Cronaca
Cortei, Anip Italia Sicura lancia la proposta:...
Cortei, Anip Italia Sicura lancia la proposta: “Istituire una zona rossa”
'Evitare il contatto diretto fra manifestanti e agenti, impedire atti lesivi e provocatori contro forze ordine'
"Il diritto di manifestare è sacrosanto, ma è anche sacrosanto il rispetto delle norme che regolano quel diritto. A tal proposito proponiamo, proprio per garantire più sicurezza agli operatori di polizia, di inserire nelle norme che regolano l’ordine pubblico, l’istituzione di una zona rossa, da adottare durante le manifestazioni, in modo tale di evitare il contatto diretto fra il corteo e gli agenti, allo scopo di impedire ai manifestanti di compiere, nei confronti delle forze di Polizia, deplorevoli atti lesivi della persona e comunque atti provocatori". Lo sottolinea il sindacato di Polizia Anip Italia Sicura in una nota del coordinatore per la Sicurezza Gianfranco Giuseppe Petralia e del segretario generale nazionale Flavio Tuzi dopo le polemiche sui cortei di Pisa e Firenze.
"Più volte ci siamo trovati personalmente in servizi di ordine pubblico, quasi tutte manifestazioni studentesche, dove purtroppo in molte occasioni hanno perso la vita giovani colleghi e molti altri sono rimasti feriti anche in modo grave - sottolineano - Questi drammatici eventi si sono verificati in ragione della presenza di infiltrati, gruppi di giovani senza scrupoli la cui missione è solo quella di destabilizzare l’ordine democratico. Ecco perché è necessaria la preventiva comunicazione; creare un dialogo con l’Autorità e quindi stabilire una collaborazione finalizzata a garantire il diritto di manifestare e ad evitare per quanto possibile dannose infiltrazioni che sistematicamente minano quel diritto, ponendo addirittura in secondo piano i veri obiettivi della manifestazione".
"Garantire l’ordine e la sicurezza pubblica è una attività molto complessa e seria che deve tenere in considerazione anche il momento storico in cui si agisce - proseguono i rappresentanti di Anip Italia - Oggi con la precaria situazione politica internazionale è viva la possibilità di insidiose infiltrazioni nelle manifestazioni pubbliche. Per l’avvenire auspichiamo che tutte le parti interessate riflettano molto su quanto accaduto e sulle pericolose conseguenze che determinate dichiarazioni possono provocare".
Riguardo ai fatti Pisa e Firenze, Petralia e Tuzi ricordano infatti le polemiche politiche che hanno scatenato "forti dichiarazioni denigratorie nei confronti della Polizia, in gran parte proferite da personaggi pubblici appartenenti ad una certa classe 'culturale' L’autorevolezza di coloro che ricoprono importanti cariche politiche, istituzionali, scolastiche ed anche nel campo dell’informazione, non si afferma a colpi di deliranti dichiarazioni pubbliche che ingenerano diffidenza e odio nei confronti delle forze di polizia. Strumentalizzare questi accadimenti, come è stato ipotizzato in più talk show e da varie testate giornalistiche, per fini elettorali o ancora peggio per delegittimare il governo, proprio nel momento in cui è impegnato a rappresentare l’Italia in tavoli internazionali importantissimi come il G7, non ha nulla di onorevole. Come non ha nulla di onorevole utilizzare strumentalmente le dichiarazioni del presidente della Repubblica per giustificare o addirittura rafforzare attacchi di ogni tipo contro la polizia e il governo".
L'Anip Italia Sicura sottolinea che "impedire la prosecuzione dell’itinerario autonomamente stabilito dai dimostranti di Pisa, senza la dovuta comunicazione preventiva, in quella situazione era un preciso dovere da parte delle forze di polizia, proprio per garantire la sicurezza e l’incolumità dei cittadini, e per tutelare anche la proprietà di tutti".
