Connect with us

Demografica

“Chi vuole fare figli non è libero di farli”, a maggio gli...

Published

on

“Chi vuole fare figli non è libero di farli”, a maggio gli Stati Generali della Natalità

“Oggi in Italia chi non vuole fare figli è libero di non farli, ma non è libero invece chi vuole farli”. Questo il punto centrale del problema della scarsa natalità in Italia, Paese che sta vivendo un vero inverno demografico, secondo Gigi De Palo, presidente della Fondazione per la Natalità, che oggi a Palazzo Wedekind a Roma ha presentato l’edizione 2024 degli Stati Generali della Natalità che si terranno il 9 e 10 maggio sempre nella capitale.

“Quello che noi cerchiamo di dire è che non dobbiamo convincere i giovani, le donne a fare figli. Dobbiamo mettere i giovani, le donne, le persone nelle condizioni di scegliere cosa fare. Con la libertà di scelta automaticamente avremo anche più figli, perché in Italia la nascita di un figlio è la seconda causa di povertà”, continua De Palo.

Libertà, giovani e futuro

“Il problema della natalità in Italia non è né una questione economica né culturale, ma di libertà: non sono libere le coppie che vorrebbero avere un figlio o farne un altro e non se la sentono; non sono libere le donne costrette ancora a scegliere tra maternità e carriera; non sono liberi i giovani, con il loro tasso di occupazione saldamente all’ultimo posto tra i Paesi dell’Unione Europea, precari nel lavoro e nella vita”, spiega De Palo.

E proprio libertà è una delle tre parole chiave su cui si baseranno gli imminenti Stati Generali, dove, evidenzia il presidente della Fondazione, si proverà “a fare da pungolo al mondo della politica, cercando di trasformare le analisi, ormai note, in sintesi, in proposte, in concretezza”.

Giovani e futuro sono le altre due parole fondamentali. Quanto alla prima, si tratta di un tema “legato ai dati che evidenziano un enorme problema dal punto di vista di ricambio intergenerazionale – spiega all’Adnkronos De Palo – perché in Italia si vive in media fino a 83,1 anni, quindi è aumentata l’aspettativa di vita, ma sotto, alla base, non c’è ricambio intergenerazionale, non nascono bambini, e questo produrrà degli scompensi enormi dal punto di vista del welfare, sanitario, dal punto di vista del pil”.

Mentre, per quanto riguarda il futuro, per De Palo “il tema è assolutamente collegato ai giovani e a quello che succederà al nostro paese: non possiamo parlare di natalità senza pensare al futuro e non possiamo parlare di giovani senza pensare al futuro e cioè che futuro stiamo preparando, costruendo? Il futuro è qualcosa che accade, che dovremmo costruire, lavorarci, dovremmo strutturarlo, ma non stiamo facendo nulla per il futuro, stiamo aspettando solo che accada. Stiamo andando, come dico spesso, a 200 chilometri orari contro un muro senza che ci siano minimamente segni di frenata”.

L’inverno demografico dell’Italia

Un muro fatto da dati inequivocabili, come quelli che emergono dal rapporto “Esserci più giovani più futuro. Dai numeri alla realtà”, realizzato in collaborazione con Istat. Se nel 1951 ogni 100 giovani c’erano 31 anziani, al 1° gennaio 2024 ogni 100 giovani gli anziani sono diventati 200. Secondo le proiezioni Istat, andando avanti con questa tendenza, nel 2050 ogni 100 giovani gli anziani saranno più di 300, mentre le nascite, dalle 379mila del 2023 calerebbero fino a 350mila.

Proprio il dato sulle nascite è particolarmente preoccupante: sempre secondo l’Istituto, nel 2023 i nuovi nati hanno toccato un altro record negativo, confermando un trend in atto dal 2013. Lo scorso anno visto nascere 14 mila neonati in meno rispetto al 2022 (-3,6%), risultato che porta il totale del calo a 197 mila unità dal 2008, ultimo anno ad aver visto un aumento delle nascite. Da quell’epoca, la riduzione è stata addirittura del 34,2%.

