Esteri
Israele-Hamas, Biden: “Al lavoro per tregua di almeno...
Israele-Hamas, Biden: “Al lavoro per tregua di almeno 6 settimane”
Il presidente Usa: "Gli elementi chiave dell'accordo sono sul tavolo". Media: "Capo Mossad andrà in Egitto per negoziati su ostaggi"
Con re Abdullah II di Giordania si è discusso di “un accordo sugli ostaggi tra Israele e Hamas, che porterebbe un periodo di calma immediato e prolungato a Gaza, per almeno sei settimane. Potremmo poi prenderci il tempo per trasformarlo in qualcosa di più duraturo”. Così il presidente Usa Joe Biden incontrando i giornalisti alla Casa Bianca.
"Gli elementi chiave dell'accordo sono sul tavolo - ha detto Biden rivolgendosi ai giornalisti accanto al re alla Casa Bianca - Rimangono delle lacune, ma ho incoraggiato i leader israeliani a continuare a lavorare per raggiungere l’accordo. Gli Stati Uniti faranno tutto il possibile affinché ciò accada”. Il presidente Usa non ha però spiegato quali siano le “lacune” nell’accordo.
Ma per quanto riguarda l'’operazione israeliana a Rafah, nel sud di Gaza, ha ribadito che non dovrebbe andare avanti senza un “piano credibile” per proteggere i civili. “Molte persone sono state sfollate, sfollate più volte”, ha detto Biden, “in fuga dalla violenza nel nord, e ora sono stipate a Rafah, esposte e vulnerabili”. “Hanno bisogno di essere protette”, ha aggiunto.
Re Abdullah di Giordania: "Subito un cessate il fuoco duraturo"
"Non possiamo restare a guardare e lasciare che tutto questo continui. Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco duraturo adesso. Questa guerra deve finire”, ha detto re Abdullah II di Giordania incontrando i giornalisti alla Casa Bianca con il presidente Biden.
Re Abdullah di Giordania è arrivato in serata alla Casa Bianca per incontrare Biden, nella prima visita di un leader arabo dall'attacco del 7 ottobre che ha innescato la guerra a Gaza. Il conflitto è stato al centro dei colloqui. Accompagnato dalla regina Rania e l'erede al trono Hussein, re Abdullah è stato accolto sulla porta della Casa Bianca da Biden e la first lady Jill.
Parlando con il presidente Usa, che ha definito il suo “caro amico”, Abdullah ha affermato che la leadership del presidente è “la chiave per affrontare questo conflitto”.
Media: "Capo Mossad andrà in Egitto per negoziati su ostaggi"
Intanto fonti israeliane ritengono che il capo dei servizi del Mossad, David Barnea, andrà al Cairo per negoziare un possibile accordo per la liberazione degli ostaggi detenuti da Hamas, scrive Haaretz. Ai colloqui parteciperanno il capo della Cia, Bill Burns, il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdelrahman Al-Thani, e il capo dell'intelligence egiziana Abbas Kamal.
Hamas: "Risposta Israele per accordo tregua non seria"
La controproposta di Israele riguardo un’eventuale tregua rappresenta però “un arretramento” nei confronti della proposta dell’incontro di Parigi elaborata in precedenza dai direttori della Cia, Mossad, intelligence egiziana e il premier del Qatar per il rappresentante di Hamas in Libano, Osama Hamdan.
“Ciò - prosegue Hamdan in una conferenza stampa a Beirut - conferma la non serietà” di Israele "creando ostacoli che non aiutano a concludere un accordo". Hamdan ha affermato che Hamas ha esaminato ieri la controproposta del governo di Benjamin Netanyahu.
Esteri
Polonia apre a armi nucleari Nato. Russia: “Così è...
