Ultima ora
Sassari, assalto a portavalori: sparatoria e fuga dei...
Sassari, assalto a portavalori: sparatoria e fuga dei banditi, diversi feriti
Commando in azione sulla Statale 131 all'altezza del bivio per Siligo, uno dei quattro feriti - tutte guardie giurate - raggiunto da un colpo di arma da fuoco alla gamba. Posti di blocco, sull'isola scatta piano antirapine
Violento assalto a un furgone portavalori sulla Statale 131 nel Sassarese. Un commando è entrato in azione all'altezza del bivio per Siligo, vicino all'Eurospin, sbarrando la strada e bruciando alcuni mezzi per assaltare un portavalori della società Vigilpol. Il blitz è scattato verso le 8,20, 4 i feriti nell'assalto. Secondo Areus, polizia e carabinieri non c'è stato invece alcun decesso nel conflitto a fuoco.
Secondo la centrale di Areus, il 118 ha soccorso 4 guardie giurate: due per il tamponamento dei banditi, una per un colpo in testa e un'altra per un colpo di arma da fuoco alla gamba. Le loro condizioni non sono gravi. Tre sono stati trasportati a Sassari e uno ad Ozieri. In Sardegna è scattato il piano antirapine con posti di blocco e controlli di carabinieri e polizia nel raggio di chilometri.
La ricostruzione dell'assalto
Secondo le prime ricostruzioni alcuni blindati della Vigilpol stavano percorrendo la Carlo Felice da Sassari verso Cagliari quando si sono trovati la strada sbarrata da una catena all'altezza di Siligo.
In un attimo è scattato il blitz coi banditi che hanno concentrato l'attenzione su un preciso furgone portavalori. Sulla 131 si è scatenato l'inferno con mezzi dati alle fiamme e una lunga sparatoria.
Ultima ora
Incidente sul lavoro a Potenza, operaio muore schiacciato...
L'incidente mortale a Pignola, l'uomo aveva 55 anni
Un operaio di 55 anni ha perso la vita in una cava a Pignola, in provincia di Potenza, dove lavorava per una ditta di inerti. Vani i soccorsi del 118, arrivato con eliambulanza. Dalle prime informazioni, l'uomo è morto per traumi da schiacciamento per l'impatto con un mezzo di lavoro; la dinamica è ancora in fase di accertamento. Sulla vicenda procedono i carabinieri.
Cordoglio è stato espresso dall'Ugl. ''Le indagini daranno una risposta e accerteranno le responsabilità - ha dichiarato il segretario provinciale Giuseppe Palumbo - ma l'Ugl ritiene che indignarsi per quanto quotidianamente accade sui posti di lavoro non basti più. Questo ennesimo dramma sul lavoro ha spezzato una famiglia e una comunità e fotografa un problema evidente, cioè la mancanza di sicurezza. Riteniamo che sia doveroso implementare i controlli per verificare il rispetto delle norme e promuovere una vera e propria cultura della sicurezza sul lavoro. È necessario puntare sulla formazione e su un addestramento adeguato a cominciare dalle scuole secondarie''.
Sport
Lecce-Udinese 0-2, gol di Lucca e Samardzic
Friulani vicini alla salvezza
L'Udinese vince a Lecce per 2-0 oggi nel match della 36esima giornata e conquista tre punti fondamentali nella corsa verso la salvezza. I bianconeri si impongono grazie ai gol di Lucca al 36' e Samardzic all'85' ed escono dalla zona retrocessione a due giornate dalla fine del campionato, agganciando il Cagliari al 15° posto in classifica con 33 punti, uno in meno del Verona e uno in più di Empoli e Frosinone. I salentini, già salvi e battuti dopo 4 risultati utili di fila, restano fermi a quota 37 in 13/a posizione.
La partita
I padroni di casa partono meglio e si rendono pericolosi al 5'. Almqvist se ne va sulla destra imbeccato bene da un lancio lungo, guadagna il fondo e serve Krstovic a rimorchio: girata di prima su cui è determinante la chiusura di Perez. All'11' ancora un'iniziativa di Krstovic che in piena area dialoga nello stretto con Almqvist: triangolo tra i due e conclusione con la punta del centravanti montenegrino, deviata in angolo.
