Cronaca
Francesca Giubelli, prima modella e food|travel blogger...
Francesca Giubelli, prima modella e food|travel blogger creata dall’Intelligenza artificiale
Il suo ingresso segna un ulteriore passo nell'evoluzione della moda digitale in Italia, amalgamando tradizione e innovazione in un'esperienza visiva straordinaria
Chi è Francesca Giubelli? E' la prima modella e food|travel blogger creata interamente dall'Intelligenza artificiale. Nata a Roma il 5 gennaio del 2020, nel quartiere della Garbatella, Francesca ha tracciato il suo percorso attraverso gli studi a Milano, laureandosi in Comunicazione e Moda, per poi trasferirsi nella Capitale e intraprendere la sua carriera di modella, con particolare attenzione ai settori del food e travel blogging.
Il cammino di Francesca è stato ispirato dalla sua nonna dalle radici campane, che le ha trasmesso il gusto per la bellezza del cibo e delle terre italiane. Appassionata di Napoli e delle località di mare, Francesca si inserisce in un nuovo scenario di modelle influencer generate dall'intelligenza artificiale, prendendo spunto da figure come Aitana Lopez che dominano le piattaforme social. In un'era in cui le testimonial virtuali conquistano sempre più visibilità e successo economico, Francesca Giubelli emerge come un'innovativa presenza italiana nel panorama digitale, seguendo le orme di Aitana Lopez, capace di generare oltre 10mila euro al giorno.
Questa tendenza delle modelle e influencer create dall'intelligenza artificiale sta crescendo rapidamente, con figure iconiche come Shudu Gram, Rozy, Milla Sofia, Satsuki Ai e Kyra, che hanno rivoluzionato il mondo della moda digitale con la loro presenza unica e coinvolgente.
Con un profilo Instagram che già conta oltre 7mila followers, Francesca Giubelli si prepara a condividere la sua passione per la moda, il cibo e i viaggi con un pubblico sempre più vasto. Il suo ingresso segna un ulteriore passo nell'evoluzione della moda digitale in Italia, amalgamando tradizione e innovazione in un'esperienza visiva straordinaria. Ma la vera particolarità di questo emergente fenomeno risiede nel suo impegno tutto italiano per la valorizzazione del Made in Italy, attenta alla politica e al sociale con una coscienza critica e non solo estetica.
Ma dietro questa rivoluzione c'è di più. Oggi, è anche il momento di riconoscere il merito del gruppo di giovani imprenditori che ha reso possibile questo progetto straordinario. Francesco Giuliani, imprenditore ed esperto in programmazione di nuove tecnologie, ha lavorato e collaborato strettamente con i giornalisti Valeria Fossatelli ed Emiliano Belmonte per sviluppare una visione interamente centrata sulle nuove frontiere dell'intelligenza artificiale. "E' un progetto che vuole mettere in risalto le bellezze dell'Italia che da sempre fanno invidia al Mondo come il patrimonio artistico e culturale e il cibo. Puntare sul turismo e su queste attività dovrebbe essere - spiegano i tre imprenditori - una priorità di tutti e delle Istituzioni che da tempo sottovalutano il potenziale che l'Italia ha con la sua storia e i suoi territori. Il 2024 sarà un anno che vedrà uno sviluppo mondiale di queste tecnologie e a nostro parere l'Italia sembra parecchio indietro su questo nuovo orizzonte che porterà moltissimi cambiamente. L'intelligenza artificiale deve assolutamente diventare un argomento dell'agenda politica Istituzionale per gestirlo e non farsi trovare impreparati al cambiamento".
Il progetto non è soltanto la creazione di Francesca Giubelli ma rappresenta un manifesto delle potenzialità dell'intelligenza artificiale nei settori moda, turismo e cucina in Italia. Il nome Francesca Giubelli è un omaggio alla tradizione letteraria italiana, un mix ispirato dalla figura di Francesca descritta dal capolavoro di Dante Alighieri, mescolando i cognomi dei talentuosi inventori di questa nuova icona virtuale.
Francesco Giuliani, Valeria Fossatelli ed Emiliano Belmonte, oltre a questo progetto pionieristico, hanno anche lanciato un network di giornali online specializzati nel settore Viaggi e Lifestyle. Un impegno costante verso il futuro e l'adozione delle nuove tecnologie portate dall'intelligenza artificiale, contribuendo a plasmare il panorama mediatico italiano in modo innovativo e dinamico.
Cronaca
Covid fattore di rischio per Alzheimer, l’analisi
"Va ancora capito se può causarlo o solo accelerarlo", ma gli scienziati suggeriscono "antivirali anche nei casi moderati di infezione"
"L'infezione da Sars-CoV-2 dovrebbe essere considerata un fattore di rischio per l'Alzheimer, anche se la distinzione tra causalità e accelerazione della malattia non è chiara". Va ancora capito, in altre parole, se Covid può causare la demenza oppure velocizzarne la comparsa e l'evoluzione. E' la conclusione a cui sono giunti gli autori di un approfondimento sul virus 'Sars-CoV-2 come causa di neurodegenerazione', pubblicato su 'The Lancet Neurology'.
