Politica
Salario minimo, ok della Camera al testo. Bagarre in Aula
Tutta l'opposizione protesta in aula e alza cartelli: "Non in mio nome". Il provvedimento passa ora all'esame del Senato. Schlein: "Da Meloni manrovescio a lavoratori poveri"
Ok della Camera alla proposta di legge sul salario minimo. Con 153 voti favorevoli, 118 contrari e 3 astenuti l'Aula ha approvato la legge contenente deleghe al Governo in materia di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva nonché di procedure di controllo e informazione, frutto di un emendamento della maggioranza all'originaria proposta di legge delle opposizioni sul salario minimo, ritirata ieri. Il provvedimento passa ora all'esame del Senato.
Dopo l'intervento di Walter Rizzetto di Fdi che ha chiuso le dichiarazioni di voto lanciando accuse alle opposizioni, è scoppiata la bagarre in aula. Il presidente di turno Fabio Rampelli ha sospeso la seduta.
"Faremo in 6 mesi quello che non siete riusciti a fare in 12 anni. Questa è la verità ed è per questo che siete nervosi, perché vi abbiamo sottratto un argomento che doveva essere soltanto di vostra esclusiva", ha detto Rizzetto. "Nel nostro paese esiste la contrattazione collettiva applicata per circa il 95,6%: va migliorata, rinnovata, perché se non fosse così siete voi i primi a certificare l'inadeguatezza delle sigle sindacali". "Illustri giuslavoristi sentiti dalla Commissione Lavoro per mesi ci hanno prospettato sulla proposta unitaria delle opposizioni (sul salario minimo, ndr) un rischio clamoroso" ovvero che "l'introduzione di una soglia di 9 euro lordi l'ora andrebbe a prefigurare la fuga dalla contrattazione collettiva di qualità per abbracciare una legge di rango primario, che è quella votata da Camera e Senato. Un rischio al ribasso", ha messo in guardia Rizzetto.
Tutta l'opposizione protesta in aula
Durante la votazione i deputati di Pd, M5S, Azione, Più Europa, Alleanza Verdi Sinistra hanno alzato cartelli nell'emiciclo della Camera contro l'affossamento del salario minimo. 'Non in mio nome', si leggeva in alcuni di questi mentre alcuni deputati gridavano 'vergogna'.
"Oggi è un giorno triste, oggi che accartocciate con una mano la proposta di salario minimo delle opposizioni e con l'altro date un manrovescio a milioni di lavoratori poveri. Vorremmo sapere perché Meloni ce la così tanto con i poveri. Voi all'ascensore sociale state tagliando i fili perché chi è povero resti povero", ha detto Elly Schlein nelle dichiarazioni di voto. "Gli stipendi e i salari - ha continuato - non sono aumentati e la vostra scelta di affossare il salario minimo vuol dire che vi sta bene che ci sia lavoro povero. Non avete letto le sentenze compresa quella storica della Cassazione che dice che non basta la contrattazione collettiva a garantire salari dignitosi. Dei nuovi 441 nuovo contratti, solo 25 sono stati sottoscritti da organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative".
"Il Pd pensa una cosa molto semplice che 'lavoro' e 'povero' non debbano stare più nella stessa frase. Voi avrete la rabbia di milioni di lavoratori che vedono calpestati i loro diritti. Per tutto questo voi non dovrete giustificarvi qui dentro ma la fuori e l'Italia che resiste non ve lo perdonerà. Tra qualche minuti prevarranno le luci verdi nel tabellone e applaudirete, convinti di avere vinto ma non illudetevi perché oggi voi avete perso, la nostra lotta sarà più forte della vostra arroganza".
Politica
Esce libro di Capanna: “Stop ipocrisia, Usa votino...
l'ex leader del '68 presenta lunedì alla Camera 'Palestina Israele. Il lungo inganno. La soluzione imprescindibile'
'Palestina Israele. Il lungo inganno. La soluzione imprescindibile'. Già nel titolo del suo nuovo libro, Mario Capanna, ex leader del movimento studentesco nel '68, poi più volte parlamentare europeo e deputato, fa capire come la pensa (o continua a pensarla). Il suo volume, che esce oggi, scritto a quattro mani con Luciano Neri (Mimesis, 278 pp.) arriva sugli scaffali il giorno della risposta di Israele all'Iran, in uno scenario che rischia di andare fuori controllo in tutta la regione mediorientale.