Al 17' si vedono per la prima volta gli ospiti. Success quasi al limite dell'area, in posizione centrale, salta Blin che lo mette giù. Giallo e punizione per l'Udinese. Samardzic calcia la punizione a giro con il suo sinistro. Traiettoria perfetta ma la barriera la sporca quel tanto che basta per mandarla sopra alla traversa.
Al 23' grande verticalizzazione di Ramadani che vede il corridoio per Krstovic: l'attaccante giallorosso entra in area e cerca di sterzare per saltare Bijol, che però capisce tutto e lo ferma. Al 25' bella conclusione dal limite di Success, destro potente ma di poco alto. Al 36' i friulani sbloccano la partita, Payero pennella un gran pallone nel cuore dell'area, Lucca svetta su tutti e gira di testa in rete. Ottavo centro in questo campionato per il 23enne piemontese. Al 45' Kristensen sfiora l'autogol con un passaggio verso Okoye che deve recuperare in fretta e allungare il pallone in angolo col piede.
In avvio di ripresa la squadra giallorossa spinge alla ricerca del pareggio, sfruttando soprattutto la fascia sinistra con Gallo ma senza costruire occasioni particolarmente pericolose per la difesa bianconera. Al 12' Gotti inserisce Pierotti e Berisha per Blin e Rafia. Al 20' la prima vera occasione del secondo tempo per i salentini. Percussione centrale di Pongracic che al limite dell'area si infila in mezzo a due prima di concludere con il sinistro: palla che sfila di poco a lato. Pochi minuti dopo doppio cambio per entrambe le squadre: Cannavaro mette Pereyra e Davis per Lucca e Success, mentre nel Lecce Oudin e Gonzalez sostituiscono Almqvist e Dorgu.
Alla mezz'ora gran destro di Pierotti che dal vertice sinistro dell'area si accentra e poi lascia partire un tiro potente verso il palo lontano, Okoye con un ottimo riflesso si allunga e salva. Poco dopo un problema muscolare costringe Ehizibue a chiedere il cambio: entra Ebosele. Al 40' arriva il raddoppio: Cross di Pereyra da sinistra per la testa di Davis, sulla respinta irrompe Samardzic che scarica in porta da pochi passi e chiude la partita.
Cronaca
Caso Yara, difesa di Bossetti visiona i reperti:...
In uno scatolone con gli effetti personali della ragazza anche 54 provette con le tracce genetiche precedentemente conservate in frigo a 80 gradi sotto zero
Due ore e quarantacinque minuti. Tanto è durata l'udienza in cui, per la prima volta a quasi 14 anni dall'omicidio di Yara Gambirasio, la difesa di Massimo Bossetti ha potuto visionare (ma non fotografare) i reperti che hanno portato alla condanna in via definitiva all'ergastolo dell'imputato. Nel pomeriggio, davanti ai giudici della corte d'Assise di Bergamo, in un'udienza a porte chiuse a cui Bossetti ha partecipato in video collegamento dal carcere a Bollate, gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini, insieme ai consulenti che hanno lavorato al caso, hanno potuto guardare quanto rimasto sigillato a lungo in uno scatolone.
Tra i reperti, ancora ben conservati, gli slip su cui è stata trovata la traccia genetica mista, della vittima e dell'allora Ignoto 1, considerata la prova regina contro Bossetti; la felpa che Yara indossava il 26 novembre 2010, giorno della scomparsa; il giubbotto che aveva nel campo di Chignolo d'Isola dove è stata trovata senza vita tre mesi dopo. E anche le 54 provette di Dna - trasferite da un frigorifero dell'ospedale San Raffaele di Milano all'Ufficio corpo di reati del tribunale di Bergamo - che hanno acceso un aspro scontro tra difesa e accusa.
"Finalmente dopo 5 anni dall'autorizzazione abbiamo avuto la possibilità di vedere i reperti, ma lascia davvero tanto amaro in bocca vedere le 54 provette di Dna, più altri 23 campioni diluiti, in una scatola, senza la giusta conservazione (prima del trasferimento era conservati in un frigo a una temperatura di 80 gradi sotto zero). In quella scatola c'è tutto il processo, c'è la vita di un uomo e l'hanno distrutta" spiega Salvagni, interpellato dall'Adnkronos. L'udienza di oggi è, per ora, l'ultima mossa difensiva prima di altre iniziative per provare a chiedere la revisione del processo.