

Esteri
Xi da Putin e la crisi ucraina, Sisci: “La Cina teme Russia a pezzi”
Una visita “forse per salvare la Russia da un’umiliazione totale e cocente” perché “quello che la Cina teme di più è che la Russia vada a pezzi oppure che arrivi un governo filoccidentale”. Il sinologo Francesco Sisci ragiona con l’Adnkronos sulla visita di Xi Jinping a Mosca da Vladimir Putin, quel presidente russo con cui il leader cinese aveva consolidato un’intesa “senza limiti” poco prima dell’inizio della guerra in Ucraina, più di un anno fa. Xi è atterrato a Mosca dopo la visita saltata di Antony Blinken in Cina, dopo il mandato di arresto della Corte penale internazionale contro Putin e il riavvicinamento tra Arabia Saudita e Iran con la mediazione cinese, per quello che i media cinesi descrivono come un “viaggio di pace” che dovrebbe essere per il leader cinese l’occasione per “un ruolo costruttivo nel promuovere colloqui di pace” che pongano fine al conflitto in Ucraina. “E’ possibile che Xi vada adesso in Russia perché è fallita l’offensiva russa e ancora non è iniziata quella ucraina – dice Sisci pensando ai prossimi mesi – Sappiamo che l’offensiva russa è fallita, che non hanno fatto alcun progresso, mentre l’offensiva ucraina potrebbe sfondare. E allora se gli ucraini per la seconda volta riconquistassero parti di territorio che avevano preso i russi, naturalmente la posizione russa diventerebbe molto, molto difficile, imbarazzante”.
Quindi, prosegue, “è possibile che i cinesi abbiano scelto questo momento per trovare una soluzione che salvi la Russia da un’umiliazione cocente”. “Il problema – evidenzia Sisci – è che la Russia comunque è sconfitta, ma se la Cina attraverso questa mediazione riesce a salvare un pezzo di Russia è un risultato molto importante per la Repubblica Popolare perché quello che la Cina teme di più è che la Russia vada a pezzi oppure che arrivi un governo filoccidentale”. E, continua il sinologo, “questa mediazione cerca di prevenire in qualche misura i due scenari” e anche di “sganciare” il gigante asiatico da “eventuali errori russi” in modo da poter in ogni caso rivendicare di aver “lavorato per la pace”. Pechino, afferma ancora, “interviene oggi e non un anno fa” perché “si rende conto che la Russia non può vincere” e “cerca di evitare pur nella sconfitta un’umiliazione”, un’impresa “non facile perché la Russia è molto divisa e lo stesso è per l’Ucraina”. E la questione delle armi? Secondo Sisci, la Cina “non è interessata a farsi coinvolgere troppo” nel conflitto e la priorità del gigante asiatico “sembra essere oggi quella di fermare la guerra prima che travolga la Russia”.
Senza dimenticare, avverte il sinologo, che “come la prima Guerra Fredda è cominciata davvero con la Guerra di Corea così la seconda guerra fredda è cominciata davvero con la guerra in Ucraina”. “Allora i rapporti tra Cina e Russia erano cruciali e lo sono anche oggi – osserva – però, memore credo di quell’esperienza passata, la Cina non vuole trovarsi a gestire una situazione impossibile come fu la Corea” e “cerca di evitare la trappola della Guerra di Corea”.
I cinesi, prosegue, “vogliono presentarsi come mediatore”, ma proporsi come “mediatore neutrale è difficile perché la propaganda nella Repubblica Popolare è filorussa e anti-americana” e inoltre “Xi va a Mosca ma non a Kiev”, quindi “è chiaro” che si tratta di una “posizione spostata”. Sarebbe comunque, rimarca, un “fatto positivo se si riuscisse a trovare un modo per fermare la guerra ed evitare questo inutile massacro” e se accadesse ci sarebbe “il problema del dopo, perché si apre la questione russa” poiché “la guerra ha tenuto sotto un tappo tutte le tensioni interne”.
Intanto continuano a rincorrersi le voci su una possibile telefonata tra Xi e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo i colloqui a Mosca e, rileva Sisci, sarebbe “importante anche perché Zelensky ha dato credito al piano cinese” a differenza di “tanti altri in Occidente che si sono dimostrati scettici”. Così, secondo il sinologo, un colloquio telefonico con Zelensky potrebbe essere “forse più importante dell’incontro con Putin perché vorrebbe dire che effettivamente la Cina cerca di riposizionarsi e questo riposizionamento potrebbe essere cruciale”.
Per molti la visita di Xi in Russia è una chiara dimostrazione di sostegno a un leader del Cremlino sempre più isolato. Ma, conclude Sisci, “se Xi riuscisse a portare a casa qualunque cosa, sarebbe un buon risultato”, anche dopo “quello tra Iran e Arabia Saudita”, e si potrebbe “pensare a un incontro, a un vertice con Blinken più sostanzioso, più solido”.
Esteri
Diga Kakhovka distrutta, “è stata la Russia”: la ricostruzione degli 007 Usa

