Economia
Materie prime, Urso, “Garantire approvvigionamenti...
Materie prime, Urso, “Garantire approvvigionamenti per autonomia strategica”
Il ministro a margine della riunione B7: "Europa accerchiata da tensioni, garantire competitività dei nostri Paesi"
"Abbiamo voluto ripristinare il G7 sull'industria e le tecnologie, dopo sette anni di assenza, perché riteniamo fondamentale, di fronte ai cambiamenti degli assetti geopolitici e geoeconomici mondiali, che i grandi dell'Occidente si confrontino su come incentivare lo sviluppo e la competitività dei nostri Paesi. Uno degli argomenti in campo è garantire gli approvvigionamenti sin dalle materie prime critiche che serviranno a garantire un’autonomia strategica nella duplice transizione, tecnologia green e tecnologia digitale, anche alla luce di quello che sta accadendo intorno all'Europa, con l'invasione della Russia in Ucraina e con gli altri focolai di guerra e di tempeste nel Medio Oriente, che hanno avuto conseguenze anche nell'approvvigionamento lungo le linee marittime del Canale di Suez, con il blocco del Golfo Persico. Al centro di questi fenomeni dobbiamo garantire gli approvvigionamenti per garantire lo sviluppo, l'attività di impresa, il lavoro, la competitività dei nostri Paesi”. Lo ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervistato a margine della riunione del B7, il più autorevole Engagement Group istituito in seno al G7 guidato quest’anno da Confindustria con il supporto di Deloitte come unico Knowledge Partner.
"Il B7 è un modo nuovo di approcciare i problemi: nel merito, ripristinando il G7 sull'industria e sulle tecnologie e nel metodo, con un confronto tra società produttiva e coloro che rappresentano le istituzioni - ha evidenziato il ministro - È importante ascoltare quello che le nostre imprese ci diranno durante il forum".
Tra le priorità del G7, individuate nella nota B7 Flash, l’analisi di Confindustria e Deloitte elaborata in occasione dell’evento B7 che si è svolto a Verona e della Ministeriale 'Industria, Tecnologia e Digitale del G7', in agenda il 14 e 15 marzo a Verona e Trento, la necessità di una maggiore collaborazione tra i Paesi G7 su investimenti digitali e AI e l’urgenza di un approccio normativo comune imposto dal rapido sviluppo dell’intelligenza artificiale: “Proprio oggi il Parlamento europeo ha votato il regolamento sull'intelligenza artificiale. Finalmente l'Europa ha un quadro normativo immediatamente applicabile da ciascuno dei 27 Paesi europei. In questo contesto ci confrontiamo con altri Paesi che fanno parte sempre della sfera delle democrazie occidentali, Giappone, Canada e Stati Uniti, che hanno delle normative diverse da quelle europee - ha detto il ministro -Abbiamo una visione antropocentrica in cui l'uomo è e deve restare al centro di questi processi usando al meglio l'intelligenza artificiale” ha concluso.
Economia
Bonus verde, come funziona
La detrazione Irpef va ripartita in dieci quote annuali di pari importo e va calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo
Il bonus verde è una detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute per i seguenti interventi: sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi; realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili. La detrazione va ripartita in dieci quote annuali di pari importo e va calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo, comprensivo delle eventuali spese di progettazione e manutenzione connesse all’esecuzione degli interventi.
Economia
Barbano si insedia al ‘Messaggero’: “Il...
Da oggi alla direzione del quotidiano, dove succede a Massimo Martinelli
"Con emozione torno nel gruppo editoriale in cui ho lavorato per ventidue anni, a dirigere il giornale in cui ne ho trascorsi tredici, cinque dei quali da vicedirettore. Rientrare nello storico palazzo di via del Tritone e ritrovare la redazione appassionata e competente che ho lasciato dodici anni fa, irrobustita da tanti giovani talenti, è un'emozione che mette i brividi e, insieme, dà l'energia necessaria a una sfida tanto grande". Comincia così il fondo di Alessandro Barbano, da oggi alla direzione del 'Messaggero', dove succede a Massimo Martinelli.
"La mia nuova avventura inizia in un tempo di transizione - scrive Barbano - L'Italia si rimette in moto dopo un decennio che ha visto per due volte la lesione della fisiologia parlamentare, surrogata da governi tecnici. Ma è ancora un Paese dove si parla più di quanto si fa. L'eccesso di parola ha due forme: la politicizzazione, per cui tutto si declina in politica; e la polarizzazione, per cui il reale, e da tempo anche il virtuale, si raccontano in bianco o in nero". "Dietro l'illusione di una libertà di pensiero aperta a tutti, il virus dell'opinione fa una democrazia senza qualità", sottolinea il direttore del Messaggero, spiegando che se "l'Italia è un Paese dove il discorso pubblico è malato", ciò nonostante "da due anni quello stesso Paese incattivito e sostanzialmente immobile (...) è tornato a muoversi".
"Nell'attuale assetto bipolare della politica non ci sono alternative al governo in carica", scrive Barbano, secondo cui "per l'inconciliabilità di programmi e linguaggi, l'opposizione è ancora lontana dal rappresentare un'opzione competitiva". Tuttavia "questa non è, da sola, una ragione sufficiente per considerare già vinta la sfida di Giorgia Meloni". "Noi - assicura Barbano - valuteremo ciò che accadrà con lo spirito critico e l'indipendenza che il Messaggero coltiva da sempre" e lo faremo "dal cuore della Capitale, in un punto di osservazione straordinario". "Un giornale critico, immedesimato ma indipendente, che non sta pregiudizialmente con nessuno", e che racconterà le notizie "nella loro complessità, con il rispetto e l'amore che si devono alle parole" con "il metodo del dubbio e della verifica". "Il lessico della verità è ragionevole misura delle cose. Sta qui il senso più profondo dell'impegno che assumo", conclude Barbano.
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Libertà di stampa, classifica 2024: Italia 46esima, perde 5...
World Press Freedom Index 2024, la classifica stilata da Rsf
Norvegia, Danimarca e Svezia sul podio del World Press Freedom Index 2024, la classifica della libertà di stampa stilata da Rsf. Ma bisogna scorrere la classifica e scendere fino al 46esimo posto per trovare l'Italia. Meglio fanno Tonga, Fiji, Slovenia. A chiudere la classifica, Afghanistan, Siria ed Eritrea, fanalini di coda rispettivamente ai posti numero 178, 179 e 180. Oggi, 3 maggio, si celebra la Giornata mondiale della libertà di stampa.
"Alcuni gruppi politici alimentano l’odio e la sfiducia nei confronti dei giornalisti insultandoli, screditandoli e minacciandoli - si legge nel report che accompagna la classifica di quest'anno - Altri stanno orchestrando un’acquisizione dell’ecosistema mediatico, sia attraverso media di proprietà statale sotto il loro controllo, sia attraverso media di proprietà privata attraverso acquisizioni da parte di uomini d’affari alleati. L’Italia di Giorgia Meloni (46esima) – dove un membro della coalizione parlamentare al potere sta cercando di acquisire la seconda più grande agenzia di stampa (Agi) – è scesa di cinque posizioni quest’anno".
In generale, però, Italia a parte, la situazione internazionale desta qualche preoccupazione perché "un numero crescente di governi e autorità politiche non stanno assolvendo al proprio ruolo di garanti del miglior ambiente possibile per il giornalismo e del diritto del pubblico ad avere notizie e informazioni affidabili, indipendenti e diversificate. RSF - si legge ancora nello studio - vede un preoccupante calo del sostegno e del rispetto per l’autonomia dei media e un aumento della pressione da parte dello Stato o di altri attori politici".