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Ucraina, giù la fiducia in Zelensky dopo la destituzione di Zaluzhny
Il sondaggio del Kyiv International Institute of Sociology: presidente ucraino perde cinque punti e scende al 60%, l'ex comandante è invece al 94%
La destituzione di Valery Zaluzhny da comandante delle forze ucraine ha avuto un'impatto negativo sulla popolarità del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Secondo un sondaggio del Kyiv International Institute of Sociology (KIIS), la fiducia in Zelensky è scesa al 60% con un calo di 5 punti dopo la sostituzione di Zaluzhny, riferisce Ukrainska Pravda.
Zaluzhny rimane intanto una delle figure più popolari de paese, con un tasso di fiducia del 94%. Mentre il suo successore Oleksandr Syrskyi, ex comandante delle forze di terra, ottiene la fiducia solo del 40%. Il nuovo comandante è però penalizzato dal fatto di essere al momento poco conosciuto.
Ai primi del 2022, prima dell'invasione russa, Zelensky godeva soltanto della fiducia del 37% degli ucraini. Ma dopo l'attacco di Mosca, il tasso di fiducia era schizzato al 90%. Fra maggio e dicembre 2023 la fiducia era al 77%, mentre all'inizio di febbraio era scesa al 65%.
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Muro contro muro fra Turchia e Israele – Ascolta
Mentre la protesta contro la guerra a Gaza sta incendiando le università americane, con occupazioni e arresti e si sta allargando a macchia di leopardo in altre università dall' Europa all'Asia, dall' Oceania al Medio Oriente, le trattative su tregua e ostaggi vanno avanti. Non si ferma intanto il muro contro muro tra la Turchia e Israele. Ankara ha interrotto tutte le esportazioni e importazioni da e verso lo stato ebraico.
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Turchia: “Stop commercio con Israele”. Ira Tel...
Erdogan: "Non potevamo restare a guardare". Israele replica: "Decisione delirante". E si rivolge all'Ocse
"La Turchia ha interrotto tutti gli scambi commerciali con Israele". Lo ha confermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in dichiarazioni dopo la preghiera del venerdì a Istanbul. E' "impensabile per la Turchia rimanere in silenzio di fronte all'aggressione israeliana", ha detto Erdogan. Il presidente turco ha indicato una cifra che ammonta a "9,5 miliardi di dollari".
"Tra Israele e Palestina gli sviluppi sono inaccettabili", ha incalzato nelle dichiarazioni diffuse dalla Trt, citando il bilancio - che arriva dalla Striscia di Gaza - delle persone rimaste uccise dall'avvio delle operazioni militari israeliane scattate dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre in Israele. "Non potevamo restare a guardare", ha scandito il leader turco.
Israele si rivolge all'Ocse
Israele si è rivolto all'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico. Su X il ministro israeliano dell'Economia, Nir Barkat, ha annunciato di aver presentato una "denuncia" al segretario generale dell'Ocse, Mathias Cormann, contro "la decisione unilaterale" e "delirante" adottata da Erdogan, un "dittatore antisemita" secondo Barkat.
"L'interruzione del commercio marittimo tra i Paesi colpisce soprattutto le aziende europee che non potranno inviare merci dalle fabbriche in Turchia a Israele - ha affermato il ministro nel suo post - Speriamo che l'Ocse adotti misure contro la Turchia per questa decisione delirante di Erdogan, che danneggia tutta l'economia europea. L'Europa deve porre dei limiti a questo dittatore".
Hamas: "Da Turchia decisione coraggiosa"
Per Hamas quella della Turchia è "una decisione coraggiosa". Si tratta di un "riflesso della posizione reale del popolo turco" a sostegno del popolo palestinese per la "libertà e l'autodeterminazione". In un comunicato rilanciato dal giornale 'Filastin', Hamas ha chiesto "a tutti i Paesi, soprattutto ai Paesi arabi e islamici, di rompere ogni legame" con Israele, di "isolarlo a livello internazionale", e ha denunciato "crimini sistematici contro i nostri bambini e civili indifesi nella Striscia di Gaza".
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L’assalto alla città-fortezza strategica per il...
Impossessarsi delle alture ad ovest di Bakhmut porterebbe ad un vantaggio strategico importante per il dominio del Donetsk: i russi premono sul villaggio di Chasiv Yar.