Isw: "Non possiamo offrire una definitiva valutazione sulla responsabilità ma le prove, i ragionamenti e la retorica suggeriscono che Mosca abbia deliberatamente danneggiato la diga"

L’Institute for the Study of War (Isw) ritiene molto probabile che sia stata la Russia a distruggere deliberatamente la diga di Kakhovka. “Non possiamo offrire una definitiva valutazione sulla responsabilità dell’incidente del 6 giugno, ma le prove, i ragionamenti e la retorica suggeriscono che i russi abbiano deliberatamente danneggiato la diga”, si legge sul bollettino giornaliero del think tank americano.
Già il 21 ottobre 2022, viene ricordato oggi, l’Isw aveva notato che i russi avevano “un più chiaro interesse ad allagare il basso Dnipro, malgrado i danni alle loro posizioni difensive, rispetto agli ucraini”. Gli ucraini non hanno infatti interesse a far saltare una diga con il rischio di allagare 80 centri abitati, mentre invece “la Russia può usare l’inondazione per ampliare il fiume Dnipro e complicare la controffensiva ucraina”. Anche se i russi fanno notare che i danni alla diga mettono a rischio la fornitura di acqua alla Crimea, l’Isw sottolinea che la penisola è sopravvissuta senza l’acqua del fiume Dnipro da quando è stata occupata dai russi nel 2014 e fino all’inizio dell’invasione del 2022.
C’è infine la possibilità che il crollo della diga sia stato causato da “danni strutturali pre-esistenti”, ma le notizie di forti botti come di esplosioni prima del cedimento non appaiono coerenti con questa ipotesi, nota ancora l’Isw.
Esteri
Usa, spari durante cerimonia consegna diplomi in Virginia: 2 morti

In una scuola superiore a Richmond. Almeno altre 12 persone hanno riportato ferite
Due persone sono morte, altre cinque sono rimaste ferite nel corso di una sparatoria avvenuta durante una cerimonia di consegna dei diplomi di una scuola superiore a Richmond, nello stato americano della Virginia. Le due vittime erano un diplomato della scuola superiore Huguenot e il padre dello studente. Almeno altre 12 persone hanno riportato ferite o sono state curate per attacchi di ansia e di panico. Due sospetti sono stati successivamente arrestati, ha annunciato il capo della polizia di Richmond, Rick Edwards, in una conferenza stampa.
Esteri
Diga Kakhovka distrutta, lo scambio di accuse Ucraina-Russia. Allarme Onu

Entro domani in alcune aree dovrebbero aumentare di un metro. Allarme Onu: "Monumentale catastrofe umanitaria"

