Diabete di tipo 2 in Lombardia: sfide e soluzioni per una pandemia silenziosa
Il diabete è una malattia molto diffusa: nel mondo si stima che mezzo miliardo di persone abbia problemi di controllo della glicemia. In Italia ne soffrono circa 4 milioni di persone e sono poco più di 700.000 i residenti in Lombardia affetti da diabete.
Milano, 24 Gennaio 2024 –Esperti del settore sanitario hanno recentemente delineato le criticità e le soluzioni legate al diffondersi del diabete di tipo 2 durante l'evento “LA PANDEMIA DIABETE T2 - DAI MODELLI ORGANIZZATIVI, ALLE CRITICITÀ GESTIONALI, ALLE NUOVE OPPORTUNITÀ DI CURA - LOMBARDIA”. Il dibattito, organizzato da Motore Sanità con il contributo di Menarini Group e la collaborazione scientifica di AMD, ha offerto una panoramica approfondita sulla complessità della situazione e proposte concrete per affrontare questa emergenza sanitaria.
Sfide emergenti
Il Coordinatore Operativo Gruppo Annali AMD Consiglio Direttivo AMD Lombardia, Alberto Rocca, ha sottolineato la necessità di azioni su vasta scala per modificare abitudini e contrastare l'obesità, strettamente collegata allo sviluppo del diabete di tipo 2. “Serve però un impegno ad ampio raggio – continua Rocca–, che aiuti a superare le barriere che ancora adesso rendono più complessa la prevenzione e la cura del diabete: l'assenza di un registro di malattia, lo scarso coordinamento delle cure fra la Medicina generale e le Strutture specialistiche, la necessità di avviare azioni sistemiche che coinvolgano il Governo centrale, le Regioni e le grandi città.Abbiamo strumenti legislativi e di orientamento ad hoc (la Legge 115/87, la Legge 8/92 in Lombardia, il Piano sulla malattia diabetica 12/2012...), che ancora adesso sono solo parzialmente applicati. Occorre rivalutare le modalità di attuazione dell'impegno dei Diabetologi all'interno delle Case di Comunità, attivare concretamente la Rete Diabetologica, tenendo presenti anche le indicazioni ed i suggerimenti proposti dalle Società Scientifiche (in particolare FeSDI - Alleanza per il Diabete, che raccoglie gli specialisti AMD e SID). C'è ancora molta strada da fare per ottenere i risultati attesi nel miglioramento dell'accesso alle cure, della razionalizzazione dei percorsi assistenziali, dell'appropriatezza terapeutica, mantenendo quella formidabile garanzia di equità, garantita dalla nostra Costituzione e rappresentata dall'impostazione "universalistica" del nostro Sistema Sanitario Nazionale”.
Prospettive innovative
Il Professore Ordinario di Endocrinologia presso l'Università degli Studi di Milano, Livio Luzi, ha evidenziato l'esistenza di nuovi farmaci efficaci per la riduzione dei livelli glicemici e la prevenzione di complicanze cardiache e renali. “Le nuove classi di farmaci sono efficaci e scevre da importanti effetti collaterali – prosegue Luzi –,però hanno un costo medio maggiore dei farmaci già in uso. È perciò cruciale una corretta fenotipizzazione del paziente diabetico per permettere la scelta più appropriata farmaco, scelta che deve essere costruita per il singolo paziente e non in generale per la malattia”.
Coinvolgimento chiave
Il Consigliere Regionale Commissione Sanità Regione Lombardia, Davide Casati, ha enfatizzato l'importanza del coinvolgimento di diversi "stakeholders" per una presa in carico efficace dei bisogni delle persone e delle cronicità. “Dopo la pandemia è necessario invertire la rotta sul fronte della prevenzione – chiosa Casati -, unica soluzione nel medio lungo termine per aumentare la qualità della vita e ridurre la spesa pubblica. Più prevenzione primaria e secondaria, aumento dell’accessibilità alle cure e assistenza, miglioramento dell’appropriatezza, valorizzazione del territorio e integrazione sociosanitaria devono essere i pilastri del presente e del futuro”.
