Sostenibilità
Meno donne nei Cda del settore finanziario
Nel 2023 la presenza femminile è scesa dal 51% al 44%
Il tema delle pari opportunità nel mondo del lavoro registra un andamento piuttosto alterno da un settore all'altro. Un dato poco rassicurante, ad esempio, giunge dal settore finanziario dove lo scorso anno a livello di nuove nomine nei Consigli di Amministrazione delle società di servizi finanziari europei, le donne hanno rappresentato solo il 44%. Un dato in calo di 7 punti percentuali rispetto al 51% registrato nel 2022. A rilevare questo passo indieto il report EY European Financial Services Boardroom Monitor 2023 che analizza il profilo, l'esperienza, la formazione e le competenze dei membri dei consigli d'amministrazione di 84 società del MSCI European Financials Index. Percentuali simili si registrano anche osservando i board del settore finanziario nella loro interezza, dunque non solo quelli nominati nel corso del 2023: il 57% dei membri sono uomini il 43% sono donne. Inoltre, la situazione attuale vede il 31% delle finanziarie europee quotate in borsa ferme a una rappresentanza di donne nei Cda inferiore al 40%, che, ricordiamo, rappresenta la soglia minima fissata dalle norme europee “Women on Boards” per le presenze femminili tra i consiglieri non esecutivi o del 33% tra tutti i membri del consiglio, entro il 2026.
La situazione nella finanza italiana
Dall'analisi dei dati forniti dal report EY, anche nel nostro Paese il 2023 ha segnato una diminuzione di nuove presenze femminili nei Cda del settore finanziario, oggi al 44% rispetto al 51% del 2022. Da segnalare però che nel confronto con gli altri Stati UE, l'Italia, con il 43,5% di presenza femminile nei Cda delle società quaotate del settore finanziario, è seconda dietro solo alla Francia che raggiunge il 46,6%, ma davanti a Paesi Bassi (42,2%) e Germania (39,7%), realtà dove nell'immaginario comune l'equità di genere è più avanti rispetto a noi. In ogni caso, c'è ancora molta strada da fare verso la parità di genere, considerando, ad esempio, che le donne occupano posizioni senior nei Cda solo nel 29% delle aziende del settore finanziario.
Competenze dei membri dei Cda
Entrando nel dettaglio, emerge che il 59% dei consiglieri nominati nel 2023 nei Cda delle società finanziarie ha esperienza ai vertici aziendali, ma di questi solo il 38% è rappresentato da donne. Un dato in netta flessione rispetto al 47% raggiunto nel 2022 e che sottolinea, una volta di più, le ridotte opportunità di avanzamento di carriera delle donne fino a livello executive. La vera sfida è dunque quella di incrementare in maniera considerevole le possibilità di carriera per le donne fino alle posizioni apicali e non solo fermarsi alla quota del 40% di presenza nei Cda indicata dalle norme comunitarie. Solo a quel punto si potrà parlare di equità di genere e pari opportunità professionali.
Sostenibilità
Studio: 150mila morti all’anno nel mondo per ondate di...
Uno studio della Monash University ha preso in esame il periodo 1990-2019, in 43 Paesi
Tra il 1990 e il 2019 più di 150mila decessi, ogni anno, in tutto il mondo sono stati associati alle ondate di calore. Lo rivela uno studio pubblicato su Plos Medicine da Yuming Guo della Monash University, Australia, e dal suo team.
Un'analisi su 750 località in 43 paesi
Le ondate di calore, periodi di temperature estremamente elevate che durano alcuni giorni, possono provocare uno stress termico enorme al corpo umano. Gli studi hanno precedentemente quantificato l’effetto delle singole ondate di caldo sull’eccesso di morti nelle aree locali, ma non hanno confrontato queste statistiche in tutto il mondo per un periodo così lungo. Nel nuovo studio, i ricercatori hanno utilizzato i dati della rete di ricerca collaborativa Multi-Country Multi-City (Mcc) che includeva decessi e temperature giornaliere provenienti da 750 località in 43 paesi. Utilizzando i dati Mcc, i ricercatori hanno stimato le morti per ondate di caldo in eccesso in tutto il mondo tra il 1990 e il 2019 e hanno mappato la variazione di queste morti nei continenti.
In Asia il maggior numero di decessi, in Europa il tasso più alto rispetto alla popolazione
Durante le stagioni calde dal 1990 al 2019, le morti in eccesso legate alle ondate di caldo sono state stimate in 153.078 decessi all’anno, per un totale di 236 decessi ogni 10 milioni di abitanti o l’1% dei decessi globali. Mentre l’Asia ha registrato il maggior numero di morti stimati, l’Europa ha registrato il più alto tasso corretto per la popolazione, con 655 morti ogni 10 milioni di persone. Un notevole numero di morti stimati è stato osservato nell’Europa meridionale e orientale, nonché nell’area tra il Nord Africa, la penisola arabica e l’Asia meridionale.
