Esteri
TikTok al bando, Camera Usa approva legge. Ira della Cina
Sono stati 325 i voti favorevoli, 65 i contrari. Trump cambia idea e attacca Facebook: "Nemico del popolo". Pechino: "Atto di bullismo controproducente"
La Camera degli Stati Uniti ha approvato a larga maggioranza, con 325 voti favorevoli e 65 voti contrari, la legge che potrebbe portare a un bando di TikTok. Ora la misura, che il presidente Joe Biden ha già detto di essere intenzionato a firmare, passa al Senato.
Il 'Protecting Americans From Foreign Adversary Controlled Applications Act', cioè la legge per proteggere gli americani da app controllate da avversari stranieri, se definitivamente approvato imporrà al società cinese ByteDance che controlla il social media di vendere entro 6 mesi (180 giorni) dalla sua entrata in vigore a una società americana. In caso contrario TikTok sarebbe bandito dagli app store e dai server americani.
La reazione di TikTok
"Questo processo è stato condotto in segreto e il disegno di legge è stato portato avanti per un'unica ragione: bannare TikTok. Ci auspichiamo che il Senato consideri i fatti, ascolti i propri elettori e comprenda l'impatto sull'economia, sulle 7 milioni di piccole imprese e sui 170 milioni di americani che utilizzano la nostra piattaforma", il commento di un portavoce di TikTok.
Ora la legge passa al Senato
"La Cina comunista è il più grande nemico geopolitico dell'America e sta usando la sua tecnologia per minare attivamente la sicurezza e l'economia dell'America", ha detto lo Speaker repubblicano Mike Johnson, dopo il voto alla Camera.
"Il voto bipartisan di oggi dimostra l'opposizione del Congresso ai tentativi della Cina comunista di spiare e manipolare gli americani e segnala la nostra determinazione per azioni di deterrenza nei confronti dei nostri nemici", ha aggiunto il leader repubblicano che quindi non si è fatto influenzare dalla posizione critica assunta, a sorpresa, da Donald Trump nei confronti della misura per la vendita obbligata di ByteDance. Non a caso tra i 65 deputati che hanno votato contro vi è stata la trumpiana di ferro Marjorie Taylor Green, che si è trovata insolitamente insieme ad una cinquantina di esponenti della sinistra dem, come Alexandra Ocasio-Cortez e Pramila Jaypal.
Il destino della legge appare però più incerto al Senato, dove il leader della maggioranza dem, Chuck Schumer, non si è impegnato sui tempi: "devo consultarmi con le commissioni interessate per vedere la loro posizione". Senza contare che c'e' chi avvisa che è improbabile che si accoglierà il testo uscito dalla Camera: "E' molto più probabile che lo emenderemo in aree dove sono necessari cambiamenti" ha detto il repubblicano John Cornyn, avvisando che "ci vorrà del tempo".
Trump e Biden, posizioni diverse
L'annuncio da parte di Joe Biden, in piena campagna elettorale, di essere intenzionato a firmare la legge ha spinto Trump, che quando era alla Casa Bianca aveva addirittura firmato un ordine esecutivo in cui dichiarava che TikTok minacciava "la sicurezza nazionale, la politica estera e l'economia Usa", a cambiare clamorosamente idea sul social media gestito dai cinesi.
In un'intervista nei giorni scorsi a Cnbc, l'ex presidente, pur affermando di continuare a considerare TikTok una minaccia alla sicurezza nazionale, ha spiegato perché metterlo al bando sarebbe una cattiva idea: "Se si mette al bando TikTok, Facebook e gli altri, ma soprattutto Facebook, ne beneficeranno. E io credo che Facebook sia molto disonesto, sia molto negativo per il nostro Paese, soprattutto per quello che riguarda le elezioni".
E Trump non ha esitato a usare per il social media di Mark Zuckerberg l'epiteto, che usava in modo inquietante quando era alla Casa Bianca nei confronti dei media, di "nemico del popolo". "Non voglio che Facebook, che ha imbrogliato alle ultime elezioni, possa essere favorito", ha tuonato ancora su Truth Social. Inoltre, il portavoce della campagna di Trump, Steven Cheung, ha spiegato che l'ex presidente, pur mantenendo i sospetti sulla società che possiede TikTok, rispetta i suoi milioni di utenti.