Ruolo cruciale delle farmacie
La Vicepresidente dell'Associazione Chimica Farmaceutica Lombarda, Manuela Bandi, ha sottolineato il ruolo fondamentale delle farmacie nella gestione del diabete, fornendo supporto all'aderenza alla terapia e promuovendo stili di vita sani. “In particolare - aggiunge Bandi -, la rete delle farmacie lombarde permette di informare in modo adeguato il cittadino, ma anche garantire un accesso ai dispositivi più semplice e capillare e, in definitiva, rendere il sistema di cura del diabete più sostenibile”.
Punto di vista globale
“Il diabete è una malattia molto diffusa – conferma il Presidente SID, Alessandro Roberto Dodesini –, nel mondo si stima che mezzo miliardo di persone abbia problemi di controllo della glicemia. In Italia ne soffrono circa 4 milioni di persone e sono poco più di 700.000 i residenti in Lombardia affetti da diabete. Il diabete è anche una malattia molto complessa: se non adeguatamente curato, può causare complicanze molto gravi a vari organi che incidono negativamente sul benessere della persona, condizionandone pesantemente la qualità e la quantità di vita (accorciandola in media di oltre 6 anni ma di quasi 16 se diagnosticato in età pediatrica). Il diabete pertanto, per il suo forte impatto socio-sanitario, necessita di grande attenzione da parte di tante figure (non solo sanitarie) che gravitano intorno al paziente diabetico I dati epidemiologici ci indicano quanto sia urgente investire dedicare risorse sufficienti alla prevenzione, all'educazione e alla cura del diabete”.
Appello per l'azione
Gianluca Perseghin, Professore Ordinario di Endocrinologia, ha sottolineato la gestione complessa del diabete, richiedendo un approccio differenziato in base alle fasi della vita del paziente.
La voce delle Associazioni Diabetici
Nel corso della tavola rotonda è intervenuta anche Maria Luigia Mottes, rappresentante del Coordinamento Lombardia Associazioni Diabetici, con queste parole: “Il diabete Tipo 2 è una spina nel fianco della nostra società sia per i costi diretti al SSN/R sia per i costo indiretti, sia per le condizioni di vita alquanto critiche dovute alle complicanze per le persone affette e i loro famigliari, inoltre colpisce per lo più anziani e fragili. In Lombardia su 560.000 diabetici gli over 65 sono 364.000! Certo non è la malattia diabetica che limita la qualità di vita, ma certamente le complicanze che essa porta per una prevenzione non fatta e una gestione non adeguata. La prima causa del proliferare del diabete tipo 2 è sicuramente la scarsa prevenzione ed oggi abbiamo disponibilità di presidi in grado di rilevare, sui soggetti a rischio, il controllo metabolico in continuo per più giorni e conseguentemente rilevare la probabilità di sviluppo del diabete; è un impegno importante ma altrettanto importante sarebbero le possibilità di diagnosi precoce e di prevenzione, uno screening tipo quello per la diagnosi del tumore al colon retto. Alla diagnosi di diabete Tipo 2 è fondamentale il coinvolgimento del malato e/o dei suoi caregiver nella gestione della malattia, il malato deve saper monitorare i parametri che incideranno sul buon esito della cura: glicemia, pressione etc. Al malato non vanno solo prescritti dei farmaci, ma deve essere portato al saper essere diabetico, per fare questo sono necessari tempi di visite più lunghi sia da parte dei MMG che degli specialisti. In un quarto d’ora non si può convincere nessuno a cambiare stile di vita! Il controllo annuale, quando c’è, non è sufficiente a garantire una buona gestione della malattia! L’erogazione periodica di ricette e il controllo del Farmacista sull’adesione alla terapia sono parametri non assolutamente garanti di un buon controllo metabolico e di una malattia non in evoluzione. Ricordiamo i piedi che nessuno controlla. Considerazioni: la malattia diabetica è curata e vissuta in modo diverso a seconda dei momenti della vita: il bambino riceve ogni attenzione e cura sia da parte dei genitori che dalle strutture socio sanitarie; il giovane adulto ha a disposizione