Scambio di accuse tra Ucraina e Russia per l’esplosione che ha distrutto l’importante diga Kakhovka sul fiume Dnipro, con i leader mondiali che hanno lanciato l’allarme di una catastrofe umanitaria e ambientale.
Decine di migliaia di persone sono state evacuate e le autorità russe nell’Ucraina meridionale occupata hanno dichiarato lo stato di emergenza , anche se in molti in Occidente hanno puntato il dito contro Mosca. “È evidente che si tratta di un’aggressione da parte russa per fermare l’offensiva ucraina a difesa del proprio Paese”, ha dichiarato il cancelliere tedesco Olaf Scholz.
Ci troveremmo di fronte a un “nuovo livello di bassezza” se le forze della Russia di Vladimir Putin emergessero come responsabili dell’attacco alla diga, ha commentato il premier britannico, Rishi Sunak.
Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha definito il crollo della diga di Kakhovka “un’altra conseguenza devastante dell’invasione russa dell’Ucraina”, ma ha aggiunto di non aver accesso a informazioni indipendenti sulle cause del disastro. “Abbiamo tutti visto le tragiche immagini della monumentale catastrofe umanitaria, economica ed ecologica accaduta nella regione ucraina di Kherson… gli attacchi ai civili e alle infrastrutture civili devono cessare”, ha detto Guterres. Le agenzie Onu, ha aggiunto, si stanno coordinando con Kiev per la fornitura “di acqua potabile, compresse per la purificazione dell’acqua e altra assistenza critica”.
Mentre veniva convocata una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il capo dell’ufficio presidenziale di Kiev Andriy Yermak, ha chiesto che la Russia perdesse il suo seggio nell’organismo. L’Ucraina ha anche accusato la Russia di terrorismo di Stato davanti alla più alta corte delle Nazioni Unite. Durante l’incontro a New York, l’ambasciatore ucraino alle Nazioni Unite Sergiy Kyslytsya ha accusato Mosca di aver fatto esplodere “una bomba di distruzione ambientale di massa che ha portato al più grande disastro antropico in Europa degli ultimi decenni”. Kyslytsya ha parlato di un “atto di terrorismo ecologico e tecnologico”, aggiungendo che l’esplosione è stata “un altro esempio del genocidio della Russia contro gli ucraini”.
L’ambasciatore russo alle Nazioni Unite Vasily Nebenzya ha invece affermato che l’incidente è stato un “sabotaggio deliberato intrapreso da Kiev” e dovrebbe essere “classificato come un crimine di guerra o un atto di terrorismo”. La diga è stata utilizzata per un “crimine impensabile”. Secondo il ministero degli Esteri di Mosca, l’esplosione è stata un’azione pianificata e mirata dell’esercito ucraino come parte della sua controffensiva. Kiev non solo ha sparato contro la diga, ma ha anche innalzato il livello dell’acqua a un livello critico aprendo in anticipo una paratoia sul corso superiore del fiume Dnipro. Secondo l’accusa di Mosca, la rottura della diga danneggerebbe l’agricoltura e l’ecosistema della regione di Kherson e avrebbe ripercussioni sull’approvvigionamento idrico della Crimea.
La Crimea, annessa illegalmente dalla Russia nel 2014, riceve acqua dal Dnipro attraverso un canale. Mentre questo è stato temporaneamente prosciugato dopo il 2014, la Russia ha riaperto il canale verso la Crimea per l’irrigazione della penisola dopo l’occupazione della diga di Kakhovka.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha respinto le affermazioni del Cremlino secondo cui Kiev avrebbe distrutto la diga, paragonando l’azione all’uso di un’arma di distruzione di massa. “Questo è il più grande disastro ambientale causato dall’uomo in Europa negli ultimi decenni”, ha dichiarato il presidente ucraino. ”La Russia è colpevole di brutale ecocidio”, ha scritto, affermando che ”ogni ulteriore commento è superfluo. Il mondo deve reagire”. E questo perché ”la Russia è in guerra contro la vita, contro la natura, contro la civiltà”. “La Russia deve lasciare la terra ucraina e deve essere ritenuta pienamente responsabile del suo terrore”, ha proseguito Zelensky dicendo che oggi ”è solo un altro giorno dell’aggressione russa”, un altro ”atto di terrorismo russo”.
Esteri
Diga Kakhovka, Usa: “Molti morti”. Kiev: “Soldati Russia travolti”

La Casa Bianca: "Non sappiamo con certezza cosa sia successo". Migliaia di civili in fuga