"Il presidente Trump crede che il Congresso debba adottare un'azione per proteggere la sicurezza e la privacy degli utenti americani di tutte le piattaforme di social media", ha aggiunto, con un messaggio, che ora mette in difficoltà i repubblicani fedeli a Trump che da anni chiedono il bando della app esprimendo estrema preoccupazione - come del resto faceva poco tempo fa anche al tycoon - per la possibilità che le autorità cinesi controllino ByteDance e tramite questa abbiano accesso a dati personali di cittadini americani. O passano diffondere propaganda e disinformazione.
Oltre alla volontà di non favorire Meta, o non inimicarsi una fetta cruciale dell'elettorato giovanile, la giravolta di Trump su TikTok potrebbe avere un'altra motivazione, legata all'attività di lobbying di Jeff Yass, miliardario finanziatore repubblicano con legami con l'entourage di Trump, che possiede il 15% di ByteDance, vale a dire 40 miliardi del valore intero della società stimato sui 268 miliardi. Nell'intervista a Cnbc, Trump ha ammesso di aver incontrato recentemente Yass - che in passato era su posizioni anti Trump - ma ha affermato di non aver "mai menzionato TikTok".
Colpisce però che il Club for Growth, organizzazione conservatrice di cui Yass è il principale finanziatore, abbia assunto come lobbista per difendere TikTok a Capitol Hill Kellyanne Conway, che è stata una dei principali consiglieri di Trump alla Casa Bianca. Secondo fonti citate dal Post, sarebbe stata proprio lei a spiegare a Trump perché è importante difendere il social media.
In particolare, l'ex consigliera della Casa Bianca ha mostrato a Trump come l'app che rischia il bando sia popolare soprattutto tra i suoi sostenitori: "Ho chiarito che sono sostenitori di Trump che postano costantemente su Tiktok per lui e per la sua rielezione - ha detto Conway in un'intervista - e lui ha detto chiaramente che si rischia di togliere qualcosa all'improvviso a milioni di utenti, molti dei quali sono sue persone su TikTok". "E che si tratta di Mark Zuckerberg", ha aggiunto spiegando che Trump non vuole che il proprietario di Meta possa acquisire un nuovo social.
La reazione della Cina: "Atto di bullismo controproducente"
"Un atto di bullismo". Così un portavoce del ministero degli Esteri cinese definisce il bando di TikTok."Anche se gli Stati Uniti non hanno trovato prove che TikTok mette a rischio la loro sicurezza nazionale, questo non gli ha impedito di perseguire TikTok", ha dichiarato alla Cnn, durante una conferenza stampa, il portavoce del ministero Wang Wenbin, accusando gli Stati Uniti di "ricorrere ad atti di bullismo" quando non riesce ad avere successo in una equa competizione.
"Questo alla fine sarà controproducente per gli Stati Uniti stessi", ha poi aggiunto, considerando il fatto che il social ha negli Stati Uniti oltre 100 milioni di utenti. In passato, le autorità cinesi hanno già espresso la loro "ferma opposizione" alla vendita forzata di TikTok.
Esteri
Ucraina, Putin annuncia l’avanzata russa. A Kharkiv...
Il leader russo: "Miglioriamo in tutte le direzioni". Zelensky rassicura: "Continuano le nostre azioni difensive, situazione parzialmente stabilizzata". In arrivo nuovi aiuti a Kiev dagli Usa: pronto pacchetto da due miliardi di dollari
Nel giorno in cui la guerra infiamma Kharkiv, e nel quale il presidente ucraino Volodymyr Zelensky rinuncia al previsto viaggio in Europa per monitorare da vicino quella che è ritenuta la "situazione più difficile", il leader di Mosca Vladimir Putin annuncia l'avanzata della Russia in tutta l'Ucraina. Le forze armate russe "migliorano ogni giorno la loro posizione in tutte le direzioni", le parole del presidente nel corso di una riunione al ministero della Difesa con Andrei Belousov e altri generali dell'esercito.
