Politica
Morte Navalny, Crippa: “Putin colpevole? E’...
Morte Navalny, Crippa: “Putin colpevole? E’ prematuro”
Il numero 2 della Lega: "Aspettiamo che si faccia chiarezza"
Per Elly Schlein il governo russo è responsabile della morte di Navalny? "Il Pd sa cose che evidentemente il resto del mondo non sa. Ci possono essere sospetti, coincidenze strane, ma additare persone come colpevoli mi sembra prematuro e inopportuno. Aspettiamo che si faccia chiarezza". Così all'Adnkronos il vicesegretario della Lega Andrea Crippa, a proposito della morte in prigione di Vladimir Putin, oppositore di Alexei Navalny.
"Il Pd - rincara il deputato e braccio destro di Salvini - è sempre bravo a trovare colpevoli, con la mentalità giustizialista che si ritrova. Prima di dare nome e cognomi, però, aspetto che si faccia luce". A proposito della nota nella quale la premier Giorgia Meloni, commentando il decesso di Navalny, parla di un'"altra triste pagina", Crippa osserva: "La sua è una dichiarazione giusta. Non dice che qualcuno è colpevole. E' una triste pagina, ed è giusto si faccia chiarezza. Anche noi esprimiamo il nostro cordoglio".
La Lega diffonde una nota affermando che "la scomparsa di Alexei Navalny è sconcertante. È doveroso venga fatta piena luce", si legge nel comunicato che esprime "profondo cordoglio" da parte di tutto il partito a cominciare dal leader Matteo Salvini.
"La morte di Navalny fa impressione, stiamo parlando del carcere duro in Siberia. Che la sua detenzione sia una condizione che ha accelerato delle patologie, è quantomeno immaginabile. Più ancora del fatto che sia morto, quello che fa più impressione è che sia stato incriminato per questioni squisitamente di opinione politica. Se fosse morto di morte naturale in una spiaggia o nel suo letto, sarebbe stato meno eclatante. E invece è morto in un gulag", dice all'Adnkronos, Stefano Candiani, esponente del Carroccio.
Secondo il parlamentare del partito di Salvini "bisogna riavvolgere il nastro. E' stata la sua attività di oppositore politico a portarlo in carcere. E questa è una cosa grave". Il governo di Putin è responsabile della morte di Navalny? "C'è una responsabilità politica che fa capo allo Stato e questo è indiscutibile, difficilmente negabile".
E a proposito degli apprezzamenti nei confronti di Putin arrivati in passato dalla Lega - a partire dal suo segretario Salvini - Candiani osserva: "Ci sono momenti e stagioni. L'ex primo ministro inglese Chamberlain trattava le condizioni di pace per non far scoppiare la guerra con Hitler, non penso fosse un fan appassionato di Hitler. Ovvio che quando cascano le maschere, le opinioni poi si completano. Trovo ridicolo che si cerchi di creare una polemica che porti la Lega ad avere contaminazioni con questa situazione", chiosa il deputato.
Le parole di Crippa non passano inosservate. "Tutto il mondo occidentale e liberal-democratico sta chiamando in causa Putin, il suo regime, la sua azione liberticida sulla tremenda vicenda di Navalny. Tutto. Tranne la Lega. Che dopo ore di imbarazzante silenzio, se ne esce dapprima con una incredibile dichiarazione del vicesegretario Crippa che sembra l’avvocato di ufficio del Cremlino, e poi con una ansiogena nota della segreteria che prova a calibrare il tiro badando a non chiamare in causa Vladimir Vladimirovic", dice il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva. "La risposta alla domanda che avevo posto stamane, circa la loro reale volontà di proseguire nel rapporto di collaborazione col partito di Russia Unita, e’ nei fatti. E mentre nelle piazze del mondo si sfila in ricordo di Navalny, in Italia un partito di governo si accomoda nella scia (lugubre e liberticida) del Cremlino. Almeno la prossima volta che parlate di libertà, signori della Lega, vergognatevi. Profondamente".
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Europee, duelli tv legittimi solo se accettati da...