Gli Stati Uniti ritengono che “potrebbero esserci molti morti” dopo la distruzione della diga di Kakhovka in Ucraina, nella regione di Kherson. Migliaia di persone sono state costrette a lasciare le proprie case per le inondazioni e molti altri civili sono a rischio in una regione già duramente colpita dalla guerra. Gli Stati Uniti “non possono dire con certezza cosa sia successo”, ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby riferendosi alla distruzione della diga e aggiungendo che ci sono stati “danni significativi causati da un’esplosione”.
Gli Stati Uniti “non sono ancora giunti a una conclusione definitiva”, ha detto ancora Kirby. “Stiamo cercando di raccogliere informazioni, ma è abbastanza chiaro che la distruzione deliberata di infrastrutture civili non è consentita dalle leggi di guerra”, ha aggiunto, mentre fonti di intelligence – secondo la Nbc – hanno attribuito la responsabilità del disastro ai russi. Le autorità ucraine, che controllano la riva destra superiore del Dnipro, nelle prime ore dopo l’evento non hanno segnalato vittime. Mancano, però, informazioni sulla situazione nei territori occupati.
Mentre Kiev e Mosca si accusano a vicenda, i media Usa fanno riferimento ad immagini satellitari che evidenzierebbero danni strutturali presenti sulla diga prima dell’esplosione. Non è possibile escludere, quindi, la tesi relativa ad un cedimento legato magari alla mancanza di manutenzione della struttura, controllata da mesi dai russi.
Da parte ucraina arrivano le testimonianze di militari presenti nell’area della diga. Il capitano Andrei Pidlisnyi afferma alla Cnn che, quando si è verificato il collasso, “nessuno sul lato russo è stato in grado di fuggire. Tutti i reggimenti che i russi avevano su quel lato sono stati travolti”, dice facendo riferimento ad un quadro che le forze di Kiev avrebbero osservato anche con l’ausilio di droni.
“Attorno alle 3 del mattino” di martedì “il nemico ha fatto saltare la centrale idroelettrica per alzare il livello dell’acqua che bagna in particolare la sponda sinistra del fiume Dnepr con l’obiettivo di rendere impossibile una futura avanzata delle forze armate ucraine”, afferma ancora. “La sponda sinistra è più bassa rispetto alla destra, quindi viene inondata più facilmente. Bisogna considerare che le posizioni del nemico non sono solo trincee, ma anche normali abitazioni civili in cui” i soldati russi “si sono stabiliti”. Secondo Pidlisnyi, unità russe potrebbero essere state sorprese dall’azione, tenuta segreta da altri reparti di Mosca.
Esteri
Finlandia, multa record: 121mila euro per eccesso di velocità

L'ammenda, una delle più alte del mondo, calcolata anche in base al reddito

Un uomo d’affari multimilionario è stato colpito da una delle multe per eccesso di velocità più alte del mondo, 121.000 euro, per aver guidato a 30 km/h oltre il limite, in Finlandia, dove le ammende sono calcolate anche in percentuale al reddito del trasgressore oltre che per la gravità della violazione al codice stradale.
“Mi dispiace davvero”, ha detto Anders Wiklöf, 76 anni, a Nya Åland, il principale quotidiano delle Isole Åland, una regione finlandese autonoma nel Mar Baltico. “Avevo appena iniziato a rallentare, ma immagino che non sia successo abbastanza velocemente. È così che va”. Wiklöf, presidente e fondatore di una holding da 350 milioni di euro all’anno, ha detto che il limite di velocità è cambiato “improvvisamente” da 70 km/h a 50 mentre stava viaggiando a 82 km/h.
Le multe per infrazioni stradali in Finlandia si basano sulla gravità dell’infrazione e sul reddito del trasgressore, che la polizia può controllare istantaneamente collegandosi tramite smartphone a un database centrale dei contribuenti.
Coronavirus
Covid, Ecdc e Ema: “Vaccino cruciale in vista ondate autunno-inverno”

"Priorità a over 60, fragili e donne incinte. Da valutare copertura operatori sanitari, più esposti a virus e cruciali per funzionamento strutture"