Putin ha quindi affermato che la spesa totale della Russia per la difesa e la sicurezza potrebbe raggiungere oltre l'8,7% del prodotto interno lordo nel 2024 e che l'impegno finanziario dovrebbe essere utilizzato con attenzione ed efficacia.
"Non ci siamo mai rifiutati di negoziare. Stiamo cercando una soluzione globale, sostenibile e giusta di questo conflitto con mezzi pacifici. Siamo aperti al dialogo sull'Ucraina, ma tali negoziati devono tenere conto degli interessi di tutti i paesi coinvolti nel conflitto, compreso il nostro", ha poi affermato il presidente russo in un'intervista alla Xinhua, prima della partenza per il suo viaggio di due giorni in Cina.
Per quanto riguarda gli sforzi di Pechino per una soluzione politica della crisi ucraina, Putin ha espresso opinioni positive, affermando che la Cina comprende chiaramente le radici della crisi e il suo impatto geopolitico globale, come si evince dalla 'Posizione della Cina sulla risoluzione politica della crisi ucraina', una proposta in 12 punti avanzata da Pechino nel febbraio 2023.
La "situazione difficile" a Kharkiv: cosa sta succedendo
"Nella regione di Kharkiv - le zone vicine al confine, la città di Vovchansk - continuano le nostre azioni difensive. Nel corso della giornata le forze di difesa e sicurezza dell'Ucraina - tutte le unità coinvolte - sono riuscite a stabilizzare parzialmente la situazione. L'occupante, entrato nella regione di Kharkiv, viene distrutto con tutti i mezzi disponibili. L'artiglieria, i droni e la nostra fanteria funzionano in modo abbastanza accurato". Nel consueto messaggio della sera, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky fa intanto il punto sulla situazione nella regione. Situazione definita "più difficile" insieme a quella nel Donetsk, che ha portato il leader a cancellare nella giornata di ieri la visita programmata in Spagna e Portogallo.
"In alcune aree, intorno a Lukyantsi e Vovchansk - due insediamenti a 30 chilometri di distanza, e vicini al confine con la Russia ndr - in risposta al fuoco nemico e ad assalti delle forze di terra, per salvare la vita dei nostri uomini ed evitare perdite, le nostre unità hanno effettuato manovre e si sono spostate su posizioni più vantaggiose", ha annunciato intanto lo Stato maggiore ucraino nella notte fra martedì e mercoledì, usando la formula usata da entrambe le parti in questa guerra per confermare un ritiro. La situazione, si precisa, "rimane difficile" ma le forze di Kiev "non stanno lasciando che gli occupanti russi prendano piede".
Le forze russe sono riuscite intanto a penetrare, in due diverse direzioni, per 5-7 chilometri nella regione di Kharkiv e ad assumere il controllo di postazioni della Guardia di frontiera ucraina, malgrado i rinforzi del Direttorato per l'intelligence (Hur) inviati nel frattempo. Mosca ha rivendicato anche il controllo di diversi insediamenti vicino al confine e di essere riuscita a entrare nelle città di Vovchansk e Lyptsi.
"I combattimenti sono pesanti", ha ammesso il generale Serhii Melnyk, il comandante delle forze di difesa di Kharkiv, precisando che si combatte "in tre punti diversi". Le forze ucraine hanno respinto undici attacchi e stanno contenendo l'avanzamento delle forze russe "verso Lyptsi da Hlyboke e Lukiantsi, e verso towards Vovchansk from the direction of Shebekino (Russia)," Melnyk said. Martedì un raid aereo ha colpito la città di Kharkiv, provocando la morte di un civile, una donna di 80 anni, il ferimento di 24 persone, fra cui quattro bambini e danni a palazzi residenziali. Un'altra persona è stata uccisa a Hatyshche.
Secondo la versione russa, Mosca ha detto di aver preso il controllo di Buhrovatka, sempre nella regione di Kharkiv. A confermare la gravità della situazione nella regione di Kharkiv, sono quasi 8mila i civili che hanno abbandonato i centri abitati a fronte dell'avanzata russa, quattrocento delle quali nelle ultime 24 ore, come ha reso noto il governatore regionale Oleg Sinegubov: su Telegram Sinegubov ha parlato di 7.991 persone costrette ad abbandonare le proprie case, inclusi oltre 600 bambini. La maggior parte di queste persone ha lasciato zone della parte nord di Kharkiv, 1.100 da Vovchansk.
