Ultima ora
Vannacci rientra in servizio: “Sono sereno,...
Vannacci rientra in servizio: “Sono sereno, dimostrerò la mia totale innocenza”
Il generale all'Adnkronos: "Promuoverò il mio libro come ho fatto fino a adesso nel mio tempo libero"
"Sono sereno, come tutti i giorni in cui sono stato al lavoro. Promuoverò il mio libro come ho fatto fino a adesso nel mio tempo libero, tra le tantissime cose che faccio". Così all'Adnkronos il generale Roberto Vannacci.
Sull'ufficiale, rientrato in servizio oggi con il nuovo incarico di capo di Stato Maggiore del comando delle forze operative terrestri, pende un'inchiesta formale aperta per accertare eventuali infrazioni disciplinari. "Le inchieste - spiega - sono fatte per appurare eventuali casi, per quanto mi riguarda sono sereno e convinto che dimostrerò la mia totale innocenza".
Spettacolo
Domenica In, ecco tutti gli ospiti di oggi 19 maggio
Tanti gli ospiti in studio ad accompagnare Mara Venier
Studio ricco di ospiti oggi 19 maggio a 'Domenica In'. La trentaseiesima puntata del contenitore condotto da Mara Venier, in onda dalle 14 su Rai1 e Rai Italia in diretta dagli Studi 'Fabrizio Frizzi' di Roma, si aprirà con un talk dedicato al ricordo di Raffaella Carrà.
Gli ospiti di oggi in studio
Il talk per 'Raffa' vedrà la partecipazione di Giancarlo Magalli, Enrica Bonaccorti, Enzo Paolo Turchi, Alessandro Greco, Fabio Canino, Luca Tommassini e il press agent Angelo Perrone.
L’attore Stefano Accorsi interverrà quindi per presentare la mini serie 'Marconi, l’uomo che ha connesso il mondo' che andrà in onda su Rai1 in prima serata il 20 e il 21 maggio per la regia di Lucio Pellegrini. Anthony Delon, figlio di Alain Delon, presenterà il suo nuovo romanzo 'Bastingage', da poco pubblicato in Francia e che sta riscuotendo un grande successo. Spazio quindi alla musica con Marcella Bella che canterà il nuovo singolo 'L’Etna', mentre Michele Bravi si esibirà con il brano dell’estate pubblicato in questi giorni, 'Umorismo italiano'. Ancora musica con gli Audio2 che si esibiranno con alcuni loro successi.
Esteri
Gaza, ultimatum a Netanyahu: scontro con Gantz sul piano...
L'ex ministro della Difesa e membro del gabinetto di guerra ha chiesto al premier di elaborare un piano contro Hamas entro l'8 giugno o, in caso contrario, si ritirerà dal governo. Durissima la replica
Ultimatum a Benjamin Netanyahu su Gaza e scontro aperto nel governo israeliano sul futuro della Striscia. A dettare le condizioni è l'ex ministro della Difesa e membro del gabinetto di guerra Benny Gantz, che ha chiesto ieri al premier di elaborare un piano per la guerra contro Hamas entro l'8 giugno o, in caso contrario, si ritirerà dal governo.
Il ritiro di Gantz dal gabinetto di guerra non scatenerebbe automaticamente il collasso del governo di Netanyahu. Tuttavia, nota la Cnn, il gesto potrebbe ribaltare l’immagine di unità in tempo di guerra che Netanyahu ha tentato di creare e sostenere finora, soprattutto di fronte alla comunità internazionale.
Il piano per Gaza: cosa ha detto Gantz, la replica
Per Gantz il piano dovrebbe prevedere l'eliminazione di Hamas, il ritorno degli ostaggi, un governo alternativo nella Striscia, ma anche riportare i residenti israeliani nel nord di Israele e sforzi per la normalizzazione con l’Arabia Saudita. Il primo ministro israeliano, insomma, deve scegliere tra "vittoria e disastro", ha spiegato. Se Netanyahu "scegliesse di condurre la nazione nell'abisso, ci ritireremo dal governo, ci rivolgeremo al popolo e formeremo un governo che possa portare a una vera vittoria", ha ammonito. Gantz ha tuttavia difeso le operazioni militari israeliane a Rafah, definendo la città una "porta" per il ritorno di Hamas e ha affermato che, per raggiungere la pace tra israeliani e palestinesi, Hamas non può rimanere a Gaza e deve essere allontanato da Rafah. Riconoscendo l'impatto devastante che la guerra sta avendo sui civili, ha però insistito sulla necessità di una "decisione".
"È necessario un cambiamento qui e ora" ha detto, assicurando che il suo partito di Unità nazionale "farà tutto il possibile per cambiare rotta, per evitare uno schianto contro il muro e per garantire che Israele navighi in sicurezza verso una vera vittoria". Gantz ha quindi denunciato che "mentre i soldati israeliani stanno dimostrando un coraggio incredibile al fronte, alcune delle persone che li hanno mandati in battaglia agiscono con codardia e mancanza di responsabilità. Mentre nei tunnel bui di Gaza gli ostaggi subiscono le agonie dell'inferno, ci sono alcuni che sono coinvolti in sciocchezze", ha accusato ancora il ministro, secondo cui "qualche politico pensa solo a se stesso".
