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Startup: ecco Lookup, premia chi si disconnette da...
Startup: ecco Lookup, premia chi si disconnette da smartphone
Incentiva le interazioni offline con una app di gaming
Insieme, ma assenti. Chi non ha mai osservato una coppia di fidanzati o un gruppo di amici seduti allo stesso tavolo o sul tram, ognuno con lo sguardo fisso sul proprio smartphone? Ormai è pratica comune guardare gli ultimi post pubblicati su Facebook o Instagram, o rispondere alle chat di Whatsapp o controllare la mail ignorando gli interlocutori presenti. Questa attitudine, ormai divenuta abituale, si chiama phubbing, e unisce le parole phone e snubbing e descrive quando viene preferito l'uso dello smartphone all'interazione sociale. Ma in questo modo si perdono istanti preziosi da vivere offline ma anche concentrazione e produttività nel lavoro e nello studio e anche sicurezza sulle strade se si guida guardando lo schermo del telefono. Perché quindi non incentivare chi riesce a disconnettersi?
Nasce da questa scommessa di Luca Panseri Lookup ('alza lo sguardo', in inglese), la startup a vocazione sociale che ha realizzato l'omonima app di social gaming che, per il tempo passato con il suo timer attivo, si auto-vincola lo smartphone a non uscire dalla schermata della app per accumulare dei punti, convertibili in premi e buoni sconto, promozioni ed esperienze varie da vivere nel mondo fisico, offline. Lookup contrasta il burnout digitale, incentiva l’utilizzo consapevole della tecnologia e salvaguarda le interazioni sociali e il benessere psicofisico. Fondata nel 2019, l’idea di realizzare uno strumento per rendere le persone più consapevoli dell’utilizzo e del tempo trascorso online, nasce da un’esperienza personale del fondatore di Lookup, Luca Panseri.
“Ho vissuto in prima persona - spiega Panseri - un burnout digitale, uno stato di esaurimento mentale, emotivo e fisico scaturito dall’iperconnessione e dall’uso prolungato dei dispositivi digitali: è stata un’esperienza spiacevole e negativa che mi ha portato sempre di più ad assottigliare i confini tra vita privata e vita lavorativa e a non vivermi appieno le mie relazioni sociali nella vita reale. Dopo due mesi di 'disconnessione' dal mondo digitale sono riuscito a riappropriarmi dei momenti autentici e delle esperienze da vivere nel mondo offline puntando principalmente al mio benessere psicofisico. Da qui l’idea di voler aiutare le persone ad un utilizzo consapevole della tecnologia”.
E così la scintilla: creare un gioco, un’app su smartphone che unisce due mondi, disconnessione consapevole e gamification e proporre alternative all’utilizzo passivo dello smartphone, creando partecipazione attiva tra le persone nel mondo reale. Nel 2021 nasce così Lookup, che ogni 20, 40, 60 minuti di break online, attribuisce dei punti (palloncini) convertibili in premi e buoni sconto, promozioni, prodotti, donazioni, ed esperienze varie da vivere nel mondo fisico, offline. Un esempio? Un libro cartaceo da leggere al mare o in montagna, un ingresso al cinema o al museo con la propria famiglia, o una sessione gratuita in palestra per migliorare la salute fisica e mentale o una donazione ad un ente no profit. Gli incentivi sono scelti in base alla sostenibilità ambientale ed al benessere psicofisico.
Con oltre 5mila utenti attivi grazie al passaparola, 22,38 anni di tempo di qualità offline regalato agli utenti e quasi oltre 196mila ore di sguardo alzato dallo schermo, Lookup ha all’attivo circa 100 partnership con aziende e propone ad oggi più di 500 premi. Il team è formato da 4 soci in modalità ibrida, tutti con esperienze imprenditoriali di successo alle spalle e soprattutto tutti papà, con la consapevolezza quindi di creare qualcosa che porti beneficio alle nuove generazioni. Tra i partner Red Bull, Atalanta, Despe, Pasticceria Filippi (con challenge in corso i questo momento) e le new entry Amref e Airc.
Finora, 8 persone su 10 hanno beneficiato del tempo ritrovato per partecipare ad eventi fisici, coltivare i propri hobby o fare attività fisica; 9 ore a settimana è il tempo medio per utente trascorso con l’app attiva, che si traduce in tempo di qualità ed 8 utenti su 10 hanno utilizzato almeno una volta Lookup durante la guida. E Lookup promuove anche la sostenibilità digitale: riduce del 97% delle emissioni di CO2 degli smartphone generate dal loro utilizzo, passando dai 663g di CO2 giornalieri a 11 g. Inoltre, raddoppia la durata della batteria del proprio smartphone, con un conseguente risparmio elettrico per le ricariche.