Il ministero della Difesa russo ha fatto sapere ieri di aver conquistato anche "l'insediamento di Rabotino, nella regione di Zaporizhzhia" sconfiggendo "la 65a forza armata meccanizzata dell'Ucraina, la 121a brigata di difesa tecnica e la 23a brigata della Guardia nazionale ucraina nelle regioni di Nikopol, Dnepropetrovsk e Kherson".
"Il nemico - ha aggiunto il ministero - ha perso fino a 25 militari, 2 veicoli e un obice M777 di fabbricazione statunitense. L'esercito russo ha anche liberato gli insediamenti di Glubokoe e Lukyantsy nella regione di Kharkiv".
Le forze di difesa aeree russe nel frattempo hanno intercettato 17 droni ucraini, nelle regioni occidentali del Paese, Belgorod, Kursk e Bryansk, e 10 missili Atacms di fabbricazione americana sulla Crimea nella notte di ieri, ha annunciato il ministero della Difesa russo. In seguito all'attacco di un drone abbattuto sul Tatartan, che dista mille cento chilometri dal confine con l'Ucraina, sono stati chiusi provvisoriamente aeroporti nella regione russa, a Kazan e Nizhnekamsk. Un deposito di combustibile è esploso, in seguito all'attacco di due droni, a Rostov, la città in cui è basato il quartier generale dell'operazione militare speciale, come ha reso noto il governatore della regione, Vasily Golubev.
Dagli Usa altri 2 miliardi di dollari in aiuti a Kiev
"Stiamo affrettando l'invio di munizioni, mezzi corazzati, missili, difese aeree. Lo stiamo affrettando perché arrivino al fronte per proteggere i soldati e per proteggere i civili", ha intanto spiegato Antony Blinken in una conferenza stampa a Kiev in cui ha annunciato altri due miliardi di dollari di aiuti militari all'Ucraina che "sta affrontando questo rinnovato, brutale massacro russo".
Il segretario di Stato americano ha sottolineato che la fornitura di difese aeree è "la principale priorità". "Un appoggio concreto sta arrivando", ha assicurato ancora il capo della diplomazia Usa, "le persone che sono al fronte hanno bisogno di aiuto e lo riceveranno".
Blinken ha parlato al fianco del ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, che da parte sua ha ringraziato Blinken per il pacchetto di aiuti da 61 miliardi di dollari finalmente approvato a Washington e per concentrarsi su "risultati tangibili". E ribadito come la presenza di Blinken a Kiev "manda un messaggio chiaro al popolo ucraino".
"Noi non incoraggiamo o rendiamo possibili attacchi fuori dall'Ucraina ma alla fine l'Ucraina deve prendere le decisioni da sola su come condurre questa guerra", ha poi aggiunto, ricordando che si tratta di "una guerra condotta in difesa della propria libertà, sovranità, della sua integrità territoriale". "Noi continueremo a sostenere l'Ucraina con l'equipaggiamento di cui ha bisogno per vincere", ha quindi sottolineato.
"Ovviamente, gli occhi di tutti sono concentrati sulla situazione ad Est e Nord Est, in particolare a Kharkiv - ha poi aggiunto riferendosi alla nuova offensiva russa - e così il nuovo sostegno che ho appena annunciato, ma soprattutto i 60 miliardi aggiuntivi, sappiamo che arrivano in un momento cruciale".
Esteri
Slovacchia, cinque spari contro Fico: attentato al premier...
Il primo ministro è in coma farmacologico. Il movente dell'attentatore sarebbe riconducibile "chiaramente a motivi politici" secondo il ministro dell'Interno. Ecco la linea del leader slovacco
Cinque colpi di pistola, due ferite al braccio e una all'addome, una lunghissima operazione e condizioni definite gravissime. E' in coma farmacologico Robert Fico, il primo ministro slovacco vittima ieri di un attentato. Ma a rassicurare sulla salute del premier, è stato in serata il vicepremier Tomas Taraba, spiegando che Fico "sopravviverà" e che non si trova più in pericolo di vita.
