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Big Mama a Domenica In: “Ho sconfitto il cancro ma...
Big Mama a Domenica In: “Ho sconfitto il cancro ma non sono un’eroina”
La cantante: "Durante la malattia avevo l'obiettivo di tornare a fare musica"
"Il cancro per me è stato una parentesi che si è aperta e chiusa". Big Mama, ospite oggi a Domenica In, nell'intervista con Mara Venier risponde alle domande sulla malattia. La cantante ha affrontato cicli di chemioterapia per un linfoma. "All'inizio ti soffermi sulle cose che danno più fastidio agli altri che a te. All'inizio pensi che perderai i capelli... Quando ho saputo della malattia piangevo perché sapevo che sarei cambiata. Poi durante la malattia la priorità è stare con i piedi ben piantati a terra, essere lucidi", dice la cantante.
"Io non pensavo alla morte, pensavo alla chemioterapia perché il mio obiettivo era tornare a Milano, in studio. Dovevo guarire per tornare a fare musica. Il cancro per me è stato una parentesi che si è aperta e chiusa. Io non sono un'eroina, sono solo un numero: sono una persona che ce l'ha fatta, sono felicissima perché mi sono ripresa la mia vita", aggiunge.
"Prima mettevo il bene degli altri davanti al mio, ho iniziato a cambiare punto di vista: ho iniziato a mettere Marianna al centro e gli altri attorno", chiarisce.
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Gazprom, la mega perdita del gigante del gas pesa...
Pesano le sanzioni dell'Europa e lo stop quasi totale alle forniture
Un primo, evidente, segnale di sofferenza per l'economia russa. Il crollo di Gazprom, il gigante dell'energia che ha da almeno vent'anni un peso che va ben oltre il settore in cui opera, non è solo la crisi di un'azienda di Stato. E' anche una spia che si accende in maniera inequivocabile rispetto allo stato di salute della macchina industriale e finanziaria di Mosca. Se fino a oggi l'economia di guerra, con le spese per la produzione bellica a sostenere il pil, ha mascherato le conseguenze di oltre due anni di guerra in Ucraina, la perdita di 629 miliardi di rubli (pari a 6,9 miliardi di dollari) nel 2023 per Gazprom può segnare la fine di una narrazione che anche la propaganda del Cremlino ora fatica a diffondere.
Per una serie di ragioni. La principale è che si tratta della prima volta da quando Alexei Miller, uno degli oligarchi più vicini Vladimir Putin, prese il controllo della società nel 2001. Non succedeva da più di vent'anni e la proporzione del crollo, sono stati persi anno su anno oltre il 30% dei ricavi e si sono dimezzate le vendite del gas senza che l'aumento di quelle di petrolio potesse compensarle, non può essere archiviata come un'oscillazione fisiologica. Va letta come la plastica rappresentazione del buco che lo stop alle forniture verso l'Europa ha causato, non solo nel bilancio di Gazprom ma anche nella capacità finanziaria di una delle principali risorse strategiche del Cremlino.
L'altro dato che va evidenziato è la distanza tra i risultati reali e le stime degli analisti. Nessuno prevedeva un crollo del genere. Come è stato possibile? Ancora una volta, la risposta va cercata nella difficile interpretazione di numeri, che finora hanno descritto un quadro molto meno compromesso rispetto a quello che oggi descrivono i dati.
La notizia del crollo dei ricavi e dei profitti di Gazprom richiama anche il dibattito, sempre acceso, sull'efficacia delle sanzioni europee contro la Russia. Il gigante del gas è sicuramente uno dei soggetti più esposti, praticamente impossibilitato a eludere le restrizioni totali verso il mercato di sbocco occidentale, sia perché difficile da compensare con il petrolio come hanno dimostrato i flussi, sia perché praticamente impossibile da rimpiazzare con nuove forniture verso oriente per la carenza di infrastrutture.
