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Putin e Trump, l’asse Cremlino-Casa Bianca spaventa i...
Putin e Trump, l’asse Cremlino-Casa Bianca spaventa i servizi Usa
Le elezioni di novembre negli Stati Uniti potrebbero riportare Trump alla presidenza
"Credo che Trump e Putin siano naturali compagni di letto, si completano l'un l'altro, hanno obiettivi e aspirazioni comuni". Così Douglas London, agente della Cia in pensione, spiega al Guardian il ben noto "bromance" che unisce l'appena rieletto presidente russo all'ex presidente americano, che spera di tornare alla Casa Bianca con le elezioni del prossimo novembre. Un possibile ritorno che preoccupa non pochi all'interno dell'intelligence community americana, considerato appunto il feeling del tycoon con il leader russo.
"Trump vede Putin come un uomo forte - afferma Fiona Hill, che ha lavorato nel Consiglio di Sicurezza Nazionale di Trump, ed ora è un'analista della Brooking Institution - ed in certo senso lavorano in parallelo perché entrambi cercando di indebolire gli Usa, anche se per ragioni diverse".
E' indubbio prosegue Hill, che Putin "preferisca alla Casa Bianca un agente del caos come Trump perché mina gli Usa, non è preoccupato della sicurezza nazionale ma solo di se stesso, nominando solo persone a lui fedeli e cacciando quelle esperte di sicurezza".
"Trump è ignorante in modo sconvolgente" di politica estera, ricorda l'ex funzionaria della Casa Bianca: "legge raramente il materiale che gli viene consegnato, è sicuramente una minaccia minore per la Russia di quanto lo sia per gli Stati Uniti".
Non bisogna dimenticare poi che sin dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina, nel febbraio 2022, Trump ha più volte definito Putin "un genio" lodandone l'intelligenza, ed affermando con lui di nuovo alla Casa Bianca la guerra finirebbe in un paio di giorni. Per avere un'indicazione sul modo in cui intenda risolvere le cose, bisogna ricordare che recentemente Trump ha detto che per lui la Russia può fare "quel diavolo che vuole" con i membri Nato che non sono a posto con le spese militari.
In occasione della morte di Alexei Navalny, invece di condannare il Cremlino, ha fatto poi uno spericolato paragone tra l'oppositore russo morto in una colonia penale artica e i suoi guai giudiziari. Senza contare che Viktor Orban, grande amico di Putin, dopo l'incontro con Trump a Mar a Lago ha chiaramente detto che una volta rieletto il tycoon non "darà un penny all'Ucraina" così metterà fine alla guerra.
Ma a preoccupare ex agenti segreti Usa sono le trasformazioni che Trump potrà fare delle agenzie di intelligence - "usando la Cia come una sua guardia pretoriana", afferma London - diminuendo la loro collaborazione con gli alleati Nato, beneficiando gli interessi russi.
"Trump quasi certamente politicizzerà l'intelligence community mantenendo la promessa di nominare personaggi dell'estrema destra come Michael Flynn Kash Patel" dichiara Marc Polymeropoulos, ex funzionario intelligence, riferendosi all'ex consigliere di Sicurezza di Trump condannato per il Russsiagate e l'ex funzionario del Pentagono che Trump vuole mettere alla guida della Cia se ritorna alla Casa Bianca.
Intervistato da Steve Bannon, Patel ha interpretato così la sua possibile nomina: "andremo a caccia dei cospiratori, non solo nel governo ma anche nei media, che hanno permesso a Joe Biden di truccare le elezioni". Nomine del genere, prosegue Polymeropoulos, "danneggerebbero le relazioni con gli alleati, vedremo vecchi alleati che non condivideranno con noi informazioni cruciale, ed a ragione. Lo faranno gradualmente, per non provocare l'ira di Trump, la protezione delle loro fonti sarà la principale preoccupazione".
