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Emanuela Orlandi, il Papa: “Inchiesta in Vaticano...
Emanuela Orlandi, il Papa: “Inchiesta in Vaticano faccia emergere la verità”
Francesco: "Prego per i familiari e soprattutto per la mamma". Pietro Orlandi: "Dal Pontefice parole chiare, messaggio diretto al promotore di giustizia Diddi"
Il Papa, nell’ autobiografia ‘Life. La mia storia nella Storia’ scritto con il vaticanista Mediaset Fabio Marchese Ragona (edizioni Harper Collins, in uscita il 19 marzo), parlando della sofferenza dei bambini, dà voce anche al suo dolore per la scomparsa di Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana di cui si sono perse le tracce dal 22 giugno 1983. E auspica che l’inchiesta vaticana possa fare arrivare alla verità.
“A proposito di bambini - dice il Pontefice - in Vaticano soffriamo ancora tanto per la scomparsa, avvenuta più di quaranta anni fa, di una nostra cittadina, Emanuela Orlandi, che all’epoca aveva 15 anni. Continuo a pregare per lei e per i suoi familiari, in particolare la mamma. C’è una inchiesta aperta in Vaticano, così che si possa fare luce su questa storia ed emerga la verità".
Francesco, parlando del caso Orlandi, vuole che sentano la sua "vicinanza tutte quelle famiglie che piangono la scomparsa di un proprio caro. Sono accanto a loro".
Pietro Orlandi: "Da Bergoglio parole chiare"
"Quelle del Papa non sono solo parole, pure importanti, di solidarietà e vicinanza. Sono anche parole chiare sulla necessità che emerga la verità", commenta all'Adnkronos Pietro Orlandi, fratello di Emanuela.
Orlandi accoglie "in maniera positiva le parole" del Papa che "parla anche dell'inchiesta che lui ha voluto". Secondo il fratello di Emanuela le sue affermazioni sono "un messaggio diretto al promotore di giustizia Diddi e alla stessa Commissione di inchiesta partita ieri. E' un messaggio di spinta per quelle persone che nel tempo mi hanno detto 'non posso parlare, c'è il segreto pontificio'". Un messaggio per "chi sa ma non parla", conclude.
Spettacolo
Arnold Schwarzenegger dopo l’intervento al cuore:...
L'attore 76enne rassicura i fan sul suo stato di salute e anche sulla serie Tv di Netflix
Nonostante il recente intervento chirurgico al cuore, Arnold Schwarzenegger, è "pronto a girare" la seconda stagione di 'Fubar' già da aprile. All'inizio del mese l'attore ha subito un intervento al cuore per mettere un pacemaker e, intervenendo al podcast 'Arnold's Pump Club', aveva scherzato: "Sono diventato un po' più una macchina".
La star di Terminator, 76 anni, su Instragram ha, quindi, rassicurato i fan sul suo stato di salute e anche sulla produzione della serie targata Netflix che non subirà interruzioni: "Ho ricevuto tanti messaggi gentili da tutto il mondo, ma molte persone mi hanno chiesto se il mio pacemaker causerà problemi con la seconda stagione di Fubar". E aggiunge: "Assolutamente no".
"Sarò pronto per girare già ad aprile", assicura. L'attore di Hollywood nella serie ‘Fubar’, disponibile su Netflix, interpreta il ruolo di Luke Brunner, un agente della Cia prossimo al pensionamento, che a causa di un segreto di famiglia, è costretto a tornare sul campo per un ultimo lavoro.
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Terremoto in Grecia, scossa magnitudo 5.7 nel Peloponneso
Il terremoto è stato registrato vicino alle isole Strofadi ed è stato avvertito fino ad Atene e Creta
Un terremoto di magnitudo 5.7 ha scosso oggi il Peloponneso occidentale, nel sud della Grecia poco dopo le 9 ora locale. Il terremoto è stato registrato vicino alle isole Strofadi ed è stato avvertito fino ad Atene e Creta. Al momento non si hanno notizie di feriti o danni.
"È troppo presto per dire se questo sia il terremoto principale", ha affermato il sismologo Gerasimos Papadopoulos alla tv pubblica Ert. Efthymios Lekkas, presidente dell'Organizzazione per la pianificazione e la protezione dai terremoti (Oasp) ha precisato che il sisma desta grande preoccupazione perché è stato registrato in un'area marina con una grande profondità focale. "Tuttavia, si tratta di un terremoto che non sembra avere alcun impatto sulle infrastrutture edilizie e sulle persone", ha osservato.
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‘Sandokan’ si è pentito, il boss dei Casalesi...
Detenuto al regime del carcere duro dal 1998, Francesco Schiavone avrebbe avviato i primi colloqui da alcune settimane con l'Antimafia. Ai familiari offerto il programma di protezione
A confermare l'avvio della collaborazione con la giustizia del boss "Sandokan" Francesco Schiavone sono anche la Direzione Nazionale Antimafia e la Direzione distrettuale Antimafia della Procura di Napoli, che da alcune settimane hanno avviato i primi colloqui con l'ormai ex boss del clan dei Casalesi, oggi 70enne, detenuto al regime del carcere duro dal 1998, quando l'11 luglio fu catturato in un bunker a Casal di Principe, in provincia di Caserta.
A riportare la notizia del pentimento era stato il quotidiano Cronache di Napoli. Secondo quanto si apprende, ai familiari di Schiavone - originario di Casal di Principe - è stato offerto di entrare nel programma di protezione riservato ai familiari dei collaboratori di giustizia, come avvenuto già nel 2018, quando a pentirsi fu il figlio Nicola Schiavone. Ergastolano, detenuto da anni al 41 bis, Francesco Schiavone è in carcere ininterrottamente da 26 anni. Da principale imputato, è stato condannato nel maxi processo Spartacus.