In sintesi, con un tasso di natalità di 1,2 figli per donna nel 2023, la fecondità italiana è vicina al minimo storico.

E’ una specie di circolo vizioso: meno nati significa anche, nel tempo, meno potenziali genitori: solo 11,5 milioni di donne e uomini tra i 15 e i 49 anni in Italia rientrano nell’età fertile, con un crollo a partire dal 2011, anno in cui se ne registravano quasi 14 milioni.

Anche il rinvio della genitorialità gioca un ruolo dalle conseguenze importanti, o perché alla fine si rinuncia del tutto, o perché si rinuncia al secondo figlio. Un ulteriore sintomo di una situazione che non va, confermato anche dall’altissimo numero di giovani tra i 18 e i 34 anni, più di due su tre, che vivono ancora con i genitori. Nel resto d’Europa sono uno su due.

L’analisi insomma, conclude De Palo, “è chiara. Ora serve la sintesi della politica. Abbiamo bisogno di un obiettivo condiviso anche perché non servono i bonus, ma riforme strutturali come il Quoziente familiare. Altrimenti perderemo la partita senza nemmeno aver provato a giocarla”.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Demografica

Asili nido, varato un nuovo piano da 734,9 milioni di euro

Published

on

Nuovo passo avanti nel settore degli asili nido italiani. Con la firma del decreto per un nuovo Piano del valore di 734,9 milioni di euro, da parte del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, il governo si impegna a potenziare e migliorare l’offerta educativa sin dalla prima infanzia, in linea con gli obiettivi strategici del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Questo nuovo piano non solo mira ad aumentare il numero di posti negli asili nido, ma anche a offrire un supporto concreto alle famiglie, riconoscendo l’importanza cruciale di fornire servizi educativi di qualità fin dai primi anni di vita dei bambini. Le risorse per questo progetto derivano sia da economie del precedente piano, varato solo un anno fa, sia da fondi aggiuntivi recuperati nel bilancio ministeriale.

Il Ministro Valditara ha sottolineato l’importanza strategica di questo investimento, non solo per il sistema scolastico, ma anche per la società nel suo complesso. “Il nostro obiettivo è ampliare un servizio fondamentale per ridurre le disparità dei punti di partenza, venendo incontro nel contempo alle esigenze delle famiglie e in particolare delle donne, a cui offriamo uno strumento in più per la conciliazione tra lavoro e maternità”, dichiara il ministro che ha, inoltre, enfatizzato l’importanza della semplificazione delle normative e delle procedure, nonché del sostegno continuo alle amministrazioni coinvolte. Parallelamente all’allocazione delle risorse, infatti, il governo si impegna a semplificare le norme e le procedure amministrative.

I dettagli del decreto

Il decreto non solo stabilisce l’ammontare delle risorse disponibili, ma definisce anche in maniera dettagliata i criteri di ripartizione di tali risorse tra i Comuni. Questi criteri includono dati demografici, come la popolazione residente e il numero di bambini nella fascia di età 0-2 anni, nonché l’attuale copertura del servizio negli asili nido.

Inoltre, il decreto tiene conto dei progetti finanziati con il precedente bando e considera l’incremento complessivo dei prezzi, nonché le valutazioni della Commissione europea effettuate durante la verifica della milestone europea del PNRR nel giugno 2023. Questi dati sono stati utilizzati per definire un costo parametrico applicabile sia alla realizzazione di nuovi asili nido che alla riconversione di edifici e immobili non destinati ad asili.

I criteri sopra descritti hanno consentito di individuare un elenco di Comuni beneficiari e di quantificare l’importo spettante in base al numero minimo di posti da attivare. Inoltre, tutte e 14 le città metropolitane avranno a disposizione una quota di risorse per attivare e potenziare gli asili nido, indipendentemente dal livello di copertura già raggiunto per la fascia di età 0-2 anni.

Per ottenere l’autorizzazione agli interventi previsti, sarà avviata una procedura di adesione per i Comuni inclusi nell’elenco. Tuttavia, anche i Comuni più piccoli e con una minore popolazione residente nella fascia di età 0-2 anni avranno la possibilità di candidarsi. Possono farlo aggregandosi con Comuni limitrofi mediante convenzioni, al fine di garantire una gestione congiunta più efficace e sostenibile del servizio. Questo approccio favorisce una distribuzione equa e una gestione ottimale delle risorse disponibili, assicurando che anche le comunità più piccole possano beneficiare dei vantaggi del nuovo Piano per gli asili nido.