"Sono rimasto scioccato", ha detto alla Bbc, aggiungendo che "fortunatamente, per quanto ne so, l'operazione è andata bene e immagino che alla fine sopravviverà. Non è in pericolo di vita in questo momento", ha detto. Il movente dell'attentatore, un settantenne in pensione amante della poesia, sarebbe riconducibile "chiaramente a motivi politici", secondo il ministro dell'Interno slovacco, Matus Sutaj-Estok. Ma qual è la linea politica del premier?
Populista, di sinistra, filorusso che guarda all'Ungheria: la linea di Fico
Il terzo mandato da premier di Robert Fico, il populista di sinistra vincitore delle elezioni dello scorso settembre nel Paese, è stato caratterizzato da ottobre ad oggi da manifestazioni e proteste contro le politiche che, nei timori dell'opposizione, appaiono tese a spostare la Slovacchia su un corso simile a quello dell'Ungheria di Viktor Orban.
La maggioranza che sostiene il governo di Fico - il cui partito Smer-Sd è stato espulso dal Partito Socialista Europeo per essersi alleato con il Partito nazionale slovacco (Sns), formazione di estrema destra - a febbraio ha approvato una legge per sciogliere l'ufficio del Procuratore speciale anti-corruzione, ridurre le pene per corruzioni e crimini fiscali e le protezioni per gli informatori.
Allarme e critiche interne ed esterne sono state provocate dalle mosse del governo, lo scorso aprile, per abolire l'emittente pubblica e sostituirla con un altro organismo, con l'obiettivo - hanno denunciato esponenti dell'opposizione - di dare al governo il pieno controllo di radio e televisione pubbliche.
A rafforzare la posizione di Fico è arrivata ad aprile l'elezione alla presidenza di Peter Pellegrini, leader di Hlas-Sd stretto alleato di Fico, e come lui su posizioni filorusse e scettiche sul sostegno all'Ucraina. Il 15 giugno si insedierà al posto di Zuzana Čaputová, la prima presidente donna della Slovacchia, che aveva annunciato di non volersi candidare alla rielezione dopo aver ricevuto minacce di morte.
Caputova ha dato il massimo sostegno all'Ucraina contro l'invasione russa, all'opposto di Fico che in campagna elettorale ha promesso che non avrebbe mandato "una singola munizione" a Kiev ed ha detto che non permetterebbe l'arresto di Putin, su mandato di cattura internazionale, sul suolo slovacco. Riguardo a Orban, Fico ha detto che il premier teorico della democrazia illiberale "difende gli interessi del suo paese e del suo popolo".
Premier per due mandati tra il 2006 e il 2010 e poi tra il 2012 e il 2018 - quando fu costretto a dimettersi dopo le proteste innescate dall'assassinio del giornalista autore di inchieste sulla corruzione del partito al potere, Jan Kuciak e della sua compagna - Fico viene comunque considerato un campione di tattica politica: in trenta anni di carriera, ha navigato con successo tra posizioni di mainstream, filo Ue ed una accesa retorica nazionalista, antioccidentale destinata a mantenere il controllo della base elettorale interna.
In questo quadro rientra anche la posizione sull'immigrazione del leader del partito socialdemocratico, che è stato un fatto decisivo della sua vittoria nel 2016, con il rifiuto di "una comunità distinta musulmana in Slovacchia". Lontano dalle posizioni del suo ex gruppo socialista europeo, anche per quanto riguarda matrimoni gay ed adozioni da parte di coppie gay da lui definite una "perversione". Lo stesso per quanto riguarda la posizione no vax assunta durante la pandemia di Covid, durante la quale è stata una delle voci prominenti contro mascherine, lockdown e vaccini.
Esteri
Svizzera, accoltella diverse persone a Zofingen: arrestato
Non chiaro il movente del gesto, l'uomo arrestato due ore dopo l'aggressione
Un uomo è stato arrestato dopo aver ferito a coltellate diverse persone, alcune "in modo significativo", a Zofingen nel cantone di Argovia, nella Svizzera settentrionale. Lo riferisce la stampa locale, secondo cui non è ancora chiaro il movente. Il sospetto, anch'egli rimasto ferito, è stato arrestato due ore dopo l'aggressione.