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Israele-Hamas, alta tensione su ostaggi ma Netanyahu tira dritto: “Nulla ci fermerà”
Onu: "Notizie preoccupanti da Gaza di detenzioni di massa e sparizioni forzate". Dal Qatar nuove proposte per ripresa accordo su ostaggi e cessate il fuoco
Attacchi aerei israeliani sul campo di Jabalia hanno ucciso 90 persone. Lo ha dichiarato il ministero della Sanità di Gaza. La maggior parte delle vittime apparteneva alle famiglie al-Bursh ed Elwan, ha riferito il portavoce del ministero Ashraf al-Qudra.
La mediazione del Qatar
Il Qatar ha presentato nuove proposte per riprendere l'accordo tra Israele e Hamas sugli ostaggi e il cessate il fuoco. Lo ha detto una fonte palestinese alla Xinhua. L'incontro tra il direttore del Mossad David Barnea e il premier del Qatar, per la ripresa di negoziati per una nuova tregua, è stato "positivo", hanno detto alla Cnn fonti diplomatiche, confermando che il faccia a faccia tra il capo dei servizi segreti esterni israeliani e Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al-Thani è avvenuto venerdì a Oslo.
Onu: "Notizie preoccupanti da Gaza di detenzioni di massa e sparizioni forzate"
Intanto l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) ha riferito di aver ricevuto notizie preoccupanti dal nord di Gaza di detenzioni di massa, maltrattamenti e sparizioni forzate per mano dei soldati israeliani di forse migliaia di palestinesi. Tra questi vi sarebbero anche donne e minori, la maggior parte dei quali sarebbero stati fermati mentre cercavano di spostarsi verso sud o durante operazioni condotte nelle loro case, ospedali, scuole e rifugi.
Nel rapporto dell'Ohchr si legge che tra i detenuti figurano anche bambini di 12 anni e uomini di 70. Numerose sono le segnalazioni di detenuti sottoposti a gravi maltrattamenti, che in alcuni casi possono essere equiparati alla tortura. Fra le altre informazioni ricevute dall'organizzazione dell'Onu c'è anche quella che riguarda 140 donne e ragazze tuttora detenute arbitrariamente in località sconosciute. L'Ohchr ha inoltre ricevuto segnalazioni secondo cui civili sono stati uccisi, anche nel corso di presunte esecuzioni extragiudiziali, nei luoghi di rifugio, in particolare nelle scuole.
Patriarcato Gerusalemme: due donne uccise in una chiesa a Gaza
Un cecchino dell'esercito israeliano ha ucciso due donne che si trovavano all'interno di una chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, secondo quanto riferisce in un comunicato il Patriarcato Latino di Gerusalemme, ricordando che molte famiglie cattoliche hanno trovato rifugio all'interno della chiesa dall'inizio del conflitto. Secondo la ricostruzione fornita dal comunicato, le due donne, madre e figlia, stavano camminando nel convento quando sono state colpite dagli spari, e "una è morta mentre stava cercando di mettere in salvo l'altra".
Nell'attacco altre 7 persone sono state ferite. "Non è stato dato nessun preavviso, sono state uccise a sangue freddo all'interno della parrocchia, dove non c'erano belligeranti", continua il comunicato. Venerdì la deputata britannica Layla Moran ha reso noto che suoi familiari sono rifugiati nella chiesa e sono "disperati e terrorizzati" mentre le condizioni continuano a peggiorare. Il Patriarcato Latino di Gerusalemme ha denunciato anche che le forze israeliane hanno colpito il convento delle sorelle di Madre Teresa, che ospita 54 persone disabili e fa parte del compound della chiesa. Il generatore dell'edificio, unica fonte di elettricità, i pannelli solari e le cisterne dell'acqua sono state distrutte, rendendo così il convento "non abitabile".