La startup ha appena lanciato una nuova versione dell’app con migliori funzionalità che consentiranno di promuovere la disconnessione collettiva di più utenti e avere un target ancora più specifico da raggiungere: i genitori di pre-adolescenti per contrastare il phubbing genitoriale. Come? Attraverso la creazione di gruppi, divisi in categorie sociali, come famiglia, amici, sport e lavoro, che permette agli utenti di giocare ed accumulare punti insieme. Questo permetterà di mettersi in gioco tutti insieme, collaborando per completare obiettivi, ma soprattutto un argomento per iniziare a parlare in casa di benessere digitale senza frizioni o divieti, facendolo diventare un gioco e non una costrizione.
“L’uso eccessivo della tecnologia - afferma Luca Panseri - può essere un ostacolo. Guardarsi negli occhi mentre si conversa con un’altra persona. Lavorare o studiare senza distrazioni. Condividere momenti preziosi o giocare con i propri figli non ha prezzo. Dobbiamo riappropriarci del nostro tempo e tornare a vivere la realtà che ci circonda e al contempo insegnare ai nostri figli un uso consapevole dei dispositivi digitali dando noi per primi l’esempio. Il phubbing genitoriale ha naturalmente un impatto negativo anche sui nostri figli, veicolando un messaggio molto chiaro: guardare lo smartphone è più importante dei propri figli".
La startup si appresta a completare nei prossimi mesi un round di investimento finalizzato a velocizzare i processi di crescita nel farsi conoscere ad una community di genitori (in primis), aumentare i componenti del team e farsi riconoscere come il punto di riferimento nel benessere digitale alle aziende e brand che vogliono diventare parte di una soluzione e non alimentare un problema sempre più pericoloso. Tra gli obiettivi futuri da raggiungere vi è consolidare la propria presenza nel mercato italiano e, nel medio periodo, l’internazionalizzazione e l’espansione nel mercato Usa. “Il nostro traguardo, dopo aver ottenuto un cambio di rotta nella disintossicazione consapevole da smartphone in Italia per riappropriarci del nostro tempo e delle nostre relazioni sociali, sarà quello di promuoverlo all’estero, partendo dagli Usa dove vi è un alto tasso di burnout digitale tra gli individui”, conclude Panseri.
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Festival lavoro: oltre 21mila euro donati per famiglie...
26.350,23 per le donne e minori vittime di violenza e maltrattamento
Un totale di 21.651,75 euro donati per le famiglie delle vittime del crollo di via Mariti a Firenze e 26.350,23 per le donne e minori vittime di violenza e maltrattamento. Sono le somme donate dai partecipanti al Festival del lavoro a Firenze organizzato dai consulenti del lavoro. I fondi sono stati consegnati rispettivamente tramite la Misericordia di Firenze e l'associazione Artemisia-Centro Antiviolenza Firenze.
"E' un gesto di solidarietà e vicinanza -ha spiegato Rosario De Luca, presidente del Cno dei consulenti del lavoro- un segnale dei valori che i consulenti del lavoro portano avanti, noi portiamo avanti i valori della sicurezza e siamo attivissimi anche sul contrasto alla violenza di genere. Siamo una categoria concreta, a noi piace fare i fatti", ha concluso.
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Al Festival del Lavoro il ministro Bernini premia i...
Il videogame che promuove il lavoro etico promosso dai consulenti del lavoro
"Grazie a Rosario De Luca per questo bellissimo lavoro. Questi ragazzi hanno saputo trasferire nel modo giusto le informazioni giuste, giocando, apparentemente giocando, hanno passato informazioni importanti sulla diffusione della legalità. Non è mai abbastanza forte la voce con cui si contrasta l'illegalità". Così Anna Maria Bernini, ministro dell'Università e della Ricerca, premiando al Festival del lavoro a Firenze i ragazzi vincitori del progetto 'GenL', il videogame ideato dai consulenti del lavoro già nel 2019 per sensibilizzare i più giovani ai temi della legalità e del lavoro etico.
A ricevere il premio Manuel Messina, del Centro italiano opere femminili salesiane (Ciofs) di Livorno, e Lorenzo Bormino, dell'Iis 'Leonardo Da Vinci' di Villafranca Lunigiana (Massa Carrara).