Oggi il segretario generale Stoltenberg a Varsavia
Armi nucleari in Polonia: l'ipotesi basta e avanza per alzare il livello di tensione nel quadro internazionale dominato dalla guerra tra Ucraina e Russia. Varsavia si dice pronta ad ospitare le armi nucleari della Nato, nell'ambito del piano di rafforzamento del fronte orientale dell'Alleanza, e Mosca replica subito. Il tema potrebbe tornare d'attualità in queste ore, con l'annunciata visita di Jens Stoltenberg a Varsavia.
Il segretario generale della Nato vedrà il primo ministro polacco, Donald Tusk. Nella capitale della Polonia sarà presente anche il premier britannico Rushi Sunak, uno dei principali alleati europei dell'Ucraina.
Il summit potrebbe essere l'occasione per approfondire i concetti tratteggiati dal presidente polacco Andrzej Duda, che ha aperto all'ipotesi di dispiegare armi nucleari 'targate Nato' sul territorio polacco. L'operazione sarebbe una risposta al dispiegamento degli armamenti della Russia nella vicina Kaliningrad e in Bielorussia, come ha spiegato il Capo dello Stato in un'intervista a un quotidiano locale 'Fakt': "Se i nostri alleati decidono di schierare armi nucleari nel quadro della condivisione nucleare sul nostro territorio per rafforzare la sicurezza del fianco orientale della Nato, siamo pronti a farlo".
La Polonia confina sia con l'exclave russa di Kaliningrad che con la Bielorussia, alleata della Russia. Duda è reduce da un viaggio negli Stati Uniti, ha avuto incontri presso l'Onu e ha discusso della guerra in Ucraina con l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump. A marzo ha visitato Washington, dove ha incontrato il presidente Joe Biden. I legami con gli Usa, quindi, sono sempre più solidi e le interlocuzioni sono frequenti: le discussioni sulla cooperazione nucleare tra Polonia e Stati Uniti sono in corso "da qualche tempo", ha detto. "Devo ammettere che quando mi è stato chiesto di parlarne, ho dichiarato la nostra prontezza. La Russia sta militarizzando sempre più il distretto di Kaliningrad. Recentemente ha trasferito le sue armi nucleari in Bielorussia", ha sottolineato ancora.
L'apertura della Polonia, ovviamente, non è passata inosservata a Mosca. La Russia deve fare i conti già con l'allargamento della Nato a Svezia e Finlandia. Ora, Vladimir Putin rischia di vedere armi nucleari non lontano dal proprio territorio. Un ulteriore elemento di allarme per il Cremlino, in un quadro già caratterizzato dalla decisione americana di inviare armi e aiuti militari all'Ucraina per 61 miliardi di dollari. "Oggi gli Stati Uniti e i loro stati clienti della Nato sognano ancora di infliggere una 'sconfitta strategica' alla Russia e sono pronti a portare avanti la loro politica di deterrenza verso il nostro Paese 'fino all'ultimo ucraino'. Allo stesso tempo, l'Occidente si trova sull’orlo pericoloso di uno scontro militare diretto tra le potenze nucleari, che potrebbe avere conseguenze catastrofiche", ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov.
Secondo il massimo diplomatico russo è particolarmente preoccupante il fatto che le tre potenze nucleari occidentali siano tra i principali sponsor del regime di Kiev e tra i principali promotori di diverse mosse incendiarie. "Ciò potrebbe creare seri rischi strategici e aumentare il livello della minaccia nucleare", ha osservato Lavrov.
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Israele Iran, massima allerta per la Pasqua ebraica –...
Le Forze di difesa israeliane sono in stato di massima allerta su tutti i fronti per la Pasqua ebraica le cui celebrazioni inizieranno questa sera per concludersi martedì 30 aprile. Fanno inoltre sapere che la pressione militare non diminuirà.
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Nuovi aiuti militari a Kiev, cosa cambia – Ascolta
Lo sblocco degli aiuti militari all’Ucraina da parte della Camera Usa rimescola le carte del conflitto, o almeno è quello che auspicano l’Occidente e Kiev. Secondo gli esperti militari i riflessi del maxi-pacchetto di aiuti deciso a Washington non porterà comunque ad effetti immediati sul conflitto.