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Cronaca

Vittime di guerra, Osnato: “Momento toccante,...

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Vittime di guerra, Osnato: “Momento toccante, significativo e utile”

Presidente della VI Commissione Finanze della Camera dei deputati: "Le vittime delle guerre ci sono e sono molte, spesso addirittura 9 vittime di guerra su 10 sono civili"

Marco Osnato, presidente della VI Commissione Finanze della Camera dei deputati

“Oggi siamo qui all'Associazione nazionale vittime civili di guerra, ospiti del presidente Vigne ed è stato un momento molto toccante, molto significativo, ma anche molto utile per chi oggi deve amministrare la cosa pubblica, deve sapere che le guerre non sono finite: le vittime delle guerre ci sono e sono molte, spesso addirittura 9 vittime di guerra su 10 sono civili”. Così, Marco Osnato, presidente della VI Commissione Finanze della Camera dei deputati, a margine dell’evento che anticipa la giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo, dove l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, che rappresenta e tutela in Italia le vittime civili di guerra e le loro famiglie, ha deciso di rilanciare insieme all’Anci la campagna “Stop alle bombe sui civili” per chiedere con forza che le Convenzioni, i Trattati e le Dichiarazioni internazionali che già esistono per la protezione dei civili vengano estesi, attuati e rispettati.

Per celebrare la Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo, la sera del 1° febbraio, centinaia di Comuni italiani (sono già oggi oltre 120) illumineranno di blu le facciate di Municipi, palazzi o monumenti simbolo esponendo lo striscione “Stop alle bombe sui civili”. La stessa sera, ad illuminarsi di blu, saranno anche Palazzo Chigi, la Farnesina, il Viminale, i principali Ministeri, insieme a Palazzo Madama e Montecitorio e molte Regioni.

“Questo è il dramma di questo periodo, di questo secolo, di queste guerre diffuse che ci sono nel mondo e che molto spesso noi dimentichiamo”, conclude Osnato.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Cronaca

Ranking internazionale The, Roma Tor Vergata 1° giovane...

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Al 42mo posto al mondo nella classifica del Times Higher Education Young 2024

Ranking internazionale The, Roma Tor Vergata 1° giovane ateneo statale in Italia

Primo ateneo statale tra le università generaliste e ‘giovani’ del nostro Paese: l’Università di Roma Tor Vergata si posiziona al 42mo posto al mondo nella classifica del Times Higher Education Young 2024 pubblicata oggi, grazie al netto miglioramento nella valutazione delle attività della ricerca. Roma Tor Vergata conferma così la sua eccellente crescita nel posizionamento nel ranking internazionale The, che nell’edizione del 2024 ha censito il numero record di 1.171 università ‘giovani’. Le università Young secondo The sono quelle con 50 anni (o meno) di storia.

Un risultato straordinario supportato dai dati relativi alle variabili prese in considerazione, ovvero: reputazione delle attività didattiche dell’ateneo, attraverso dati forniti dagli Atenei stessi e sondaggi somministrati dalla Times Higher Education; ambiente di ricerca, inteso come reputazione delle attività di ricerca e produttività della stessa; qualità della ricerca, focalizzata maggiormente sull’esame dell’impatto citazionale dell’Ateneo nei 6 anni precedenti; capacità dell’università di aiutare l’industria con innovazioni, invenzioni e consulenze; attività di internazionalizzazione, intesa come capacità di attrarre laureandi, dottorandi e docenti internazionali.

Dalla classifica emerge quindi che Roma Tor Vergata ha incrementato i risultati rispetto alle metriche di valutazione della scorsa edizione. Nella costruzione del ranking, maggior peso è dato alle aree relative alla didattica e alla ricerca. Le performance dell’Ateneo sono quindi incrementate in maniera notevole soprattutto per l’aumento del punteggio nelle attività di ricerca.

“Roma Tor Vergata - dichiara il rettore, Nathan Levialdi Ghiron - ha ottenuto risultati eccezionali nel ranking relativo ai giovani Atenei pubblicato da Times Higher Education. La ottima performance premia gli sforzi incessanti dell'Ateneo nell'elevare l'eccellenza dell'istruzione e della ricerca. Questo costante lavoro ha dato frutti tangibili, con miglioramenti significativi in diversi ambiti chiave. La reputazione di Roma Tor Vergata nelle attività didattiche cresce insieme alle attività e la qualità di ricerca. Il nostro impegno nel promuovere la collaborazione con l'industria e nell'internazionalizzazione dell’Ateneo ha portato a un aumento tangibile della nostra capacità di servire la società e di contribuire al progresso globale. Questi risultati testimoniano il costante impegno della nostra comunità accademica verso l'eccellenza e ci incoraggiano a continuare a perseguire la nostra missione di innovazione, conoscenza e servizio alla società”.

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Cronaca

Tumori, Ail e Gitmo: “Nel 2025 Giornata paziente...