"Se Trump vince, scordatevi che i britannici o francesi, due dei nostri migliori partner di intelligence in Europa, condividano con noi qualcosa di importante sulla Russia, per esempio", conclude.
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Svizzera, accoltella diverse persone a Zofingen: arrestato
Non chiaro il movente del gesto, l'uomo arrestato due ore dopo l'aggressione
Un uomo è stato arrestato dopo aver ferito a coltellate diverse persone, alcune "in modo significativo", a Zofingen nel cantone di Argovia, nella Svizzera settentrionale. Lo riferisce la stampa locale, secondo cui non è ancora chiaro il movente. Il sospetto, anch'egli rimasto ferito, è stato arrestato due ore dopo l'aggressione.
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Russia, Gentiloni: “Cresce più dell’Eurozona con economia...
La Russia ha reagito alle sanzioni comminate dall’Ue per l’invasione dell’Ucraina “trasformando la propria economia in una vera economia di guerra”. Così il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni spiega, a Bruxelles a margine di una conferenza stampa, il cospicuo differenziale tra la crescita attesa per l'area euro nel 2024, +0,8%, e quella della Russia, prevista al 3,2% nello stesso anno secondo il Fondo Monetario Internazionale e al 2,2% dalla Banca Mondiale. Per Gentiloni, aiuta la crescita russa anche il fatto che sia riuscita ad aggirare il tetto al prezzo del petrolio russo che l’Occidente ha cercato di imporre, senza molto successo.
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Ilaria Salis ai domiciliari, da cauzione e braccialetto...
L'insegnante 39enne in carcere a Budapest dall'11 febbraio 2023: accolta la richiesta per i domiciliari
E' scarno ma preciso il documento con cui il tribunale ungherese di seconda istanza, con la decisione di oggi, accoglie la richiesta di domiciliari e della cauzione nei confronti di Ilaria Salis, la 39enne insegnante in carcere dall'11 febbraio del 2023 con l'accusa di aver aggredito tre persone nel corso di una manifestazione neonazista a Budapest.
Imputata nel procedimento iniziato lo scorso 28 marzo davanti ai giudici di Budapest - l'atto stabilisce che la sua detenzione in carcere "terminerà con il pagamento della cauzione al tribunale distrettuale di Elsofoku", cauzione il cui importo va saldato "da oggi entro un mese" e "ordina la sorveglianza speciale fino alla pronuncia finale". In regime di domiciliari Ilaria Salis potrà lasciare l'abitazione "solo con il permesso del tribunale", inoltre "sarà controllata con un dispositivo" ossia il braccialetto elettronico.
A Salis, candidata alle prossime elezioni europee 2024 con Avs, il tribunale ungherese ha concesso di lasciare il carcere di Budapest dove è detenuta da circa un anno "solo dopo il pagamento della cauzione", pari a 40 mila euro, precisa l'avvocato Mauro Straini. Il legale assiste Salis insieme al collega Eugenio Losco.
Roberto Salis: "Spero sia questione di ore"
"La cauzione corrisponde a 16 milioni di fiorini ungheresi, poco più di 40mila euro. Ilaria ha cercato di stimolare raccolta fondi che ha dato buoni frutti, useremo quelli per il pagamento delle spese legali, e se non dovessero bastare interverrà la famiglia. Al momento siamo in attesa di capire i dettagli, non ho ancora l'iban sul quale effettuare il bonifico. Ci è stato detto che dal momento che arriva il pagamento i domiciliari diventano effettivi, spero quindi che sia una questione di poche ore". Così Roberto Salis, padre di Ilaria Salis, a 'Otto e mezzo' su La7.
"Per i domiciliari in Italia abbiamo trovato un domicilio altrimenti non sarebbe stato possibile fare la richiesta. Abbiamo già chiesto parecchie volte l'applicazione della decisione quadro 2009/829 dell'Unione europea ma credo che sarà più veloce la procedura relativa all'immunità conseguente all'eventuale elezione", ha aggiunto Roberto Salis.