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Inflazione, a novembre giù a 0,7%: livelli vicini a febbraio 2021
L'Istat rivede al ribasso la stima preliminare (+0,8%). Rallenta carrello spesa a +5,4%
A novembre l’inflazione scende a 0,7%, da +1,7% nel mese precedente (la stima preliminare era +0,8%), tornando a livelli prossimi a quelli del febbraio 2021 (+0,6%). Lo rileva l'Istat a commento dei dati definitivi che mostrano anche una frenata del 'carrello della spesa'. Continuano infatti a rallentare in termini tendenziali i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +6,1% a +5,4%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +5,6% a +4,6%).
Come spiega l'Istituto di Statistica , l’ulteriore calo del tasso di inflazione risente ancora del favorevole andamento dei prezzi dei Beni energetici, che a novembre evidenziano una netta flessione sul piano congiunturale: non regolamentati da -17,7% a -22,5%, regolamentati da -31,7% a -34,9%.
Un contributo al rallentamento dell’inflazione si deve inoltre alla dinamica dei prezzi di alcune tipologie di servizi (ricreativi, culturali e per la cura della persona e di trasporto) e alla nuova decelerazione dei prezzi degli Alimentari (da +7,3% a +5,8%), in particolare della componente lavorata, che esercita un freno alla crescita su base annua dei prezzi del “carrello della spesa” (+5,4%). Infine, l’inflazione di fondo si attesta a novembre al +3,6% (da +4,2%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi e quella al netto dei soli beni energetici continuano a rallentare (entrambe da +4,2%, registrato a ottobre, a +3,6%). Dopo essersi annullata a ottobre, la dinamica tendenziale dei prezzi dei beni scende su valori negativi (a -1,4%), mentre quella dei servizi rimane su valori positivi, sebbene in ulteriore rallentamento (da +4,1% a +3,7%), determinando un ampliamento del differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni (+5,1 punti percentuali, dai +4,1 di ottobre).
L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,7% per l’indice generale e a +5,1% per la componente di fondo. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dello 0,6% su base mensile e aumenta di 0,6% su base annua, in ulteriore decelerazione da +1,8% di ottobre (la stima preliminare era +0,7%). L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una diminuzione di 0,4% su base mensile e un aumento di 0,7% su base annua.
Cronaca
Covid, scoperta Mip-C nuova malattia letale associata al...
Può svilupparsi anche in chi ha avuto il virus con sintomi lievi o in forma asintomatica. L'infettivologo spiega: "Può aver acceso alcune patologie autoimmuni a livello polmonare"
Passata la pandemia Covid, la scia del virus colpisce ancora. Un gruppo di ricercatori internazionali ha scoperto una nuova condizione che può svilupparsi in individui infettati dal Sars-CoV-2, anche in coloro che presentano sintomi lievi o nessun sintomo di Covid. Si tratta della 'autoimmunità Mda5 e polmonite interstiziale contemporanea con Covid', ribattezzata come Mip-C. La ricerca Usa-Uk è stata pubblicata su 'eBIOMedicine'. Questa sindrome non solo può essere fatale - sono stati riportati otto decessi su 60 casi descritti nello studio - ma può colpire anche persone che hanno avuto un'infezione lieve o asintomatica dal virus.
"Non dobbiamo preoccuparci per questa Mip-C, è una malattia autoimmune che può essere indotta da Sars-CoV-2 - spiega all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova - è la prima volta che ne sento parlare in 4 anni di Covid. Sono lavori interessanti portati avanti durante la pandemia, ma io non ho mai visto un caso da quando faccio questo mestiere. Sicuramente il Sars-CoV-2 può aver esacerbato alcune malattie, può aver 'acceso' alcune patologie autoimmuni a livello polmonare già conosciute, ma - conclude - non credo che questa sia un grande problema".
Esteri
Superbonus, Tajani: “Fatta battaglia di principio, no...