L'Autorità interviene "sulla questione dell’organizzazione dei confronti televisivi in trasmissioni di informazione giornalistica tra esponenti politici in vista delle elezioni, a seguito di specifiche richieste dell’emittente Rai"
I duelli tv tra leader politici in vista delle elezioni europee sono legittimi? Sì, ma solo se accettati dalla maggioranza delle liste. Il Consiglio dell'Agcom, nella riunione di oggi 15 maggio 2024, ha esaminato e si è pronunciato, con il voto contrario della Commissaria Elisa Giomi, "sulla questione dell’organizzazione dei confronti televisivi in trasmissioni di informazione giornalistica tra esponenti politici in vista delle elezioni, a seguito di specifiche richieste dell’emittente Rai, della comunicazione della Presidente sen. Barbara Floridia, della segnalazione del dott. Michele Santoro nonché tenendo conto dell’annunciata volontà di alcune emittenti in relazione allo stesso oggetto", si legge in una nota.
La disciplina sulla par condicio, come risulta dal combinato delle disposizioni della delibera n. 90/24/CONS e di quelle del provvedimento del 9 aprile 2024 della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, prevede che qualora la Rai o le emittenti nazionali private intendano trasmettere trasmissioni dedicate al confronto “devono assicurare una effettiva parità di trattamento tra tutti i predetti esponenti […] oltre che nell’ambito della medesima trasmissione, anche nell’ambito di un ciclo di più trasmissioni dello stesso programma, organizzate secondo le stesse modalità e con le stesse opportunità di ascolto”. Occorre quindi valutare la sussistenza del rispetto del principio di parità di trattamento, come delineato nell’articolo citato, in funzione delle modalità di esecuzione e collocazione delle trasmissioni.
Nel caso specifico, la parità di trattamento può essere garantita dall’offerta a tutti i soggetti politici della medesima opportunità di confronto. Il Consiglio dell’Autorità, ritiene inoltre che le trasmissioni dedicate al confronto, come definite dall’articolo 7, comma 11, del regolamento dell’Autorità e dall’articolo 4, comma 7-ter, del provvedimento della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, possano considerarsi legittime ove il relativo format sia accettato da una larga maggioranza delle liste in competizione elettorale e comunque dalla maggioranza delle liste con rappresentanza in Parlamento. Eventuali spazi compensativi per coloro che dovessero rinunciare al format dei confronti dovranno essere organizzati nel rispetto dei principi previsti dalla citata normativa e in particolare del principio delle stesse opportunità di ascolto.
Le reazioni
"Confronto in tv con la Meloni? Noi preferiamo confrontarci con l'Europa per la quale stiamo facendo una bella campagna elettorale", questa la battuta che la segretaria del Pd Elly Schlein ha riservato a chi le chiedeva delle polemiche sul suo confronto in tv con Giorgia Meloni.
"L’arroganza non paga, Agcom blocca il confronto che Pd e Fdi si erano organizzati da Bruno Vespa. In pratica Giorgia Meloni ed Elly Schlein si sarebbero incontrate per spiegare ai telespettatori quello che non avrebbero fatto al Parlamento Europeo. Visto che entrambe, se elette, si dimetteranno. Un classico caso di pubblicità ingannevole". Così Davide Faraone, capogruppo Iv alla Camera, su twitter.
"Non si può fare. Le elezioni sono proporzionali, non ci sono neanche le coalizioni. Non c'è la leader del centrosinistra e la leader del centrodestra". Così Carlo Calenda a 'Prima di domani' su Rete 4.
Politica
Vannacci: “Mai chiesto scusa a Egonu”
"Non ce ne sono i motivi, ribadisco che i suoi tratti non appartengono alla maggioranza degli italiani" dice il generale all'Adnkronos
Torna sul caso della lettera di precisazioni sul caso Egonu il generale Roberto Vannacci, candidato da indipendente con la Lega per le prossime europee. "Mai chiesto scusa" all'atleta "non ce ne sono i motivi", sottolinea oggi con l'AdnKronos, con riferimento a quanto scritto nella missiva, resa nota lunedì scorso, indirizzata alla campionessa di volley Paola Egonu che mesi fa lo aveva denunciato per diffamazione.
Si è trattato "solo di chiarimenti già esternati in decine di interviste", sottolinea l'autore del 'mondo al contrario'. "Ho tra l'altro ribadito che le caratteristiche somatiche della signora Egonu non rappresentano la stragrande maggioranza degli italiani", conclude l'ex parà della Folgore.