Economia
Alimenti, Pulina (Uniss): “Proteine animali...
Alimenti, Pulina (Uniss): “Proteine animali indispensabili nella nostra dieta”
"Sostituire carne, latte, uova e pesce è praticamente impossibile"
"Quelle animali rappresentano la quota di proteine indispensabili per la nostra alimentazione più rilevante e oltre il 55% degli amminoacidi essenziali li otteniamo da carne, latte, uova e pesce. Sostituire questi alimenti non è difficile, è praticamente impossibile. In molti Paesi del mondo vi è la necessità di aumentare i consumi, i quali sono troppo bassi in alcuni Paesi dell'Africa, dove abbiamo una percentuale di bambini che non raggiungono la maturità somatica, la maturità psicologica, proprio per carenza di alimentazione con prodotti di origine animale. Per cui il tema più importante è dar da mangiare a tutti, dar da mangiare bene a tutti e in maniera accessibile. E la carne e gli altri prodotti di origine animale fanno parte di questo paniere". Così all'Adnkronos Giuseppe Pulina, professore ordinario di Zootecnia speciale Università di Sassari, a margine del convegno 'Carni rosse: economia, salute e società. Una riflessione', organizzato oggi a Roma dall'Accademia nazionale di agricoltura per fornire il suo punto di vista sull'intera filiera della produzione di carne rossa in Italia, partendo dal comparto zootecnico fino ad arrivare alle qualità nutrizionali del prodotto e al suo impatto ambientale.
"Quando un pregiudizio si insinua in quella che è la narrazione collettiva, è difficile smontarlo - ha detto Pulina - Ci vuole tempo, ma soprattutto ci vogliono le evidenze e noi le evidenze scientifiche le abbiamo tutte". E "se il buon senso prevale a volte sul senso comune", potremmo "ritornare a mangiare ragionevolmente prodotti di origine animale all'interno della dieta mediterranea già ricca di vegetali, perché mangiamo tutto in maniera equilibrata e ragionata", ha concluso.
Economia
Barbano si insedia al ‘Messaggero’: “Il...
Da oggi alla direzione del quotidiano, dove succede a Massimo Martinelli
"Con emozione torno nel gruppo editoriale in cui ho lavorato per ventidue anni, a dirigere il giornale in cui ne ho trascorsi tredici, cinque dei quali da vicedirettore. Rientrare nello storico palazzo di via del Tritone e ritrovare la redazione appassionata e competente che ho lasciato dodici anni fa, irrobustita da tanti giovani talenti, è un'emozione che mette i brividi e, insieme, dà l'energia necessaria a una sfida tanto grande". Comincia così il fondo di Alessandro Barbano, da oggi alla direzione del 'Messaggero', dove succede a Massimo Martinelli.
"La mia nuova avventura inizia in un tempo di transizione - scrive Barbano - L'Italia si rimette in moto dopo un decennio che ha visto per due volte la lesione della fisiologia parlamentare, surrogata da governi tecnici. Ma è ancora un Paese dove si parla più di quanto si fa. L'eccesso di parola ha due forme: la politicizzazione, per cui tutto si declina in politica; e la polarizzazione, per cui il reale, e da tempo anche il virtuale, si raccontano in bianco o in nero". "Dietro l'illusione di una libertà di pensiero aperta a tutti, il virus dell'opinione fa una democrazia senza qualità", sottolinea il direttore del Messaggero, spiegando che se "l'Italia è un Paese dove il discorso pubblico è malato", ciò nonostante "da due anni quello stesso Paese incattivito e sostanzialmente immobile (...) è tornato a muoversi".
"Nell'attuale assetto bipolare della politica non ci sono alternative al governo in carica", scrive Barbano, secondo cui "per l'inconciliabilità di programmi e linguaggi, l'opposizione è ancora lontana dal rappresentare un'opzione competitiva". Tuttavia "questa non è, da sola, una ragione sufficiente per considerare già vinta la sfida di Giorgia Meloni". "Noi - assicura Barbano - valuteremo ciò che accadrà con lo spirito critico e l'indipendenza che il Messaggero coltiva da sempre" e lo faremo "dal cuore della Capitale, in un punto di osservazione straordinario". "Un giornale critico, immedesimato ma indipendente, che non sta pregiudizialmente con nessuno", e che racconterà le notizie "nella loro complessità, con il rispetto e l'amore che si devono alle parole" con "il metodo del dubbio e della verifica". "Il lessico della verità è ragionevole misura delle cose. Sta qui il senso più profondo dell'impegno che assumo", conclude Barbano.
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Libertà di stampa, classifica 2024: Italia 46esima, perde 5...