Idf: scoperto vicino a valico Erez tunnel più grande di Hamas
Oggi le Forze di difesa israeliane hanno reso noto che è stato scoperto nei pressi del valico di Erez, tra Israele e Gaza, quello che viene considerato il tunnel più grande di Hamas. Secondo Idf il sistema di gallerie sotterranee si estende per 4 chilometri, con l'ingresso a soli 400 metri dal valico di Erez, che veniva usato quotidianamente dai residenti di Gaza per entrare in Israele per lavoro o per cure mediche. Il sistema è stato progettato da Mohammad Sinwar, fratello del leader di Hamas nella Striscia, Yahya Sinwar, e comandante del battaglione Khan Yunis.
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Muro contro muro fra Turchia e Israele – Ascolta
Mentre la protesta contro la guerra a Gaza sta incendiando le università americane, con occupazioni e arresti e si sta allargando a macchia di leopardo in altre università dall' Europa all'Asia, dall' Oceania al Medio Oriente, le trattative su tregua e ostaggi vanno avanti. Non si ferma intanto il muro contro muro tra la Turchia e Israele. Ankara ha interrotto tutte le esportazioni e importazioni da e verso lo stato ebraico.
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Turchia: “Stop commercio con Israele”. Ira Tel...
Erdogan: "Non potevamo restare a guardare". Israele replica: "Decisione delirante". E si rivolge all'Ocse
"La Turchia ha interrotto tutti gli scambi commerciali con Israele". Lo ha confermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in dichiarazioni dopo la preghiera del venerdì a Istanbul. E' "impensabile per la Turchia rimanere in silenzio di fronte all'aggressione israeliana", ha detto Erdogan. Il presidente turco ha indicato una cifra che ammonta a "9,5 miliardi di dollari".
"Tra Israele e Palestina gli sviluppi sono inaccettabili", ha incalzato nelle dichiarazioni diffuse dalla Trt, citando il bilancio - che arriva dalla Striscia di Gaza - delle persone rimaste uccise dall'avvio delle operazioni militari israeliane scattate dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre in Israele. "Non potevamo restare a guardare", ha scandito il leader turco.
"Il nostro unico obiettivo è costringere Netanyahu, che sta andando fuori controllo con il sostegno occidentale, a un cessate il fuoco. La decisione della Turchia servirà da esempio ad altri Paesi che non sono soddisfatti della situazione attuale (a Gaza, ndr)", ha aggiunto Erdogan, citato dall'agenzia Anadolu. Il leader turco ha quindi precisato: "Non cerchiamo conflitti o controversie con i Paesi della nostra regione".
Israele si rivolge all'Ocse
Israele si è rivolto all'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico. Su X il ministro israeliano dell'Economia, Nir Barkat, ha annunciato di aver presentato una "denuncia" al segretario generale dell'Ocse, Mathias Cormann, contro "la decisione unilaterale" e "delirante" adottata da Erdogan, un "dittatore antisemita" secondo Barkat.
"L'interruzione del commercio marittimo tra i Paesi colpisce soprattutto le aziende europee che non potranno inviare merci dalle fabbriche in Turchia a Israele - ha affermato il ministro nel suo post - Speriamo che l'Ocse adotti misure contro la Turchia per questa decisione delirante di Erdogan, che danneggia tutta l'economia europea. L'Europa deve porre dei limiti a questo dittatore".
Hamas: "Da Turchia decisione coraggiosa"
Per Hamas quella della Turchia è "una decisione coraggiosa". Si tratta di un "riflesso della posizione reale del popolo turco" a sostegno del popolo palestinese per la "libertà e l'autodeterminazione". In un comunicato rilanciato dal giornale 'Filastin', Hamas ha chiesto "a tutti i Paesi, soprattutto ai Paesi arabi e islamici, di rompere ogni legame" con Israele, di "isolarlo a livello internazionale", e ha denunciato "crimini sistematici contro i nostri bambini e civili indifesi nella Striscia di Gaza".
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