Continue Reading

Demografica

Anno scolastico ‘in cammino’ per l’Italia

Published

on

Vuoi vivere un’esperienza scolastica indimenticabile, che ti porterà a esplorare l’Italia come mai prima d’ora? Allora Strade Maestre è ciò che fa per te! Aperte le iscrizioni per il prossimo anno scolastico, questo innovativo progetto educativo ti porterà in un viaggio attraverso le meraviglie dell’Italia, unendo studio e avventura in un’unica esperienza straordinaria.

Cos’è ‘Strade Maestre’

Si tratta di un’iniziativa promossa dalla cooperativa sociale CamminaMenti, che ha l’obiettivo di rivoluzionare il concetto stesso di educazione, portando 15 studenti in un viaggio di apprendimento lungo oltre mille chilometri attraverso 13 regioni italiane.

Il cuore di questo progetto è l’idea di un’aula senza confini, dove le lezioni non sono confinate tra quattro mura, ma si svolgono mentre si cammina lungo sentieri, attraversando città e piccoli paesi, siti di interesse storico e archeologico, imprese, scuole e associazioni. Gli insegnanti? Saranno le guide escursionistiche ambientali di Aigae, esperte del territorio e pronte a trasformare ogni tappa di questo viaggio in un’opportunità di apprendimento unica.

L’itinerario prevede come prima tappa Orvieto, a settembre 2024, e si concluderà in Veneto a fine maggio 2025, passando per Lazio, Sicilia e Sardegna e risalendo poi dalla Calabria, Basilicata e Puglia, Marche e Umbria, Campania e Abruzzo, Toscana ed Emilia-Romagna.

Il programma di Strade Maestre prevede un mix equilibrato tra giornate di cammino e giornate residenziali, durante le quali gli studenti avranno l’opportunità di confrontarti con coetanei provenienti dalle scuole locali e di interagire con esperti del territorio. Sarà un’occasione per imparare non solo dalle lezioni in aula, ma anche dalla natura circostante e dalle comunità che si incontreranno lungo il percorso.

E le materie? Strade Maestre copre un’ampia gamma di discipline, dalle scienze alla storia, dalla geografia alla matematica. Le guide-insegnanti sono specializzate in diverse aree del sapere, pronte a trasmettere conoscenze e competenze in modo coinvolgente e stimolante.

Ma non è tutto! Grazie al supporto di Aigae, partner principale del progetto, Strade Maestre offre anche un aiuto concreto alle famiglie con redditi bassi, mettendo a disposizione uno zaino di studio per garantire a tutti l’accesso a questa straordinaria opportunità educativa. ‘Strade Maestre’ si rivolge a giovani che devono iscriversi, nell’anno scolastico 2024-2025, alla terza o alla quarta classe della scuola secondaria di secondo grado. Le iscrizioni sono aperte sino alla fine di maggio.

Continue Reading

Demografica

Un professionista su 4 pronto a ‘scappare’ all’estero

Published

on

Negli ultimi anni, lavorare all’estero è diventata un’opzione sempre più allettante per molti professionisti in cerca di nuove opportunità di crescita. La globalizzazione, il lavoro remoto e l’evoluzione tecnologica hanno contribuito ad aprire nuove porte per i talenti provenienti da tutto il mondo.

Secondo il rapporto annuale ‘Decoding Global Talent’ del 2024, condotto da Boston Consulting Group (BCG), The Network e The Stepstone Group, il 23% dei professionisti ha attivamente cercato opportunità lavorative all’estero, mentre il 63% si è mostrato interessato a una possibile trasferta internazionale, seppur con un lieve calo rispetto agli anni precedenti.