Il caso Gazprom è anche legato però ai calcoli sbagliati del fronte occidentale, che non ha fatto bene i conti con le triangolazioni che hanno consentito a Mosca di aggirare le sanzioni in tanti altri settori. Certo, se sul fronte militare la tenuta dell'Ucraina sembra sempre più vacillare, il costo che la Russia sta pagando alla guerra inizia ad alzarsi in maniera più evidente. (Di Fabio Insenga)
Sostenibilità
Sostenibilità, Mondo (Bper): “Siamo partner delle pmi...
"Creato prodotti di finanziamento che vogliono supportare imprese e aiutarle a progredire"
"Bper Banca vuole essere un partner delle piccole e medie imprese per accompagnarle nel percorso verso la transizione e la sostenibilità. Per questo abbiamo creato una serie di prodotti di finanziamento che, conoscendo le imprese, vogliono supportarle e aiutarle a progredire”. Così Adelaide Mondo, responsabile Corporate Lending della direzione imprese di Bper Banca, in occasione dell'incontro “Cultura Finanziaria e Sostenibilità: le sfide per banche e pmi”, organizzato a Modena da Assonebb, Bper, Cna, Confcommercio, Confesercenti Modena, Lapam Confartigianato e dedicato al tema della cultura finanziaria e del rapporto fra istituti di credito e piccole e medie imprese.
“Il ruolo di una banca è quello di accompagnare le piccole e medie imprese - ha proseguito Mondo - perché ci sono degli obblighi di rendicontare il proprio percorso verso la sostenibilità e chi vuole intraprenderlo deve essere consapevole di quelli che sono i requisiti fondamentali in ottica di ambiente e sociale. La nostra banca è in condizioni di esprimerlo in maniera chiara nei prodotti e nei servizi che proponiamo sul mercato, aiutando così gli imprenditori che si rivolgono a noi".
"Le imprese, soprattutto le pmi, sono ancora molto ingenue da questo punto di vista e quindi il compito che dobbiamo - e vogliamo - svolgere è quello di dare consapevolezza e divulgare conoscenza. Per la prima volta, la banca si trova a essere un vero e proprio partner di sviluppo, concedendo risorse per far sì che le pmi possano crescere sotto questo aspetto", ha concluso Mondo.
Sostenibilità
Sostenibilità, Previati (Assonebb): “Migliorare...
Il presidente Assonebb: "Esiste relazione positiva tra livello di educazione finanziaria e sensibilità ai temi sostenibilità"
"Aumentare il livello di educazione finanziaria sia degli individui sia delle organizzazioni è una delle sfide del futuro di questo Paese". Sono le parole Daniele Previati, presidente dell’ Associazione nazionale enciclopedia della banca e della borsa (Assonebb) in occasione dell'incontro 'Cultura Finanziaria e Sostenibilità: le sfide per banche e pmi', organizzato a Modena da Assonebb, Bper, Cna, Confcommercio, Confesercenti Modena, Lapam Confartigianato e dedicato al tema della cultura finanziaria e del rapporto fra istituti di credito e piccole e medie imprese.
"L'Italia è in generale un Paese a basso livello di educazione finanziaria e questo si ripercuote ovviamente sul livello di educazione finanziaria dei nostri imprenditori, in particolare dei microimprenditori e dei piccoli imprenditori", ha proseguito Previati che ha aggiunto: “Esistono delle iniziative organizzate insieme alle associazioni di categoria per aumentare la formazione dei nostri imprenditori e aumentare il livello di educazione finanziaria porta anche ad avere una maggiore attenzione e consapevolezza ai temi di sostenibilità".
"Abbiamo verificato attraverso vari studi che esiste una relazione positiva tra il livello di educazione finanziaria e la sensibilità ai temi della sostenibilità ambientale, sociale e anche di quella legata ai modelli di governance – ha osservato Previati –. Come vediamo oggi in questa iniziativa, è un tema che interessa tutti: il mondo delle imprese, delle banche e delle università", ha concluso il presidente Assonebb.