"Grazie a tutti e al ministro Bernini per testimoniare con la sua presenza l'impegno che portiamo avanti con i nostri giovani di categoria nella diffusione della legalità e dell'etica nelle scuole e nelle università. Con questo progetto andiamo a spiegare che il lavoro deve essere regolare, etico, dicendo no a violazioni e allo sfruttamento, con il rispetto totale di tutto quello che la norma prevede. Abbiamo sviluppato questo gioco che è partito in modo cartaceo e oggi è appunto un videogioco, contattando 700mila studenti. I due vincitori di oggi verranno anche con noi a Bruxelles in visita alle istituzioni europee, che sono fondamentali. Senza regole e senza limiti c'è anarchia e l'anarchia non fa bene a nessuno", ha commentato Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro, alla premiazione di questo progetto attraverso il quale i professionisti portano la cultura della legalità nelle scuole e nelle università su e giù per l'Italia.
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Festival Lavoro: Zanetti: “In questa nuova fase della...
Videomessaggio del vicepresidente dell'Inter intervistato da Rosario De Luca
"Quando l'Inter mi ha detto che dovevo essere vicepresidente, grandissima felicità da parte mia: ma allo stesso tempo mi sono reso conto che era una grandissima responsabilità. Era finito un percorso calcistico molto importante dopo 25 anni, si chiudeva una parentesi e se ne apriva un'altra: iniziare completamente da zero, sempre legato al calcio però come manager. Tanti miei ex colleghi fanno l'allenatore, io volevo fare il manager, e soprattutto non il manager solo del lato sportivo: volevo avere una visione più ampia, a 360 gradi. Mi dovevo preparare: per questo ho iniziato un percorso di formazione all'università Bocconi, dove continuo a studiare, dove sto imparando tanto". Lo ha detto Javier Zanetti, vicepresidente dell'Inter, in un videomessaggio inviato alla giornata conclusiva del Festival del Lavoro, organizzato a Firenze dal Consiglio nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro.
"Devo dire che mi trovo in una fase della mia vita molto importante, perché mi sto rendendo utile per il mio club, non soltanto nella parte sportiva: nelle diverse aree che il nostro club ha e dove può crescere - ha aggiunto Zanetti - Dare il mio contributo in diverse aree che io quando giocavo non conoscevo, questo di sicuro mi arricchisce".
"Studiare è fondamentale, imparare anche dalle persone che hanno più esperienza di te - ha concluso Zanetti - Di sicuro il calcio insegna: io sono membro della Fifa, della Uefa e della Conmebol, conosco tantissime persone dalle quali io posso tranquillamente imparare, ascoltare e poi mettere in pratica durante la mia vita quotidiana".
"Bisogna dare l'esempio: io lo dimostravo ai miei compagni con i fatti, non con le parole, il cammino che dovevamo seguire. I miei compagni credevano in me perché sapevano che tutto quello che io facevo era in funzione del bene del gruppo, e non per interesse personale. Con esempio, rispetto, senso di appartenenza, responsabilità, spirito di sacrificio, generosità: quando tu fai parte del gruppo devi cercare tutte queste componenti per poter arrivare agli obiettivi".
"La correttezza prima di tutto, il rispetto anche per gli avversari, per i colleghi, sempre - ha aggiunto Zanetti - Sono i valori che mi hanno trasmesso i miei genitori fin da bambino, li ho portati durante la mia carriera calcistica e li continuo a portare adesso come dirigente. Io credo che il rispetto sia fondamentale. La cosa che mi piace di più è che dopo aver smesso di giocare a calcio vengo riconosciuto per questi valori, al di là della maglia. Il mondo del calcio è talmente ampio, e ha una risonanza importante a livello mondiale: il fatto che mi riconoscano per questo, per me è un motivo d'orgoglio".
"Ogni volta che sollevavo un trofeo, che per fortuna sono stati tanti, e tanti mi fanno i complimenti per quello che ho vinto, a me piaceva sempre ricordare il percorso che avevo fatto fin da bambino per arrivare lì - ha concluso Zanetti - Ogni volta che io sollevavo un trofeo la mia mente, il mio cuore, tornava a quel bambino che sognava di diventare calciatore. Piedi per terra sempre, grandissima umiltà e spirito di sacrificio, perché senza sacrificio non si ottiene nulla".
"Bisogna adeguarsi -continua- e bisogna capire il momento che uno sta vivendo. La tecnologia sta avanzando molto velocemente: allora uno si adatta, si adegua, e mette a disposizione il suo talento, perché ognuno di noi ha un talento. Basta metterlo a disposizione, però sempre con la cultura del lavoro".