ogni possibilità di cura e può interagire facilmente con le istituzioni sanitarie e non; il diabetico anziano o vecchio invece è molto spesso isolato e dipendente da altri e spesso con complicanze pesanti, difficili da gestire e, per i più anziani e fragili a volte si spalancano le porte delle RSA. Un accesso più intensivo ai farmaci che prevengono complicanze cardiache, che annullano il rischio di ipoglicemia, che migliorano il controllo metabolico, che semplificano la terapia, che pure riducono il sovrappeso devono poter essere utilizzati da tutti i diabetici che ne potrebbero avere benefici. Una maggiore spesa oggi non deve essere vista come una spesa/un costo, ma un investimento per il futuro e un dovere verso il malato che ha diritto alle cure più appropriate. Anche i rinchiusi nelle RSA hanno diritto ad accedere a questi farmaci ed ai presidi di controllo glicemico in continuo. È importante che geriatri e responsabili dei servizi per anziani fragili si facciano carico di curare i diabetici con strumenti più efficaci possibili onde limitare le conseguenze drammatiche di amputazioni, dialisi, infarti e via… La cura del diabete e delle complicanze va migliorata e la stesura di PDTA, condivisi anche dall’Associazione dei Pazienti, con un’adeguata applicazione controllata e valutata attraverso il raggiungimento di obiettivi a breve e lungo termine migliorerà la qualità e quantità di vita dei pazienti, porterà un risparmio di risorse economiche, eviterà di essere diagnosticati diabetici a seguito di infarto o amputazione. Il tutto è possibile se c’è: conoscenza della malattia e dei fattori di rischio nella società, conoscenza e partecipazione da parte del personale sanitario, implementazione delle risorse umane per l’assistenza, compartecipazione attiva di tutti gli stakeholders al percorso di cura, coinvolgimento consapevole del paziente nella gestione della malattia, costi per l’innovazione accessibili e congruenti con la numerosità dei pazienti coinvolti, risorse economiche pubbliche adeguate. Noi Associazioni Diabetici ci siamo al fianco di tutti per un diabete che non faccia più danni oltre alla malattia stessa. Preveniamo, preveniamo, preveniamo in tutte le fasi della non malattia sino all’impossibile. Autorizziamo e utilizziamo ogni mezzo possibile per ridurre il problema diabete!”.
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Strasburgo. Pro Vita & Famiglia inaugura ‘Dipartimento...
17 settembre 2024.Nel giorno in cui Ursula von der Leyen presenta i membri della nuova Commissione al Parlamento Europeo riunito in plenaria, una delegazione di Pro Vita & Famiglia si trova a Strasburgo per inaugurare il nuovo Dipartimento “Unione Europea” della Onlus, che si occuperà di monitorare, denunciare e contrastare i progetti normativi e ogni iniziativa promossa dalle istituzioni dell’UE contro la vita, la famiglia e la libertà educativa dei genitori.
«Negli ultimi anni - afferma Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus presente oggi a Strasburgo - abbiamo assistitito a un costante aumento di pressione da parte dell’Unione Europea per promuovere l’ideologia gender e la fluidità sessuale tra i minori, l’aborto come ‘diritto umano fondamentale’ e l’Agenda LGBTQ su famiglia e filiazione, violando la competenza esclusiva che gli stessi Trattati UE riconoscono su questi temi ai singoli Stati. Col nuovo Dipartimento UE di Pro Vita & Famiglia lavoreremo per mettere fine a questa colonizzazione ideologica di stampo ormai totalitario».
Il Dipartimento Unione Europea di Pro Vita & Famiglia sarà dotato di risorse umane e figure professionali specializzate nel funzionamento delle procedure legislative dell’Unione Europea e nell’analisi dei testi e documenti preparatori di Direttive e Regolamenti. Si occuperà di redigere rapporti e dossier tematici per informare e orientare il voto dei Parlamentari Europei, suggerendo strategie e argomenti per disinnescare proposte ideologiche e promuovere iniziative a tutela della vita umana, della famiglia e della sana educazione dei minori.