“La vaccinazione tempestiva contro Covid in vista di una potenziale ondata di casi nell’autunno e nell’inverno 2023 è essenziale per proteggere le persone dal Covid grave e i sistemi sanitari dal rischio di essere sopraffatti”. A sottolinearlo sono il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e l’Agenzia europea del farmaco (Ema), in una dichiarazione congiunta sull’aggiornamento dei vaccini per mirare alle nuove varianti del virus Sars-CoV-2.
Quali sono i fattori da considerare nelle campagne vaccinali autunnali? I due enti Ue spiegano che “le autorità nazionali dell’Unione europea prendono le decisioni finali sul lancio dei vaccini e dei richiami, e sul tipo di vaccini raccomandati, tenendo conto di fattori quali la situazione epidemiologica, l’impatto del Covid nei diversi gruppi di popolazione e l’emergere di nuove varianti”.
L’Ecdc e l’Ema, si legge nella nota diffusa, “continueranno a valutare attentamente l’efficacia dei vaccini emergenti e i dati epidemiologici e aggiorneranno di conseguenza le loro raccomandazioni”.
“Le future campagne di vaccinazione anti-Covid da attuare nel 2023 in vista della prossima stagione fredda dovrebbero dare la priorità alle persone che sono maggiormente a rischio di sviluppare malattia grave. Questi includono persone di età pari o superiore a 60 anni, persone con un sistema immunitario indebolito e patologie di base che espongono a un rischio maggiore di Covid grave indipendentemente dall’età, e donne incinte”, la raccomandazione.
“Anche la vaccinazione degli operatori sanitari – evidenziano i due enti Ue – dovrebbe essere presa in considerazione per via della loro probabile maggiore esposizione a nuove ondate di Sars-CoV-2 e del loro ruolo chiave nel funzionamento dei sistemi sanitari”.
Vaccini monovalenti, mirati a una delle varianti XBB, come per esempio Kraken (XBB.1.5). Sono questi i prodotti scudo raccomandati dall’Ema con l’Ecdc, nella nota congiunta contenente anche considerazioni per l’utilizzo di questi vaccini nelle prossime campagne di immunizzazione dell’autunno 2023.
“I vaccini attualmente autorizzati – puntualizzano Ecdc ed Ema – continuano a essere efficaci nel prevenire il ricovero, la malattia grave e la morte per Covid. Tuttavia, la protezione contro il virus diminuisce nel tempo man mano che emergono nuove varianti del virus Sars-CoV-2”. Quindi, proseguono le due agenzie Ue, in linea con l’esito delle recenti riunioni delle autorità regolatorie internazionali e dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), la task force di emergenza dell’Ema “raccomanda di aggiornare i vaccini per colpire i ceppi XBB (sottogruppo di Omicron), che sono diventati dominanti in Europa e in altre parti del mondo”. L’Ema e l’Ecdc osservano inoltre che “i vaccini monovalenti”, mirati dunque a un solo ceppo virale, come XBB.1.5, “sono una scelta ragionevole per fornire protezione contro gli attuali ceppi dominanti ed emergenti”.
Le aziende che hanno vaccini autorizzati in Ue, continuano i due enti europei, “dovrebbero discutere la revisione delle informazioni sul prodotto con il Comitato per i medicinali a uso umano (Chmp) dell’Ema, per riflettere l’approccio semplificato proposto: per le persone di età superiore a 5 anni, quando la vaccinazione è raccomandata secondo le linee guida nazionali, è indicata una singola dose del vaccino adattato; per i bambini sotto i 5 anni che non sono stati ancora vaccinati e non si sono infettati con Sars-CoV-2, è indicata una serie primaria di 2 o 3 dosi a seconda dello specifico vaccino adattato da somministrare. Si prevede che l’uso nella popolazione pediatrica segua le linee guida nazionali”.
Le persone con un sistema immunitario indebolito, proseguono Ema ed Ecdc, “potrebbero aver bisogno di dosi aggiuntive in linea con le raccomandazioni nazionali”. Per le rivaccinazioni deve essere rispettato “un intervallo minimo di 3 mesi”, indicano gli enti Ue. Tuttavia, aggiungono, “si può prendere in considerazione un intervallo di 4 mesi tra le dosi alla luce delle prove che mostrano un alto livello di protezione contro malattie gravi 4 mesi dopo la vaccinazione”.
In ogni caso, le decisioni finali sulla formulazione delle informazioni sul prodotto saranno prese dal Chmp dopo la valutazione dei dati.
Esteri
Ucraina, Zelensky ha ricevuto cardinale Zuppi

"Solo sforzi congiunti, isolamento diplomatico e pressioni sulla Russia possono portare una pace giusta", sottolinea il leader ucraino
Il presidente ucraino Volodymr Zelensky ha ricevuto a Kiev il presidente della Cei Matteo Maria Zuppi, inviato in Ucraina da Papa Francesco con l’obiettivo di ”ascoltare in modo approfondito le Autorità ucraine circa le possibili vie per raggiungere una giusta pace e sostenere gesti di umanità che contribuiscano ad allentare le tensioni”, come ha fatto sapere il Vaticano. Durante l’incontro, che si è concluso, Zelensky e Zuppi hanno avuto un ”dialogo cordiale e positivo”.
Esteri
Gb, principe Harry in tribunale per processo al Mirror

