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Ambasciatrice palestinese a Meloni: “Italia riconosca...
Ambasciatrice palestinese a Meloni: “Italia riconosca Stato di Palestina”
Abeer Odeh all'Adnkronos: "E' una decisione che aspettiamo da molti anni. Confidiamo in una sua iniziativa che, nel riportare l'Italia al centro della politica internazionale, aiuti a fare giustizia"
"Le ultime dichiarazioni della Premier Giorgia Meloni sulla necessità, nell’interesse di tutti, che vi sia uno Stato palestinese indipendente, richiedono un passo successivo, coerente, necessario e urgente: quello del riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell’Italia". E' quanto afferma l'ambasciatrice palestinese in Italia, Abeer Odeh, in una dichiarazione inviata all'Adnkronos dopo le parole della premier Giorgia Meloni alla Camera, mentre è in corso la missione nella regione del ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Se è vero, come l'Italia professa da sempre, che l’unica soluzione attuabile è quella di due Stati per due popoli, è tempo che questo Paese, nostro amico, riconosca a pieno titolo lo Stato di Palestina - ribatte Odeh - E' una decisione che aspettiamo da molti anni".
"Siamo certi che l'Italia e la sua leadership, da sempre attenta e impegnata nel rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani, abbiano potuto valutare l'entità dei crimini commessi da Israele durante la sua brutale aggressione contro la Striscia di Gaza, comprendendo l'enorme dolore causato ad una popolazione civile innocente", aggiunge Odeh.
Odeh, 'confidiamo in una sua iniziativa che aiuti a fare giustizia'
"Tutta l’Italia sa che niente può giustificare questi orrori e le migliaia di bambini morti sotto le bombe - afferma ancora l'ambasciatrice - L’Italia, gli italiani, sanno anche che la Palestina vive sotto occupazione, invasa da un esercito straniero e da coloni illegali, da 56 anni, e che la Striscia di Gaza, in particolare, è da 17 anni una prigione a cielo aperto, chiusa e assediata da cielo, mare e terra".
"E' su questa prolungata sofferenza che dovrebbe concentrarsi la Premier, per capire cosa sia veramente giusto e di cosa ci sia veramente bisogno - conclude - Confidiamo in una sua iniziativa che, nel riportare l’Italia al centro della politica internazionale, aiuti a fare giustizia".
Esteri
Germania, statue con seni logori per selfie turisti: le...
Terre des Femmes ha collocato dietro a ciascuna statua grandi pannelli bianchi con la frase "le molestie sessuali lasciano il segno"
Le molestie sessuali lasciano il segno. E le statue di donne e ragazze, con i seni scoloriti e logori per i selfie inopportuni di turisti invadenti, lo dimostrano forse più di tante denunce trattenute. Questo lo slogan utilizzato da 'Terre des Femmes', un'organizzazione tedesca impegnata contro la violenza sulle donne, che ha diffuso le fotografie scattate a tre statue femminili, La Donna del Reno (Frau Rhein) sulla Fontana del Nettuno nel centro di Berlino, Giulietta nel centro di Monaco di Baviera e La Jeunesse a Brema. Quello che subito salta all'occhio è il logoramento del bronzo, scolorito per le mani di chi si diverte a toccare i seni delle statue. Ma per essere ancora più espliciti, l'ong ha collocato dietro a ciascuna statua grandi pannelli bianchi con la frase "le molestie sessuali lasciano il segno". Inquadrando un codice QR, inoltre, si può accedere all'intera campagna di sensibilizzazione, nonché ai video prodotti dall'associazione in cui si immagina che le statue possano parlare per denunciare il loro destino.