Il Dipartimento UE si occuperà anche di creare sinergie tra associazioni e organizzazioni pro-life europee e un network di collaborazione tra Parlamentari Europei di diverse nazioni e gruppi politici affini ai valori della Onlus. Proprio a questo scopo si è svolto oggi a Strasburgo un primo incontro informale tra la delegazione di Pro Vita & Famiglia e gli Eurodeputati italiani che in campagna elettorale avevano sottoscritto il Manifesto di impegni della Onlus.
Presenti all’incontro:
-La vice presidente del Parlamento Europeo Antonella Sberna, Antonio Berlato, Stefano Cavedagna, Carlo Fidanza, Pietro Fiocchi, Paolo Inselvini, Mario Mantovani, Denis Nesci, Michele Picaro, Daniele Polato, Nicola Procaccini, Marco Squarta, Francesco Torselli, Maria Teresa Vivaldini e Lara Magoni di Fratelli d’Italia e gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR);
-Paolo Borchia, Susanna Ceccardi e Roberto Vannacci della Lega e gruppo dei Patrioti per l’Europa.
«Quello con alcuni Eurodeputati è stato un incontro conoscitivo molto proficuo in cui abbiamo condiviso l’obiettivo di collaborare per arginare le spinte ideologiche della sinistra radicale in Parlamento e in seno alla Commissione Europea, promuovendo iniziative politiche di sostegno alla vita e alla famiglia anche per rispondere al tragico inverno demografico che sta segnando il declino del nostro continente. Abbiamo chiesto ai presenti di trovare le convergenze politiche più larghe possibili all’interno del Parlamento Europeo, perché sulla difesa della vita e della famiglia non possono valere pregiudiziali di presentabilità», ha spiegato Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia anche lui presente oggi a Strasburgo.
Nei giorni scorsi, Pro Vita & Famiglia ha denunciato lo stanziamento di diversi milioni di euro da parte della Commissione Europea per finanziare progetti LGBTQ all’interno del programma per studenti minorenni Erasmus+, come il “DragTivism Junior”, per avviare minori dai 14 a 17 anni alla carriera di Drag Queen e finanziato con 35.000 euro, il progetto di “inserimento di contenuti sulla diversità affettivo-sessuale e di genere negli ambienti universitari delle scienze della salute”, finanziato con ben 250.00 0 euro o ancora l’iniziativa “UNIQUE”, con altri 250.000 euro per “supportare il rendimento accademico delle persone che si identificano come Lgbtqia” anche “creando percorsi di apprendimento personalizzati per gli educatori”, e ancora il progetto “Gender 101”, con altri 250.000 euro per “sviluppare strumenti innovativi sulla diversità di genere per genitori e insegnanti”.
Ufficio Stampa Pro Vita e Famiglia Onlus
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Investire nel petfood. E’ possibile?
Terni, 17 Settembre 2024. Sapevi che in Italia ci sono oltre 19 milioni di cani e gatti ovvero un gatto o un cane ogni tre persone?
Vien da se che il mercato del petfood è un mercato davvero grande e interessante. Il giro d’affari solo in Italia, supera i 2,7 miliardi di euro.
Ma come puoi approfittare delle opportunità offerte da questo mercato, anche investendo piccole somme?
Utilizzando una tipologia di investimento alternativa all’investimento bancario, regolamentato dalle normative italiane chiamato equity Crowdfunding.
Non sai cosa è l’equity crowdfunding? Niente paura, tra poco vedrai che è più semplice di quello che credi.
Come funziona l’investimento nel petfood attraverso l’equity crowdfunding
L’equity crowdfunding è uno strumento introdotto dalla normativa europea come finanziamento alle imprese da parte dei piccoli risparmiatori.
Crowdfunding è una parola inglese che deriva da Crowd: collettività, fund: finanziamento.
Non è nient’altro che un mezzo che ti permette con maggiore facilità, di diventare socio di un’azienda di una srl anche con piccole somme.
Perché con maggiore facilità?
1) Regolamentazione: Solo alcuni siti internet (piattaforme di crowdfunding) sono autorizzate dalla consob e banca d’Italia a promuovere l’investimento.