World Press Freedom Index 2024, la classifica stilata da Rsf
Norvegia, Danimarca e Svezia sul podio del World Press Freedom Index 2024, la classifica della libertà di stampa stilata da Rsf. Ma bisogna scorrere la classifica e scendere fino al 46esimo posto per trovare l'Italia. Meglio fanno Tonga, Fiji, Slovenia. A chiudere la classifica, Afghanistan, Siria ed Eritrea, fanalini di coda rispettivamente ai posti numero 178, 179 e 180. Oggi, 3 maggio, si celebra la Giornata mondiale della libertà di stampa.
"Alcuni gruppi politici alimentano l’odio e la sfiducia nei confronti dei giornalisti insultandoli, screditandoli e minacciandoli - si legge nel report che accompagna la classifica di quest'anno - Altri stanno orchestrando un’acquisizione dell’ecosistema mediatico, sia attraverso media di proprietà statale sotto il loro controllo, sia attraverso media di proprietà privata attraverso acquisizioni da parte di uomini d’affari alleati. L’Italia di Giorgia Meloni (46esima) – dove un membro della coalizione parlamentare al potere sta cercando di acquisire la seconda più grande agenzia di stampa (Agi) – è scesa di cinque posizioni quest’anno".
In generale, però, Italia a parte, la situazione internazionale desta qualche preoccupazione perché "un numero crescente di governi e autorità politiche non stanno assolvendo al proprio ruolo di garanti del miglior ambiente possibile per il giornalismo e del diritto del pubblico ad avere notizie e informazioni affidabili, indipendenti e diversificate. RSF - si legge ancora nello studio - vede un preoccupante calo del sostegno e del rispetto per l’autonomia dei media e un aumento della pressione da parte dello Stato o di altri attori politici".
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Imprese, Omnisyst: Antonino Rapisardi commercial strategy...
Guiderà le strategie di crescita e sviluppo aziendale legate all’ambizioso piano industriale, focalizzato sui pilastri della sostenibilità e innovazione
Nell’ambito della propria strategia di espansione sul mercato italiano, Omnisyst - azienda partecipata in maggioranza da Algebris Green Transition fund e leader nella gestione circolare dei rifiuti industriali - annuncia l’ingresso nel team di Antonino Rapisardi con il ruolo di commercial, strategy & development director.
Con una formazione in Ingegneria ambientale presso l'Università degli Studi di Trieste e una vasta esperienza in ambito internazionale, Rapisardi guiderà le strategie di crescita e sviluppo aziendale legate all’ambizioso piano industriale, focalizzato sui pilastri della sostenibilità e innovazione. La carriera di Rapisardi ha preso avvio con un impegno nella ricerca accademica, culminata nella redazione di una tesi sui modelli di propagazione delle acque inquinate sotterranee.
Successivamente, nel ruolo di assistente di ricerca ha collaborato in progetti industriali con un forte impatto ambientale in Italia ed in America Latina (Honduras). Questa esperienza è stata seguita da un periodo come staff engineer per Tri-S Environmental in California, dove Rapisardi ha contribuito all’interno di 'class action' legate a tematiche ambientali relative alla propagazione di inquinanti nel suolo e nelle acque sotterranee. Rientrato in Italia, ha partecipato a importanti progetti di indagine ambientale e remediation che iniziavano ad emergere a scala nazionale a seguito del Decreto Ronchi e del Decreto Ministeriale n.471 del 1999, mirati alla protezione e al ripristino ambientale. E' stato coinvolto in consulenze di rilievo per la stima del danno ambientale e per il supporto in contenziosi presso siti di interesse nazionale in qualità di consulente tecnico di parte.
Proseguendo la sua carriera, Rapisardi ha ricoperto ruoli di rilievo come business development manager e successivamente come consigliere delegato presso 3V Green Eagle. All’interno del Gruppo 3V si è occupato di promuovere tecnologie di processo proprietarie atte a gestire rifiuti pericolosi liquidi a livello nazionale ed internazionale (Medio Oriente, Asia).
Ha poi lavorato come responsabile business development ambiente in A2a e, più recentemente, come sustainability business development director presso Iterchimica, occupandosi di promuovere, in oltre 80 paesi esteri, tecnologie sostenibili all’interno delle infrastrutture stradali, basate su principi di economia circolare ed utilizzo di materiali innovativi. Nella sua vasta esperienza, ha affinato competenze rilevanti nella gestione dei rifiuti, nelle tecnologie di processo e nella sostenibilità ambientale.
"Antonino - ha dichiarato l’amministratore delegato e fondatore di Omnisyst Ezio Speziali - porta in Omnisyst un'esperienza internazionale e una visione strategica che rafforza ulteriormente la nostra posizione nel settore, oltre che un approccio innovativo alla sostenibilità e all'economia circolare, pilastri fondamentali per la nostra missione. Siamo certi che l'esperienza di Rapisardi nel combinare pratica ingegneristica e strategie di business orientate alla sostenibilità contribuirà significativamente agli obiettivi di Omnisyst di espansione e consolidamento tecnologico".