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L'annuncio alla riunione nazionale Gitmo in corso a Napoli. Ematologo Ciceri: "Recidiva causa principale di fallimento del trapianto"

Tumori, Ail e Gitmo:

L’alleanza virtuosa tra il Gitmo Gruppo italiano per il trapianto di midollo osseo, cellule staminali emopoietiche e terapia cellulare e l’Ail Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma a sostegno dei pazienti ematologici e della ricerca scientifica si rinnova e rinforza trovando nuove aree di interesse comune. Da qui l’intenzione di istituire una Giornata nazionale interamente dedicata al paziente trapiantato di cellule staminali emopoietiche a partire dal 2025; oggi l’annuncio durante l’incontro con la stampa, organizzato nell’ambito dell’annuale Riunione nazionale Gitmo in corso da ieri a Napoli.

“La Giornata nazionale del paziente trapiantato di cellule staminali, è il segno della sempre maggiore attenzione verso i nostri pazienti – dichiara Massimo Martino, presidente Gitmo e direttore Uoc Centro Trapianti Midollo Osseo, Direttore ad interim Uoc di Ematologia Dipartimento Oncoematologico e Radioterapico Grande Ospedale Metropolitano Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria - L’obiettivo è accendere i riflettori non solo sui tumori del sangue ma su tutti gli aspetti che riguardano la qualità di vita e la quotidianità del paziente trapiantato e possibilmente guarito. Le problematiche e le sequele conseguenti a un trapianto sono tante: nutrizionali, sessuali, psicologiche, lavorative e di ordine sanitario e organizzativo della vita quotidiana e dei controlli medici".

La Giornata verrà celebrata ogni anno, "probabilmente in primavera, con il sostegno di Ail e dei Centri di trapianto di midollo osseo su tutto il territorio nazionale - aggiunge Martino - con iniziative di sensibilizzazione e informazione e vedrà il coinvolgimento di specialisti, pazienti, istituzioni nazionali e locali, media e pubblico. Dobbiamo ricordare che il paziente trapiantato trascorre almeno due anni della propria vita affrontando un percorso molto faticoso e complesso; una volta uscito dalla fase più delicata deve ritornare alla normalità e questo pone per lui e per i suoi cari altre sfide importanti per le quali occorre tutto l’aiuto possibile da parte degli specialisti che lo hanno in cura”.

“Il rientro a casa – afferma Giuseppe Toro, presidente nazionale Ail - pone numerosi problemi: dall’alimentazione all’igiene personale, dagli animali domestici presenti in casa all’assunzione dei farmaci; dalla sessualità al rientro al lavoro o a scuola, dalle vaccinazioni alle vacanze, fino alla necessità o meno di supporto psicologico. Ail si è confrontata su questi problemi e, come sempre, ha trovato insieme a Gitmo un punto d’interesse comune sulla necessità di accendere i riflettori sulla figura del paziente trapiantato a livello dell’opinione pubblica, dei media e delle principali istituzioni nazionali e locali. È nata così l’idea di istituire ufficialmente, a partire dal 2025, una Giornata nazionale dedicata al paziente che ha effettuato un trapianto di cellule staminali emopoietiche, che verrà celebrata ogni anno”. Nonostante i grandi progressi compiuti dalla ricerca scientifica e gli avanzamenti tecnologici e terapeutici, il trapianto allogenico e autologo è considerato procedura di altissima specializzazione, gravato però da un rischio importante di recidiva.

“La recidiva è la causa principale di fallimento del trapianto; infatti, se osserviamo 100 casi di fallimento la recidiva è la causa più frequente almeno nel 60% di questi – spiega Fabio Ciceri, past president Gitmo, direttore Unità di Ematologia e Trapianto di Midollo Osseo Irccs Ospedale San Raffaele di Milano e professore ordinario di Ematologia Università Vita-Salute San Raffaele Milano - l’incidenza della recidiva è variabile ed è in funzione della gravità della malattia e di quello che era il grado di risposta terapeutica della malattia ottenuta prima del trapianto. Questa è la ragione per cui, stabilita l’indicazione al trapianto, l’obiettivo di raggiungere la migliore risposta terapeutica pre-trapianto è molto importante per ottenere la migliore garanzia di avere, dopo il trapianto, una finestra di remissione che consenta al sistema immunitario del donatore di instaurare una risposta immunitaria, di controllare la malattia e guarirla in modo definitivo".

Per questo motivo "oggi – aggiunge Ciceri - nella fase post trapianto, nei malati che sappiamo essere ad alto rischio di recidiva, applichiamo terapie farmacologiche che possono aiutare a contenere e controllare la crescita della malattia, proprio nella fase precoce a maggior rischio di recidiva”.

Gitmo - riporta una nota - è l’unica Società scientifica che rappresenta il trapianto in Italia e fornisce i dati dell’attività trapiantologica all’autorità nazionale competente, il Centro nazionale trapianti. Ad oggi, 90 Centri trapianto sono accreditati Gitmo e di questi, 60 fanno attività allogenica. Inoltre, circa un quarto dell’attività trapiantologica viene eseguita sui bambini presso i Centri pediatrici.