E' la prima volta, in 130 anni, che un membro della famiglia reale britannica appare in tribunale

Il principe Harry è arrivato all’Alta Corte di Londra dove testimonierà nel processo contro il tabloid Daily Mirror per intercettazioni illegali. E’ la prima volta, in 130 anni, che un membro della famiglia reale britannica appare in tribunale. Harry è arrivato da Los Angeles ed era atteso in aula ieri, ma ha ritardato la sua presenza per festeggiare il compleanno della figlia Lilibet.
Il giornale è accusato di diffamazione e di aver usato mezzi illeciti, tra cui intercettazioni di messaggi telefonici, per ottenere informazioni sul principe e altre ‘celebrities’. All’inizio di maggio il Mirror si era scusato “senza riserve” con il principe Harry per aver raccolto illegalmente informazioni personali sul suo conto, intercettando le sue telefonate.
Gli avvocati del principe hanno detto alla Corte che l’Mgn, che pubblica anche i tabloid Sunday Mirror e il Sunday People, ha fatto ricorso ai “metodi più intrusivi per ottenere delle informazioni personali”. Inoltre, sostengono che i dirigenti della società sapessero della diffusione di informazioni personali attraverso la tecnica dell’hacking, ma nonostante questo nessuno ha agito.
Esteri
Ucraina, è scontro Wagner-Russia: l’analisi degli 007 Gb

Il rapporto dell'intelligence britannica sulla situazione al fronte

Nelle ultime 48 ore si è registrato un sostanziale incremento dei combattimenti lungo numerosi settori del fronte, compresi quelli relativamente tranquilli da diversi mesi. Lo scrive l’intelligence britannica, nel rapporto quotidiano sulla situazione al fronte diffuso dal ministero della Difesa di Londra.
Nello stesso documento, l’intelligence britannica parla di una contesa sempre più aspra tra il gruppo Wagner e il Ministero della Difesa russo: “Per la prima volta – scrive – il capo di Wagner, Yevgeny Prigozhin ha riferito che ‘esercito russo ha impiegato una forza deliberata e letale contro le sue unità”. E Wagner avrebbe arrestato un comandante di brigata dell’esercito russo, secondo la stessa fonte.
“La maggior parte delle unità di Wagner sono state ritirate da Bakhmut”, conclude il rapporto, osservando che “con la Russia a corto di riserve, il grado di risposta da parte di Wagner al Ministero della Difesa rappresenterà un fattore chiave nel conflitto nelle prossime settimane”.
Esteri
Cina, Usa: “Nostri diplomatici hanno avuto colloqui schietti e costruttivi a Pechino”

Discusse questioni bilaterali, sottolineata l'importanza di mantenere aperti i canali di comunicazione

Gli Stati Uniti hanno assicurato che alti funzionari del dipartimento di Stato e del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca hanno avuto “colloqui schietti e costruttivi” con omologhi cinesi a Pechino. Lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato, Vedant Patel, spiegando che questi colloqui sono parte “degli sforzi in corso per mantenere aperte le linee di comunicazione e approfittare dei recenti contatti diplomatici di alto livello tra i nostri due Paesi”.
A Pechino sono arrivati il sottosegretario di Stato, con delega agli affari asiatici e del Pacifico, Daniel Kritenbrink, e Sarah Beran, a capo dell’ufficio Cina e Taiwan del Consiglio di Sicurezza Nazionale. Patel ha precisato che si sono discusse questioni bilaterali, tra le quali i cambiamenti climatici, il problema del fentanyl, la questione dei diritti umani e dei cittadini americani detenuti in Cina. Toccata anche la questione di Taiwan e sottolineata l’importanza di mantenere aperti i canali di comunicazione.
I diplomatici Usa hanno incontrato il vice ministro degli Esteri cinese, Ma Zhaoxu, e il direttore generale del dipartimento America del Nord e Oceani, Yang Tao.
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