Cronaca
Caso Pozzolo, dai testimoni alla polvere da sparo: il punto...
Caso Pozzolo, dai testimoni alla polvere da sparo: il punto sulle indagini
La nota del capogruppo Foti. Prosegue intanto a ritmo serrato il lavoro della procura di Biella sui fatti di Capodanno, quando un colpo di pistola partito dall'arma del deputato ha ferito a una gamba un 31enne
Il deputato Emanuele Pozzolo è stato sospeso dal gruppo parlamentare di Fratelli d'Italia alla Camera.
"L'ufficio di Presidenza del Gruppo parlamentare di Fratelli d'Italia alla Camera ha adottato in data odierna, in via d'urgenza, la misura cautelare della sospensione dal gruppo stesso dell'on. Emanuele Pozzolo", recita la nota del capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Tommaso Foti.
Il punto sulle indagini
Sul caso prosegue intanto a ritmo serrato il lavoro della procura di Biella su quando accaduto la notte di Capodanno nella pro loco di Rosazza, dove un colpo di pistola partito dall’arma del deputato di Fratelli d'Italia ha ferito a una gamba Luca Campana, 31enne elettricista.
Il punto sulle indagini
Al vaglio degli investigatori le testimonianze rese subito dopo l’accaduto e quelle raccolte nei giorni seguenti, tra cui quelle del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, della sorella Francesca Delmastro, sindaca di Rosazza, e dell’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Biella, Davide Zappalà ascoltati ieri pomeriggio come testimoni al Palazzo di Giustizia. Intanto, in attesa dell’esito dello stub, esame che dovrà accertare o meno la presenza di residui di polvere da sparo sulle mani e sugli abiti del parlamentare, gli investigatori potrebbero già nei prossimi giorni affidare una consulenza balistica per ricostruire la traiettoria del proiettile. Al momento, comunque, non dovrebbe essere imminente la convocazione in procura del parlamentare per essere interrogato.
Il testimone: "Pistola puntata verso il mio tavolo"
"Non ho visto materialmente chi ha sparato, in quel momento stavo raccogliendo dei bicchieri, guardando il tavolo ho semplicemente visto che qualcuno aveva la pistola in mano, francamente nella mia ingenuità subito ho pensato fosse un accendino, era rivolta dalla nostra parte per cui nel dubbio mi sono detto 'vado'". Così uno testimoni che la sera di Capodanno era presente nella pro loco di Rosazza e che è già stato ascoltato dagli investigatori.
"Stavo guardando il tavolo, era l’ultimo vicino alla cucina, buttando l'occhio ho visto una mano che aveva la pistola ma non mi sono fermato - ha ribadito - ho fatto due passi, il tempo di andare nel corridoietto e ho sentito il botto. Non sono in grado di dire chi l'avesse in mano anche perché non avevo motivo di guardare, non c'era nulla di particolare in quel momento da guardare, non era una situazione di pericolo”.
Gli altri testimoni sentiti in Procura
Sul caso Pozzolo è stato sentito il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro come teste in procura a Biella l'8 gennaio scorso.
“Ho fatto il mio dovere, non ho altro da dichiarare, ho detto quello che dovevo a chi dovevo” ha detto Francesca Delmastro, sindaco di Rosazza, lasciando il palazzo di giustizia di Biella nello stesso giorno. “Non ho impressioni, c’è un’indagine in corso”, ha aggiunto.
Anche l'assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Biella, Davide Zappalà e il consigliere Luca Zani sono stati sentiti come testimoni. “Ero presente in sala ma ci sono indagini in corso, preferisco aspettare l’esito definitivo” ha detto l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Biella, Davide Zappalà. “Quella sera alle parti più importanti non ho avuto modo di assistere, come ho spiegato al procuratore, ho sentito il botto ma non ho visto chi ha sparato e neppure ho visto Pozzolo con la pistola in mano, la pistola l’ho vista al termine della serata quando i marescialli l’hanno messa via”, ha aggiunto precisando poi di non sapere quanto tempo sia passato dall’ingresso del deputato di FdI nei locali della pro loco al momento dello sparo. “Non saprei anche perché non so quando e’ entrato Pozzolo”.
Quanto alle impressioni sull’intera vicenda, Zappalà si è limitato ad osservare: “Credo si stia un po’ esagerando sull’attenzione mediatica per quanto ci siano personaggi di primo piano”.
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L'imbarcazione, in rientro dalla battuta di pesca, ha urtato violentemente una piattaforma
Paura nella notte per l’equipaggio di un peschereccio di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno). L’imbarcazione, di circa 20 metri, con a bordo tre persone d’equipaggio, è affondata a circa 6 miglia dalla costa. L’allarme è arrivato intorno alle 00.50 dalla centrale operativa del Guardia Costiera alla sala operativa di San Benedetto del Tronto attraverso il dispositivo Emergency position indicating radio beacon (Epirb), presente a bordo del peschereccio, che si interfaccia con il sistema satellitare Cospas-Sarsat. E' stata quindi inviata in zona la motovedetta Sar Cp 843 per la ricerca e il soccorso in mare.
Da una prima ricostruzione della Capitaneria di porto di San Benedetto - Guardia costiera, il motopesca, in rientro dalla battuta di pesca, ha urtato violentemente una piattaforma per cause che sono ancora in corso di accertamento. Poco dopo l’urto, il peschereccio ha iniziato ad imbarcare velocemente acqua per poi affondare nel giro di pochi minuti su fondali di circa 20 metri. L’equipaggio è riuscito a mettersi miracolosamente in salvo salendo sulla zattera di salvataggio presente a bordo e di lì a poco è stato recuperato da un altro peschereccio che passava nella stessa zona e che, alla ricezione della disperata chiamata di soccorso, è intervenuto per aiutare i colleghi.
Intorno alle ore 1.40 circa, il motopesca con a bordo i tre marittimi salvati, è arrivato nel porto di San Benedetto del Tronto. Ad attenderli in banchina il personale della Capitanerie di Porto di San Benedetto del Tronto e il personale medico del 118 che ha fornito le prime cure. I marittimi, fa sapere la Capitaneria di porto di San Benedetto, sono provati per l'accaduto ma in buone condizioni di salute. La Guardia Costiera ha adesso aperto un'inchiesta per capire i motivi del naufragio e si sta adoperando per scongiurare la presenza di eventuali tracce di inquinamento nell’area dell'incidente.