Cronaca
Carrieri (Siu), ‘a Perego tumorectomia con chirurgia...
Carrieri (Siu), ‘a Perego tumorectomia con chirurgia robotica salva rene’
L'urologo Carrieri (Siu): "Diagnosi precoce con semplice ecografia permette intervento selettivo e guarigione"
“L’intervento di tumorectomia si fa frequentemente avvalendosi della chirurgia robotica che consente di asportare solo la parte malata del rene in modo preciso e selettivo, preservando la funzionalità della parte buona dell’organo”. Così Giuseppe Carrieri, presidente della Società italiana di urologia (Siu), all’Adnkronos Salute, sull’intervento chirurgico di 'nefrectomia parziale per una neoplasia' a cui la conduttrice tv Paola Perego ha dichiarato, via social, di essersi sottoposta.
“I tumori del rene hanno una frequenza doppia nell’uomo rispetto alla donna e colpiscono più di frequente nella decade tra i 60 e i 70 anni”. La prevenzione, come ricorda Perego sul suo post “può salvare la vita”. Del resto, ricorda il professore: “La diagnosi è semplice, basta una ecografia addominale”, ma la differenza è importante perché “una diagnosi molto precoce permette di intervenire in modo selettivo, asportando solo la parte malata e così guarire”.
Il tumore al rene “non ha sintomi particolari - conclude Carrieri - A differenza del cancro alla prostata, per il rene non è dimostrata l’ereditarietà. Anche i fattori di rischio non sono acclarati, ma va fatta attenzione al fumo e alla dieta molto ricca di grassi”.
Cronaca
Poliziotto ferito a Milano, 5 ore di intervento e 100...
Parla la chirurga Stefania Cimbanassi che lo ha operato al Niguarda:"Abbiamo temuto per la sua vita"
Oltre 5 ore di intervento, un centinaio di trasfusioni. Quello che ha salvato la vita a Christian Di Martino, il vice ispettore di polizia accoltellato nei giorni scorsi a Milano, è stato "un intervento concitato, eseguito in regime di emergenza a causa della gravità delle lesioni riportate", potenzialmente mortali. A descrivere l'operazione sono l'intensivista Roberto Fumagalli e la chirurga Stefania Cimbanassi dell'ospedale Niguarda, a margine di una donazione straordinaria di sangue da parte delle forze dell'ordine, promossa dalla Questura in segno di riconoscimento per le cure al collega ricoverato nella struttura meneghina.
L'importanza delle trasfusioni
Sono state utilizzate "circa 50 trasfusioni di sangue, una quarantina di plasma più altre", una decina, "di altri emoderivati", riferisce Fumagalli, direttore del Dipartimento di Emergenza e del reparto di Terapia intensiva di Niguarda. "Una quantità veramente importante" per "un intervento molto grosso". Ma "grazie anche all'aiuto del Centro trasfusionale che ci ha supportato in questo, siamo riusciti a superare la fase acuta e arrivare alla giornata di oggi", con il trasferimento del paziente dalla Terapia intensiva al Trauma team.
"Poteva morire"
"Christian ha sofferto di lesioni che sono gravate normalmente da un elevato rischio di mortalità", afferma Cimbanassi, responsabile Chirurgia generale - Trauma team di Niguarda, che ha operato Di Martino. In più di un momento i medici hanno temuto di perdere il paziente: la paura c'è stata, conferma la specialista, "sia in fase intra-operatoria sia nell'immediato prosieguo, perché è stato un intervento complesso su lesioni estremamente gravi, anche con rischi legati alla trasfusione massiva effettuata. Però nell'immediato post-operatorio, una volta" che il giovane è "approdato in Terapia intensiva, la situazione si è stabilizzata e quindi con cauto ottimismo abbiamo incominciato a ben sperare. E l'evidenza ci ha dato ragione".
