Esteri
Iran-Pakistan, riunione emergenza Consiglio sicurezza...
Iran-Pakistan, riunione emergenza Consiglio sicurezza nazionale Islamabad
Colloquio tra i ministri degli Esteri, sì alla de-escalation: "Collaborazione e fiducia reciproca"
C'è accordo tra Pakistan e Iran per una "de-escalation" dopo gli attacchi dei giorni scorsi con droni e missili lungo il confine. E' quanto affermano dal ministero degli Esteri di Islamabad dopo il colloquio telefonico tra i ministri degli Esteri dei due Paesi.
Il pakistano Jalil Abbas Jilani ha riferito al collega iraniano Hossein Amir-Abdollahian che Islamabad vuole "lavorare con l'Iran sulla base dello spirito di fiducia reciproca e cooperazione", fanno sapere dal ministero. Jilani ha anche insistito sul "rispetto dell'integrità territoriale e della sovranità" e, secondo Islamabad, i due diplomatici hanno concordato sulla necessità di rafforzare la cooperazione e il coordinamento sull'antiterrorismo e altri dossier. Al centro del colloquio c'è stata anche la questione del ritorno degli ambasciatori nelle due capitali.
La tv Geo intanto ha precisato che il primo ministro ad interim, Anwar ul Haq Kakar, ha deciso di ristabilire piene relazioni diplomatiche con la Repubblica islamica, dopo che ieri il Pakistan aveva deciso di richiamare il suo ambasciatore, bloccare il ritorno di quello iraniano a Islamabad e sospendere le visite ufficiali.
Il Pakistan "non ha interesse né vuole un'escalation" con l'Iran, aveva dichiarato questa mattina il ministro degli Esteri di Islamabad nel corso di un colloquio con il suo omologo turco, Hakan Fidan. Secondo una nota diffusa dal portavoce della diplomazia pakistana, Jilani ha condiviso con il suo collega il punto di vista di Islamabad e ha affermato che l'operazione 'Marg Bar Sarmachar' del Pakistan è stata mirata "ai campi terroristici all'interno dell'Iran".
Iran annuncia esercitazioni difesa aerea nel sud-est
L'Iran, prima della schiarita nei rapporti, ha annunciato di aver effettuato con successo un'esercitazione di difesa aerea utilizzando droni progettati per intercettare "obiettivi ostili" in un'area che si estende dalle coste sud-occidentali a quelle sud-orientali della Repubblica islamica. La notizia segue le tensioni con il Pakistan, che ieri ha lanciato attacchi aerei contro quelli che ha definito "militanti separatisti" all'interno dell'Iran per ritorsione contro analoghi raid condotti martedì dalle forze di Teheran contro il gruppo separatista Jasih al-Adl all'interno del territorio pakistano.
"Le forze iraniane hanno lanciato con successo un nuovo metodo di difesa aerea che utilizza i droni per intercettare e colpire obiettivi ostili", ha dichiarato un portavoce dell'esercito iraniano, citato da Press Tv.
Le esercitazioni di due giorni, iniziate giovedì, hanno coperto un'area che va da Abadan, nella provincia sudoccidentale del Khuzestan, a Chahbahar, nella provincia sudorientale del Sistan e Balucistan, al confine con Pakistan e Afghanistan. Vi hanno partecipato, oltre alle forze aeree e marine dei Pasdaran, anche l'aeronautica e la marina dell'esercito.
Cremlino: "Tensioni Iran-Pakistan effetto guerra a Gaza"
Per il Cremlino le tensioni tra Iran e Pakistan sono il risultato "in parte" del conflitto in corso a Gaza. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, esprimendo "preoccupazione" per la "potenziale escalation" tra i due Paesi alla luce dei reciproci attacchi missilistici contro obiettivi "terroristici". La Russia è "costantemente in contatto con Teheran e Islamabad attraverso i canali diplomatici" e sta "monitorando da vicino la situazione", ha aggiunto Peskov durante un punto stampa, sottolineando il rischio che la crisi possa avere conseguenze più ampie.
Raid Iran su Erbil, Paesi Bassi denunciano uccisione bebè olandese
Un neonato olandese è morto nel raid condotto nei giorni scorsi dall'Iran su Erbil, nel quale - secondo i Guardiani della Rivoluzione - è stato colpito il "quartier generale" del Mossad nel Kurdistan iracheno. Lo ha confermato la ministra degli Esteri dei Paesi Bassi, Hanke Bruins Slot, che ha chiesto "chiarimenti" al suo omologo iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, e ha convocato l'ambasciatore di Teheran.
"La morte di questo bambino, che aveva meno di un anno, è devastante", ha affermato Slot, che ha trasmesso le sue condoglianze ai familiari del piccolo, aggiungendo che il governo olandese ha già offerto assistenza consolare in "questo momento difficile". La ministra ha condannato "fortemente" anche l'attacco stesso.
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È Meghan l’erede di lady Diana? Cosa dice...