L'ultimatum di Gantz arriva pochi giorni dopo che l'attuale ministro della Difesa Yoav Gallant ha pubblicamente chiesto un piano per il dopoguerra e ha avvertito che si sarebbe opposto al dominio israeliano a Gaza. Gallant ha messo in guardia sulle conseguenze di una presenza militare israeliana a lungo termine nella Striscia e ha denunciato direttamente Netanyahu.
Prevedibilmente, le parole di Gantz hanno provocato l'ira del premier israeliano. Benny Gantz "ha lanciato un ultimatum al primo ministro, invece, di lanciarlo ad Hamas" ha replicato duramente l'ufficio di Benjamin Netanyahu. Richieste che significano "la fine della guerra e la sconfitta per Israele, abbandonare la maggioranza degli ostaggi, lasciare Hamas al potere e creare uno Stato palestinese". L'ufficio del premier israeliano ha quindi rilanciato, ponendogli tre domande: "Gantz vuole vedere l'operazione a Rafah arrivare fino alla fine e, in tal caso, perché minaccia di rovesciare il governo di unità durante l'operazione delle Idf? Si oppone al governo dell'Autorità palestinese a Gaza, anche se Mahmoud Abbas non è coinvolto? Sarebbe favorevole a uno Stato palestinese come parte di un processo di normalizzazione con l'Arabia Saudita?".
"Il primo ministro Netanyahu - si legge ancora nella nota del suo ufficio - è determinato a eliminare i battaglioni di Hamas, si oppone a portare l'Autorità palestinese a Gaza e a creare uno Stato palestinese che sarà inevitabilmente uno Stato terroristico". Netanyahu, aggiunge, "si aspetta che Gantz chiarisca all'opinione pubblica le sue posizioni su questi punti".
Secca la controreplica di Gantz a Netanyahu: "Se il premier mi avesse ascoltato, saremmo entrati a Rafah mesi fa e avremmo concluso la missione. Dobbiamo finirla e creare le condizioni per farlo". Sull'Autorità nazionale palestinese a Gaza, l'ex ministro della Difesa ha affermato che l'Anp non dovrebbe governare la Striscia, mentre potrebbero farlo altri palestinesi, con il sostegno dei Paesi arabi e degli Stati Uniti: "Il primo ministro dovrebbe occuparsi di questo e non boicottare questi sforzi", le parole di Gantz.
lntanto il leader dell’opposizione israeliana, Yair Lapid, ha esortato i ministri del gabinetto di guerra a "uscire" dal governo, suggerendo che il loro addio all'esecutivo potrebbe portare alla rimozione del primo ministro Netanyahu. "Basta con le conferenze stampa, basta con gli ultimatum vuoti, fuori! Se non fossi al governo, saremmo già nell’era post-Netanyahu e Ben-Gvir", ha detto Lapid rivolgendosi direttamente a Gantz e aggiungedo: "Il fatto che Netanyahu sia ancora al potere è già registrato a tuo nome", ha aggiunto.
Sport
Usyk batte Fury, è il super campione dei pesi massimi
L'ucraino si impone ai punti. Il rematch a ottobre è una certezza
Oleksandr Usyk è il super campione dei pesi massimi. L'ucraino, 36 anni, batte ai punti il 35enne inglese Tyson Fury a Riad, in Arabia Saudita, con un verdetto non unanime. Due giudici assegnano la vittoria a Usyk (115-112 e 114-113), un cartellino per Fury (114-113).
Usyk, detentore della cintura di campione Ibf, Wba e Wbo, strappa al rivale la corone Wbc al termine di un match estremamente equilibrato e di altissimo livello. L'ucraino detiene i 4 titoli: negli ultimi 25 anni non era mai successo nella categoria dei pesi massimi. Usyk, alla 25esima vittoria in una carriera perfetta, impone la prima sconfitta a Fury, che ora ha un record di 34-1-1.
"Grazie al mio paese, l'Ucraina", le parole del vincitore sul ring. "Grazie al mio team, è una grande opportunità per me, per la mia famiglia, per il mio paese. E' un momento splendido, un gran giorno. Sono pronto per un rematch", dice Usyk.
Fury non nasconde la delusione per il verdetto e si prepara alla rivincita in autunno. "Penso di aver vinto il match -dice l'inglese-. Ora torniamo dalle nostre famiglie e ci incontriamo di nuovo a ottobre. Ci riposiamo e di sicuro ci rivediamo a ottobre. Pensav di aver vinto, ma non starò qui a piagnucolare e a cercare scuse", dice il pugile di Manchester.