Questo studio ha coinvolto 150.000 persone provenienti da oltre 180 Paesi, evidenziando un aumento della mobilità attiva rispetto agli anni precedenti. Ad esempio, il 23% degli intervistati si è detto propenso e attivo nella ricerca di un trasferimento, mentre il 21% ha manifestato un interesse più passivo, ma pur sempre aperto a un cambiamento. Infine, il 19% ha considerato la mobilità come un’opzione da prendere in considerazione solo in situazioni estreme.

Le destinazioni più ambite

Quali sono le mete più ambite per i professionisti in cerca di nuove sfide e opportunità lavorative? L’Australia si conferma al vertice della lista, seguita dagli Stati Uniti, dal Canada e dal Regno Unito. Questi Paesi anglofoni e con economie robuste esercitano un fascino irresistibile grazie alle loro prospettive professionali e alla qualità della vita offerta. Tuttavia, non sono gli unici ad attirare l’attenzione: Germania, Svizzera, Giappone e Singapore emergono come destinazioni altrettanto allettanti per i professionisti in cerca di nuove esperienze.

Diversi sono i fattori che rendono un Paese attraente per i lavoratori internazionali: oltre al progresso professionale, che rimane un punto di riferimento importante per il 68% dei professionisti interessati all’Australia e al 77% per gli Stati Uniti, vi sono anche considerazioni sulla qualità della vita, il costo della vita, la sicurezza, la stabilità e la presenza di un ambiente inclusivo e familiare. La facilità di accesso ai visti e ai permessi di lavoro gioca altresì un ruolo fondamentale nella decisione di intraprendere un trasferimento all’estero.

Per quanto riguarda le città più allettanti per i professionisti, Londra continua a detenere il titolo di metropoli più affascinante grazie alla sua diffusa conoscenza della lingua e alla sua vasta rete globale di opportunità. Seguono Amsterdam, Dubai e Abu Dhabi che mantengono un forte appeal. Non mancano però nuove entrate nella top 30, tra cui spiccano Bangkok (17° posto), Chicago (24°) e Atene (27°). New York, giunta al quinto posto, registra un significativo aumento di tre posizioni rispetto al 2020.

Le persone provenienti da Paesi con un surplus di manodopera, legato a tassi di natalità elevati, dimostrano una maggiore propensione alla mobilità rispetto a quelle che vivono in regioni con una forza lavoro in declino. Ad esempio, il 64% dei lavoratori nel Medio Oriente e in Africa è attivamente incline a trasferirsi, mentre le percentuali sono notevolmente più basse in Nord America (16%) ed Europa (10%).

Nuove prospettive professionali

La ricerca di nuove prospettive professionali è uno dei motivi principali che spingono i talenti a considerare un trasferimento all’estero. Questo va oltre il semplice stipendio, includendo anche la possibilità di crescita professionale e di apprendimento. Le motivazioni che spingono i lavoratori a emigrare sono variegate, spaziando dalla ricerca di migliori opportunità professionali alla ricerca di una migliore qualità della vita complessiva. Rispetto al passato, i lavoratori sono sempre più influenzati da aspetti legati al valore aziendale, come il buon clima lavorativo, lo sviluppo delle competenze e la flessibilità organizzativa.

La scelta delle mete più ambite riflette una combinazione di opportunità professionali, qualità della vita, sicurezza e stabilità, oltre a considerazioni pratiche come l’accesso ai servizi sanitari e la facilità di ottenere visti e permessi di lavoro. Tra i motivi che spingono i lavoratori a spostarsi in un Paese emergono due fattori importanti: la qualità della vita e la qualità delle opportunità di lavoro. Quest’ultima è da considerare in modo diverso rispetto allo stipendio tout court, includendo la possibilità di crescita professionale e l’apprendimento applicato alle proprie competenze.

Le scelte dei lavoratori sono sempre più guidate da aspetti della employer value proposition che indirizzano bisogni più emozionali rispetto al passato. Questo emerge anche da altre ricerche: il buon clima aziendale, il rapporto con i colleghi, lo sviluppo delle competenze e la flessibilità nell’organizzazione del lavoro sono elementi che oggi rivestono una grande importanza, mentre dieci anni fa non erano così significativi.

