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Iran bombarda l’Iraq, distrutto centro del Mossad....
Iran bombarda l’Iraq, distrutto centro del Mossad. Abbattuti 3 droni su base Usa a Erbil
Baghdad: "Attacco a sovranità, denuncia a Consiglio Sicurezza Onu". Raid anche nel nord della Siria contro l'Isis. Abbattuti 3 droni su base Usa a Erbil
Nuova escalation nell'ostilità in Medio Oriente. Le Guardie rivoluzionarie dell'Iran hanno lanciato un attacco missilistico nel nord dell'Iraq contro quella che hanno definito una base di spionaggio del Mossad a Erbil, che è stata "distrutta". Secondo l'emittente iraniana Press Tv, nel raid sarebbero morte almeno 5 persone tra cui il magnate curdo Peshraw Dizayee, capo della holding Empire and Falcon Group e "legato al Mossad".
Il Guardian, citando fonti della sicurezza e mediche irachene, ha confermato che nell'attacco dei Pasdaran hanno perso la vita il miliardario curdo e alcuni suoi familiari dal momento che almeno un razzo ha colpito la loro casa. Secondo il quotidiano britannico, Dizayee era molto vicino al governo di Erbil ed era a capo di alcuni dei più grandi progetti immobiliari del Kurdistan. Anche il portale di notizia Bnn riporta la notizia dell'uccisione di Diyazee, sottolineandone i "presunti rapporti" con l'intelligence israeliana.
In una nota, i Guardiani della rivoluzione iraniani hanno rivendicato l'azione, sostenendo di aver attaccato anche le basi dell'Isis nel nord della Siria, considerato responsabile dell'attentato a Kerman del 3 gennaio scorso, costato la vita a oltre 90 persone. "Missili balistici sono stati usati per distruggere i centri di spionaggio e di raduno dei gruppi terroristici anti-iraniani nella regione", hanno dichiarato i Pasdaran in un comunicato, citando il Mossad, i servizi esterni israeliani e descrivendo l'attacco come "una risposta ai recenti atti malvagi del regime sionista nel martirizzare i comandanti dell'Igrc e della resistenza". Il riferimento sembra essere all'assassinio in Siria a Natale del generale iraniano Razi Mousavi, e poi alle uccisioni in Libano del numero due di Hamas Saleh al-Arouri e del comandante di Hezbollah Wissam al-Tawil. "Assicuriamo alla nostra nazione che le operazioni offensive dei Guardiani continueranno fino a vendicare le ultime gocce di sangue dei martiri", è la minaccia contenuta nella nota.
Tre droni armati sono stati inoltre abbattuti mentre sorvolavano l'aeroporto di Erbil, dove si trovano le forze americane e della coalizione internazionale, ha reso noto il servizio antiterrorismo del Kurdistan iracheno, senza fornire ulteriori dettagli. Secondo un funzionario Usa citato dalla Cnn, si è trattato di "una serie di attacchi sconsiderati e imprecisi". "Abbiamo visto le notizie, monitorato i missili, caduti nel nord dell'Iraq e nel nord della Siria - ha detto - Non sono stati presi di mira né il personale Usa né struttura degli Usa". Dal Dipartimento di Stato hanno confermato alla Cnn che non ci sono feriti tra il personale americano e neanche danni "al consolato americano a Erbil e al nuovo compound del consolato in costruzione".
Gliattacchi nella notte
Poco dopo la mezzanotte sono state udite varie forti esplosioni a Erbil e testimoni citati dall'agenzia Dpa parlano di missili caduti vicino al consolato americano in costruzione nella città. Nell'ultima escalation delle ostilità che rischia ulteriormente di degenerare in un conflitto regionale più ampio, i Pasdaran affermano di aver colpito a Erbil diversi obiettivi con "siti di gruppi dell'opposizione iraniana" nel mirino.
Per il Consiglio di Sicurezza della regione del Kurdistan si tratta di una "palese violazione che compromette la sovranità della regione del Kurdistan e dell'Iraq" e l'accusa all'Iran è di usare pretesti infondati per attaccare Erbil.
I Guardiani della Rivoluzione affermano anche di aver lanciato missili balistici contro basi di "gruppi terroristici anti-Iran nei territori occupati della Siria" sostenendo che obiettivi sono stati colpiti in relazione alla strage di Kerman rivendicata dall'Isis. Secondo i Pasdaran sono stati "individuati ed eliminati diversi comandanti ed elementi chiave del terrorismo, soprattutto di Daesh".
La condanna dell'Iraq
Le autorità di Baghdad hanno condannato con forza "l'attacco alla sovranità" e hanno assicurato che saranno adottate "tutte le misure legali" necessarie, compresa una "denuncia al Consiglio di Sicurezza" delle Nazioni Unite.
Una nota pubblicata sul sito del ministero degli Esteri promette anche la diffusione dei risultati di un'inchiesta su quanto avvenuto nelle scorse ore per dimostrare "all'opinione pubblica irachena e internazionale la falsità delle accuse fatte dai responsabili di queste azioni deplorevoli".
