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Violenza su donne, femminicidi al centro del dibattito...
Violenza su donne, femminicidi al centro del dibattito social nel 2023
Ricerca Socialcom, il caso dell’omicidio di Giulia Cecchettin ha generato 16 milioni di interazioni in una settimana
Dall’inizio del 2023, sono 105 i casi di femminicidio registrati in Italia: un numero enorme che preoccupa l’opinione pubblica. Una ricerca di SocialCom, condotta con l’ausilio della piattaforma SocialData e fortemente voluta da Codere Italia - nell’ambito del suo progetto “Innamòrati di Te” –, ha analizzato le conversazioni relative a questo tema.
Dal 1° gennaio al 20 novembre 2023, le menzioni del tema su web e social network sono state oltre 852mila ed hanno generato oltre 120 milioni di interazioni. Lo studio ha inoltre messo a confronto le menzioni e le interazioni sul tema femminicidi con altri temi critici come l’immigrazione (638 mila menzioni e 38 milioni di interazioni), i cambiamenti climatici (311 mila menzioni e 73 milioni di interazioni), le discriminazioni e il razzismo (310 mila menzioni e 59 milioni di interazioni), i furti e le rapine (268 mila menzioni e 35 milioni di interazioni) e la sicurezza sul lavoro (88 mila menzioni e 15 milioni di interazioni).
Nella ricerca viene evidenziato come il sentiment degli utenti sia prevalentemente negativo (84%) e i principali commenti e reazioni riguardino emozioni avverse come la rabbia, la tristezza, la preoccupazione e lo sgomento. In generale, si registra un notevole interesse della rete che si ritrova a commentare e reagire alle notizie che si susseguono sui casi dell’attualità.
Lo studio evidenzia anche quelli che sono stati i casi che nel corso dei mesi hanno generato la maggior attenzione mediatica: Giulia Tramontano, morta a causa delle 37 ferite inferte dal compagno Alessandro Impagnatiello, è il caso che ha generato il maggior numero di menzioni (18 mila) e di interazioni (16 milioni) su web e social network. L’ultimo caso, l’omicidio di Giulia Cecchettin, ha generato oltre 7,9 mila menzioni e 16,4 milioni di interazioni.
Le parole più utilizzate nelle conversazioni indicano una forte attenzione nel cercare soluzioni a questo problema diventato ormai centrale anche nell’opinione pubblica. Termini come “cambiare”, “fermare”, “denunciare” e “raccontare” si riferiscono alle speranze espresse dalla rete, nei confronti di una società che deve trovare il modo per bloccare sul nascere questo tipo di episodi drammatici.
“Questi dati sono la dimostrazione che la rete, se correttamente utilizzata, può essere uno strumento fondamentale di educazione e informazione, commenta Imma Romano, Direttrice Relazioni Istituzionali e Comunicazione di Codere Italia, multinazionale del gioco legale da sempre impegnata nella sensibilizzazione dei temi legati alla violenza sulle donne. L’indagine dimostra come la società civile sia pronta a condannare e stigmatizzare comportamenti violenti, discriminatori e vessatori e come sia una ridottissima minoranza a non riconoscere i valori dell’uguaglianza, dell’inclusione e del rispetto. Purtroppo, però il processo culturale che ci porterà verso il raggiungimento di una totale consapevolezza è ancora lungo e accidentato. La rete può essere un validissimo supporto”.
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Porta un morto in banca: “E’ mio zio, deve...
Una donna si presenta con un cadavere allo sportello in una banca di Rio
Porta un morto in banca e prova a far firmare il cadavere per ottenere un prestito di 3000 euro. E' la surreale vicenda che in Brasile coinvolge una donna, Erika de Souza Vieira, arrestata a Rio de Janeiro. La donna si è presentata in una banca della zona di Bangu con un uomo seduto su una sedia a rotelle. Agli impiegati ha detto che si trattava dello zio: l'uomo avrebbe dovuto firmare documenti per autorizzare un prestito a favore della sedicente nipote. A tutti, però, la situazione è apparsa anomala. L'uomo, identificato come il 68enne Paulo Roberto Braga, era morto da qualche ora, come è stato appurato successivamente. La donna ha cercato di ingannare i dipendenti dell'istituto con una 'recita' poco credibili: sostenendo la testa dello zio, lo ha ripetutamente 'invitato' a firmare i documenti. "Non credo si senta bene, non ha per niente una bella cera", ha detto uno dei dipendenti. "E' sempre così", ha detto Erika de Souza Vieira. "Vuoi che ti riporti in ospedale?", ha domandato all'anziano senza, ovviamente, ricevere risposta.
Inevitabile la chiamata alla polizia, che è intervenuta è ha arrestato la donna. "Sapeva che era morto. Era deceduto da almeno due ore", ha detto uno degli investigatori, Fabio Luiz Souza, alla trasmissione Bom Dia Rio. "In 22 anni nella polizia non ho mai visto una storia del genere".
Ana Carla de Souza Correa, legale della donna, ha proposto un'altra versione: "I fatti non sono andati come è stato raccontato. Paulo era vivo quando è arrivato in banca. Tutto verrà chiarito, crediamo nell'innocenza di Erika".
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Terremoto a Ricigliano, scossa di magnitudo 2.1: nessun...
Nelle ultime settimane si sono registrate varie scosse
Una scossa di terremoto di magnitudo 2.1 è stata registrata a Ricigliano, nel Salernitano, alle 21.05, dai sismografi dell'Ingv. La scossa è stata rilevata a tre chilometri a nord di Ricigliano e a un chilometro di profondità. Non si sono registrati danni. Nelle ultime settimane, varie scosse sono state registrate con epicentro a Ricigliano. L'ultima, di magnitudo 3.0, è stata rilevata lo scorso 9 aprile.
Politica
Aborto, Meloni risponde a Madrid: “Ignoranti, non...
La premier replica alle critiche della ministra spagnola Ana Redondo che su X ha parlato di "pressioni su donne che vogliono interrompere la gravidanza"
Madrid critica Roma sull'aborto. E la presidente del Consiglio Giorgia Meloni risponde per le rime. "Varie volte ho ascoltato ministri stranieri che parlano di questioni interne italiane senza conoscerne i fatti. Normalmente quando si è ignoranti su un tema si deve avere almeno la buona creanza di non dare lezioni", ha detto la premier replicando a Bruxelles alle critiche della ministra spagnola Ana Redondo sulla presenza nei consultori italiani degli esponenti pro-vita.
Cosa ha detto il ministro spagnolo
"Consentire pressioni organizzate contro le donne che vogliono interrompere una gravidanza significa minare un diritto riconosciuto dalla legge. È la strategia dell'estrema destra: minacciare per togliere diritti, per frenare la parità tra donne e uomini", ha scritto infatti su X Redondo.
"L'aborto è un diritto fondamentale di tutte le donne, è un diritto umano, e fa parte del nostro diritto alla salute", "con questa decisione quindi il governo italiano sta mettendo a rischio la vita e la sicurezza delle donne, che sono più della metà della popolazione", ha fatto eco l'ex ministro delle Parità spagnola Irene Montero.