E per dar voce anche a tutte le altre statue, anche al di fuori della Germania, che subiscono le stesse molestie. Il quotidiano Telegraph, ad esempio, riferisce che di recente a Dublino è stata lanciata una campagna per chiedere ai turisti di smettere di divertirsi con la scollatura della statua della pescivendola Molly Malone, anch'essa scolorita a causa delle ripetute manipolazioni. In Francia, fa notare l'emittente Bfmtv, anche il busto della cantante Dalida collocato a Montmartre a Parigi è vittima della stessa usura, dello stesso abuso. Realizzato dall'artista Aslan il 24 aprile 1997, il busto vede, ogni anno, migliaia di ammiratori che non esitano ad accarezzare il seno della statua, causandone l'ossidazione. Oltre che in Germania, la statua di Giulietta è presa di mira anche in Italia, a Verona, dove i turisti usano toccarle il seno in un rituale di buon auspicio in amore. Il risultato è che l'opera è stata danneggiata e oggi presenta un foro nel seno destro.
Le statue danneggiate ''testimoniano molti decenni di violenze sessuali'', ha dichiarato Sina Tonk, responsabile del progetto di 'Terre des Femmes' che ha organizzato la campagna di sensibilizzazione 'Unsilence the violence', letteralmente non far tacere la violenza. "Nella nostra società non è raro che il corpo delle donne venga toccato o baciato senza il loro consenso", continua Tonk. ''Se queste esperienze traumatiche non lasciano tracce visibili, come lo scolorimento delle statue, lasciano invece segni invisibili'' sulle donne, ha aggiunto, ricordando che solo in Germania due donne su tre hanno riferito di aver subito violenza sessuale durante la loro vita.
Attraverso questa campagna di sensibilizzazione, la portavoce di 'Terre des Femmes' sottolinea anche come viene minimizzato e come è diffuso il sentimento di impunità degli autori di questi abusi. "Siamo così abituati a questo tipo di fenomeni che li notiamo a malapena", si rammarica. "Frasi come 'non è così grave, è solo un bacio, solo un gesto inappropriato' sono così comuni che illustrano bene questa minimizzazione'', ha aggiunto. E come dimostrano molte fotografie condivise sui social network e rilanciati dalla stessa associazione oscurando i volti dei protagonisti, i turisti con le mani sui seni delle statue non si vergognano di apparire in quella postura. Anzi.
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J&J, piano da 6,5 miliardi di dollari per chiudere...
Il piano presentato dall'azienda prevede il pagamento di 6,475 miliardi di dollari in 25 anni per risolvere le cause civili
Il gruppo farmaceutico americano Johnson&Johnson (J&J) mette sul piatto 6,5 miliardi di dollari per porre fine ai contenziosi su talco e cancro. Il piano presentato dall'azienda prevede il pagamento di 6,475 miliardi di dollari in 25 anni per risolvere le cause civili relative a casi di tumore ovarico causati, secondo l'accusa, da presunte tracce di amianto contenute nel borotalco J&J ormai ritirato dal mercato. Si tratta del 99,75% del totale contenziosi, ha spiegato J&J, mentre le cause rimanenti riguardano il mesotelioma, vengono trattate separatamente e per il 95% è già stato raggiunto un accordo.
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Trattative e appelli, la protesta pro Palestina ferma le...
Sullo sfondo delle proteste pro palestina e degli arresti, oltre 2000 nelle università americane ma anche francesi, l'istituto di studi politici di Parigi, oggi ha chiuso i suoi locali a causa di una nuova occupazione, vanno avanti i negoziati sulla tregua e sugli ostaggi. Nel frattempo, il governo israeliano ha confermato la morte di un ostaggio Dror Or. Era nelle mani di Hamas dal 7 ottobre. Sua moglie Yonat è stata uccisa nell'assalto, i suoi figli erano stati catturati con lui, ma liberati a novembre durante uno scambio di prigionieri. Tornando alle trattative i mediatori di Egitto e Qatar, hanno concesso ad Hamas più tempo per rispondere all'ultima proposta, ritenendo che dal movimento potrebbe arrivare un secco 'no'. Nuovo appello Intanto del segretario generale delle Nazioni Unite, Antònio Guterres, rivolto a Israele e Hamas affinchè raggiungano subito un accordo per evitare che la guerra nella Striscia di Gaza peggiori.