"A tal proposito ci chiediamo: se era una manifestazione pacifica come dicono, perché gli organizzatori non hanno provveduto entro i termini ad effettuare la dovuta comunicazione preventiva all’autorità di pubblica sicurezza? - proseguono - E ancora: perché non hanno ritenuto di aderire agli inviti della polizia di collaborare recedendo dall’intento di accedere in quella piazza? Inoltre, qualora i manifestanti avessero avuto la possibilità di superare il blocco della polizia e attraverso gli infiltrati, in questi casi sempre presenti, danneggiare autovetture, negozi, segnaletiche stradali o, peggio ancora, obiettivi sensibili, come si è verificato in altre manifestazioni, oggi le accuse sarebbero state sempre dirette verso la polizia, per non essere stata in grado di garantite l’ordine e la sicurezza pubblica. Ebbene, siamo stanchi di questi giochetti, sono stati superati tutti i limiti e gli effetti devastanti li abbiamo già visti".
Cronaca
Da Mentana all’ex Br Morucci, Casapound celebra 20...
Sabato nel palazzo occupato di Roma la presentazione di un libro sui 20 anni del movimento fondato da Gianluca Iannone
Giornalisti come Enrico Mentana e Corrado Formigli, scrittori come Nicolai Lilin e Antonio Pennacchi, politici come Stefania Craxi, Paola Concia e Giulio Tremonti, l'ex-brigatista Valerio Morucci: sono oltre 150 le conferenze - di ogni orientamento politico e sui più svariati argomenti - organizzate negli ultimi 20 anni nel palazzo occupato di via Napoleone III a Roma che dal 2003 ospita CasaPound e una ventina di famiglie in emergenza abitativa. Ora il movimento fondato da Gianluca Iannone celebra i suoi primi vent'anni di attività culturale con un libro, "Venti" appunto il titolo, che verrà presentato sabato 20 aprile alle 21 proprio nel palazzo occupato a due passi dalla Stazione Termini con un incontro che sarà trasmesso in diretta in altre decine di sedi della tartaruga frecciata in tutta Italia.
"A distanza di venti anni dalla nascita di CasaPound questo libro vuole essere la testimonianza della declinazione culturale della visione del Movimento, nelle testimonianze di chi ha vissuto questa stagione e nella memoria delle oltre 150 conferenze plasticamente raffigurate dalle locandine di quegli incontri, che toccando temi tra i più diversi tra loro hanno dimostrato che c'è ancora chi cerca spazi per il libero pensiero e che esistono ancora posti dove il confronto delle idee è possibile - si legge in una nota diffusa dal movimento - Una promessa mantenuta a noi stessi e al nostro sogno, una offerta al suo farsi carne e vita. Perché saranno le idee ed i sogni a salvare il mondo e gli uomini”.
Cronaca
Origlia (curatrice del volume): “Megafono Sociale: questo...
Origlia: “Si chiama Megafono Sociale proprio perché l'obiettivo è quello di farsi sentire il più possibile non soltanto rispetto alle azioni messe in campo da Danone, ma rispetto a tutte le altre aziende che potrebbero prendere ispirazione da questo modello” ha detto Maria Cristina Origlia, giornalista e curatrice del volume Il Megafono Sociale. Un nuovo modello di creazione del valore a margine della presentazione del libro che racconta il modello di business innovativo nato in Danone Italia.
Cronaca
Gavelli (Danone): “Creare valore vuol dire pensare al...
Gavelli: “Quando si crea valore si deve pensare non solo al valore economico della propria azienda ma anche al valore sociale della comunità all'interno della quale si opera. E' importante partire da qui e creare un percorso per valorizzare cause sociali importanti” così si è espresso Fabrizio Gavelli, presidente e amministratore delegato Danone Italia e Grecia, alla presentazione del libro Il Megafono Sociale. Un nuovo modello di creazione del valore, che descrive il modello di business innovativo nato in Danone Italia.