Teheran: "Rispettiamo sovranità Paesi ma diritto difesa da minacce"
Teheran rispetta la sovranità e l'integrità territoriale degli altri Paesi, ma allo stesso tempo non può non fare ricorso al suo "diritto legittimo e legale di difendersi dalle minacce alla sicurezza nazionale". Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanaani, rispondendo all'accusa di aver violato, con i raid condotti nella notte su Erbil, la sovranità di Baghdad. "Dopo che il nemico ha fatto i calcolo sbagliati attaccando la Repubblica islamica, l’Iran ha reagito con la sua elevata capacità di intelligence in un’operazione precisa e mirata contro il quartier generale dei colpevoli", ha aggiunto Kanaani.
Esteri
Proteste pro Gaza, chiusa sede Sciences Po di Parigi
Studenti occupano ateneo: sit-in e sciopero della fame da parte di sei studenti “in solidarietà con le vittime palestinesi”
Sospese le lezioni all'università Sciences Po di Parigi, che è rimasta chiusa oggi dopo che gli studenti che manifestano contro Israele e la guerra a Gaza l'hanno occupata. Resta quindi alta la tensione tra l'amministrazione dell'ateneo e la componente studentesca, che spiega: ''I negoziati non stanno facendo progressi''.
Dopo un dibattito interno giovedì mattina sul Medio Oriente, considerato “deludente ma non sorprendente” , gli studenti del comitato palestinese di Sciences Po hanno annunciato ieri un “sit-in pacifico” nell’aula scolastica e l'inizio di uno sciopero della fame da parte di sei studenti “in solidarietà con le vittime palestinesi” .
Ieri sera l'occupazione del campus è stata votata da un centinaio di studenti riuniti in un'assemblea generale. Gli scioperi della fame continueranno fino a quando "non si terrà un voto ufficiale e non anonimo nel consiglio dell'Istituto per l'indagine sui partenariati con le università israeliane ", ha detto Hicham, del comitato Palestina.
"In seguito alla votazione sull'occupazione studentesca, gli edifici in 25, 27, 30, rue Saint-Guillaume e 56, rue des Saints-Pères, rimarranno chiusi venerdì 3 maggio. Vi invitiamo a continuare a lavorare da casa", si legge in un messaggio ai dipendenti inviato dal dipartimento Risorse Umane di Sciences Po.
Nei giorni scorsi la polizia parigina era intervenuta per sgombrare una cinquantina di studenti che si erano accampati all'interno dell'università della Sorbonne. "La polizia ha fermato con la forza gli studenti che si erano accampati, come è successo alla Colombia e a Sciences Po, a sostegno della Palestina", ha scritto su X l'organizzazione Rovolution Permante, pubblicando un video dell'irruzione della polizia nel cortile dell'università parigina.
Prima dell'intervento degli agenti, gli studenti avevano steso una grande bandiera della Palestina, osservando un minuto di silenzio per gli oltre 34mila palestinesi rimasti uccisi nell'offensiva israeliana a Gaza.
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Maltempo in Brasile, sono oltre 30 i morti dopo crollo diga
Ci sono 15mila sfollati e 500mila senza acqua ed elettricità nello stato del Rio Grande do Sul
Sono più di 30 i morti accertati e una sessantina le persone che risultano disperse in Brasile dopo il crollo di una diga idroelettrica nel sud a causa delle violente piogge che hanno provocato inondazioni nello stato del Rio Grande do Sul. Crollando, la diga ha infatti provocato un'onda alta due metri. Circa 15mila le persone che sono state costrette a lasciare le loro abitazioni, mentre almeno 500mila sono senza acqua pulite ed elettricità. Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha visitato la regione promettendo aiuto da parte del governo centrale.
Purtroppo le previsioni meteorologiche non sono incoraggiati, con la previsioni di ulteriori piogge che cadranno nella regione.
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Israele-Hamas, morto un ostaggio: “Corpo portato a...
A dare l'annuncio il kibbutz Be'eri: la vittima è Dror Or, 49 anni. I figli rilasciati a novembre, la moglie morta qualche giorno dopo l'attacco
Il kibbutz Be'eri ha annunciato che il suo cittadino Dror Or, 49 anni, è stato ucciso dai miliziani di Hamas durante l'attacco del 7 ottobre e che il suo corpo è trattenuto a Gaza. Finora era stato designato come ostaggio. I suoi due figli, Noam di 17 anni e Alma di 13, erano stati rapiti insieme a lui, ma sono stati rilasciati il 25 novembre come parte di un accordo temporaneo di cessate il fuoco mediato dal Qatar e dagli Stati Uniti tra Hamas e Israele. La moglie di Or, Yonat, era stata invece trovata morta qualche giorno dopo l'attacco del 7 ottobre.
Il fratello maggiore di Noam e Alma, Yahli, è sopravvissuto perché stava partecipando a un programma di volontariato di un anno nel nord di Israele e non era nella sua casa il 7 ottobre.