guerra a Gaza sta incendiando le università americane, con occupazioni e arresti e si sta allargando a macchia di leopardo in altre università dall' Europa all'Asia, dall' Oceania al Medio Oriente, le trattative su tregua e ostaggi vanno avanti. Non si ferma intanto il muro contro muro tra la Turchia e Israele. Ankara ha interrotto tutte le esportazioni e importazioni da e verso lo stato ebraico.