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Premier League, Nottingham accusa: “Un tifoso al Var,...
Premier League, Nottingham accusa: “Un tifoso al Var, negati 2 rigori”
La protesta clamorosa dopo la sconfitta sul campo dell'Everton
Il Nottingham Forest perde 2-0 sul campo dell'Everton nello scontro salvezza in Premier League e attacca: "Al Var c'era un tifoso del Luton Town". Il match della 34esima giornata si chiude tra polemiche e accuse senza precedenti. L'Everton si impone con i gol di Gueye al 29' e di McNeil al 76'. Il successo consente alla squadra di Liverpool di salire a 30 punti e di respirare.
Il Nottingham rimane a quota 26, con un solo punto di vantaggio sul Luton Town e sulla zona retrocessione. Il Forest denuncia il 'furto' subito a Goodison Park con un post su X. "Tre decisioni pessime - 3 rigori non concessi - che non possiamo assolutamente accettare. Avevamo avvertito la PGMOL (l'organismo che coordina l'attività degli arbitri in Premier, ndr) dicendo prima della partita che il Var era un tifoso del Luton ma non è stato sostiuito. La nostra pazienza è stata messa alla prova più volte. Il Nottingham valuterà le opzioni", si legge nel messaggio.
Le proteste del Forest sono fondate, almeno in relazione a 2 episodi. Nel finale del primo tempo, l'arbitro Taylor non assegna un rigore agli ospiti per un plateale fallo di mano di Young. Nella ripresa, ancora Young protagonista: abbatte Hudson-Odoi in una chiara occasione da gol, niente rigore fischiato dall'arbitro e silenzio dal Var.
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Susanna Erbstein: “a 75 anni da tragedia Superga mio...
Parla la figlia dell'allenatore della squadra di calcio vittima della tragedia aerea del 4 maggio 1949: "finalmente avrà il suo nome 'scolpito' allo stadio Filadelfia'
"Anche mio padre, artefice del Grande Torino, avrà il posto che merita con i giocatori della sua squadra allo stadio Filadelfia. Ci sarà anche il suo nome 'scolpito' in uno dei pennoni accanto a quelli dei suoi ragazzi. Una battaglia che ho sempre combattuto e che ho vinto solo oggi, a 75 anni dalla tragedia di Superga". A parlare all'Adnkronos è Susanna Egri Erbstein, 97 anni, danzatrice, regista, coreografa, fondatrice e direttrice artistica della compagnia EgriBiancoDanza, figlia di Ernst Egri Erbstein, allenatore e direttore tecnico del Torino all'epoca della tragedia di Superga, il 4 maggio 1949, quando l'aereo con tutta la squadra del Toro, di ritorno da una trasferta amichevole a Lisbona contro il Benfica, si schiantò contro la Basilica di Superga.
"Finalmente il 3 maggio 'il condottiero degli immortali' ritornerà tra i suoi ragazzi - prosegue l'energica Susanna Egri in una pausa della sua classe quotidiana di danza- Insieme hanno dato vita ad una squadra invincibile e il destino ha voluto che morissero insieme. La Juventus era la squadra degli Agnelli, dei ricchi, il Torino rappresentava il popolo, vinsero 5 campionati di calcio. Un uomo colto, appassionato, mio padre, oltre ad essere un grande tecnico, un umanista. Aveva forgiato la squadra del Torino a sua immagine e somiglianza. Il simbolo di una comunità che era riuscita ad alzare la testa dopo i disastri della guerra, portatrice di valori profondi - aggiunge- quelli che del resto insegnava anche a me e mia sorella: la correttezza, il fair play, non rispondere mai alle provocazioni, combattere le ingiustizie, la violenza".
"Ricordo che mio padre - prosegue - ci raccontava di una partita contro l'Atalanta vinta dal Torino per 10 a 0. Esultavano i giocatori, esultavano gli spalti, poche parole da parte di mio padre dinanzi a quella gioia incontenibile, 'mai umiliare l'avversario, basta sconfiggerlo".
Un uomo grande, coraggioso, Ernst Egri Erbstein, ha vissuto il dramma della guerra, il timore delle deportazioni ('lui agnostico e non praticante, ma di famiglia ebrea"), l'umiliazione della cacciata dall'Italia. "Non ho mai dimenticato - racconta Susanna Egri - la cacciata dalla scuola, le peregrinazioni in Italia e in Europa, l'Olanda, la Germania nazista, finalmente l'Ungheria per sfuggire all'esilio forzato. Una situazione, per me bambina, insopportabile, incomprensibile. Mio padre era la nostra roccia, sapevo che accanto a lui non sarebbe mai potuto accadere nulla. Poi la scomparsa a Superga. Un dolore indicibile, più forte della guerra, delle persecuzioni".
Dei funerali solenni della squadra del Torino Susanna Egri ricorda "la folla immensa, il dolore inenarrabile, lo stato di incoscienza e lei che a 22 anni era stata costretta a diventare il capo famiglia. Appresi la notizia su un treno, stavo raggiungendo Parigi per una 'scrittura' importante - racconta -. Mio padre, nonostante siano passati 75 anni dalla scomparsa, è sempre accanto a me. Bambina, nel nostro 'esilio' ungherese mi incoraggiava ad andare avanti, a studiare, a non mollare per raggiungere traguardi. ''La guerra, mi diceva, sarebbe finita'. Mi ha dato la forza di voltare pagina e non abdicare alla mia passione"
"Mio padre era un vero umanista, come più volte è stato sottolineato anche dalla stampa, un educatore, un maestro che sapeva trasmettere 'sapere' ai suoi ragazzi, per lui non erano importanti i singoli, ma ogni calciatore doveva contribuire al bene e alla vittoria del gruppo. E' il testamento spirituale che mi ha lasciato mio padre. E' quello che insegno da oltre 80 anni ai miei giovani danzatori. Mai arrendersi, ma continuare a trasmettere e acquisire sapere anche alla mia età, 97 primavere lo scorso febbraio".
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Gp Miami, Verstappen leader nelle libere e Leclerc flop
La Ferrari del monegasco si ferma dopo un testacoda
Max Verstappen vola, Charles Leclerc stecca con la Ferrari rossa e blu. Verstappen è il più veloce nella prima e unica sessione di prove libere del Gp di Miami, sesta prova del mondiale di F1. L'olandese della Red Bull gira in 1'28"595 precedendo l'australiano della McLaren Oscar Piastri (1'28"700) e lo spagnolo della Ferrari Carlos Sainz (1'28"711).
Quarto tempo per l'inglese della Mercedes George Russell (1'28"784) che si lascia alle spalle il canadese dell'Aston Martin Lance Stroll (1'28"817) e il messicano della Red Bull Sergio Perez (1'28"868). Per l'altra Ferrari del monegasco Charles Leclerc weekend che parte in salita dopo un errore e un testacoda che gli hanno imposto di fermarsi.
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Euro 2024, Uefa: saranno convocabili fino a 26 giocatori
Lo ha deciso il comitato esecutivo, riunito oggi a Nyon
Il comitato esecutivo dell'Uefa, riunito oggi a Nyon, ha deciso di allargare da 23 a 26 il numero massimo dei giocatori convocabili da ciascuna nazionale per i campionati europei di calcio Euro 2024 in programma in Germania dal 14 giugno al 14 luglio 2024. Le 'rose' delle 24 nazionali partecipanti alla rassegna continentale dovranno essere consegnate all'Uefa entro il 7 giugno.