2) Maggiore sicurezza: la documentazione e la bontà di un progetto viene visionato dalla piattafoma di crowdfunding abilitata.
3) Riduzione dei costi: non c’è bisogno di andare dal notaio per l’acquisto e qualora tu lo voglia, anche per la vendita;
Differenza tra Equity crowdfunding e crowdfunding
L’equity crowdfunding non deve essere confuso con il crowdfunding tradizionale, che prevede solo una ricompensa simbolica.
L'equity crowdfunding invece permette di investire nel futuro dell'azienda, con un potenziale ritorno economico in base alla distribuzione degli utili e alla crescita dell’azienda.
Si tratta di una forma di finanziamento partecipativo che sta crescendo rapidamente, soprattutto per startup e PMI, aprendo le porte a nuove opportunità di investimento anche per piccoli investitori.
In quale azienda è possibile investire nel petfood
A oggi c’è un’opportunità è promossa da Petforce srl, un’azienda presente da 5 anni sul mercato, con buone prospettive di crescita che ha un obiettivo ben chiaro: la commercializzare di alimenti confezionati che in termini di qualità che si avvicinino il più possibile all'alimentazione casalinga.
PetForce è esclusivista in italia per il marchio canadese FirstMate ed ha recentemente lanciato un nuovo marchio di proprietà dedicato specificamente ai gatti, chiamato Felinus.
In questa pagina trovi tutta la documentazione necessaria
Quali sono i vantaggi
● Maggiori tutele: La normativa europea per facilitare gli investimenti tramite equity crowdfunding ha introdotto maggiori tutele rispetto agli investitori tradizionali come una divisione degli utili molto più alta e una tutela in caso di insuccessi dell’azienda.
● Divisione degli utili: Diventare soci di un'azienda significa partecipare alla divisione degli utili generati dal suo successo.
● Incremento del valore dell’azienda: più l'azienda incrementa clienti e fatturato, maggiore sarà il suo valore, con la possibilità di vedere la propria quota crescere nel tempo.
● Sconti: I soci possono spesso beneficiare di vantaggi esclusivi, come nel caso della campagna promossa da Petforce srl, che prevede sconti dedicati ai suoi investitori.
I rischi
Naturalmente, ogni investimento comporta dei rishi che in questo caso fortunatamente, sono controllati.
Prima di tutto, poiché si tratta di una società di capitali, in caso di insuccesso non potranno essere richieste somme aggiuntive a chi ha investito.
Inoltre, chi partecipa a una campagna di equity crowdfunding ha maggiori tutele rispetto ad altri soci, grazie alla regolamentazione vigente.
Un altro aspetto da non sottovalutare è che non si tratta di investire in una startup innovativa, che, pur avendo un alto potenziale di crescita, presenta anche notevoli rischi. Al contrario, il settore del pet food è consolidato, e PetForce, con cinque anni di attività, ha sempre chiuso con un discreto fatturato e bilanci in utile.
Perché le aziende fanno l’equity crowdfunding
Investire tramite equity crowdfunding rappresenta una forma di finanziamento strategica per le aziende, poiché permette loro di ottenere nuovi capitali per sostenere la crescita.
In un contesto competitivo, le imprese si trovano a confrontarsi non solo sulle capacità imprenditoriali, ma anche sulle risorse economiche da investire in settori chiave come marketing e produzione.
Perché il progetto di Petforce è così interessante
Grazie anche al nuovo marchio Felinus, PetForce ha un notevole potenziale di crescita futura.
L'azienda è giovane e dinamica seppur presente da 5 anni sul mercato, presenta bilanci solidi e ottime prospettive di crescita.
Diventare soci di Petforce può rappresentare non solo un buon investimento sia dal punto di vista finanziario, ma anche etico, perché contribuirai al miglioramento della salute di cani e gatti.
Per investire nel pet food, basta visitare il sito dell'azienda per ottenere tutte le informazioni e scaricare la documentazione necessaria.
Per maggiori informazioni
Sito web: https://firstmateitalia.shop/pages/precrowdfunding
Email: assistenzaclienti@petforce.it
Numero verde: 800.32.45.40
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Champions League – Haaland e il City all’assalto...
