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Cade nel vulcano per un selfie, turista 31enne muore in...
Cade nel vulcano per un selfie, turista 31enne muore in Indonesia
L'incidente al Kawah Ijen, noto per il fenomeno della 'lava' di colore blu fluorescente
Si è messa in posa per una foto sul bordo di un vulcano, ma è inciampata sulla sua gonna ed è caduta all'interno del cratere. E' morta così Huang Lihong, 31enne turista cinese, in visita al Kawah Ijen, noto per il fenomeno della 'lava' di colore blu fluorescente, che si verifica quando i gas prendono fuoco.
La donna, riporta il New York Post, si era recata con il marito e una guida locale sulla cima del vulcano, sperando di catturare le fiamme blu con la telecamera, e stava aspettando l'alba quando è avvenuto l'incidente. La guida ha detto alla signora Lihong di stare lontana dal bordo mentre si faceva le foto. Tuttavia, ha riferito l'uomo alle autorità, lei è indietreggiata lentamente verso il bordo per mettersi bene in posa e, mentre camminava, è inciampata nei suoi vestiti cadendo nel cratere sotto gli occhi del marito. I soccorritori hanno impiegato due ore per recuperare il corpo.
Una fotografia pubblicata dopo l'incidente mortale mostra la vittima su quello che sembra essere il bordo del vulcano mentre nuvole di vapore e gas sulfureo si alzano alle sue spalle.
Quello di Lihong è l'ennesimo selfie mortale. Un incidente simile è accaduto in Italia nel 2022 quando un turista americano di 23 anni è caduto all’interno del cratere del Vesuvio dopo aver tentato di scattare una foto. Fortunatamente è sopravvissuto alla caduta ed è riuscito a essere salvato.
Cronaca
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L'audizione è fissata per le ore 10.30
La Commissione parlamentare Antimafia ha convocato in audizione il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano per venerdì 10 maggio. L'audizione, nell'ambito dell'approfondimento sul caso Bari e l'inchiesta su presunte infiltrazioni in Puglia, è fissata per le ore 10.30.
Cronaca
Il ‘Castello delle cerimonie’ dovrà pagare un...
Le condizioni del Comune di Sant'Antonio Abate all'hotel La Sonrisa
L'hotel La Sonrisa, divenuto noto come 'Il Castello delle cerimonie' per lo show sui matrimoni di Real Time, per restare aperto dovrà pagare un canone di occupazione al Comune di Sant'Antonio Abate che ne è diventato proprietario.
A partire dal 15 febbraio, giorno in cui la sentenza della Cassazione ha sancito il passaggio a titolo gratuito della struttura ricettiva all'Ente. Secondo quanto si apprende, il canone è stato calcolato dall'Ufficio Tecnico tramite le tabelle dell'Osservatorio sul mercato immobiliare (Omi).
Nel frattempo, nei prossimi mesi saranno effettuate alcune perizie per stabilire l'impatto ambientale, paesaggistico, urbanistico ed idrogeologico delle strutture abusive, con conseguente stima del valore. Solo successivamente il nuovo Consiglio Comunale (ci sono le elezioni a breve) deciderà se demolire le strutture, oppure se sanare le strutture ed acquisire a patrimonio dell'Ente e poi deciderne una destinazione. Tutti ciò è stato comunicato anche nel corso dell'ultima seduta di consiglio comunale dalla sindaca Ilaria Abagnale.
Economia
Barbano si insedia al ‘Messaggero’: “Il...
Da oggi alla direzione del quotidiano, dove succede a Massimo Martinelli
"Con emozione torno nel gruppo editoriale in cui ho lavorato per ventidue anni, a dirigere il giornale in cui ne ho trascorsi tredici, cinque dei quali da vicedirettore. Rientrare nello storico palazzo di via del Tritone e ritrovare la redazione appassionata e competente che ho lasciato dodici anni fa, irrobustita da tanti giovani talenti, è un'emozione che mette i brividi e, insieme, dà l'energia necessaria a una sfida tanto grande". Comincia così il fondo di Alessandro Barbano, da oggi alla direzione del 'Messaggero', dove succede a Massimo Martinelli.
"La mia nuova avventura inizia in un tempo di transizione - scrive Barbano - L'Italia si rimette in moto dopo un decennio che ha visto per due volte la lesione della fisiologia parlamentare, surrogata da governi tecnici. Ma è ancora un Paese dove si parla più di quanto si fa. L'eccesso di parola ha due forme: la politicizzazione, per cui tutto si declina in politica; e la polarizzazione, per cui il reale, e da tempo anche il virtuale, si raccontano in bianco o in nero". "Dietro l'illusione di una libertà di pensiero aperta a tutti, il virus dell'opinione fa una democrazia senza qualità", sottolinea il direttore del Messaggero, spiegando che se "l'Italia è un Paese dove il discorso pubblico è malato", ciò nonostante "da due anni quello stesso Paese incattivito e sostanzialmente immobile (...) è tornato a muoversi".
"Nell'attuale assetto bipolare della politica non ci sono alternative al governo in carica", scrive Barbano, secondo cui "per l'inconciliabilità di programmi e linguaggi, l'opposizione è ancora lontana dal rappresentare un'opzione competitiva". Tuttavia "questa non è, da sola, una ragione sufficiente per considerare già vinta la sfida di Giorgia Meloni". "Noi - assicura Barbano - valuteremo ciò che accadrà con lo spirito critico e l'indipendenza che il Messaggero coltiva da sempre" e lo faremo "dal cuore della Capitale, in un punto di osservazione straordinario". "Un giornale critico, immedesimato ma indipendente, che non sta pregiudizialmente con nessuno", e che racconterà le notizie "nella loro complessità, con il rispetto e l'amore che si devono alle parole" con "il metodo del dubbio e della verifica". "Il lessico della verità è ragionevole misura delle cose. Sta qui il senso più profondo dell'impegno che assumo", conclude Barbano.