Dalla volontà di migliorare la propria qualità di vita alla ricerca di nuove prospettive professionali, le motivazioni che spingono i talenti a considerare il trasferimento all’estero sono varie e complesse. I professionisti si aspettano un supporto concreto dai loro futuri datori di lavoro, che vada oltre lo stipendio. Questo include assistenza per l’alloggio, il visto, la ricollocazione e il supporto linguistico. Con una comprensione approfondita di queste dinamiche e un ruolo attivo di governi e istituzioni, la disponibilità alla mobilità dei talenti e la necessità delle aziende di attrarre i migliori possono incontrarsi attraverso strategie efficaci e soddisfacenti per tutte le parti interessate.

Il contesto italiano

L’indagine ha coinvolto un campione significativo di partecipanti italiani, distribuiti in modo equo tra uomini e donne, con varie sfaccettature di istruzione, esperienze lavorative e status abitativo. Risulta che il 15% degli intervistati italiani sia attivamente interessato a lavorare all’estero, un dato in linea con il 17% registrato nel 2018, ma in netto calo rispetto al 57% del 2020, anno segnato dalla pandemia da Covid-19, che ha probabilmente influenzato tale tendenza. Tra i giovani sotto i 30 anni, la percentuale sale al 20%, mentre per coloro con laurea, master o dottorato, arriva al 24%.

La meta preferita per gli italiani rimane la Svizzera, seguita dalla Spagna, che sta guadagnando interesse e surclassando il Regno Unito. Seguono poi Germania, Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Australia, Canada, Austria e Olanda. Le ragioni che spingono verso un trasferimento all’estero includono offerte di lavoro concrete (67%) e fattori economici (66%), ma anche il desiderio di migliorare la qualità complessiva della vita (62%) e di crescere personalmente (55%). Al contrario, per coloro che scelgono di restare in Italia, le motivazioni principali includono l’impossibilità di portare con sé familiari o partner (54%), il forte legame affettivo con il Paese (26%) e il costo associato alla ricollocazione (25%).

L’indagine mette in luce una percezione di complessità burocratica in Italia, soprattutto riguardo ai permessi di soggiorno e ai visti. La struttura fiscale e contributiva risulta particolarmente gravosa per i lavoratori altamente qualificati con compensi elevati, che potrebbero trovare altrove regimi fiscali più vantaggiosi. Anche la lingua rappresenta un ostacolo, dato che l’inglese non è diffusamente parlato come in altri paesi europei, e coloro che aspirano a una carriera internazionale devono farne uso come lingua di comunicazione principale. Nonostante ciò, l’Italia rimane attraente in settori come la moda, il design e la manifattura, ma meno per quelli ad alto contenuto tecnologico.

A livello globale, l’Italia si posiziona al 12° posto per attrattività lavorativa complessiva, perdendo una posizione rispetto al 2020. Risulta allettante soprattutto per coloro che provengono da Argentina (19%), Egitto (11%), Marocco, Romania e Tunisia (10%). La qualità della vita è indicata come motivo principale per il 72% dei rispondenti italiani, seguita dalle opportunità lavorative e da una cultura accogliente e inclusiva (45%), dal costo della vita (34%) e da un ambiente family-friendly (33%). Gli italiani si aspettano anche un sostegno concreto dai futuri datori di lavoro, in particolare per quanto riguarda l’alloggio (78%), i visti e i permessi di lavoro (63%), così come per la ricollocazione generale (59%) e l’apprendimento della lingua (59%).

Continue Reading

Ultime notizie

Spettacolo7 ore ago

Verissimo, ospiti oggi sabato 4 maggio e domani domenica 5

Serena Bortone e Michelle Hunziker tra gli ospiti di Silvia Toffanin Serena Bortone e Michelle Hunziker tra gli ospiti di...

Esteri7 ore ago

L’Ufo, l’Ucraina e Elon Musk: il mistero vola...

Avvistamenti negli Stati Uniti, video e foto documentano il fenomeno Ufo, Ucraina e Elon Musk. Sono gli ingredienti del caso...

Esteri7 ore ago

Ucraina, Russia all’assalto di Chasiv Yar: perché può...

Mosca vuole conquistare la roccaforte, snodo cruciale nel Donetsk L'Ucraina sta per perdere Chasiv Yar. La Russia sta per espugnare...