Roma, 17 settembre 2024 – Quindici mesi dopo la finale di Champions League, Manchester City e Inter si trovano di fronte, all’Etihad Stadium, nella prima giornata del nuovo format della competizione europea. Gli inglesi, secondo gli esperti Sisal, partono ampiamente favoriti a 1,50 contro il 6,00 dei nerazzurri mentre si scende a 4,25 per il pareggio. I Campioni d’Italia volano in Inghilterra per la ventunesima volta con un bilancio tutt’altro che positivo: 5 vittorie, un pareggio e 14 sconfitte. Si preannuncia una gara tirata tanto che l’Under si gioca a 2,20 mentre un risultato esatto di 1-0, come nella finale di Champions, è offerto a 8,00 per il Manchester City mentre quello in favore dell’Inter pagherebbe 19 volte la posta. Una rete da fuori area è data a 2,75 al pari di una rete dalla panchina visto che sia Guardiola che Inzaghi metteranno in campo molti degli effettivi a disposizione. Nove gol in quattro partite. Questi i numeri di Erling Haaland in questo inizio di stagione: nessuna squadra, in Premier, ha segnato quanto il norvegese da solo. Una macchina da gol che andrà all’assalto dell’Inter: il numero 9 del City che segna nel primo tempo è in quota a 3,00. Attenzione poi a Rodri, a segno come a Istanbul a 6,00. L’Inter si affida ai soliti noti: Lautaro Martinez, in gol a 35,0, e Marcus Thuram, protagonista con gol o assist a 2,75.
Mercoledì però è anche l’esordio, storico, del Bologna a 60 anni esatti dall’unica partecipazione alla Champions League/Coppa dei Campioni. I rossoblù ospitano lo Shakhtar Donetsk in un Dall’Ara che si preannuncia sold out per il ritorno nella massima competizione europea. Gli esperti Sisal vedono i ragazzi di Italiano favoriti a 1,85 rispetto al 4,25 degli ucraini mentre il pareggio è offerto a 3,40. Shakhtar che, contro le formazioni della Serie A, ha vinto solo due volte in 16 trasferte complessive. Il Bologna parte avanti per sbloccare la gara, ipotesi data a 1,62 rispetto al 2,70 degli arancioneri. Bisognerà limitare gli interventi in area, un rigore si fischia a 2,75, e non è escluso che il VAR, a 3,75, possa fare la sua comparsa nel corso dei novanta minuti di gioco. I padroni di casa sperano che Thijs Dallinga trovi la prima rete con la nuova maglia, scenario che si gioca a 2,75. Riccardo Orsolini vuole onorare la fascia da capitano con una partita con gol o assist a 2,25. L’uomo più pericoloso in casa Shakhtar è Danylo Sikan: il bomber ucraino nel tabellino dei marcatori è offerto a 4,50.
Sisal ricorda sempre che il gioco è vietato ai minori e che bisogna giocare sempre con consapevolezza e moderazione.
Sisal è uno dei principali operatori internazionali nel settore del gioco regolamentato ed è attualmente attiva in Italia, Marocco e Turchia, con un’offerta che comprende lotterie, scommesse, giochi online e apparecchi da intrattenimento.
La strategia di Sisal poggia su tre pilastri: la sostenibilità, con un impegno costante sullo sviluppo del programma di Gioco Responsabile e attraverso l’offerta di un modello di intrattenimento sicuro e trasparente - l’innovazione digitale, grazie alla piattaforma di gioco all’avanguardia orientata all’omnicanalità e alle competenze per lo sviluppo in-house di software e applicazioni per cogliere le opportunità della transizione digitale - l’internazionalizzazione, con l’obiettivo di partecipare a gare per aggiudicarsi nuove concessioni all’estero sulla base della solida expertise maturata.
Dal 4 agosto 2022 Sisal è parte di Flutter Entertainment plc, il più grande operatore al mondo di scommesse sportive online e iGaming, con un portafoglio di marchi riconosciuti a livello globale e quotato alla Borsa di New York.
Sisal Italia S.p.A.
Ufficio stampa