In Grecia, Malta e Italia i tassi di mortalità più elevati
A livello nazionale, Grecia, Malta e Italia hanno registrato i tassi di mortalità in eccesso più elevati. Nel complesso, i tassi più alti di morti per ondate di caldo sono stati osservati nelle aree con climi secchi e redditi medio-bassi.
Le strategie di adattamento
Comprendere la disparità regionale nella mortalità legata alle ondate di caldo è fondamentale per pianificare l’adattamento locale e la gestione del rischio di fronte ai cambiamenti climatici.
"Le ondate di calore sono associate a un significativo livello di mortalità che varia nello spazio-tempo in tutto il mondo negli ultimi 30 anni - affermano gli autori - Questi risultati indicano il potenziale beneficio delle azioni governative per migliorare l’adattamento e la resilienza del settore sanitario, tenendo conto delle disuguaglianze tra le comunità”.
Secondo gli autori, "nel contesto del cambiamento climatico, è fondamentale affrontare gli impatti ineguali delle ondate di caldo sulla salute umana. Ciò richiede un approccio globale che non solo affronti i rischi immediati per la salute durante le ondate di calore, ma che attui anche strategie a lungo termine per ridurre al minimo la vulnerabilità e la disuguaglianza. Le strategie includono: politica di mitigazione del cambiamento climatico, piani d’azione per il calore (ad esempio un sistema di allarme rapido), pianificazione urbana e strutture verdi, programmi di sostegno sociale, servizi medici e sanitari pubblici, sensibilizzazione educativa e coinvolgimento della comunità".
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ReBuild 2024, Cugno (Thales Alenia Space Italia):...
Il vicepresidente del dominio esplorazione scienza: “Potenziali sinergie e contaminazioni reciproche di estrema attualità”
“Oggi più che mai, con lo sviluppo che stanno prendendo le attività di esplorazione spaziale e in genere nello spazio, il coinvolgimento di aziende non space che hanno tecnologie che possono portare un valore aggiunto ai programmi spaziali e viceversa, è estremamente di attualità ed estremamente importante. Questo vale anche per quello che è il settore delle costruzioni dove si possono valutare le potenziali sinergie e contaminazioni reciproche sia per gli interni degli habitat sia per lo sfruttamento delle risorse presenti nello spazio. Soprattutto quando si dovranno sviluppare le infrastrutture sulla superficie della Luna”. Con queste parole, Walter Cugno, vicepresidente del dominio esplorazione scienza di Thales Alenia Space Italia, è intervenuto al Panel “Abitare e vivere nello Spazio. La sfida di chi costruisce infrastrutture per altri pianeti”, uno dei tanti appuntamenti previsti alla decima edizione di ReBuild - Meeting the next built environment, la manifestazione dedicata all’innovazione sostenibile dell’ambiente costruito, in svolgimento al Centro congressi di Riva del Garda il 14 e 15 maggio 2024.
“Sarà estremamente necessario utilizzare le risorse disponibili in loco - riprende Cugno - Valutare quanto è disponibile nell'immobiliare, nelle aziende di costruzioni sulla terra e quanto di queste tecnologie sono sviluppabili ulteriormente per un utilizzo in ambienti spaziali, con le caratteristiche estremamente pesanti che hanno sullo sviluppo di qualsiasi infrastruttura spaziale, diventa molto importante. È un valore aggiunto per entrambe”, conclude.
Sostenibilità
ReBuild 2024, Bonatta (Itas Assicurazioni):...
Così il direttore Real Estate del gruppo Itas Assicurazioni alla seconda giornata di ReBuild sulla realizzazione di building a destinazione mista a Trento
“La nostra case history di realizzazione dell’ultima parte del quartiere Le Albere a Trento ci ha visto partecipi nella costruzione di un building a destinazione mista, sia per uffici che per eventi, all’interno del quale sono state fatte valutazioni Esg molto complete”, spiega Alessandro Bonatta, direttore Real Estate e sostenibilità del gruppo Itas Assicurazioni, durante la decima edizione di ReBuild, la fiera dedicata all’innovazione sostenibile dell’ambiente costruito in svolgimento al Centro congressi di Riva del Garda. Bonatta entra nel merito: “Non solo valutazioni ambientali, ma anche social, con il coinvolgimento nella realizzazione di progettisti e imprese locali. Parte degli spazi sono destinati a eventi, a comunità e società. Abbiamo infatti realizzato un auditorium con 250 posti a sedere e un rooftop per eventi. Tutto questo lo abbiamo fatto rispettando anche i criteri di economicità e redditività, che dobbiamo attribuire a tutte iniziative immobiliari che facciamo”, ha concluso.