Esteri7 ore ago

“Putin minaccia l’Ue, sogna...

"Mosca è tornata a una visione imperialista del suo posto nel mondo. La Russia imperiale e l'impero sovietico sono stati...

Politica7 ore ago

Santanchè, la linea rossa del governo resta il rinvio a...

Situazione in stand-by fino alla decisione del Gip. Ma spunta già l'ipotesi interim per la premier La linea rossa resta...

Politica7 ore ago

Santanchè, opposizioni in pressing su Meloni per farla...

Schlein: "Premier abbia rispetto delle istituzioni", sarcasmo di Conte: "Pecccato le liste siano già chiuse sennò poteva candidarsi con Sgarbi"...

Esteri7 ore ago

Eurovision 2024, a Malmo bruciati Corano e bandiera...

In Svezia questi episodi rientrano nella sfera della libertà di parola e sono legali Una uomo e una donna hanno...

Sport7 ore ago

Gp Miami, Verstappen conquista pole Sprint e Leclerc secondo

L'olandese parte davanti a tutti nella mini-gara di sabato Max Verstappen conquista la pole per la gara sprint in programma...

Sport8 ore ago

Torino-Bologna 0-0, Motta fallisce il sorpasso alla Juve

I rossoblu salgono a 64 punti e perdono la chance di superare i bianconeri Pareggio 0-0 tra Torino e Bologna...

Cronaca9 ore ago

Superenalotto, numeri combinazione vincente oggi 3 maggio...

Nessun '6' né '5+' al concorso del Superenalotto di oggi Nessun '6' né '5+' al concorso del Superenalotto di oggi,...

Spettacolo9 ore ago

David Donatello, Paola Cortellesi e C’è ancora domani...

Valanga di riconoscimenti per l'attrice e regista del film campione d'incassi. Miglior regia di Garrone per Io capitano, che trionfa...

Ultima ora9 ore ago

David Donatello, Cortellesi migliore attrice e regista...

Valanga di riconoscimenti per l'attrice e regista del film campione d'incassi. Miglior regia di Garrone per Io capitano, che trionfa...

Spettacolo9 ore ago

David Donatello, Paola Cortellesi e C’è ancora domani...

Valanga di riconoscimenti per l'attrice e regista del film campione d'incassi. Miglior regia di Garrone per Io capitano, che trionfa...

Sport10 ore ago

Susanna Erbstein: “a 75 anni da tragedia Superga mio...

Parla la figlia dell'allenatore della squadra di calcio vittima della tragedia aerea del 4 maggio 1949: "finalmente avrà il suo...

Spettacolo10 ore ago

Renato Raimo, tanti progetti e nuovo ruolo nella serie Il...

Tanti impegni vedono come protagonista Renato Raimo, apparso di recente nell’ottava stagione de Il Paradiso delle Signore, la fiction daily...

Spettacolo10 ore ago

La nuova edizione di NYCANTA: la musica vola a New York

La XVI Edizione di NYCANTA s’avvicina, portando con sé l’essenza della musica italiana fino al cuore pulsante di New York....

Spettacolo10 ore ago

Grande successo per “Casa Mariù” su tele A

Grandissimi riscontri per “Casa Mariù”, il programma mattutino di tele A condotto dalla bravissima Mariù Adamo. Talk show e contenitore...

Spettacolo10 ore ago

Puro Lino al 100%”: Lino Barbieri Torna in Scena al Teatro...

Lino Barbieri, uno dei nomi più rispettati e apprezzati nel panorama teatrale italiano, è pronto a catturare nuovamente l’attenzione del...

Esteri11 ore ago

Aviaria, ecco i sintomi del primo uomo infettato

Epidemia tra i bovini in Usa, lavoratore del settore lattiero-caseario contagiato in Texas Una congiuntivite con emorragia a entrambi gli...

Sport11 ore ago

Gp Miami, Verstappen leader nelle libere e Leclerc flop

La Ferrari del monegasco si ferma dopo un testacoda Max Verstappen vola, Charles Leclerc stecca con la Ferrari rossa e...