Tom Quinn: "Davvero significativo che il nuovo brand della duchessa del Sussex sia stato annunciato nel giorno del premio dedicato alla suocera"
Meghan Markle "si considera 'l'erede' della principessa Diana". Lo dice al Mirror un esperto reale, riferendosi in particolare alla data dell'annuncio della sua iniziativa commerciale. La duchessa di Sussex ha infatti pubblicizzato su Instagram il suo nuovo marchio di lifestyle 'American Riviera Orchard' nello stesso giorno dell'evento in memoria di Lady D. 'Diana Legacy Award'. Secondo Tom Quinn, "è davvero significativo che il nuovo brand di Meghan sia stato annunciato nello stesso giorno del premio dedicato a Diana". La moglie di Harry "si è sempre considerata l'erede di Diana. Si considera sofferente a causa dei media, proprio come ritiene che abbia sofferto Diana, ma da questa parte dell'oceano ci sarà un'enorme quantità di critiche sul fatto che lei stia solo cercando di trarne profitto".
La nuova impresa commerciale di Meghan, della quale non è stato ancora ufficializzato il lancio, dovrebbe occuparsi della vendita di un'ampia varietà di prodotti, tra cui articoli per la casa, biancheria da tavola, stoviglie, marmellate. Dovrebbe anche avere una propria linea di cosmetici con il suo nuovo marchio ed espandersi a livello internazionale con una gamma di prodotti per la cura dei capelli, fragranze per la casa e cura degli animali domestici.
Fin dal giorno del suo annuncio, 'American Riviera Orchard' ha fatto registrare un boom di accessi e di iscrizioni e i fan sono impazziti per il video teaser rilasciato per svelare la nuova avventura della duchessa. Si stima che l'ex star di Suits potrebbe incassare profitti milionari fin dalla prima settimana di apertura del sito, ma, secondo Quinn, ci sarebbero comunque delle lamentele a Kensington Palace per la sua nuova impresa, mentre l'ex attrice "semplicemente non riesce a capire" perché fare soldi grazie ai suoi "agganci" sia disapprovato dal Palazzo.
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007 Kiev, a maggio nuova offensiva russa – Ascolta
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Ucraina, ambasciatrice polacca a Roma: “Debolezza Ue...
"La paura della Russia non è irrazionale, l'Europa aumenti le forniture a Kiev"
“La debolezza dell’Europa incoraggia Vladimir Putin a essere ancora più aggressivo, l’Ue aumenti le sue forniture di armi all’Ucraina”. In un’intervista all’Adnkronos, l’ambasciatrice polacca a Roma, Anna Maria Anders, arrivata alla conclusione del suo mandato, parla dell’ipotesi di una guerra tra la Russia ed i Paesi della Nato e del rischio di un’escalation in Ucraina dopo l’attentato a Mosca di una settimana fa. “La guerra continua – dice la figlia del generale Wladyslaw Albert Anders, vincitore della battaglia di Cassino contro i nazifascisti durante a Seconda guerra mondiale- e la paura della Russia non è irrazionale. Credo che conoscere la storia possa aiutare a comprendere il modus operandi della Russia. Possiamo certamente aspettarci un’escalation e una crescente disinformazione”.
L’Europa deve dunque prepararsi alla guerra con la Russia? “Risponderò con il proverbio latino recentemente citato dai politici europei: ‘Si vis pacem, para bellum. Se vuoi la pace, prepara la guerra’. Purtroppo è ancora molto attuale. In Polonia, lo abbiamo già detto molte volte: Vladimir Putin comprende solo il linguaggio della forza – sostiene l’ambasciatrice, in Italia da quasi cinque anni - La debolezza dell'Europa lo incoraggia solo ad essere più aggressivo”.
Anders contesta quanti pensano che “se faremo delle concessioni alla Russia riguardo all’Ucraina, il problema sarà risolto”. “Niente di più sbagliato – replica - per un politico come Vladimir Putin è solo un incoraggiamento a continuare con ulteriori azioni belliche”.
Piuttosto, secondo l’ambasciatrice, “siamo del parere che l’Unione Europea debba aumentare le forniture di armi all’Ucraina, qui c’è ancora spazio per agire: dobbiamo anche essere attivi non solo nel sostenere militarmente l’Ucraina, ma anche nel contrastare la disinformazione russa nell’Ue e nel mondo, che mira a “stancare” le nostre società con il tema dell’Ucraina e indebolire i nostri aiuti”. “Allo stesso tempo – sottolinea ancora - l’Europa dovrebbe espandere il proprio potenziale di deterrenza nei confronti di Mosca, il che significa anche maggiori investimenti nella difesa. In Polonia spendiamo già quasi il 4% del Pil per questo scopo”.
Infine, Anders parla dell’ipotesi di Emmanuel Macron di inviare truppe in Ucraina e della posizione di Varsavia: “Non c'è alcuna decisione della Polonia di inviare truppe nel territorio ucraino – assicura - Riteniamo che oggi non si debba speculare sul futuro, se ci saranno circostanze che cambieranno la nostra posizione. Oggi è cruciale fornire il massimo sostegno possibile allo sforzo militare dell’Ucraina”.