Il vicepremier e ministro degli Esteri: "Nessuno scontro nella maggioranza". Ieri il via libera all'emendamento che spalma il credito. Oggi il provvedimento in Aula Senato
"Noi abbiamo fatto una battaglia di principio, abbiamo detto che in Italia non si possono approvare norme con effetto retroattivo. Questo non ha nulla a che vedere con la nostra volontà di modificare tutte le storture del Superbonus, o che non siamo d'accordo sull'azione per risanare i conti pubblici". Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani aggiungendo: "Abbiamo detto solo che in questo caso particolare è una violazione di un principio giuridico base del diritto italiano, la non retroattività delle norme". "Non c'è nessuno scontro", ha risposto poi a una domanda sulle tensioni in maggioranza derivate proprio da questo. "Noi siamo coerenti con la nostra posizione", ha sottolineato.
E' di ieri il via libera della commissione Finanze del Senato all'emendamento del governo per la stretta al Superbonus che, tra le altre restrizioni, spalma il credito su 10 anni, contro i 4 previsti in precedenza. La proposta di modifica, è passata con l'appoggio di Italia Viva, mentre Forza Italia si è astenuta. La Commissione finanze del Senato torna a riunirsi oggi per votare il mandato al relatore. Intorno alle 15 il provvedimento approderà in Aula a Palazzo Madama dove sarebbe atteso il ricorso al voto di fiducia.
Lavoro
Parità di genere, Fasani (Open-es): “Nelle Pmi...
"Più dell'80% delle imprese in Italia ha una proprietà come persona singola o con una guida familiare".
"In Italia, più di tre quarti della forza lavoro è all'interno del comparto delle piccole e medie imprese. Più dell'80% delle imprese in Italia ha una proprietà come persona singola o con una guida familiare. All'interno del comparto Pmi, un cambiamento culturale" per la parità di genere "significa arrivare all'imprenditore, all’imprenditrice, alla famiglia che guida l'azienda e creare una convergenza, una comunione di visione su questo tipo di obiettivi". Lo ha detto Stefano Fasani, Program Manager di Open-es, partecipando, questa mattina a Milano, all’evento di presentazione dello studio ‘Donne, lavoro e sfide demografiche. Modelli e strategie a sostegno dell’occupazione femminile e della genitorialità’, di Fondazione Gi Group e Gi Group Holding, realizzato in collaborazione con Valore D.
“Open-es è un'alleanza, una community di piccole e medie imprese coinvolte dai propri capofiliera, banche, assicurazioni, associazioni, per intraprendere percorsi di sviluppo sostenibile - spiega Fasani - conta ad oggi più di 19 mila imprese e più di 100 mila pmi sono in fase di onboarding. Questa alleanza lanciata da Eni con Boston Consulting Group e Google Cloud, a cui si sono aggiunte ad esempio realtà come Unicredit, WeBuild, Engineering e, oggi siamo orgogliosi di annunciare, da pochi giorni, anche la partnership con Valore D. Bisogna discutere, aprirsi, parlare e dare delle soluzioni semplici”.
Quando “parliamo di piccole e medie imprese, parliamo di persone - sottolinea Fasani - Abbiamo coinvolto i dipendenti e i responsabili di queste Pmi, nell’Open-es Camp, un campus formativo. Per il project work finale potevano scegliere qualsiasi dimensione del modello Esg, ma più del 25% delle persone ha scelto un’iniziativa sulle tematiche della diversità e dell'inclusione. Molti ad esempio provavano ad interrogarsi su come introdurre concetti di smart working anche all'interno delle loro realtà. Può sembrare banale, ma per un'attività che si fa in campo, riuscire a mettere a terra questo tema della flessibilità di orario, per andare incontro alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori, anche a supporto dei percorsi di genitorialità, è già un primo passo importante - conclude - questi sono esempi di azioni concrete con cui ogni azienda può dare il suo contributo a questo obiettivo comune".