"La grande maggioranza dell'opinione pubblica mondiale -dice interpellato dall'AdnKronos- sta finalmente capendo che senza la creazione dello Stato palestinese indipendente, che conviva in pace con quello di Israele, la guerra durerà all'infinito, come purtroppo la realtà ci sta dimostrando". E "l'attacco di Hamas del 7 di ottobre, pure a prezzo del sangue, ha fatto sì che la questione palestinese, che era ormai caduta nel dimenticatoio universale, sia tornata all'attenzione dell'opinione pubblica mondiale", sostiene l'ex leader sessantottino.
Ora, preso atto di questa centralità, del problema di fondo, per Capanna il punto resta quello di sempre: creare lo stato palestinese. Dove la 'soluzione imprescindibile' -tornando al titolo- resta quella dei 'due popoli, due Stati'. Slogan che oggi è sulla bocca di tutti: "E' vero -riconosce- oramai lo dicono tutti, lo sostengono le cancellerie di tutto il mondo, ma resta un'ipocrisia di fondo, perché sebbene sia un fattore positivo, parlarne non basta, perché le parole non costano nulla".
L'ex segretario di Democrazia Proletaria, come spiega nel volume che presenterà lunedì alla Camera dei deputati, si pone allora la domanda del 'Che fare?' resa celebre da Lenin a inizio '900, cercando "soluzioni reali, che possano davvero incidere, oltre le parole". "Deve finire -chiede- l'ipocrisia dell'Occidente a partire dagli Stati Uniti e dall'Europa. Se davvero si vuole dare vita allo Stato palestinese, basta semplicemente che gli Stati Uniti convochino il Consiglio di Sicurezza dell'Onu e propongano una mozione per la Costituzione dello Stato palestinese", mozione che "passerebbe all'unanimità, immediatamente, e cambierebbe le sorti del conflitto. Questo è il punto decisivo".
Politica
Ecco i politici di sinistra finanziati da ‘Social...
Da Fratoianni a Grimaldi, da Scotto a Ceccanti
C'è anche un po' di America nei finanziamenti alla sinistra italiana. Scorrendo l'elenco dei contributi per attività politica, non solo elettorale, ex legge n. 659 del 1981 sull'obbligo di dichiarazione congiunta, in possesso dell'Adnkronos, spuntano vari parlamentari che hanno beneficiato di finanziamenti della 'Social Changes', l'organizzazione Usa di stampo progressista dove lavorano esperti in comunicazione politica e community manager, di cui è amministratrice delegata l'ambientalista americana Jessica Shearer, un passato nello staff di Barack Obama durante la vittoriosa campagna presidenziale del 2008.
Tra coloro che hanno ricevuto 'donazioni' nel 2022 troviamo: il segretario di Sinistra italiana e deputato di Alleanza Verdi Sinistra Nicola Fratoianni (110mila 367,19 euro in servizi), il deputato di Avs Marco Grimaldi (24mila 674,90 euro in servizi), il senatore del Pd Michele Fina (7mila 57,73 euro in servizi), la capogruppo del Pd nel comune di La Spezia Martina Giannetti (5mila 216,03 euro in servizi), il deputato del Pd Arturo Scotto (32mila 860,93 euro in servizi), il deputato dem Nicola Stumpo (20mila 300,73 euro in servizi), l'ex parlamentare Pd e costituzionalista Stefano Ceccanti (4mila 270 euro in servizi), il segretario dem di Genova Simone D'Angelo (due donazioni, una di 11mila 672,36 euro in servizi e un'altra di 8mila 770 euro), l'ex governatore della Toscana Enrico Rossi, candidato nel 2022 alla Camera ma non eletto (3mila euro, più un'altra donazione di 6mila 208,58 euro in servizi). Sempre dalla Social Changes, inoltre, è arrivato un cospicuo aiuto ad alcuni candidati del Pd alle europee del 2019 (150mila euro) e alle amministrative del 2020 (315mila euro).
