Cronaca
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Sanità: incontro laboratori privati-ministero, ‘negata proroga tariffe’
L'incontro tra le associazioni di categoria maggiormente rappresentative delle strutture ambulatoriali private e dei laboratori di analisi cliniche accreditati e il ministero della Salute si è risolto con "un nulla di fatto, il ministero ha negato la proroga richiesta e necessaria a livello nazionale, con l’ovvia conseguenza che il danno economico che deriverà dall’applicazione del nuovo nomenclatore comporterà un serio danno per la sanità italiana, sia per le strutture pubbliche che per quelle private autorizzate". Così l'Uap, l'Unione ambulatori e poliambulatori, in una nota. L'incontro aveva come obiettivo la discussione dell’applicazione del nuovo Nomenclatore Tariffario di specialistica ambulatoriale e della richiesta proroga. Presenti all’incontro, tra gli altri, il rappresentante di Confapi Salute Università e Ricerca, Mariastella Giorlandino, il presidente di Anisap, Valter Rufini, Maurizio Simmaco e il presidente di Federlab Italia Gennaro Lamberti.
L’Uap "si oppone con fermezza a provvedimenti tampone e chiede di conoscere le motivazioni del diniego ad una proroga necessaria, tanto più che le regioni italiane più virtuose, tra le quali l’Emilia Romagna, la Toscana e la Lombardia, hanno adottato misure per mitigare l’impatto negativo del nuovo nomenclatore sulle proprie strutture sanitarie pubbliche, mantenendo le tariffe esistenti per determinate prestazioni o modificando le tariffe per alcune analisi di laboratorio, in risposta a una dettagliata analisi dei costi".
Mariastella Giorlandino ha chiesto "di considerare il danno per le regioni nelle quali non si possono istituire punti prelievo rispetto a quelle regioni dove ciò è consentito, in virtù del federalismo sanitario, e se sono state considerate le conseguenze che deriveranno dal disavanzo che si creerà sui bilanci degli ospedali pubblici". Secondo l'Uap "come si pensa di pareggiare i costi se negli ospedali pubblici il ticket per eseguire una mammografia costa 34 euro a fronte di un costo finito di oltre 400 euro, debito che verrà risanato dagli italiani, e come si pensa che le strutture private, che pagano di tasca propria, possano sopravvivere. Lo stato non può far fallire le imprese italiane". Pertanto, l'Unione ambulatori e poliambulatori "chiede l’acquisizione dei nomenclatori già adottati per non danneggiare le strutture ospedaliere pubbliche oltre quelle private convenzionate delle Regioni più virtuose. Nessun provvedimento tampone!".
Cronaca
Treviso, 39enne esponente di Forza Italia trovata morta in...
Lisa Labrozzi trovata senza vita dai familiari, avrebbe compiuto 40 anni tra pochi giorni
Mondo politico veneto in choc per la morte improvvisa di Lisa Labbrozzi. Ingegnere e manager, componente del Consiglio di amministrazione di Contarina, Labbrozzi faceva parte del direttivo provinciale di Forza Italia e avrebbe compiuto 40 anni tra pochi giorni. E' stata trovata senza vita questa mattina dai familiari nella sua casa a Casale sul Sile, nel trevigiano.
Cronaca
Terremoto nel veronese, scossa magnitudo 3.3
La scossa a 2 km a nord di Bussolengo
Un terremoto di magnitudo 3.3 è stato localizzato oggi dalla Sala Sismica Ingv-Roma 2 km a nord di Bussolengo, nel veronese, alle 22.50 ora italiana a una profondità di 23 km.
Cronaca
Caso Yara, difesa di Bossetti visiona i reperti:...
In uno scatolone con gli effetti personali della ragazza anche 54 provette con le tracce genetiche precedentemente conservate in frigo a 80 gradi sotto zero
Due ore e quarantacinque minuti. Tanto è durata l'udienza in cui, per la prima volta a quasi 14 anni dall'omicidio di Yara Gambirasio, la difesa di Massimo Bossetti ha potuto visionare (ma non fotografare) i reperti che hanno portato alla condanna in via definitiva all'ergastolo dell'imputato. Nel pomeriggio, davanti ai giudici della corte d'Assise di Bergamo, in un'udienza a porte chiuse a cui Bossetti ha partecipato in video collegamento dal carcere a Bollate, gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini, insieme ai consulenti che hanno lavorato al caso, hanno potuto guardare quanto rimasto sigillato a lungo in uno scatolone.
Tra i reperti, ancora ben conservati, gli slip su cui è stata trovata la traccia genetica mista, della vittima e dell'allora Ignoto 1, considerata la prova regina contro Bossetti; la felpa che Yara indossava il 26 novembre 2010, giorno della scomparsa; il giubbotto che aveva nel campo di Chignolo d'Isola dove è stata trovata senza vita tre mesi dopo. E anche le 54 provette di Dna - trasferite da un frigorifero dell'ospedale San Raffaele di Milano all'Ufficio corpo di reati del tribunale di Bergamo - che hanno acceso un aspro scontro tra difesa e accusa.
"Finalmente dopo 5 anni dall'autorizzazione abbiamo avuto la possibilità di vedere i reperti, ma lascia davvero tanto amaro in bocca vedere le 54 provette di Dna, più altri 23 campioni diluiti, in una scatola, senza la giusta conservazione (prima del trasferimento era conservati in un frigo a una temperatura di 80 gradi sotto zero). In quella scatola c'è tutto il processo, c'è la vita di un uomo e l'hanno distrutta" spiega Salvagni, interpellato dall'Adnkronos. L'udienza di oggi è, per ora, l'ultima mossa difensiva prima di altre iniziative per provare a chiedere la revisione del processo.