La Trapiantologia italiana di midollo osseo, cellule staminali emopoietiche e terapie cellulari Car-T, è molto attiva: eccellenti gli outcomes - riferisce la nota - stabili o in lieve crescita i numeri delle procedure trapiantologiche per i pazienti con malattie del sangue; garantita la continuità di cura e assistenziale su tutto il territorio nazionale durante e dopo l’emergenza dovuta alla pandemia, con numeri in linea con il trend pre-Covid.

Nel 2023 sono stati effettuati 2.000 trapianti allogenici da donatore, l’anno prima erano stati 1.930 e in piena pandemia, 1.900; le principali malattie del sangue per le quali si ricorre di più a questo trapianto sono la leucemia acuta mieloide e la leucemia acuta linfoblastica. Sono circa 3.500 l’anno i trapianti autologhi con un trend costante ed effettuati soprattutto per il mieloma multiplo, i linfomi non Hodgkin e i linfomi di Hodgkin. Riguardo le terapie cellulari Car-T che vengono utilizzate in 40 Centri italiani, dal 2019 ne sono state effettuate circa 900.

Una parte fondamentale dell’attività del Gitmo, inoltre, riguarda l’assistenza sociosanitaria, sia attraverso la raccolta e la diffusione di informazioni scientifiche, sia mediante la promozione e la realizzazione di studi clinici e consensus interdisciplinari. La ricerca scientifica Gitmo è molto attiva e la Società Scientifica si avvale della collaborazione di AIL per finanziare e portare avanti diversi studi prospettici e osservazionali.

“Attualmente abbiamo diversi studi prospettici appena terminati, in corso o in fase di progettazione che impegnano gran parte dei Centri iscritti al Gitmo, al momento circa 60 quelli accreditati per il trapianto allogenico e circa 80 per il trapianto autologo - sottolinea Luca Castagna, Vicepresidente Gitmo e Direttore Uosd Unità Trapianti Midollo Osseo e Terapia Cellulare, Ao Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello di Palermo - Questi studi toccano diversi ambiti del trapianto, dalla prevenzione delle infezioni batteriche o virali al miglioramento del condizionamento, al miglioramento della reazione del trapianto contro l’ospite (Gvhad - graft versus host disease), la principale complicanza del trapianto. Quindi, un panorama molto ampio e che si rivolge a diverse tipologie di pazienti trapiantati”..

A Reggio Calabria il 25 maggio 2024 si celebrerà la 1° Giornata Gitmo-Ail dedicata al paziente che ha subito un trapianto di cellule staminali emopoietiche o terapie cellulari Car-T - conclude la nota - per l’occasione sarà organizzato dal Centro trapianti del Grande Ospedale Metropolitano Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria un incontro dal titolo “Oltre ogni sfida”, rivolto a pazienti ed ex pazienti, che hanno effettuato un trapianto autologo o allogenico o la terapia cellulare con Car-T, e alle loro famiglie.

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Cronaca

Violenza sulle donne, arriva a Roma lo smartwatch per...

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Si può inviare in tempo reale un allarme grazie all'orologio collegato con la centrale operativa dei carabinieri

Violenza sulle donne, arriva a Roma lo smartwatch per chiedere aiuto

Uno smartwatch antiviolenza collegato con la centrale operativa dei carabinieri con il quale le vittime di aggressioni possono inviare in tempo reale un allarme. Con la firma di questa mattina di un protocollo tecnico tra la procura di Roma e il comando Provinciale Carabinieri, parte nella Capitale il progetto ‘Mobile Angel’, per fornire uno strumento a tutela delle vittime di violenza di genere. L’intesa è stata firmata dal procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi, e dal comandante Provinciale dei carabinieri, generale di Brigata Marco Pecci. Il progetto, all’inizio in una fase sperimentale, verrà utilizzato nei casi più delicati.

Come funziona

Si tratta di una sorta di smartwatch collegato direttamente alla centrale operativa del Comando Provinciale Carabinieri di Roma che, indossato dalla vittima di atti persecutori o comunque di violenza di genere, può essere attivato direttamente dalla stessa che si veda in pericolo ma anche in automatico in caso di aggressione. Il dispositivo è dotato di un microfono e di un apparecchio per la geolocalizzazione, al fine di rendere l’intervento dei Carabinieri più rapido ed efficace anche qualora la persona aggredita non possa parlare. Attraverso un esame attento di tutti i casi di violenza di genere, di concerto con i magistrati della procura di Roma, i Carabinieri consegneranno alle vittime che verranno individuate di volta in volta il dispositivo di allarme da polso, connesso con la rete telefonica tramite l’apparato cellulare dell’utente, sempre previo suo consenso.

Nella Capitale, negli ultimi 6 mesi, i Carabinieri hanno gestito con la procura di Roma 470 attivazioni del protocollo “codice rosso”, nella maggior parte dei casi attinenti a “maltrattamenti in famiglia” e “atti persecutori”; hanno arrestato 82 persone (di cui 16 in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare) e denunciato in stato di libertà 322 persone. “Mobile Angel” è un servizio avviato nella Capitale dalla collaborazione tra Arma dei Carabinieri e Soroptimist International club di Roma, Roma Tre e Roma Tiber, e interamente finanziato dalla Fondazione Lottomatica.

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