Cronaca
Caldo anomalo sull’Italia con l’anticiclone...
Caldo anomalo sull’Italia con l’anticiclone africano, previsioni meteo
I termometri, nelle ore centrali del giorno e nel primo pomeriggio, potrebbero registrare picchi prossimi ai 20°C, in particolare al Sud e nelle due Isole Maggiori
Stop all'inverno sull'Italia con l'anticiclone africano che farà salire le temperature, portando così un caldo anomalo. Temperature che saliranno, soprattutto nei valori massimi, soprattutto sulle aree montuose, sulle Isole maggiori e al Sud, mentre al Nord, in pianura, col passare dei giorni avremo sempre più a che fare con il ritorno di banchi di nebbia notturni e foschie mattutine, (occhio specialmente alla Valle Padana e alle aree interne del Centro).
Con la presenza dell’anticiclone l’atmosfera sarà completamente stabile e il bel tempo prevalente. Fino al prossimo weekend il cielo sarà sereno o poco nuvoloso al Centro-Sud e via via nuvoloso o molto nuvoloso al Nord a causa della presenza di nubi basse o nebbie. Ma due delle particolarità di questo mostro anticiclonico saranno la durata e lo zero termico, ovvero la quota alla quale la temperature dell’aria in libera atmosfera da valore positivo diventa negativo. Ebbene, il picco sarà raggiunto tra giovedì e venerdì quando addirittura lo zero termico si porterà fino a 3900 metri, una quota tipica di fine giugno - inizio luglio. Inutile dire che tutta la neve caduta in questi giorni tenderà a fondersi, sia sulle Alpi sia sugli Appennini iniziando a ingrossare i torrenti.
Durante le giornate di oggi, mercoledì 24 gennaio, e domani, giovedì 25, fa presente ilMeteo.it in un contesto meteorologico caratterizzato da cieli in prevalenza azzurri, assisteremo a un'evidente anomalia climatica: i termometri, nelle ore centrali del giorno e nel primo pomeriggio, potrebbero registrare picchi prossimi ai 20°C, in particolare al Sud e nelle due Isole Maggiori. Al Nord, soprattutto al Nordest, le temperature saranno leggermente inferiori a causa di nebbie notturne e di foschie anche persistenti durante il giorno.
Queste condizioni climatiche stabili e di caldo fuori stagione ci accompagneranno quanto meno fino alla fine della settimana, weekend compreso.
Cronaca
Caso Yara, difesa di Bossetti visiona i reperti:...
In uno scatolone con gli effetti personali della ragazza anche 54 provette con le tracce genetiche precedentemente conservate in frigo a 80 gradi sotto zero
Due ore e quarantacinque minuti. Tanto è durata l'udienza in cui, per la prima volta a quasi 14 anni dall'omicidio di Yara Gambirasio, la difesa di Massimo Bossetti ha potuto visionare (ma non fotografare) i reperti che hanno portato alla condanna in via definitiva all'ergastolo dell'imputato. Nel pomeriggio, davanti ai giudici della corte d'Assise di Bergamo, in un'udienza a porte chiuse a cui Bossetti ha partecipato in video collegamento dal carcere a Bollate, gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini, insieme ai consulenti che hanno lavorato al caso, hanno potuto guardare quanto rimasto sigillato a lungo in uno scatolone.
Tra i reperti, ancora ben conservati, gli slip su cui è stata trovata la traccia genetica mista, della vittima e dell'allora Ignoto 1, considerata la prova regina contro Bossetti; la felpa che Yara indossava il 26 novembre 2010, giorno della scomparsa; il giubbotto che aveva nel campo di Chignolo d'Isola dove è stata trovata senza vita tre mesi dopo. E anche le 54 provette di Dna - trasferite da un frigorifero dell'ospedale San Raffaele di Milano all'Ufficio corpo di reati del tribunale di Bergamo - che hanno acceso un aspro scontro tra difesa e accusa.
"Finalmente dopo 5 anni dall'autorizzazione abbiamo avuto la possibilità di vedere i reperti, ma lascia davvero tanto amaro in bocca vedere le 54 provette di Dna, più altri 23 campioni diluiti, in una scatola, senza la giusta conservazione (prima del trasferimento era conservati in un frigo a una temperatura di 80 gradi sotto zero). In quella scatola c'è tutto il processo, c'è la vita di un uomo e l'hanno distrutta" spiega Salvagni, interpellato dall'Adnkronos. L'udienza di oggi è, per ora, l'ultima mossa difensiva prima di altre iniziative per provare a chiedere la revisione del processo.
Cronaca
Studenti pro Palestina, Viminale: “Particolare...
E' quanto si è deciso nel corso del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica
Particolare attenzione a impedire che persone estranee al mondo universitario possano infiltrarsi nelle manifestazioni al solo scopo di strumentalizzare il dissenso, alimentando forme di violenza che, per loro natura, sono incompatibili con la libera manifestazione del pensiero. E' quanto stabilito nel corso del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che si è svolto questo pomeriggio al Viminale, presieduto dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, alla presenza del ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini. Al vertice hanno partecipato il vicepresidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, Francesco Bonini, i vertici delle Forze di polizia e delle agenzie di informazione e sicurezza.
È stato effettuato un attento monitoraggio delle numerose manifestazioni che, dopo la crisi in Medio Oriente, stanno interessando gli atenei italiani, e nel corso delle quali solo in un numero limitato di casi si sono registrate criticità. Durante l’incontro è stata evidenziata anche la proficua collaborazione tra rettori e rappresentanti delle forze dell’ordine, grazie alla quale è stato possibile limitare le tensioni. Anche alla luce di quanto finora emerso, è stata inoltre condivisa la necessità di proseguire con le efficaci attività di mediazione da parte dei responsabili delle università e delle forze di polizia per prevenire ripercussioni sull’ordine pubblico.
Cronaca
Caso Iovino, Fedez indagato per rissa e lesioni
La decisione della procura di Milano, il fascicolo riguarda il personal trainer aggredito nella notte tra il 21 e il 22 aprile scorso dopo una lite in discoteca. Da quanto si apprende i denunciati sarebbero cinque o sei, alcuni non ancora identificati
La procura di Milano ha iscritto Fedez, all'anagrafe Federico Lucia, per rissa, lesioni e percosse in concorso, nel fascicolo che riguarda l'episodio che avrebbe visto come vittima il personal trainer Cristiano Iovino, aggredito nella notte tra il 21 e il 22 aprile scorso davanti alla sua abitazione, dopo una lite in una discoteca in zona corso Como. I motivi della rissa, che avrebbero coinvolto il cantante e marito dell'influencer Chiara Ferragni, non sono ancora chiari. Da quanto si apprende i denunciati sarebbero 5-6, alcuni non ancora identificati.
Fedez: "Io non c'ero, dalla telecamera non si vede niente"
"Io non c'ero. E dalla telecamera non si vede niente", aveva detto Fedez soltanto ieri a La Stampa online, prima di intervenire al Salone del Libro di Torino, in merito al caso del pestaggio del personal trainer.
"Si parla di 9 persone che hanno massacrato una persona, tutti ultras del Milan", si leggeva nella ricostruzione del cantante pubblicata sul sito del quotidiano torinese. "La persona viene aggredita, arriva l’ambulanza ma non viene portata in ospedale. Tutti parlano di un massacro, ma se questa persona non è stata portata in ospedale non c’è un referto medico e non ha denunciato, di cosa stiamo a parlare? Oltretutto poco dopo è andato a ballare a Ibiza … Se non ci fosse il mio nome in mezzo non ci sarebbe la notizia", ha concluso.