Gli scienziati partono dal presupposto che "le malattie infettive sono una" possibile "causa di neurodegenerazione" già "stabilita, "benché il pericolo neurologico legato alle infezioni virali sia difficile da quantificare". In generale, sottolineano gli esperti, "finora il rischio cumulativo stimato di demenza dovuta a un ricovero ospedaliero per qualsiasi infezione virale nel corso della vita è di 1,48 (intervallo di confidenza 95% 1,15-1,91)". Riguardo al Covid, "uno studio longitudinale sulle conseguenze dell'infezione da Sars-CoV-2 nei decenni" successivi "non è ovviamente disponibile", considerando che la malattia è 'nata' per quanto si sa nel 2019. Tuttavia, i ricercatori citano degli studi i cui risultati indicano che "Covid-19 può determinare un rischio di demenza superiore rispetto all'influenza" e che, "a breve termine, il rischio di danni neurologici gravi come sequela di Sars-CoV-2 è significativo, guidato da meccanismi vascolari e probabilmente da altri processi complessi" che possono coinvolgere la proteina amiloide. Quella che si accumula nelle placche cerebrali caratteristiche dei malati di Alzheimer.
"Una correlazione diretta tra precedente infezione Sars-CoV-2 e aumento del rischio Alzheimer è stata segnalata" e appare "robusta", proseguono gli autori, però "rimane difficile - puntualizzano - distinguere tra casi di demenza ipoteticamente scatenati o solamente accelerati" da Covid. Alcuni punti chiave dell'analisi vengono evidenziati via social dallo scienziato americano Eric Topol, vice presidente esecutivo Scripps Research, fondatore e direttore Scripps Research Translational Institute, che ne pubblica il testo in chiaro rimarcandone in particolare la chiusa: "La terapia antivirale - ritengono i firmatari dell'articolo - dovrebbe essere presa in considerazione anche per le infezioni da Sars-CoV-2 moderate, per ridurre la gravità dei sintomi e limitare la probabilità di sequele".
Cronaca
Chico Forti trasferito oggi da Rebibbia al carcere di Verona
Il 65enne trentino ha fatto richiesta di poter incontrare la madre
Chico Forti, rientrato ieri in Italia dopo 24 anni di carcere negli Usa, è arrivato a Verona intorno alle 13.30 di oggi a bordo di un mezzo della polizia penitenziaria partito stamane da Rebibbia. Forti è stato subito portato al carcere di Montorio dove ha svolto le prime pratiche di rito. Il detenuto ha fatto richiesta di poter incontrare la madre, Maria Loner, di 96 anni. Il 65enne trentino ha inoltrato la richiesta urgente per poter incontrare l'anzana madre.
A Montorio è detenuto, fra gli altri, anche Filippo Turetta e proprio ieri la casa circondariale è stata teatro del pranzo coi detenuti che Papa Francesco ha fatto durante la sua visita alla città.
Forti è atterrato ieri mattina con volo dell’Aeronautica Militare all'aeroporto militare di Pratica di Mare, dove ha incontrato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che lo scorso marzo, in occasione della sua missione negli Stati Uniti, aveva ottenuto il consenso al trasferimento del connazionale ai sensi della Convenzione di Strasburgo. "Chico Forti è tornato in Italia. Fiera del lavoro del Governo italiano. Ci tengo a ringraziare nuovamente la diplomazia italiana e le autorità degli Stati Uniti per la loro collaborazione", ha poi scritto la premier sui social allegando un'immagine dell'incontro.
"Ho sognato ogni giorno questo momento", ha commentato ieri Forti in un'intervista esclusiva al Tg1 al suo arrivo in Italia. "Mi sono mantenuto così solo per mia madre, spero di vederla presto e darle un grande abbraccio", ha detto. "Rientrare in Italia per me è un passo positivo, cambia tutto, dal personale, la direttrice, le guardie, i vestiti che indosso, che sono italiani. Vorrei ringraziare tante persone, mio zio, Giorgia Meloni, che è stata fantastica, tutto il governo indipendentemente dalle ideologie politiche mi ha aiutato". Fra le persone che vuole ringraziare, ha sottolineato, “non possono non menzionare Andrea, Veronica e Virginia Bocelli perché sono stati incredibili”.
“Per la prima volta non ho un numero, né le manette, è un’altra atmosfera”, ha detto. Al conduttore che gli ricordava come si sia sempre dichiarato innocente, ha risposto: "Certo, è l’unico motivo per cui ho accettato l’estradizione ora, perché all’inizio per avere estradizione dovevo dichiararmi colpevole e non l’avrei mai fatto. E’ contro il mio principio. Vedo sempre il bicchiere mezzo pieno, mai mezzo vuoto, sono positivo e sono convinto che il mio futuro a breve sia come io auspico. Accetto questo passo - ha concluso - so che è un passo obbligatorio”.
Cronaca
Valanga sulle Alpi svizzere, morti 2 scialpinisti lombardi
Le due vittime travolte sul Pigne d'Arolla, tra il Cervino e il Grand Combin
Tragedia sulle Alpi svizzere. Due scialpinisti italiani sono morti travolti da una valanga sul Pigne d'Arolla, tra il Cervino e il Grand Combin. Le due vittime abitavano nella provincia di Lecco.