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Da Provenzano a Bonafoni, ecco i dem finanziati da...
Tra i beneficiari della no profit, vari esponenti del Pd, per lo più parlamentari, compreso un ex ministro del Conte bis, e fedelissimi di Elly Schlein
Vari esponenti del Pd, per lo più parlamentari, compreso un ex ministro del Conte bis, e fedelissimi di Elly Schlein, tra i beneficiari dei contributi economici di 'Agenda', la no profit al femminile fondata nel 2022 dall'ambientalista americana ed ex guru elettorale di Barack Obama, Jessica Shearer. Associazione con sede a Roma finanziata con oltre un milione di euro tra il 2022 e il 2023 dalla Democracy & Pluralism, fondazione svedese vicina al magnate ungherese George Soros.
I dem finanziati da 'Agenda'
Spulciando l'elenco dei contributi per l'attività politica, non solo elettorale, (ex articolo 4 della legge 659/81 in materia di obbligo di dichiarazioni congiunte per i finanziamenti ai partiti, agli eletti in assemblee rappresentative e ai candidati) indirizzate alla presidenza della Camera dei deputati e pervenute dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2023, spunta anche un big del Partito democratico, Giuseppe Provenzano, già ministro del Sud e attuale deputato dem, che fa parte della squadra della segretaria Schlein come responsabile Esteri.
Carte alla mano visionate dall'Adnkronos, Provenzano ha ricevuto da 'Agenda' due anni fa 13mila 211,97 euro, un contributo in prestazione di servizi 'protocollato', in gergo tecnico, il 2 gennaio 2023. L'associazione animata dall'ex organizzatrice della campagna per le presidenziali Usa di Obama ha altre tre socie co-fondatrici: Rachele Scarpa, la più giovane deputata della XIX legislatura a cui Schlein ha affidato le deleghe su due settori chiave, giovani e salute; Caterina Cerroni, segretaria nazionale dei Giovani democratici, e Sofia Di Patrizi, attivista femminista divenuta nel 2023 portavoce metropolitana delle Donne democratiche di Genova. Sia Scarpa che Cerroni hanno ottenuto finanziamenti da 'Agenda' per la loro attività politica ed elettorale: la prima ha incassato circa 24mila euro in due tranche (una di 20mila 299,58 euro in servizi e l'altra di 4mila euro, risalenti al 2022 e 'tracciate' il 9 gennaio 2023), mentre la seconda ha avuto 7mila 800 euro nel 2022 e 64mila 831,85 euro (quest'ultima somma in servizi) sempre nello stesso anno.
Ecco i politici di sinistra finanziati da 'Social Changes', società dell'ex guru di Obama
Pure Ouidad Bakkali, altra deputata Pd, vicesegretaria del partito in Emilia-Romagna, ha beneficiato di 77mila 418,79 euro sotto forma di servizi nel 2022. La no profit italiana ha finanziato, inoltre, la deputata Valentina Ghio, ex sindaco di Sestri Levante (38mila 504,27 euro in servizi nel 2022); la consigliera regionale nel Lazio, Marta Bonafoni, luogotenente della Schlein a Roma e coordinatrice della segreteria nazionale dem (10mila euro, nel 2023); Katia Piccardo, sindaca di Rossiglione e vicesegretaria Pd Genova (22mila 159,57 euro in servizi ricevuti nel 2022); il parlamentare Marco Sarracino, responsabile coesione, Sud e aree interne della segreteria nazionale del Pd, (29mila 765,49 euro in servizi erogati nel 2022). L'Adnkronos ha provato a contattare alcuni esponenti dem che hanno ricevuto donazioni da 'Agenda', senza avere risposta. Sarracino si è limitato a un no comment. (di Vittorio Amato e Antonio Atte)