In sala operatoria, rimarca Cimbanassi, "siamo riusciti a controllare l'emorragia anche grazie all'aiuto dei colleghi anestesisti e al supporto del Centro trasfusionale che ha fornito sangue e altri emoderivati che sono stati necessari per ripristinare il volume ematico perso a causa dell'emorragia copiosa". Anche se "c'è sempre un prima e un dopo, il tempo centrale dell'intervento è stato di circa 5 ore", riporta la chirurga. La parte più difficile "è stata la correzione della lesione alla vena cava, che era la più a rischio per la sopravvivenza immediata del paziente".
Cronaca
Preside Palermo: “Non potrò andare all’albero...
"Per la prima volta, dalla strage di Capaci, non andrò all'albero Falcone a commemorare il giudice, Francesca Morvillo e gli agenti di scorta, nell'anniversario della sua morte. Perché anche io sarò impegnata nel concorso perché noi dirigenti scolastici siamo stati inseriti nella Commissione di vigilanza, che avrà inizio alla 13.30 e si protrarrà fino al pomeriggio. Lo ammetto, sono molto dispiaciuta". A parlare con l'Adnkronos è Daniela Crimi, dirigente dell'Istituto linguistico Ninni Cassarà di Palermo, uno dei più grandi in Sicilia. "Purtroppo, quel giorno, non avremo il tempo di andare in via Notarbartolo, e ripeto, per me sarà la prima volta da 32 anni a questa parte. Io sono sempre andata con i miei alunni o da semplice cittadina. Però invierò una rappresentanza di insegnanti della mia scuola, insieme con gli alunni".
"Sono davvero molto dispiaciuta, ma per noi dirigenti è un dovere, è obbligatorio. Quindi non possiamo sottrarci- aggiunge Daniela Crimi -Sono convinta che si potesse trovare un'altra data per il concorso di preside. Ma la legalità è anche fare il proprio dovere. Anche se nel cuore sento di fare un altro dovere. Per me era un dovere andare in via Notarbartolo e commemorare Falcone. La legalità è fare il proprio dovere. Certo, sicuramente si poteva trovare un'altra data...".
Cronaca
Fiorello lancia documentario su ‘Tennis and...
L'opera è il racconto del progetto sociale nato a Roma nel 2011 e promosso dalla Onlus Friends For Health, di cui è fondatore e presidente Giorgio Meneschincheri, medico e docente all’Università Cattolica del Sacro cuore, specialista in Sanità pubblica, Igiene e Medicina preventiva, e si sviluppa dall’idea di unire lo sport e la salute.
"Cosa c'è meglio della salute? Niente". Così Rosario Fiorello in un mini spot per il lancio del documentario 'Tennis and Friends, la prevenzione scende in campo' di Angelo Bozzolini, presentato oggi a Roma alla Villetta Ruggeri al Foro Italico. Tredici anni di immagini e testimonianze che compongono il racconto del documentario che vedrà la messa in onda su Rai 2, domani alle ore 19, e su Raiplay.
L'opera è il racconto del progetto sociale nato a Roma nel 2011 e promosso dalla Onlus Friends For Health, di cui è fondatore e presidente Giorgio Meneschincheri, medico e docente all’Università Cattolica del Sacro cuore, specialista in Sanità pubblica, Igiene e Medicina preventiva, e si sviluppa dall’idea di unire lo sport e la salute. Moltissimi sono i personaggi che sostengono Tennis and Friends Salute e Sport in qualità di ambassador, molti dei quali scendono in campo per giocare il torneo di tennis a loro dedicato.
Nel documentario tanti Vip le cui testimonianze sono state raccolte durante le manifestazioni, come Al Bano, Eleonora Daniele, Max Giusti, Edoardo Leo, Massimo Lopez, Gigi Marzullo, Diego Nargiso, Massimiliano Ossini. E naturalmente i testimonial di eccezione, Rosario Fiorello, Mara Venier, Paolo Bonolis, Maria De Filippi, Giuliano Amato, Bruno Vespa, Monsignore Vincenzo Paglia, che intervengono sul tema. Non mancheranno le parole di Nicola Pietrangeli, ambassador del tennis italiano nel mondo per conto della Federazione italiana tennis e Padel e presidente onorario di Tennis and Friends Salute e Sport.